Capitolo 21: Non siete mai stati soli
Capitolo 21: Non siete mai stati soli
L'ometto tarchiato iniziò a ridere da sotto il passamontagna, al che con un gesto brusco se lo tolse e lo gettò nella neve.
Si trattava di un uomo sulla quarantina, capelli rasati e sguardo ferino.
Anche Olivia trasalì alla sua vista, sul momento non aveva riconosciuto la sua voce, ma adesso aveva ben presente davanti a chi si trovasse: quello era William Forti, il braccio destro di suo padre.
Gabriele e la corvina si lanciarono uno sguardo perplesso, non capivano che cosa ci facesse lì.
"Eccoli i fiori all'occhiello, le gemme preziose del caro Tommaso Saintclair. Adesso, giovani cari, direte al vostro amico Willy che ci fate qui e niente bugie, perché non siamo qui per divertirci!" disse puntando la pistola verso Gabriele.
"Non siamo tenuti a dirti niente, Tommaso sa che cosa stai combinando?!" ringhiò Gabriele.
"Tommaso, quello stupido, non sa proprio un bel niente. È grazie agli accessi che ho sul suo server che sono venuto a conoscenza di tutti gli spostamenti che stavi facendo in gran segreto. Prima l'alloggio a Kyoto; poi il B&B a Praga; L'hotel ad Alessandria e quello a Iquitos. Vi credevate molto furbi, eh? Ma i pagamenti lasciano traccia e anche i GPS sui veicoli dell'agenzia, tipo la tua bella jeep parcheggiata vicino al lago, dovresti saperlo bene, visto il lavoro che fai!"
"Non credevo certo di dovermi nascondere dai membri della mia agenzia!" sbottò Gabriele, "quindi eravate voi gli uomini che hanno tentato di buttarci fuori strada a Praga e quindi anche..."
"Sì, anche i tizi che vi hanno segnalato ad Alessandria e quelli che hai intravisto tra le fronde della foresta amazzonica. Non riuscivo a capire dove stessero finendo ingenti fondi dell'agenzia e quindi ho iniziato a fare delle ricerche; quando ho scoperto degli spostamenti che stavi facendo in gran segreto, ho deciso di mandare degli uomini di mia fiducia a controllare!"
William fece segno agli altri cinque uomini di togliere il passamontagna, Gabriele inorridì: tre erano membri dell'agenzia, due invece non li conosceva.
"Forza, adesso sai una parte della storia, tu dicci invece quello che vogliamo sapere noi, che cosa state combinando? In un modo o nell'altro non siamo mai riusciti a scoprire dove vi cacciavate durante le vostre escursioni, siamo arrivati sempre troppo tardi, ma nel trolley che abbiamo recuperato al B&B abbiamo trovato delle foto interessanti!"
Fiamma trasalì al ricordò delle foto riguardanti la missione che aveva sul tablet all'interno del bagaglio lasciato al B&B di Praga, il giorno che avevano visto gli uomini appostati lì davanti.
"Siete alla ricerca di un certo libro della Conoscenza, lo vogliamo anche noi...dove si trova?!"
I quattro non poterono fare a meno di guardare proprio dietro l'ometto, alle cui spalle si stagliava l'enorme villa bianca che evidentemente lui e i suoi uomini non potevano vedere.
Lui si accorse degli sguardi e si voltò indietro, ma non vide assolutamente niente, se non altre conifere.
"Si trova tra quegli alberi? Perché stavate festeggiando se ancora non lo avete trovato?!" esclamò lui visibilmente irritato.
"Sì, dovrebbe trovarsi tra quegli abeti, li abbiamo riconosciuti subito, sono abeti secolari, dovrebbe essere nascosto alla loro base!"
"Bene, allora andate e iniziate a scavare, e non provate a scappare perché avrete vita breve!" disse e fece gesto ai suoi uomini di puntare le pistole su di loro e seguirli.
Gabriele chiese di poter lasciare andare le donne, ma William non ne volle sapere, così si incamminarono tutti insieme verso gli abeti secolari.
"Forza, tirate fuori questo libro!" ruggì l'ometto.
Il volto di Gabriele iniziò a sbiancare, conscio di quello che stava per dire: "Non abbiamo una pala!"
"Mi prendi per il culo?! Siete venuti a dissotterrare un libro senza nemmeno una pala? E come pensavate di farlo? A mani nude?! Mi stai mentendo, Gabriele?!" disse l'uomo infervorato e alzò il calcio della pistola come se fosse pronto a sferrarlo sulla testa di Gabriele da un momento all'altro, se non fosse per il fatto che riusciva ad arrivare a malapena al suo collo.
Ma Eleonora intervenne immediatamente: "Non sapevamo che fosse nascosto sotto agli alberi quando siamo partiti da Firenze, lo abbiamo scoperto durante il viaggio!"
"Degli sprovveduti, insomma! Va bene, adesso verifichiamo se le vostre teorie sono fondate!" rispose l'uomo con un ghigno. "Alberto, Stefano, andate a cercare qualcosa per scavare; mentre stavamo venendo abbiamo incontrato quella casetta, provate a bussare lì, tanto qui ci pensiamo noi!"
Gli uomini si incamminarono subito verso ovest. Adesso i malviventi erano rimasti in quattro, ma armati di tutto punto, a differenza di Gabriele e le tre donne, la disparità era ancora grande.
I due sconosciuti erano spariti da poco nel bosco; William si avvicinò a Olivia, con aria di finto dispiacere: "Tranquilla, piccola Saintclair, mi sei sempre stata antipatica, ma non ti farò del male, quanto ai tuoi amici...beh...non avrò la stessa premura, se quel libro non salta fuori. Specialmente il bel giovanotto!" disse facendo scivolare il freddo metallo dell'arma sul collo di Olivia, per poi spostarsi rapidamente e appoggiare con forza la pistola contro un fianco di Gabriele.
Mentre fissava Gabriele con aria di sfida, però, gli occhi di William assunsero un'espressione vitrea e cadde a terra.
Gli altri malviventi si voltarono verso il bosco, ma immediatamente caddero uno ad uno.
I quattro si guardarono spaventati, non avevano idea di cosa stessa accadendo, ma improvvisamente dal folto del bosco apparirono delle figure, vestite con indumenti mimetici, che fecero loro segno di stare tranquilli, per poi togliersi i camuffamenti.
Con enorme sorpresa i quattro scorsero di fronte a loro Aki; Alexander; Joseph ed Eberuit.
"Tranquilli, li abbiamo stesi con dei tranquillanti per cavalli, compresi i due che si erano allontanati per primi, li abbiamo legati ad un albero, dormiranno per molte ore!" disse Aki, mostrando balestre e fucili di precisione.
"So che avrete molte domande per la testa, ma adesso non c'è tempo per spiegare!" disse a sua volta Alexander, "sappiate solo che ognuno di noi ha avuto il compito di proteggervi durante il vostro viaggio, siamo stati incaricati da Tommaso Saintclair a seconda del posto in cui vi sareste recati, non siete mai stati soli!"
"Adesso, però, non è il caso di perdersi in chiacchiere, l'ultima struttura vi sta aspettando, confidiamo in voi!" disse Aki ai quattro e li salutò con le mani congiunte, facendo una specie di inchino.
Nota autrice: Ciao a tutti! Iniziamo ad avvicinarci all'epilogo della storia, mancano tre o quattro capitoli. Vi ringrazio intanto per essere arrivati fin qui, spero che anche i capitoli finali possano essere di vostro gradimento. A presto!😊💙
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