Capitolo 11: Fiori di ghiaccio

Capitolo 11: Fiori di ghiaccio

Gabriele nel frattempo aveva dato un'occhiata lì intorno: al centro della parete di tronchi si trovava un'apertura, formatasi probabilmente dallo spostamento di tronchi che avevano sentito poco prima, quando Olivia aveva suonato il flauto di Pan.

Non appena la corvina si fu rimessa in piedi, partirono per andare a perlustrare, stavolta in avanscoperta c'erano proprio Olivia e Gabriele, i quali oltrepassarono la porta senza intoppi, seguiti a ruota da Eleonora e Fiamma.

Una volta varcata la soglia, tutti rimasero senza fiato, in particolare la Saintclair. L'ambiente circostante non avrebbe potuto essere più diverso da quello che si poteva immaginare dal di fuori.

Si trovavano immersi in un'enorme sala da ballo: le pareti di legno erano imbiancate di neve e dal soffitto pendevano preziosi lampadari di cristallo, il pavimento sembrava fatto di vetro e nel lato ovest del salone si trovavano sette grandi fiori di ghiaccio posizionati uno vicino all'altro.

Gli occhi di Olivia trasmettevano un misto di meraviglia e incredulità, si avvicinò a passi lenti e incerti verso i fiori. Si accostò al primo e ne sfiorò il bordo duro e liscio con il dorso della mano, poi fece tintinnare una nocca su di esso e un flebile suono si propagò nell'aria.

A quel punto fece la medesima cosa con gli altri fiori e, ad ogni tintinnio, il volto della Saintclair pareva illuminarsi sempre di più. D'un tratto si guardò intorno e puntò un candelabro di cristallo appeso alla parete dove si trovavano i fiori, si avvicinò e con una lieve pressione staccò due bracci di cristallo del suddetto oggetto.

A quel punto tornò vicino ai fiori e batté con ferma delicatezza i bastoncini di cristallo sui petali dei vari fiori, il cui suono a quel punto risuonò forte e chiaro nel salone.

D'un tratto iniziò a camminare verso il centro del salone e vide una zona circolare del pavimento priva di vetro. Intorno non c'erano porte e il soffitto sopra di loro era chiuso. Gli altri tre intanto la osservavano assorti, non capendo che diamine stesse facendo.

A quel punto Eleonora provò ad intervenire:" Olivia... stai capendo qualcosa di questo salone? Perché noi onestamente no!"

La Saintclair si voltò verso di lei, come se la sua voce avesse appena interrotto uno stato di trance, in cui la donna si era completamente dimenticata della presenza di altre persone in quella stanza.

Una volta riscossasi dal proprio torpore disse:" Sì, credo di sapere dove siamo! Questo è il carillon che mi regalò mia nonna da piccola per Natale. Era composto da due cassetti, posti uno sopra l'altro, e questo salone è identico alla riproduzione in miniatura che si trovava all'interno del primo cassetto. Aprendolo, infatti, si poteva scorgere al suo interno un salone da ballo innevato, con lampadari di cristallo e fiori di vetro color ghiaccio, su una parete si trovava un bastoncino di vetro che se preso e fatto tintinnare su uno dei fiori di ghiaccio, metteva in movimento i singoli fiori, ognuno dei quali corrispondeva ad una nota musicale e davano il via ad una melodia. A quel punto, proprio lì al centro, dove voi adesso vedete un cerchio di legno, apparivano un uomo e una donna che ballavano al ritmo della musica dei fiori di ghiaccio."

"Quindi tu pensi che suonando la medesima melodia dovrebbe sbloccarsi qualcosa giusto?!" concluse Eleonora.

"Sì, penso di sì, devo solamente fare qualche prova, perché sono anni che non ho più quel carillon con me e, nonostante da piccola abbia ascoltato quella melodia centinaia di volte, ho dei dubbi su un paio di note, devo fare dei tentativi!"

Così la Saintclair iniziò a picchiettare quel bastoncino sui petali dei fiori e una vibrante melodia iniziò ad espandersi nell'aria. Il primo tentativo parve però non funzionare, perché nel salone non accadde niente. Decise così di provare un'altra versione, cambiando una nota, ma l'esito fu il medesimo del tentativo precedente.

Al terzo tentativo, il suo volto s'illuminò:" È questa la melodia giusta, ne sono più che sicura!" disse raggiante, ma una volta completato il brano non accadde comunque niente di diverso.

A quel punto si sedette posando la schiena alla parete, cercando di riflettere, non riusciva a capire che cosa non andasse, la terza melodia era decisamente quella giusta, ma evidentemente mancava ancora qualcosa.

Proprio mentre si stava perdendo tra le sue riflessioni, l'occhio le cadde sui due soggetti di fronte a lei, i quali si erano avvicinati al cerchio al centro del salone.

A quel punto un'idea la folgorò ed esclamò a voce alta:" E se i ballerini non dovessero comparire dal cerchio, ma se dovessero solo posizionarcisi sopra e iniziare a ballare?"

La coppia si girò verso la Saintclair, sentendosi gli occhi della corvina puntati addosso. Gabriele fece un'espressione stralunata:" Perché stai fissando noi? Non penserai mica..."

"Sì, lo penso invece!" affermò Olivia risoluta, "voi due somigliate molto alla coppia di ballerini del mio carillon, eccetto per il vestiario s'intende, ma penso che se vi immedesimaste un po' nella scena e iniziaste a ballare nel cerchio a ritmo della melodia, qualcosa potrebbe accadere!"

"Tu conosci le mie doti come ballerino, vero?!" ribatté Gabriele imbarazzato, "a parte pestarle i piedi, non so quale altro effetto potrei sortire!"

"Beh, non resta che provare!" disse Olivia; dopo di che si diresse verso la coppia e cercò di convincerli a posizionarsi come i ballerini del suo carillon.

Una volta fatto questo, tornò alla postazione dei fiori di ghiaccio e iniziò a intonare la propria melodia, mentre Fiamma osservava tutto ciò come se stesse assistendo alle prove di uno spettacolo teatrale.

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