Capitolo 19: La strategia della Saintclair
Capitolo 19: La strategia della Saintclair
L'indomani mattina, Eleonora e Walter si recarono al bar presso il quale avrebbero dovuto incontrare Kevin.
Arrivarono con circa un quarto d'ora d'anticipo, Walter era particolarmente agitato non riusciva a fidarsi totalmente di quell'uomo, Eleonora invece sembrava meno restia a fidarsi di lui, anche se non in modo incondizionato ovviamente.
Alle otto esatte, ecco che l'agente fece il suo ingresso, ordinò un caffè e si unì al tavolo insieme ai due ragazzi, nel bar c'erano praticamente solo loro tre e la barista, forse per l'orario o più probabilmente perché era un bar abbastanza fuori mano, pensò Eleonora.
I tre si salutarono frettolosamente, poi l'agente andò subito al dunque:" Allora, ci siamo incontrati qui per cercare di chiarire alcune situazioni e togliervi i vari dubbi, che cosa vi preme sapere, ragazzi?"
"Tutto, se possibile!" rispose Walter accigliato, ma la ragazza gli sferrò una piccola gomitata e poi disse a Kevin:" Ehm, non ci fare caso, è molto preoccupato per la zia! Io direi di iniziare proprio dall'associazione, di cosa si occupa, chi sono i membri e poi passare a chi la gestisce, in particolare quella Olivia Saintclair. Infine, chiaramente vorremmo sapere perché state indagando su di essa!"
"Bene..." disse l'agente:" Partiamo col dire che questa associazione ha o almeno dovrebbe avere l'obiettivo di riunire gli artisti, sia quelli emergenti che quelli già affermati e dare loro un aiuto in caso di difficoltà, che può consistere in un alloggio, come un aiuto nella ricerca di un lavoro, dei sussidi e così via..."
"Scusi se la interrompo..." intervenne Walter, "ma di che tipo di aiuto avrebbe bisogno mia zia, io mi occupo anche della contabilità dell'atelier e non mi pare che abbia bisogno di aiuti economici e nel caso avrebbe potuto tranquillamente chiedere alla sua famiglia, compreso me!"
"Certo è lecito il suo dubbio, ma potrebbe rimanere sorpreso, scoprendo quante di queste persone si rivolgono all'associazione per motivi tutt'altro che economici, spesso sono persone che hanno bisogno di un periodo per riassestarsi e ad un occhio inesperto, questa associazione potrebbe sembrare fare proprio al caso loro."
"Perché ad un occhio inesperto? Cosa c'è che non va in realtà, in quell'associazione?" domandò Eleonora; Walter si voltò stranito verso di lei, il loro darsi del tu non gli era passato inosservato.
"Beh, diciamo che colei che gestisce l'associazione ovvero Olivia Saintclair, è una donna che sa come rigirare le persone, magari inizialmente offre un aiuto sì, però vi posso assicurare che difficilmente ne esce a mani vuote, infatti in un modo o nell'altro riesce a far lavorare i vari artisti per lei e spesso a farsi donare alcune loro opere, per questo noi stiamo indagando, stiamo verificando se sia possibile provare le sue manipolazioni psicologiche!" disse l'agente.
"E come fanno le persone ad entrare in contatto con la Saintclair o comunque a trovare l'associazione? Tu come sei riuscito ad infiltrarti?" domandò nuovamente Eleonora.
"Attraverso il passaparola, altre volte invece Olivia si presenta personalmente a varie mostre spiegando il progetto che gestisce, credo che sia entrata in contatto in quel modo con la Parini, almeno così mi è stato detto. Sapendo come agisce, per riuscire ad infiltrarmi le ho detto di essere stato invitato da un'amica che ha alloggiato al Convitto degli artisti per un po' di tempo; questa ragazza esiste realmente ed è proprio colei che ci ha informato che in quell'associazione accade qualcosa di strano, ma questo la Saintclair ovviamente non lo sa. Io scolpisco il legno, faccio delle piccole sculture con esso; i ragazzi del Convitto mi chiamano: "La Fenice".
"Perché La Fenice? Se non sono troppo indiscreta..." disse Eleonora.
"Per via di un tatuaggio che ho sulla schiena!" rispose lui,"non si nota se non tolgo la maglia, ma a volte mentre lavoravo mi è capitato di toglierla ed essendo abbastanza vistoso come tatuaggio, mi hanno affibbiato questo soprannome!"
Eleonora fece cenno di aver capito, a quel punto però Walter decise di intervenire in quel botta e risposta:" Scusi, Signor Fenice, allora lei cosa ci consiglia di fare, per riportare a casa Fiamma?" disse in tono eccessivamente caustico.
"Purtroppo non ho la risposta giusta per voi, penso che dobbiate fare un altro tentativo e cercare di parlarle di nuovo, senza però inimicarvi Olivia, come vi ho già spiegato. Cercate di fingere di stare al suo gioco, per qualsiasi cosa comunque, questo è il mio numero, in caso di difficoltà non esitate a chiamarmi!" disse Kevin, poi guardò l'orologio e disse:" Adesso devo andare...Marina, la barista, non potrà tenere chiuso il bar ancora per molto. A presto, ragazzi!" disse l'uomo, poi lasciò il foglietto con il numero sul tavolo insieme ai soldi della consumazione.
Walter ed Eleonora si guardarono incuriositi poi dettero un'occhiata alla porta ed effettivamente il lato del cartello visibile da dentro recava la scritta:" Aperto", quindi dal di fuori il bar risultava chiuso, ma quando loro erano arrivati, non c'era nessun cartello e la barista era venuta personalmente ad aprire loro la porta.
Quando si voltarono verso di lei, la donna fece loro un sorrisetto e poi andò a voltare il cartello sulla porta, a quel punto ogni dubbio svanì, quella Marina collaborava con l'agente Kevin, sempre che quelli fossero i veri nomi di entrambi ed Eleonora, ma soprattutto Walter ne dubitavano fortemente.
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