Episodio 2.2
– Su specifica richiesta dall'Alto Consiglio della Confraternita mi è stato ordinato, in gran segreto, di trasportare alcune sfere di buranio sulla superficie di Arkantiis, da dove faranno poi tappa per una destinazione a me ignota. Mi è stato comunicato che si tratta di una questione che va oltre ogni nostra immaginazione e non sarei nemmeno autorizzato a parlarne con lei. Gli ordini erano questi: reclutare un certo numero di Alasheriani, programmarli con nuove istruzioni nel loro dna quantistico, far eseguire loro questo compito e cancellare loro la memoria di queste ultime ore.
– Capisco, – lo interruppe Roman, sussurrando anche lui, – ho letto un promemoria in cui si specificava che l'ingegnere capo Elidos si sarebbe dovuto occupare del trasporto di sfere di buranio.
– Lei è molto perspicace ingegnere, so che tra lei e il signor Elidos scorre buon sangue e questo mi conforta, ma il problema riguarda il ritorno degli Alasheriani. L'ultimo carico è andato a buon fine, anzi, si può dire che l'intera operazione sia riuscita con successo. Ma un alasheriano in particolare ha inizialmente opposto resistenza alla cancellazione delle tracce mnemoniche residue. A causa sua ora tutti gli altri sanno che vi sono delle tracce mnemoniche mancanti nel loro sistema e stanno automaticamente cercando un sistema per recuperarle... – terminò il governatore, deglutendo più volte nel discorso.
– Ora dove sono gli Alasheriani?
– Sono in fase di inabilitazione costante, ma il loro meccanismo interno di reset ci fa rimanere in continuo stallo, noi continuiamo a disabilitarli, loro si resettano e cercando nella loro memoria le tracce mancanti. La cosa che mi preoccupa è che potrebbero scoprire di essere stati manomessi. In questo caso se anche uno solo di loro dovesse scoprirlo, lo trasmetterebbe telepaticamente agli altri e lei sa cosa può accadere se gli Alasheriani dovessero coalizzarsi contro di noi.
Roman accavallò le gambe, mise una mano sul mento e rimase circa due minuti in totale silenzio, pensando alle possibili soluzioni, quindi rispose pacatamente:
– Loro comunicano tramite un campo telepatico. Possiamo sottoporli ad una qualche tipo di shock improvviso, in modo da interrompere il campo, inserire in uno solo di loro delle nuove tracce mnemoniche fasulle e poi riattivarlo, in modo che l'informazione venga trasmessa agli altri e rimpiazzi il vuoto che si è creato. Dovrebbe funzionare, anche se è una cosa ai limiti dell'etica.
Il governatore ascoltò attentamente le parole di Roman, mentre annuiva di continuo.
– Dell'etica poco c'importa al momento attuale, è invece fondamentale ritornare ad essere pienamente operativi, – anche il governatore si fermò per riflettere.
– Faremo così, lasci il lavoro del B.T.A. alla sua squadra di ingegneri e si occupi esclusivamente di questo problema, finché non sarà del tutto risolto, dopodiché faccia immediatamente rapporto a me ed esclusivamente a me, non ne parli con nessuno per nessuna ragione al mondo. Se l'Alto Consiglio venisse a sapere una cosa del genere ci sarebbero gravi conseguenze per tutti gli abitanti del pianeta e gran parte degli archivi delle varie civiltà della galassia verrebbero dislocati altrove, togliendo il posto di lavoro ad un inimmaginabile numero di persone che vivono qui. È chiaro quello che le voglio dire?
– Chiaro, governatore, – rispose Roman, mentre Daney Nee attivò un comando proprio di fianco alla scrivania per poter "pilotare" il proprio ufficio. Esso si stava spostando inizialmente verso il basso per poi dirigersi verso un grande edificio proprio di spalle al municipio, una sorta di grande magazzino.
– Gli Alasheriani si trovano qui, a controllarli vi è solo un'altra persona, non appena arriverà si metterà in contatto con lui. Lo riconoscerà per via del casco che indossa. Per il resto lei sa già cosa deve fare.
Roman annuì mentre si dirigeva verso l'uscita e a piccoli passi entrò in questo grande magazzino adibito a una specie di ospedale da campo provvisorio.
Gli Alasheriani erano tutti sdraiati su appositi biolettini, tenuti sotto constante osservazione da parte di un individuo con questo particolare casco, totalmente trasparente, dal quale si evinceva solamente una cicatrice sotto la guancia sinistra. Accanto a costui vi era un Confratello.
Ovviamente.
Probabilmente la Confraternita sapeva già tutto. E forse era al corrente di quello che era accaduto. Ma la cosa che preoccupava Roman è che sarebbero potute esserci delle conseguenze penali sia per il governatore che per lui se qualcosa fosse andato storto. E Roman aveva solamente la colpa di aver ascoltato qualcosa che non avrebbe dovuto. Iniziò quindi a sudare freddo, le mani accennavano ad un tremolio nascosto mentre a passo lento si dirigeva verso il Tenente che non è estraneo al nostro lettore. Quest'ultimo girò di scatto la testa, evidenziando il casco che lo ricopriva, mentre iniziavano ad apparirgli alcune delle tantissime informazioni riguardo Roman, il suo curriculum e il suo status.
– Salve ingegnere, la manda il governatore, vero? – chiese accennando un piccolo sorriso falso.
Roman riuscì solo ad annuire a quella domanda, deglutendo e osservando il Confratello che teneva d'occhio dall'alto maniacalmente gli Alasheriani, uno per uno.
– Non si preoccupi, qui è tutto sotto controllo; in realtà era stato già tutto previsto e, come volevasi dimostrare, il governatore non può avere la nostra fiducia, manca ancora di una certa onestà intellettuale, avrebbe dovuto far rapporto a noi. Lo destituiremo. Per quanto riguarda gli Alasheriani stiamo già provvedendo a disabilitare il campo telepatico che li unisce con un elettroshock, come del resto lei ha appena suggerito. Il nostro team di ricerca invece è al lavoro nel laboratorio qui nel retro per sostituire il vuoto che si creerà nelle loro menti con delle tracce mnemoniche fittizie; se vuole può dare un'occhiata al loro lavoro ma ci impiegheremo comunque poco tempo. – disse il Confratello senza distogliere minimamente lo sguardo dalla situazione.
– E lei come fa a sapere tutto ciò? Ne ho parlato solamente pochi minuti fa con il governatore Nee! – replicò del tutto sorpreso Roman, tenendo le braccia conserte per non evidenziare il tremolio delle mani.
– Teniamo il governatore Nee sotto stretto controllo da diverso tempo, anche se devo dire non si è mai accorto di nulla. Abbiamo installato le nostre piccole telecamere e microfoni camuffati nelle pianticelle nel suo studio. Sospettavamo che le sue priorità un giorno avrebbero avuto la meglio e lei si è trovato coinvolto in un problema più grande di quanto avesse potuto immaginare. Lei sa che è passabile di una denuncia formale?
Roman non rispose. Ovvio che lo sapeva, una macchia indelebile sulla sua carriera.
– Ascolti, le propongo una soluzione conveniente per entrambi. – proseguì il Confratello, continuando a fissare gli Alasheriani.
– L'ascolto... – rispose Roman messo alle strette e con un tono di voce particolarmente affranto. Cercò di immaginare in quei pochi frangenti di secondo cosa i suoi interlocutori gli avrebbero proposto. Non immaginava che quello che stava per ascoltare sarebbe andato aldilà di qualsiasi sua convinzione, morale e scientifica.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top