AL BAR

Odio i bar ma non posso farne a meno, proprio come con le donne.
Odio tutta quella massa inutile e disperata che li impesta di puzze acide, ma non posso farne a meno.

Comincio ad odiarli ben prima di entrare, a iniziare dal nome. Ma come si fa a dargli quei nomi assurdi. -Bar dello Sport-, ma quale sport? Li dentro l'unico sport praticato è l'alzo del gomito. Bar Centrale...Dio che ovvietà. Ultimamente c'è la moda di dargli nomi ancora più assurdi tipo Bar H o BarT Sympson o ancora BarCollando e a dire il vero questo mi piace, credo sia proprio in tema, non è ipocrita.
Dopo i bar la cosa che odio di più a questo mondo sono le lenzuola umide. Infilarsi in un letto con le lenzuola praticamente fradice quando sei sobrio è come subire un lutto, ma quando sei tu che sei fradicio d'alcool non te ne accorgi nemmeno o meglio, te ne accorgi invecchiando con le ossa rotte e consumate dai reumatismi, ma chi se ne frega di quando sarò vecchio, sempre che ci arrivi.

Oggi sono tornato al BarCollando, sarà il nome oppure il barman che uno su cinque mi rifila uno shot omaggio, oppure sarà solo perché è vicino al mio motel e riesco a non perdermi e a tornarci; almeno per ora.

Gli altri che si ammassano dentro non mi interessano e non li guardo nemmeno. Qualcuno ha anche cercato di attaccare bottone ma l'ho subito dissuaso, non me ne frega niente degli altri.
Oggi al banco però ce n'è uno che non puoi fare a meno di notare. Seduto sull'ultimo sgabello è quasi appallottolato sul trespolo, è vecchio, sembra tremendamente vecchio. Diamine ma non è che è morto li e nessuno se n'è accorto? Oggi riesco persino a essere di buon umore.
Non lo faccio mai ma quel simulacro d'uomo mi attira come uno scarafaggio immobile pronto essere schiacciato. Mi avvicino e mi siedo sul trespolo a fianco.
Ordino il primo shot della serata e faccio un cenno al vecchio. Nessuna risposta, forse è davvero morto. Ho già speso troppe energie per contattare un altro essere umano quindi lasciamo perdere.
Al terzo shot ordino un Blanton, mi lancio, e cosa succede? Il tipo morto vicino a me risorge e dice:

"Uno anche a me di quello"

"Cribbio" penso, "E' proprio vero allora che un buon Bourbon resuscita anche i morti"

Mi giro e lo guardo. Lui sta sorridendo. Anch'io gli sorrido, ma cosa sto facendo?
Ormai è fatta e così quando arrivano i due shot alzo il mio e lui fa altrettanto. Adesso siamo amici.

"Hei vecchio, sei nuovo di qui? E' un po' che vengo al locale ma è la prima volta che ti vedo"

Lui ingoia lo shot e mi risponde:

"No. Sono proprio di qui, anzi sono assolutamente di qui"

Ma cosa sto facendo? Mi impiccio dei fatti degli altri; forse questa sera va così, mai porre limiti alla provvidenza alcoolica ... e lui prosegue.

"Sono nato qui, cresciuto qui, ho lavorato qui, anche sposato qui, insomma non sono mai uscito da qui in tutta la mia vita"

"Cazzo" penso, "Questo è folle. Una vita inchiodato in una cazzuta città dell'est senza mai uscirne"

Di solito gli impiccioni rompipalle (come sono io questa sera) ricambiano la domanda con un'altra domanda per sapere i fatti tuoi, ma questo vecchio pare che non gliene freghi niente di me. Mi piace.
Alza la mano e fa segno al barman con due dita. Altri due shot. Uno è per me.
Arrivano e questa volta non tracanniamo; aspettiamo.
Incredibile! Sono ancora io che faccio domande, non devo star bene, devo avere un tumore al cervello che mi ha reso deficiente.

"Quindi qui lo straniero sono io evidentemente"

Lui mi guarda e sorride ancora una volta poi comincia a parlare

"Sbagliato figliolo e ti spiego perchè. Quando arrivi alla mia età hai perso tutti gli amici, la moglie se ne avevi una, i figli se ne sono spariti e non sai neanche più dove sono. Se ne sono andati il farmacista, il sindaco, il postino, la moglie del tuo migliore amico che ti sei scopato per una vita. Sono cambiate le canzoni che trasmette la radio, la tua auto adesso te la chiedono perché è un pezzo da museo. Insomma ti giri e ti accorgi che sei solo. Sei ancora tu, al tuo posto, nel tuo paese, ma nessuno ti riconosce, e tu non conosci più nessuno, sei straniero a casa tua, sei persino straniero a te stesso perché accidenti cominci anche a perdere la memoria, quindi amico, lascia perdere, siamo tutti stranieri su questo fottuto pianeta "

"Fantastico" penso e intanto alzo la mano con due dita come Vittoria per rifornirci di altri due shot che arrivano al volo.

Mi piace quest'uomo e Cristo come è difficile che mi piaccia qualcuno, quindi mi alzo dal trespolo e gli porgo la mano.

"Piacere Vecchio, mi presento così questa sera sarai meno straniero del solito, visto che qualcuno alla fine lo conoscerai"

Lui sorride e mi porge la mano, gliela stringo, è tutto pelle ossa ma che ossa accidenti.

"Mi chiamo "Hank" gli dico, "Hank Charles Bukowski "

Piacere

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