Capitolo 2
CAMILA
La prima cosa visibile arrivati a scuola, prima ancora di vedere il cartello "New White High School", fu April Lewis intenta a scambiarsi la saliva con Jordan Miller, l'ex di Madison.
Mi girai immediatamente verso di lei e notai che si era irrigidita.
Mi sentivo in colpa nei confronti di Madison, prima di essermi amica la sua vita era completamente diversa: suo fratello non era stato ancora spedito dall'altra parte degli USA, aveva una relazione stabile con un ragazzo ed era una delle più popolari della scuola; aveva perso tutto per aiutarmi e io più volte avevo provato ad affrontare questo argomento, ma lei lo chiudeva subito dicendomi che non si era mai pentita delle sue scelte.
Quando io e Madison diventammo amiche lei si era già lasciata e non mi aveva mai parlato di Jordan, ma ero sicura del fatto che avesse sofferto molto per lui.
Dopo un attimo di smarrimento si stampò un sorriso sardonico in faccia e si avviò a passo spedito verso l'entrata.
-Devo dire che fa tutto in famiglia quella- mi disse ironica appena la raggiunsi.
Risi freddamente capendo al volo a cosa si riferisse.
April per anni era stata la fidanzata fissa di Shawn e insieme avevano rappresentato il centro delle mie disgrazie: tutto partiva da loro, erano loro a izzare gli altri contro di me e ad organizzare gli agguati di cui ero vittima.
April è sempre stata un paradosso vivente: con i suoi capelli biondi, occhi azzurri e con i suoi lineamenti dolci è sempre sembrata un angelo, ma non si è mai comportata come uno di essi; si è sempre professata perdutamente innamorata di Shawn, eppure appena ha scoperto del suo trasferimento imminente si è subito infilata nel letto di Jordan, senza aspettare neanche che Shawn partisse e in ultimo ha sempre amato la ricchezza, ma detestato il suo patrigno che gliel'ha procurata.
Shawn ha rappresentato l'infrangersi dei miei sogni di bambina.
Quando ero ancora una ragazzina ingenua e romantica, mi ero presa una bella cotta per lui.
Lo vedevo come un principe.
Mi piaceva fantasticare sul fatto che magari un giorno si sarebbe accorto della mia esistenza e che mi avrebbe riempita d'amore e in parte i miei sogni si avverarono, lui si accorse di me solo che non ricevetti amore, ma disprezzo.
Vidi che la mia amica aveva gli occhi lucidi e mi si strinse il cuore.
-Madison-
-Sto bene, ci perde lui non io-
***
-Non puoi darmi buca - mi disse Madison a pranzo.
Quella stessa sera ci sarebbe stata la festa d'autunno.
Ogni anno il sindaco di New White organizzava una grande falò sulla spiaggia, al quale erano tenuti a partecipare tutti i cittadini e questo falò era stato da lui soprannominato appunto festa d'autunno. Personalmente non ci ero mai andata: non sono mai stata un tipo da feste, ho sempre preferito leggere un libro o guardare in film la sera; poi quando iniziarono i fenomeni di bullismo contro la mia persona uscivo ancor meno del solito, per cercare di evitare qualsiasi pretesto; quell'anno avevo pensato di andare per far compagnia a Madison, ma mi ero svegliata con un bruttissimo presentimento, come un presagio e la paura di qualche agguato si era riaccesa potente in me.
-Non ti succederà nulla- mi disse Madison mentre smanettava con il cellulare - starai con me, non sarai sola e nel caso in cui dovesse avvicinarsi qualcuno, ti difenderò io-
-Rischio di rovinare la festa anche a te- le risposi.
-La festa me la rovini se non vieni- tagliò corto lei, chiudendo il telefono dopo un quarto d'ora di chat.
-Va bene- dissi sospirando.
Lei mi regalò un sorrisone e prese nuovamente il cellulare in mano, scrisse velocemente qualcosa e lo ripose in borsa.
-Con chi parli?- le chiesi curiosa - Non fai altro che chattare-
Speravo che Madison si stesse sentendo con qualcuno, questo avrebbe voluto dire che stava dimenticando Jordan e smettendo di soffrire per lui.
Lei in tutta risposta rise di gusto.
-Ho anch'io i miei segreti- mi rispose facendomi l'occhiolino.
La giornata scolastica trascorse piacevolmente e subito iniziarono i preparativi per la festa.
-Camila sono così contenta che hai deciso di andare- disse mia madre ispezionando il mio guardaroba.
-Mamma posso decidere da sola cosa mettermi-
-No figlia mia- mi rispose decisa- questa sera voglio vederti in tiro per una volta, se facessi scegliere i vestiti a te usciresti con i soliti jeans e la solita maglia oversize-
Dopo un'attenta visione prese un tubino nero e un giacchino di pelle cuoio, tutta roba che mi aveva comprato lei e che io avevo lasciato nell'armadio con il cartellino.
-Mamma- provai a protestare, ma lei scosse il capo decisa.
-Non voglio sentire ragioni-
Acconciò i miei capelli con l'arricciacapelli e truccò leggermente i miei occhi.
Quando fui pronta mi sedetti in cucina aspettando Madison, ma lei non arrivò.
Le sette diventarono otto, le otto nove e nove dieci.
Provai più volte a chiamarla, ma aveva il cellulare staccato; chiamai casa sua, ma la madre mi disse che era uscita alle cinque.
Le mie insicurezze iniziarono a invadermi la mente: forse si era stufata di me, forse le mancava la sua vecchia vita; però purtroppo non fu quello ciò che accadde.
Mio padre tornò all'una di notte da lavoro quella sera e capii subito dal suo sguardo, che qualcosa si terribile era successo.
-Devi essere forte Camila-
Note
Ciao ❤
Ecco un nuovo capitolo di questa storia :)
Spero che l'idea vi stia piacendo 🥰
Un bacio 😘
❤
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