Capitolo 1


CAMILA

Mi guardai allo specchio sospirando affranta.

I miei capelli scuri indomabili ricadevano scomposti sulla mia fronte, celando gli occhi del medesimo colore.

Da tempo avevo perso il mio status di matricola, ma un occhio estraneo avrebbe potuto scambiarmi tranquillamente per tale; eppure, nonostante le apparenze, quello era il primo giorno del mio ultimo anno di liceo.

-Camila- mi sentii chiamare da mia madre - sbrigati o resterai a piedi-

Guardai l'orario e vidi che effettivamente l'autobus stava per passare, così presi velocemente la cartella e uscii trafelata dalla mia stanza.

Mia madre insistette affinché mangiassi un toast al volo e poi corsi a più non posso verso la fermata, riuscendo a prendere il mezzo per un soffio.

-In ritardo dal primo giorno- mi disse ironica Madison.

Madison Mendes era la mia unica e migliore amica, in realtà non avevo mai avuto amici fino all'inverno precedente; ma dopo la notte più lunga e brutta della mia vita, lei mi offrì la sua amicizia, perdendo conseguentemente tutte le sue altre.

Non mi era mai stato chiaro il motivo, ma tutti mi avevano sempre schifato.
In genere si limitavano a ignorarmi, finché non diventai il passatempo dei popolari della scuola, fu lì che la mia vita divenne un tormento.
Mi minacciavano, rovinavano le mie cose, mi rubavano soldi e a volte sono arrivati anche alle mani; tutto per combattere la loro noia, ma almeno la mia vita non era mai stata in pericolo fino a quella notte, quel maledetto tredici gennaio.

April Lewis, colei che all'epoca era la fidanzata del re dei miei tormenti, diede una festa e stranamente mi invitò. Ricordo che nella mia ingenuità credetti davvero, che forse quello era un nuovo inizio per me, che magari era un modo per tendermi una mano e smetterla per lo meno con quelle angherie ingiustificate, invece quell'invito era l'esca per lo step successivo.

Appena arrivai alla festa mi accerchiarono, non so esattamente quanti fossero, ma almeno una ventina sicuro; mi bendarono e mi condussero nella parte più interna del bosco adiacente alla casa di April, lasciandomi lì da sola.
Era pieno inverno, faceva freddo e non riuscivo ad orientarmi: ero stata bendata durante l'andata e in più era buio.
Il mio cellulare non prendeva, il freddo della notte si intensificava sempre più e sentivo che le mie forze stavano venendo meno.

All'improvviso la mia vista si fece offuscata e persi conoscenza.

Mi risvegliai all'ospedale: mia madre era al mio capezzale con il viso pallido e stanco e mio padre, accanto a lei, aveva profonde occhiaie e la sua camicia, su cui spiccava il distintivo da sceriffo, era spiegazzata e semiuscita dai pantaloni.

-Camila-mi chiamò agitata- mi senti?-

Ero intontita e le orecchie mi fischiavano, ma mi sforzati comunque di annuire.

-Dottoressa si è svegliata-

Appurai quella sera che era stata Madison a dare l'allarme, aveva sentito alla festa quel gruppo parlare ridendo dello scherzo e aveva chiamato di corsa i soccorsi.

Avevo rischiato grosso: potevo morire assiderata, oppure essere vittima di qualche animale.

Madison fece nomi e cognomi alle autorità e già in quel momento ebbe il mio massimo rispetto, perché in mezzo a quella banda c'erano il suo gemello e il suo ragazzo.

Fui dimessa due giorni dopo e scoprii che i miei aggressori se l'erano cavata con delle ore di servizio pubblico, tutti tranne Shawn, il fratello di Madison.

L'avvocato Mendes aveva pensato a un destino diverso per il figlio, pensò che l'opzione migliore fosse spedirlo in un collegio maschile in Texas; così ebbe giusto il tempo di finire il servizio socialmente utile, prima di essere imbarcato per Huston.

La prima volta che parlai con Madison, fu il giorno dopo la partenza di Shawn.

Ricordo che mi irrigidii, quando la vidi avvicinarsi, sapevo che era stata lei ad aiutarmi, però nonostante questo ormai per me era difficile fidarmi della gente.

-Camila, io volevo scusarmi a nome di mio fratello- mi disse a capo chino.

Notai che tremava leggermente, sembrava che stesse aspettando una mia risposta, come un assassino che attende la pena di morte.

-Stai tranquilla- dissi semplicemente.

Lei alzò gli occhi e incrociò i nostri sguardi.

Erano identici a quelli del fratello, per un istante un brivido di terrore mi attraversò la spina d'orsale, ma fu solo un momento.

L'abbracciai di scatto e lei si irrigidì un secondo prima di ricambiare, poi fu come se tutte le sue energie avessero abbandonato il suo corpo. Si accasciò, appendendosi a me ed entrambe cademmo a terra, poi scoppiò in pianto liberatorio.

Da quel giorno fummo amiche.

Nei mesi successivi non fui più inportunata da nessuno, si limitavano ad ignorarmi; diventai quasi invisibile e Madison si unì alla mia trasparenza.

L'unica che continuava ad infastidirmi e ad insultarmi era April, ma una sola vipera era gestibile.

Devo dire che quella notte orribile fu una rinascita per me: prima di allora non avevo amici ed ero costantemente vittima di bullismo; dopo fui lasciata in pace e trovai un'amica in Madison. Da quel momento il posto dell'autobus accanto al mio non è più stato vuoto, ma occupato da una bella ragazza dai capelli ramati e occhi castani.

Note

Ecco il primo capitolo di quest'avventura.

È la prima fanfiction che scrivo qui 🙈spero che vi piaccia❤

un bacio 😘

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top