JK: "Dormiamo insieme stanotte?" mi chiede il mio miglio... Jungkook. Sono confuso al momento. L'unica certezza che ho è la risposta che gli sto per dare.
Io: "Direi proprio di sì" dico infatti sorridendogli.
JK: "Però prima bisogna fare le cose per bene..." ribatte ricambiando il mio sorriso, ma con un tono serio.
Io: "Che intendi?"
JK: "Seguimi e lo vedrai..." risponde vago e mi prende la mano, stringendola delicatamente nella sua e intrecciando poi le sue dita con le mie. La sensazione è stupenda e io non so come riesca a stare ancora in piedi, talmente mi tremano le gambe.
Io: "Non potresti farmi un piccolo spoiler?" domando con un tono leggermente lamentoso.
JK: "Assolutamente no" risponde ridacchiando.
Io: "Mh... sto iniziando a temerti..."
E a questa frase Jungkook si ferma all'improvviso e io gli finisco quasi addosso. Si gira si scatto, parandosi davanti a me e fissando il suo sguardo nei miei occhi.
JK: "Non farlo, ti prego..." dice serissimo.
Io: "Jungkook, ero ironico..." cerco di tranquillizzarlo, ma capisco quanto questo argomento lo renda vulnerabile.
JK: "Lo so, ma ho sempre paura che possa succedere dopo tutto quello che ti ho fatto passare. E quindi mi assale un'ansia assurda ogni volta che ci penso..."
Rimango in silenzio ad ascoltarlo e quando finisce di parlare vorrei solo scoppiare a ridere per le assurdità che sta dicendo e anche per sdrammatizzare un po' la situazione, ma ho paura di passargli il messaggio sbagliato. Quindi lo abbraccio, stringendolo a me più forte che posso, e gli dico: "Mi fido di te... e ora portami a vedere 'sta sorpresa che sono curioso." aggiungo sciogliendo l'abbraccio per rendere l'atmosfera meno seriosa.
Senza aggiungere altro, Jungkook mi prende di nuovo una mano con la sua e mi trascina davanti alla porta della mia stanza.
JK: "Adesso devi tenere un attimo gli occhi chiusi, non ho preparato niente quindi devi essere paziente" conclude e io faccio come dice. Chiudo gli occhi e li tengo serrati anche se sto morendo dalla curiosità.
Lo sento uscire dalla mia stanza e rientrare dopo cinque minuti buoni, che sono sembrati talmente lunghi che avevo paura se ne fosse andato. E invece no, è tornato.
Io: "Jungkook?"
JK: "Sì, ci sono. Resisti ancora un attimo."
Io: "Okay..."
JK: "Allora, conta fino a dieci e poi aprili pure."
Conto a bassa voce fino a dove mi ha detto di arrivare e poi apro gli occhi, ma... non vedo niente di particolare e credo anche di star facendo un'espressione un po' stranita.
Io: "Non sto ca-- inizio a dire, ma mi interrompo subito quando noto cos'ha addosso. La felpa, quella felpa, quella fottuta felpa nera con una macchia viola sulla schiena. "Oh. L'hai... l'hai tenuta?"
JK: "Speravo davvero con tutta l'anima che questo giorno arrivasse e la conservavo... non l'avrei mai lavata... non avrei mai cancellato un ricordo così prezioso, anche se è stampato tutto nella mia memoria."
E ora finalmente capisco perché così spesso lui ha deciso per me, strappandomi via da situazioni spiacevoli (più per lui che per me), vivendo la mia vita come se fosse la sua. Era geloso e lo era per un motivo: provava dei sentimenti e io ho sempre pensato che volesse essere il primo a portarmi a letto.
I sensi di colpa mi assalgono e abbasso lo sguardo con un'espressione triste. Glielo devo dire? O me lo devo tenere per me? In realtà io non ho mai avuto la sicurezza di questo, era solo un mio dubbio e non voglio rovinare tutto questo per una stronzata simile, ma non sono neanche bravo a convivere con i sensi di colpa...
JK: "Jimin? Che hai?" mi chiama Jungkook preoccupato.
Io: "Dovrei dirti una cosa..."
JK: "Avanti, spara..."
Io: "Tutte le volte... tutte le volte in cui eri geloso io pensavo che lo fossi perché volevi essere il primo a portarmi a letto e che non ti importasse di me. Cioè... non era un pensiero fisso, era più dettato dalla rabbia, però--
JK: "Hey, a me importa di te. Mi importa più di te che di qualsiasi altra cosa, però capisco il motivo per cui ti sei ritrovato a pensare il contrario. Non ti preoccupare, Jiminie."
Io: "Mi sento uno schifo per averlo pensato..."
JK: "Avevi tutte le tue ragioni per pensarlo, mi comportavo da geloso senza spiegarti il perché lo ero... non potevi sapere il vero motivo. Sono stato un cretino io a non farmi avanti prima... però ora non essere triste e pensa alle cose belle. Per favore..."
Io: "Okay, hai ragione, scusa. Dovrei essere solo felice in questo momento" dico sorridendo e scacciando via i sensi di colpa. Jungkook ha ragione, devo pensare alle cose belle perché l'amore della mia vita, il mio migliore amico, colui che di me sa tutto, mi ha appena confessato di provare dei sentimenti per me e la felpa che ha indosso ne è la prova.
JK: "Okay, bene, ora che abbiamo sistemato la questione... con 'dobbiamo fare le cose per bene' intendevo ben altro di indossare una felpa."
Io: "E cosa intendevi?" domando curioso. Mi sta tenendo troppo sulle spine, voglio scoprire cosa ha in mente.
JK: "Okay, okay, siediti..." risponde nervoso. Mi siedo ai piedi del mio letto e lui fa lo stesso. Mi prende una mano tra le sue e la stringe, ma non in modo fastidioso. La stringe come per dire: io ci sono per te, ma ora ho bisogno di te. Allora metto l'altra mia mano sulle sue per rassicurarlo.
JK: "Ho preparato questo discorso tanto tempo fa e me lo sono portato dietro così a lungo che ormai è impresso a fuoco nella mia memoria, ma... uff, è difficile usare le parole in momenti simili."
Io: "Stai tranquillo, respira, sono io, stai parlando con me, calmo..."
JK: "Proprio perché sto parlando con te... tu mi mandi in tilt, caro mio" dice sorridendo. "Allora, Jiminie... ti ricordi quando ti ho detto che avevo vinto una casa per conigli ad un'asta?"
Annuisco, ridendo nel ripensare a quel giorno.
JK: "Quel giorno ho capito di provare qualcosa per te. Allora ho iniziato a provarci e quando hai iniziato a ricambiare, anche se solo a livello fisico, stavo così bene che mi sono detto: 'cavolo, ma se sto così bene con lui già solo fisicamente, chissà come starei se mi ricambiasse?'. E giuro che oggi è il giorno più bello della mia vita, perché finalmente l'ho scoperto, ho scoperto come sto ora che so che mi ricambi."
Io: "E come stai?" chiedo sorridendo. Ha detto delle parole bellissime, stupende. Forse ho anche gli occhi lucidi, mi pizzicano un po', ma non voglio piangere.
JK: "Sto tremendamente, stupefacentemente bene" mi risponde con un sorriso a trentadue denti, che lo fa sembrare un coniglietto. "E tu come stai?"
E io come sto? Sono felice, davvero felice, mai stato così felice in vita mia, ma sento qualcosa di strano. Però sto bene, benissimo direi.
Io: "Sto benissimo anche io."
JK: "Ancora non ci credo che questo giorno sia arrivato. L'ho immaginato una miriade di volte, ma... nessuna di quelle era così perfetta come lo è questa."
Io: "Okay, smettila, sto cercando di non piangere e tu non mi stai affatto aiutando."
JK: "Da quando ti trattieni dal piangere?"
Io: "Non volevo rovinare un momento felice. Due volte."
JK: "Okay, allora la smetto di essere dolce e farò lo stronzo."
Io: "Perfetto" dico ridacchiando.
JK: "Ma piantala, stavo scherzando, oggi non ce la faccio a fare il Jungkook cretino. Oggi sto cercando di essere perfetto. Per te. E se la cosa ti fa commuovere, piangi pure. Io ci sarò sempre per asciugarti le lacrime."
Io: "Dio, ti odio..." sbuffo una risata portandomi mia una lacrima con la mano, dopo aver sciolto la presa con la sua.
JK: "Non sai invece io quanto ti amo."
Oh. Immaginarselo è una cosa, pensarlo è un'altra, ma sentirselo dire... sentirselo dire cambia tutto. Sentirselo dire rende tutto quanto vero, ancora più vero. In questo momento, dopo questo 'ti amo', sto volando a chissà quanti metri di altitudine, ma mi sento comunque al sicuro. E mi sento pronto a dirgli lo stesso, perché è quello che sento, è quello che so di dover fare perché lo voglio fare.
Io: "Anche io ti amo" dico dal cuore e mi sporgo in avanti per baciarlo. Il nostro primo bacio dopo le due parole più importanti in una relazione. E lo sento diverso da tutti gli altri che ci siamo dati, anche un po' per gioco. Questo invece è speciale, racchiude tutto quello che proviamo, racchiude tutte le cose per per mesi abbiamo aspettato a dirci e che finalmente ci siamo detti e stiamo continuando a comunicarci attraverso questo bacio, che si fa sempre più intenso al passare dei secondi.
Quando, per mancanza di ossigeno, ci dobbiamo staccare e le nostre lingue sciolgono la presa che avevano sull'altra, Jungkook scivola in ginocchio sul pavimento davanti a me, mi prende di nuovo le mani tra le sue e mi dice: "Siccome non credo ti chiederò mai di sposarmi, vuoi essere almeno il mio fidanzato?"
Io: "Sì, che lo voglio. L'ho sempre voluto..."
JK: "Quindi ora stiamo insieme?"
Io: "Sì!"
JK: "Oh, okay, un secondo..." si alza e un po' titubante esce dalla stanza. Mi lascia un attimo spiazzato, ma quando lo sento gridare uno 'yu-uh!' scoppio a ridere. Quanto è stupido...
Torna in camera: "Scusami, dovevo un po' urlare" dice grattandosi la nuca.
Io: "Ah, davvero? Non avevo sentito" rispondo ironico.
JK: "Vieni qui" dice poi serio, ma sempre col sorriso sul volto, e allarga le braccia. Mi alzo e mi dirigo verso di lui, permettendogli di avvolgermi con la sua presa stretta mentre ricambio l'abbraccio. Nascondo la testa nell'incavo del suo collo. Sto bene, sto davvero bene, sto così bene che in questo momento niente potrebbe farmi sentire altro che la felicità. Perché sono tra le braccia del mio fidanzato.
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Spazio Autrice:
Ce l'hanno fatta a mettersi insieme, madonna mia... non ce la facevo più ad aspettare!
P.s. questo è quello che succede quando lascio il PC incustodito con la mia migliore amica tra i paraggi: ciao elysis do your thang
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