Capitolo 9) 8 gennaio 2020
'Buongiorno' Jeremy, i capelli scompigliati, con la sola biancheria indosso e scalzo, era sgattaiolato dalla stanza di Lysandra per prepararle la colazione, certo che i due altri ospiti dell'alloggio ronfassero come ghiri. Mai si aspettava, invece, di trovarseli davanti, vestiti di tutto punto per la giornata in Tribunale, eccezion fatta per le giacche poggiate sull'appendiabiti all'ingresso. Erano appena usciti dalla propria camera, con la medesima intenzione...caffè e qualcos'altro da mettere sotto i denti.
Chris fissò i boxer gialli dal bordino blu con stampato sulla parte anteriore il muso simpatico di Paperino, con un'espressione ironica 'Gesù, Renner...peggio delle corna che avevi in testa alla festa di Natale'.
Intanto che Tom, rosso in viso, tentava di trattenersi da ridergli in faccia in maniera vergognosa, il diretto interessato si difese 'Sono un regalo di Joey...'.
'Quand'è così...roba da pazzi...' il biondo lo sfottè, ancora.
'Per noi il breakfast è un rito...e la proprietaria ci vizia...' l'inglese aggiunse soddisfatto, udendo bussare alla porta d'ingresso 'Gentilmente, io e Chris non abbiamo dato spettacolo e siamo discreti. Non farti vedere...ci rovineresti la reputazione'.
Hemsworth si diresse ad aprire, dedicando un sorriso al limite della malizia alla signora di mezza età che gestiva il cottage. Seducente, notò Renner, facendo attenzione a nascondersi, intanto che le enormi braccia del suo quasi cognato afferravano un vassoio dalle dimensioni gigantesche. Uova strapazzate, pancetta abbrustolita, toast, pancakes ricoperti di sciroppo d'acero suddivisi in quattro piatti e una caraffa di vetro con spremuta d'arancia rappresentavano la pantagruelica colazione dei campioni!
'Ieri sera, Jer...' Tom in falsetto imitò la vocetta delicata della O'Neill 'abbiamo sentito dei rumorini provenire dalla stanza di Lysandra...pareva la finale della Coppa d'Inghilterra di football...' lo prese in giro, spudorato e l'altro sbuffò, infastidito. Si sentiva uno scemo e insieme un depravato.
'Su, non fare così...' con una pacca sulla schiena, Chris gli porse due piatti 'insomma, abbiamo ordinato pure per voi due, immaginando aveste un leggero appetito...vero, Paperino?' si sbellicò.
'Non dare fastidio al mio ragazzo, fratellone' Lysandra ridacchiò, a sua volta, dalla porta socchiusa 'Jer, amore, sono dei cretini...'.
'I cretini ti stanno passando due tazze di caffè con gli occhi tappati, casomai indossassi le mutandine di Minnie' il biondo, camminando come un sonnambulo, le mollò due mug colmi della bevanda, con Jeremy che si sbrigo' a richiudere l'uscio 'Loro sono terribili, forse hanno ragione, appaio ridicolo...'.
'No, non dargli retta, è tutta invidia, sei sexy, Paperino' lo consolò, con un bacino.
'Sorellina, non sono invidioso del tuo maschione! E nemmeno Tom! Ah, Lys, hai bisogno di un paio di occhiali!' Chris lo gridò, dispettoso come una scimmia, scrutando, con un sorrisetto compiaciuto, il suo fidanzato dagli occhi blu, la stessa sfumatura delle onde dell'Oceano che osservava infrangersi sulla battigia, dalla finestra aperta della veranda alle sue spalle.
***
'Sono incazzata nera...ed è dire poco' Scarlett camminava avanti e indietro nel lungo corridoio del Tribunale Civile di Fort Lauderdale, sbattendo di proposito il tacco delle scarpe nuove sul pavimento: un paio di sandali dalla linea femminile, indossati sotto un abito sbarazzino, bluette in tinta unita. Segnalavano il proprio definitivo cambio di direzione nella scelta di un abbigliamento più sobrio.
'Camomillati, tesoro' Stan la prese in giro.
'Da ieri sera è in questo stato, non ha chiuso occhio per il nervosismo e ha tenuto sveglio pure me' Mark aveva accompagnato la contabile ad assistere al secondo giorno di udienze del procedimento che aveva coinvolto Jeremy.
La Johansson, alle remore di quest'ultimo sulla sua presenza in aula, lo aveva ricattato, giurando che se non gli avesse concesso ferie, si sarebbe cercata una nuova occupazione e il suo capo aveva ceduto; sarebbe stata al fianco suo e di Lysandra ad ogni costo, soprattutto visto l'andamento della testimonianza della sua amica del giorno precedente e quanto scoperto da Sebastian.
'La tua ex è una bastarda. Che avrai visto in lei, Dio solo lo sa, tette di plastica a parte. La buonanima di tuo padre l'avrebbe infilzata come uno spiedo...cacciatrice di dote è stato l'epiteto più gentile che le abbia rivolto. Le microspie in ufficio ed a casa mia? Sotto il mio divano letto? È pazzia...' strillava, un'aquila gracchiante, inveendo contro il suo capo.
'Il nostro detective le ha trovate ovunque...' Robert l'aveva ripetuto all'infinito, erano negli appartamenti di ognuno degli amici, alla concessionaria ed al suo studio, oltre che nelle loro vetture. Scarlett non si era placata al pensiero che mal comune fosse mezzo gaudio...anzi!
'È fuori di sé, per via delle sue notti bollenti...finalmente ha rimediato un ragazzo, passati anni in astinenza, e guarda che succede...tragedia!' Evans ridacchiò, godendo della trasformazione del viso della sua amica: era diventata verde come una lucertola, uno dei Visitors dell'omonima serie televisiva.
'È violazione della privacy, cretino' ribatté.
'Siamo tutti sulla stessa barca...però' Stan si carezzò la barba di un paio di giorni 'forse Samantha si è fatta una cultura con le performance mie e di Chris, avrà imparato qualcosa' strizzò l'occhiolino al suo partner.
'Con quelle di Jer e Lys è sicuro...' Tom, con la voce in falsetto, provocò il suo cliente, che era rimasto in piedi, con la schiena poggiata al muro e la mano sinistra fra quelle dell'irlandese.
'Almeno sdrammatizziamo...' Renner commentò, senza trattenersi dal ridere.
'Tranne il vantaggio che presumibilmente controparte ha avuto dall'udire i nostri dialoghi, non abbiamo dato adito ad alcun comportamento illegale o da perseguire, a meno che non consideriate tale il sesso selvaggio fra adulti consenzienti. Scarlett, il povero Mark ci ha mostrato i segni delle frustate, dovresti andarci più leggera' persino Hemsworth aveva messo il carico.
'Deficiente!' tronfia, col petto in fuori, la ragioniera entrò nell'aula la cui porta era stata appena aperta dall'usciere, mandandoli al diavolo con un gestaccio.
L'effetto positivo delle loro risate durò pochi attimi, che li separarono dall'ingresso delle testimoni a favore della Davis; due ragazzine, a malapena sedicenni, mano nella mano, spaurite.
Downey Jr. sobbalzò, dalla sua seggiola. Se non si fosse retto al tavolo, sarebbe finito col sedere a terra.
Le adolescenti erano miniature di Lysandra, molto più giovani e molto meno attraenti, ovviamente, ma scelte dal burattinaio che ne muoveva i fili con perizia: i capelli rossi lunghi, gli occhi azzurri, la carnagione chiara...un'aria innocente e indifesa.
Persino il Giudice Smoulders aggrottò la fronte: la somiglianza era notevole e denotava un'evidente preferenza verso un certo tipo di fisicità, il classico stereotipo del predatore sessuale seriale.
Jeremy, sconvolto, si girò verso la O'Neill che, turbata, fissava le due ragazze, osservando la più alta, Elizabeth Olsen, accomodarsi al banco.
'Samantha è una iena, l'avvocato Blanchett le va dietro...' Hiddleston rileggeva i propri appunti; era abituato a mosse coraggiose, la furbizia nella testa della Davis lo spaventò. Tentò di non darlo a vedere.
'Signorina, ci racconti come ha conosciuto il signor Renner' la collega iniziò il suo interrogatorio a spron battuto.
'Io e la mia amica Brie camminavamo lungo la Statale, eravamo andate a fare un giro al centro commerciale. Lui si è accostato con il suo fuoristrada e ci ha offerto un passaggio per tornare a casa. Ci ha chiesto se volessimo fare un bagno nella sua piscina; poiché era molto caldo e sembrava divertente abbiamo accettato. Arrivati alla sua villa, ci ha indicato una dependance con un armadio zeppo di costumi. Ci siamo cambiate e siamo rimaste a prendere il sole ed a tuffarci, mentre lui' utilizzava sempre il termine lui 'si è recato a prendere la figlia...'.
'E poi?'.
'È tornato un'ora più tardi, portando in braccio una bella bambina bionda addormentata, pregandoci di aspettarlo. L'ha messa a letto e è disceso da noi, in boxer, non in costume ...'.
'Quelli di Paperino' borbottò Chris, a voce alta.
'Vi ha fatto avances?'.
'Sulle prime no; ci ha offerto da bere, un superalcolico, credo whisky. Non siamo abituate, ha fatto subito effetto, si siamo sentite più allegre e sciolte; lui, successivamente, ci ha chiesto di trasferirci al piano superiore con la scusa di controllare la bambina. Però...' la ragazzina era in imbarazzo.
'Continui...'.
'Ci ha proposto di provare un pizzico di cocaina, la teneva in un cassetto del comodino della sua stanza da letto, insieme a una piccola pistola'.
'L'avete consumata?'.
'Sì, e in cinque minuti eravamo su di giri, non capivamo più nulla. Lui si è spogliato...era già...cioè era...insomma eccitato' Elizabeth abbassò gli occhi 'ci ha praticamente obbligato a fare sesso fra noi mentre guardava e, a seguire, con lui, insieme...'.
'Che intende con obbligato?' domandò la bionda.
'Teneva la pistola in mano, la puntava alle nostre teste, ed a volte anche alla propria. Eravamo terrorizzate ed avremmo fatto qualsiasi cosa pur di uscire da lì prima possibile'.
'È comprensibile. Che tipo di rapporti avete avuto col signor Renner?' il legale fu maliziosa.
Rossa come un pomodoro, l'altra ammise 'Rapporti sessuali completi...e orali...entrambe'.
La Blanchett, il volto contrito in un'espressione disgustata fissò Jeremy, rigido, e di sbieco l'irlandese, che era stata colta da un conato di vomito, per la tensione e la pesantezza delle frasi della giovane. Sarebbe stato raccapricciante per chiunque.
L'irlandese lesse lo stesso disagio nello sguardo della Smoulders, nota - come le aveva accennato suo fratello - per tenere in considerazione il rispetto nei confronti di donne e bambini più del resto e di molti altri magistrati. La sentenze emesse da lei avevano un tratto peculiare che le distingueva, e, nel caso specifico, non favorevole al suo fidanzato.
'Immagino...Vostro Onore, ho concluso per mio conto; per evitare di far perdere tempo alla Corte e di avere due testimonianze fotocopia, riterremmo di soprassedere al secondo interrogatorio, se i colleghi di controparte concordassero, mettendo agli atti che la signorina Brie Larson conferma la stessa successione dei fatti' la bionda rimase in attesa di un'indicazione da parte degli avvocati di Renner.
'Ovviamente' Hiddleston si alzò in piedi, pronto a cominciare 'Cosa è accaduto, a seguito del presunto abuso sessuale che ha subito? Presunto, perché non ha sporto alcuna denuncia e il fatto è ascritto ai primi di settembre, vero?'.
'Siamo scappate nelle nostre rispettive case quando lui si è addormentato; avremmo voluto dirlo ai nostri genitori, ma non siamo riuscite, lì per lì, poiché avevamo paura di un rimprovero per aver accettato un passaggio da uno sconosciuto. Quando ne abbiamo discusso, in seguito, abbiamo soprasseduto a contattare la Polizia, era passato tanto tempo' sembrava una bambina, spiegando.
'Come siete entrate in contatto con la signora Davis, in assenza di denuncia formale contro il mio cliente?'.
'Abbiamo riconosciuto lui, in un volantino pubblicitario del suo concessionario; è famoso, in città ed abbiamo ritenuto di avvisare la sua ex moglie, soprattutto a tutela della bambina' lo pronunciò, come fosse stata debitamente imbeccata e lo avesse imparato a memoria.
'Siete della buone samaritane, insomma...ritiro' Tom fu più lesto dell'obiezione della Blanchett 'Per cui non avete prove della violenza subita? Rilievi scientifici, qualcuno che vi abbia notato salire sulla Jeep del mio cliente? Nulla di nulla, a parte la vostra parola'.
'Solo la parola mia e della mia amica Brie' confermò.
'Vostro Onore, vorrei che fossero messe agli atti le foto, da cui si evincono gli acquisti effettuati dall'ex moglie del signor Renner unitamente ai genitori delle testimoni, in diverse occasioni' Tom camminò verso la Smoulders che esaminò le fotografie, frutto del lavoro di pedinamento di Sebastian, non del tutto inutile.
'Sono ammesse...Avvocato Blanchett, gradirei una spiegazione' il Giudice la interpellò.
'Sono dei semplici regali, che la mia cliente ha offerto alle famiglie delle vittime, a mo' di rimborso spese' si giustificò la bionda.
'Non condivido il metodo, ancorché lecito, ovviamente e gradirei non utilizzasse il termine vittime, giacché non siamo in un Tribunale penale' il magistrato alzò gli occhi al cielo 'se non ci sono altre domande, chiuderei la seduta per aggiornarci a domani. Vi segnalo che saranno messi agli atti anche i futuri riscontri relativi alle microspie trovate nello studio dei legali del signor Renner, in casa e alla concessionaria di quest'ultimo, eccetera'. Robert l'aveva informata e lei non se ne era affatto meravigliata; conduceva dei contenziosi in cui le parti non risparmiavano colpi bassi e certi metodi erano all'ordine del giorno. Purtroppo, nella maggioranza dei casi, non se ne veniva a capo, nonostante gli sforzi investigativi. E il processo Davis - Renner non faceva eccezione.
***
Lo Chef Adrianne's Vineyard Restaurant and Wine Bar era davvero uno dei locali più romantici di Miami. Tovagliato candido di fiandra, bicchieri di cristallo, mura ricoperte da basi circolari di botti in legno chiaro, luci soffuse contribuivano a rendere unica l'atmosfera della taverna in stile minimale e piuttosto chic, la cui chef era famosa per la preparazione di manicaretti tipici del Sud degli States e pietanze di propria invenzione.
Lysandra aveva proposto a Jeremy di utilizzare il buono regalo di Chris e Tom la sera stessa, in cerca di distrazioni culinarie lontano da casa, giacché il ristorante era ubicato al centro di Miami.
In un abito di seta, color indaco, corto e svolazzante, degli orecchini gioiello con gocce sfaccettate di cristalli della stessa tonalità, sandali e pochette argentata, l'irlandese si era confrontata con la cuoca dai capelli più rossi dei propri, che, bicchiere di rosato frizzante dei vitigni della Napa Valley in mano, che aveva offerto ai due commensali, le aveva consigliato i piatti del giorno.
'Un salmone con miele al pepe nero e, per antipasto, i gamberi dolci e piccanti' la O'Neill, stringendo la mano di Renner sopra il tavolo, aveva optato per un menù di pesce.
'Per me tamalito di mais e costata di manzo brasata con patate dolci, mi sento carnivoro' fu la scelta maschile; lui adorava i tamales, piatto tipico di alcune culture dell'America Latina. Gli involtini erano preparati tradizionalmente con un impasto a base di mais ripieno di carne, verdure, frutta o altri ingredienti e potevano essere dolci o salati, la Chef aveva spiegato che ne realizzava di particolarissimi, con un gusto a metà strada, suggerendo di accompagnare il pasto con un vino bianco corposo, che potesse soddisfare i palati di entrambi, uno Château Ste Michelle.
'Affoghiamo i dispiaceri nelle delizie di Bacco...ogni sera un peccato diverso' commentò l'irlandese, assaggiando lo squisito nettare con cui il cameriere aveva riempito i loro calici, ampi e dall'apertura dritta, che avrebbero consentito loro una migliore percezione degli aromi. Il gusto del vino, morbido, la inebriò, leggermente.
'Se il contenzioso dovesse continuare su questa linea, mi organizzerò di conseguenza. Stasera Joey è con Samantha, almeno ho potuto godere della tua compagnia'.
'Già. Sono solita evitare giudizi su chi non conosco personalmente, la tua ex è una vipera. Le due povere ragazzine, le cui testimonianze ha comprato profumatamente ne sono la conferma più assoluta. Ho dato un'occhiata ai loro genitori, seduti dietro me e Scarlett: li ha corrotti dietro compenso, sotto forma di regalo' erano persone semplici, al limite dell'indigenza.
'Mio padre interruppe gli studi molto giovane, terminata la scuola dell'obbligo, ma non smise mai di studiare per conto proprio e leggere. La sua curiosità lo fece diventare un uomo di cultura a trecentosessanta gradi, la lettura rimase la sua più grande passione. Mi ripeteva continuamente la frase del suo autore preferito, Dostoevskij. Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno. Mi sono sempre rammaricato di non avergli detto che sia stato il mio modello, professionalmente e umanamente era la persona migliore che conoscessi, era stato caparbio a crescermi da solo, dopo la morte di mia madre' giocherellò con il bicchiere vuoto 'era per spiegarti che ognuno sceglie in che modo educare i propri figli, di indirizzarli verso comportamenti moralmente inappropriati, o utilitaristici, o addirittura penalmente rilevanti'.
'Lo sapeva, Jeremy...tuo padre sapeva ciò che sentivi, ne sono certa. Era tanto intelligente e brillante, è impossibile non lo avesse intuito, credimi' fece tintinnare i loro bicchieri in un brindisi.
'Lo spero...'.
'Diamoci dentro, capo' l'irlandese si buttò sui gamberi, che il cameriere aveva portato accompagnati da due salse in ciotoline separate. 'Assaggia' inzuppò il frutto di mare, impanato nel pangrattato e nel cocco, che gli donava un saporino zuccheroso, nella crema verde ottenuta mischiando senape di Digione e miele di castagno.
'Mademoisselle, il primo boccone di questo paradiso, per me? E' un onore, non posso tirarmi indietro' imboccato dalla compagna, provò la gustosa leccornia, cercando di dominare la tensione che lo attanagliava e contraccambiandola con la stessa moneta.
Il primo pezzetto del tamalito fu destinato a Lysandra, che, neofita, apprezzò la foglia di granoturco riempita di carne di maiale speziata 'Il peperoncino la fa da padrone' con le guance in fiamme, bevve un altro sorso di vino, per stemperare il gusto piccante della pietanza e poter continuare col proprio piatto, più delicato.
La portata principale fu ugualmente apprezzata; la carne era tenera e saporita, il pesce fresco e ben lavorato. Con le mani unite sopra il tavolo, consumarono le pietanze dello chef, in estrema armonia e apparente serenità, stupiti dalla gentilezza di quest'ultima, che, presili in simpatia, gli aveva fatto servire un assaggio di dessert.
Bicchierini squadrati contenenti una mousse al pistacchio su un letto di composta di mele e contenitori cilindrici in terracotta ripieni di un originale tiramisù al tè verde matcha, realizzato con l'infuso della particolare bevanda, dal gusto orientaleggiante, furono il degno finale di un pasto principesco.
'Menù spettacolare! Potrebbe essere una delle mie ultime cene da uomo libero! Più avanti mi verrai a trovare in gattabuia, portandomi come regalo una busta di carta piena di arance. Questo per qualche mese, Lys, poi ti stuferai e scomparirai dalla mia vita, e non vedrò più né te né mia figlia...perdonami, non volevo farne parola, per non rattristarti, con te sono me stesso e quindi è saltato fuori' si era arreso, la testimonianza della giovane ragazza che lo accusava, con l'amica, di averla costretta a fare sesso insieme a lui lo aveva demoralizzato. Il futuro gli appariva oscuro, solitario.
Sorseggiando il suo vino, la O'Neill sentì un pizzicore in gola; non era il tannino, erano le lacrime. Non era riuscita a trattenerle. Udì delle note, provenire dal patio esterno, una piccola area in legno dove alcuni ospiti consumavano l'aperitivo. Notò un cantante quarantenne, castano, che si esibiva con il proprio basso. Il testo della canzone la colpì, maggiormente della melodia; il brano si intitolava 'Heaven don't have a name'.
'Abbiamo già un broccolone, due non li reggo...balli con me?' alzandosi dalla seggiola, gli porse la mano.
Lui, passata un'iniziale indecisione, la seguì, certo che non avrebbero potuto danzare un lento 'E' un brano poco melodico'.
'Ti poni troppi limiti, come sul lavoro' arrivata all'esterno, lo cinse con il braccio a ghermire il suo collo, la mano unita alla sua, percependo la tenesse per il fianco opposto.
'Hai ragione...Lys, ti ho fatto persino piangere' l'incrocio delle loro acquemarine gli aveva confermato la presenza dei lucciconi sul viso della compagna.
'Fa silenzio, Jer, stringimi e ascolta la canzone...mi piace' strofinò il proprio corpo col suo, quel tanto per trarne soddisfazione e quel poco per non risultare troppo audace in pubblico.
'A me piaci tu...' quando erano vicini, riusciva a calmarsi, a ritrovare la pace, ad allontanare il suo inferno; non avevano bisogno di parole, sapevano come imbrigliare l'anima altrui in un gesto o un'espressione o una sola frase. Anche stavolta, la rossa era riuscita nell'intento 'Nel mio caso, invece, il paradiso esiste e ha un nome; è il tuo, amore mio' confessò, profondamente innamorato, sulla scia delle ultime note della canzone.
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