Capitolo 7 Missione perfetta

Ripartirono qualche ora dopo, alla volta del jet che era stato riparato durante la notte dai tecnici dello S.H.I.E.L.D. e si rimisero in volo in attesa dell'aereo da intercettare. In capo a pochissimi minuti dal decollo, il radar segnalò l'arrivo del velivolo nemico.

'Prepariamoci!' li ammonì Rogers.

Si vestirono con le tute assegnate e Tony indossò l'armatura di Iron Man. Bruce si trasformò...incredibilmente, in pochi attimi il gentile ed amabile Dott. Banner divenne uno spaventoso ed aggressivo mostro verde. Era irriconoscibile, faceva paura sul serio!

'Sta tranquilla, Erin, non ti farà niente' Tony provò a convincerla, ma lei non smetteva di fissare Hulk, attonita. Si calmò solo dopo qualche minuto, abituandosi alla differenza fisicità altrui, riconoscendo gli occhi dolci dello scienziato nel viso deforme della strana creatura che li accompagnava.

Thor, mantello rosso e martello magico alla mano, mentre si equipaggiavano, le parlò, molto angosciato 'Quando saremo in battaglia, dovrai combattere da sola con Barton contro il nemico...non sono felice a saperti con lui, dopo tutto quello che è accaduto! Non è per te, chiaramente, è solo il Falco che mi preoccupa'.

Erin ribattè 'Lo so, ma Clint è un arciere di talento, ha tante doti, ed io proverò a dare il meglio di quanto so fare per stargli dietro...dobbiamo essere tutti più rilassati possibile' detestata essere sottovalutata, persino asgardiano in fondo pensava fosse inferiore a loro altri. Alle sue parole, il biondo parve placarsi.

Barton, nel frattempo, tuta nera e viola, imbracciato arco e faretra stracolma di dardi, le aveva spiegato nuovamente cosa avrebbero dovuto fare; dopo i tuffi in piscina non avevano più comunicato in nessun modo, se non per motivi professionali, e il minimo indispensabile. Tre monosillabi, in tutto.

Però, qualche istante prima della discesa che avrebbero affrontato proprio con Thor e Tony, le si era affiancato. Erano solo loro due, in quel momento. 'Ascoltami bene, modellina... se qualcosa dovesse andare storto, fatti da parte!' la ammonì, severamente

'Che vorrebbe dire?' chiese Erin, sbigottita.

'Non voglio che tu corra pericoli inutili, tutto qui. Se vedi le brutte, mettiti al sicuro, al resto penserò io!'.

'Sono una tua collega, come gli altri, come la Romanoff. A lei non avresti mai detto una cosa del genere, perché lo dici a me? Dobbiamo lavorare insieme, capisco che non sono alla tua altezza, ma...' ricominciò con la solita solfa.

'Maledizione, Erin, piantala! Non voglio che ti accada niente di brutto! Tutto qui! Se posso evitarlo, lo farò. Se non ti sta bene, non me ne frega un cazzo! Questo è quanto! Rassegnati!' sbuffandole sulla faccia, le fece capire che non c'era margine di discussione e lei si zittì. Le parve piuttosto turbato ed inquieto, l'alito sapeva delle innumerevoli sigarette fumate prima di salire sul jet, gli occhi azzurri fiammeggiavano.

Scesero in un baleno, Erin era agganciata ad Iron Man e Barton con Thor. Rogers, già saltato giù con lo scudo, insieme a Hulk, aprì in un attimo il portellone metallico ed ancora più velocemente entrarono tutti all'interno, per evitare al massimo i problemi di decompressione.

L'arciere e la Murphy si separarono subito dal resto del gruppo; mentre gli altri quattro si spostavano verso la cabina di pilotaggio, loro due avrebbero dovuto raggiungere il computer principale, posizionato nella stiva dell'aereo, per il recupero dei codici di lancio.

Trovarono ad attenderli molti più componenti del gruppo neonazista di quanti aveva previso Fury.

Clint la fissò, angosciato, cominciando il suo tiro al bersaglio, ma lei gli sorrise per rassicurarlo e gli si affiancò, come concordato. In fondo, con la pistola aveva avuto sempre una mira micidiale, ed i mesi di allenamento insieme l'avevano solo migliorata. Neutralizzò tanti nemici quanto il collega.

Si mossero, con accortezza, verso il piano inferiore dell'aereo. Scendendo lentamente le scale che univano il piano superiore all'inferiore, Erin vide un'ombra sopra di loro, e pensò subito a qualcuno armato. La sagoma stava per colpire il Falco, che era davanti, e si gettò su di lui, tentando di coprirlo, senza la minima esitazione.

'Attento!' gridò, buttandoglisi addosso. Rotolarono giù per l'intera scala, fino ad arrivare a terra...la ragazza finì la rampa con la schiena sul pavimento e Clint completamente sopra di lei. L'agente Murphy lo strinse forte a sé, e mentre lo abbracciava per avere visuale di tiro, fece fuoco sull'avversario, che si era finalmente svelato dietro di loro, terminandolo.

Barton si girò e vide l'uomo a terra, privo di vita. Fissò la partner, senza dirle niente. Era stata coraggiosa ed istintiva, e lo aveva protetto, a rischio della sua stessa vita. Proprio quello che non avrebbe voluto, per la miseria! Provò a stare calmo, per il bene proprio, della missione e della modellina, in particolar modo.

Erin gli carezzò il viso. 'Stai bene?' gli domandò, accorata.

'Si, grazie, sono a posto. Andiamo!' si rimise in piedi e le tese la mano, per aiutarla a rialzarsi, gentile e galante.

Proseguirono il loro percorso, sbaragliando gli avversari. Arrivati quasi all'entrata della stiva, la donna sentì la voce di Clint 'A destra, Erin, a destra!'. La ragazza guardò nella direzione segnalatale, un attimo prima di vedersi sparare addosso. Incredibilmente e senza nemmeno ragionarci, eseguì il salto mortale insegnatole da Barton in piscina e riuscì a spostarsi indietro, quel tanto da non essere ferita. Nel contempo, osservò il Falco colpire a morte il suo cecchino, con una freccia.

Le disse ammirato 'Però, modellina, niente male!'.

Gli rispose, pronta, e molto seria, guardandolo dritto in viso 'Ho imparato dal migliore!'. Le sorrise, particolarmente compiaciuto da quelle parole.

Si introdussero nella stiva e individuarono il computer dove erano custoditi i codici di lancio di cui dovevano appropriarsi; Clint, che era un asso anche nell'informatica, inserì una chiavetta usb nel sistema ed in pochi minuti il programma immesso riuscì a registrare i codici. Avvertì i colleghi che il recupero era avvenuto e Steve li avvisò, a sua volta, che il campo era libero e che potevano rientrare tutti sul jet dello S.H.I.E.L.D..

Spense la microcamera ed il trasmettitore, che portava con sé e si rilassò, finalmente, respirando a pieni polmoni. 'E' andato tutto bene, possiamo tornare sul nostro aereo, gli altri ci aspettano al piano di sopra!'.

Mentre Erin, annuendo, si incamminava verso l'uscita, si sentì trattenere per un braccio, all'improvviso; il Falco, dopo averla fatta voltare, l'attirò a sé, affondando il volto nei suoi capelli castani, morbidi e profumati di shampoo.
Tremava, forse per l'adrenalina e la tensione.
Lei sentì che le mormorava, teneramente 'Erin, Erin...modellina mia, ero così preoccupato che ti accadesse qualcosa... ho bisogno che tu mi stringa, adesso... ti prego, stringimi forte'.
Colto da un momento di durevolezza assoluta, si era ritrovato a trattenerla in un gesto affettuoso, intimo che non apparteneva al genere di relazione instauratasi fra loro.
La Murphy contraccambiò l'abbraccio, molto coinvolta, ed appoggiò il viso sul collo dell'uomo, sfiorandolo con le labbra...sapeva di buono, di dopobarba, di sigarette...di maschio...le piaceva quel contatto, percepì l'ennesimo calore nelle viscere. Erano appiccicati, non esisteva nemmeno un millimetro di vuoto fra i loro due corpi, il tempo si era fermato, lo spazio ugualmente. C'erano solamente respiri affannati della concitazione della lotta col nemico e dell'astro che li aveva coinvolti.

'Bartonnnn' le labbra femminili si lasciarono scappare un gemito.

Dopo qualche secondo, Clint percepì un grande turbamento, destato dalla voce sexy della collega che faceva il suo cognome: realizzò, in quell'attimo, che la bramava, in maniera folle, e che non riusciva più a trattenersi. Si spostò, velocemente, e con inaspettata violenza la spinse via, e la distanziò, correndo per le scale, senza una parola.

La ragazza lo seguì, sconfortata; quei comportamenti altalenanti la stavano facendo esaurire, letteralmente.

Al piano superiore li attendevano gli altri. Thor andò verso di lei, contentissimo e l'avvinghiò, facendola volteggiare in aria. 'Bravissima!'.

'Grazie, che entusiasmo!' gli rispose, divertita da tanta espansività. L'amicizia dell'asgardiano era sempre un raggio di sole, meraviglioso.

'Lo sapevo, lo sapevo, sei stata fantastica! Abbiamo appena visto il video!' il biondo, mentre la metteva giù, le stampò un bacio all'angolo delle labbra, insolitamente affettuoso.

'Oh, principe, diamoci una calmata, eh!' Barton lo rimproverò duramente, alzando subito il tono della voce, dall'altro lato dell'aereo. Aveva uno sguardo omicida ed i pugni chiusi per la rabbia.

'Torniamo sul nostro jet! Veloci!' ordinò Steve, preparandosi al peggio.

'Io porto Erin, stavolta!' si offrì Thor, galante.

'No, non ti ricordi gli ordini di Fury? Murphy va con Tony e tu porti me, bello!' l'arciere era stato sgradevolissimo.

'Che sarà mai, Clint, se scendono insieme? Tu puoi venire con me, è la stessa cosa!' Stark tentò di calmare le acque ed i bollenti spiriti del collega. Stava accadendo ciò che aveva temuto dall'inizio e di cui aveva accennato a Steve in piscina il giorno precedente.

La ragazza era ammutolita...Il Falco si voltò verso Rogers con un muso lungo fino ai piedi, in attesa che il Capitano si esprimesse. 'Allora, decidi...' era nero di bile.

'Facciamo come indicato dal Direttore, preferisco rispettare le indicazioni già ricevute! Ci metteremo prima ad andare che a stare qui a discutere! Su! Muoversi!'. Per ogni cosa, Clint creava un problema, per ogni cosa! Persino Cap ne aveva le scatole piene e sì che era un tipo paziente.

Iron Man prese Erin e Thor, non troppo contento della scelta di Rogers, si accostò a Barton; quest'ultimo gli mise le braccia attorno alla vita, muto ed inquieto.

Mentre Steve apriva il portellone, volarono via a due a due, per fare ritorno al loro aereo.

'Ho visto che ve la siete cavati alla grande, contro ogni aspettativa!' Stark si complimentò.

'Sì, è andato tutto alla perfezione: che è preso a Clint, adesso, Tony? Proprio non riesco a capirlo. Ti sarai fatto un'idea, lo conosci molto meglio di me...'.

'Negherò pure davanti a Cristo di avertelo detto, Erin, ma sei solo tu il suo problema! Lo stai facendo ammattire perché non sa più gestire quello che prova per te!' fu l'ultima cosa che poté confidarle, prima di lasciarla dentro il jet e liberarsi dei componenti di Iron Man, augurandosi di averle aperto gli occhi.

***

Erano perfetti insieme, lui copriva lei e lei difendeva lui, svelti, sincronizzati e precisi; tutto il contrario di quello che erano nella vita personale. Il filmato che ne riprendeva le gesta era consumato per quante volte Steve lo aveva rivisto, non ci poteva credere. Gli sembrava che Clint fosse anche più sincronizzato ed a suo agio che con Natasha, ma soprassedette a questo tipo di commenti. Aveva tirato un respiro di sollievo quando la missione si era conclusa e aveva visto gli altri cinque vivi, vegeti ed in ottima salute.

Rogers aveva inviato, seduta stante, il file del video a Fury e Romanoff. Il Direttore, strano a dirsi, si era sprecato in molti complimenti, che il Capitano aveva portato a casa, immeritatamente, poiché certo non era stato lui, in nessun modo, a cementare i buoni rapporti professionali tra Murphy e Barton.

Vedova Nera aveva voluto subito parlare con Clint, al telefono, mentre erano ancora in aereo. 'Clint, bello mio, posso andare in pensione tranquilla!'.

'Piantala, Nat, sbrigati a tornare'.

'Ti ho visto, con l'agente Murphy; era uno spettacolo, quasi una danza, sembra lavoriate insieme da sempre. Sono gelosa, quanto ti sei allenato con lei?'.

Barton provò a scherzare, non poteva dirle che si erano preparati il minimo indispensabile e che litigavano in continuazione. 'La schiavizzo' mentì.

'Si vede...sono tanto contenta, Clint! Bruce mi aveva detto che non avevate buoni rapporti, ma devono essere migliorati, sono fiera di te! E poi sono tranquilla, sei in ottima compagnia...me la posso prendere comoda!'.

Clint si sentiva un verme, ad ingannarla, e chiuse la conversazione prima possibile.

***

'Hanno aperto un nuovo locale in centro, servono birra belga prodotta da frati trappisti; secondo me, ad Asgard, non hanno niente di simile! Ci andiamo? Dopo ti riaccompagno con la macchina alla base, tanto lo sai, non bevo molto...puoi provare tutte le birre che vuoi! Meritiamo un po' di divertimento, dopo la fatica della missione!'.

Erin aveva invitato Thor a cena, al ritorno dall'operazione; era tanto che si erano programmati di farlo, anche perché l'asgardiano non conosceva nessuno a New York e rimaneva sempre allo S.H.I.E.L.D., passando tanto tempo completamente da solo.

'Si, grazie, mi piacerebbe molto' le sorrise, contento di uscire.

'Bene, vado a prendere la borsa nell'armadietto, aspettami'  l'agente Murphy si mosse dalla sala relax, in fretta.

Mentre si allontanava, Barton fissò il principe, con un truce sguardo di disapprovazione e commentò, in maniera greve 'Lascia stare, Point break...tu sei in calore e vuoi entrarle nelle mutande ma quella non te la darà mai, perdi solo tempo...'. Accompagno' il pepato commento con un'espressione emblematica.

Il biondo si stava scocciando; fece per andare verso Clint per affrontarlo fisicamente, ma Erin tornò repentina e decise di soprassedere, in quel momento, non volendo coinvolgerla nell'ennesima discussione 'Ci muoviamo?' la Murphy chiese, con un sorriso smagliante.

'Meglio di no, sono un po' stanco' si trovò costretto a rifiutare l'invito; si sentiva in colpa, turbato dopo le parole del collega. Un pò erano vere, aveva proprio un debole per la sua bellissima amica...era un'amica, sarebbe stata di più, fra lenzuola di seta, se avesse dimostrato un interesse per lui, cosa che non era mai avvenuta.

'Perché? Eri così contento: cos'è cambiato in due minuti?' lo sospettava, ne ebbe la certezza.

Il principe infatti era arrossito ed aveva mandato un'occhiataccia a Barton; non sapeva mentire, era puro e trasparente, come un bambino. Lei capì definitiva
che era stato dissuaso ad andare a cena; così gli stampò un plateale bacio sulla guancia, salutò gli altri ed uscì, non prima di aver sibilato al Falco 'Sei un gran bastardo, Barton!'.

'Perché non li lasci stare e non ti impicci degli affari tuoi? Non ti si può chiedere niente, in questo periodo, nemmeno parlare come persone civili, sui tuoi comportamenti, stendo solo un pietoso velo. Stai infastidendo tutti, con questo atteggiamento assurdo. Ti suggerirei di ragionare un po' di più, prima di parlare e di agire, che diamine!' Tony ammonì Clint.

Thor, nel frattempo, rimasto malissimo di non essere andato, si avvicinò all'arciere e gli mise una mano intorno al collo, sollevandolo di trenta centimetri da terra 'Non ti mettere in mezzo mai più tra me ed Erin! Mai più! Non è uno scherzo,  non è una minaccia! È una promessa' inquieto, s'espresse in un modo che non gli era affatto consono. Mollò la presa quasi subito e tornò direttamente al suo alloggio, senza altre parole. L'altro sbuffò, toccandosi il collo dolorante, poi prese la porta e andò via pure lui, senza salutare nessuno.

Rogers, Banner e Stark si fissarono a vicenda, preoccupati.

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