Capitolo 4 Più vicini, forse...

In occasione dell'annuale anniversario di creazione dello S.H.I.E.L.D. era stato organizzato un party di un  certo livello e richiesta la presenza degli Avengers al ricevimento.
Steve era stato chiaro. Dovevano partecipare tutti e con un bel sorriso a trentadue denti, impegnandosi nelle pubbliche relazioni necessarie.

Si erano organizzati per andare insieme, l'intera squadra. I maschi sarebbero passati a prendere Erin a casa sua. Lei si era preparata con poca voglia, con un vestito di seta nero, corto, scollato solo sul davanti, con un corpetto per metà in pizzo, dei sandali ed una pochette. Uno spruzzo di profumo e un trucco leggero completavano l'outfit.
Quando era scesa sotto al suo palazzo aveva trovato Tony e Bruce sulla Lamborghini a due posti di Stark, Steve e Thor sulla moto di Rogers e Barton con la sua auto.
Aveva subito capito l'antifona, ed aveva guardato il principe asgardiano, sperando le facesse compagnia con Clint.
Il biondo, invece, aveva fatto finta di niente e si era rimesso il casco, in fretta e furia, dopo averla salutata. Schizzinoso com'era, andare in macchina col collega - noto per essere disordinatissimo - non era l'ideale e ultimamente, poi, le aveva confidato che non lo sopportava più dati i modi spiacevoli con cui le si rivolgeva.

La Murphy dovette salire in auto con Occhio di Falco, anche se avrebbe voluto prendere un taxi, a quel punto, era meglio fare buon viso a cattivo gioco.

'Alla buon'ora, modellina, possibile che mi fai sempre aspettare? Mi hai preso per il tuo autista?'. Clint fu sgarbato, come al solito: nemmeno l'aveva salutata!

'Buonasera, Barton! Mamma mia, ci vivi in macchina? Guarda che roba!' Cartacce, pacchetti di sigarette vuoti, posacenere stracolmo, decine di cd e custodie erano in terra, dappertutto.

'Questo è il tuo cocchio, stasera, Cenerentola! Accontentati! Mi spiace per te, niente Lamborghini' si burlò di lei, per niente contento di doverla accompagnare.

Erin si mise a raccogliere i cd e, per quanto poté, li reinserì nelle rispettive custodie. Erano molto vari, rock, jazz, pop. 'Però, Barton! Niente male per l'uomo più rozzo del pianeta, sono stupita. Non pensavo che i contadinotti dell'Iowa avessero gusti musicali tanto raffinati' la ragazza lo prese in giro per le sue origini.

'Smettila con questa storia del contadino! E, soprattutto, non toccare i miei dischi!' la ammonì.

'Quanto sei permaloso! Ti offendi sempre, ma lo sai che è vero, col tuo accento inconfondibile. Per i cd, oramai ho fatto. La situazione mi pare drammatica lo stesso, Barton, devi buttare i rifiuti e poi fare lavare la macchina. Disinfestare, direi...' rise, divertita e un po' schifata.

Clint borbottò qualcosa di incomprensibile mentre lei fece mente locale, guardandolo. L'invito diceva che era obbligatorio l'abito scuro; gli altri Avengers sembravano piuttosto eleganti ma lui era esattamente come al solito, in jeans, t-shirt nera, sneakers e giacca di pelle.

'Che ti prende? Che c'è, ora?' chiese Occhio di Falco, urtato.

'Dovevi mettere un vestito e magari una cravatta, era scritto sull'invito'.

'So leggere, modellina, che credi?
Io sono così, prendere o lasciare. Sono rozzo e cafone, come pensi tu; e poi, tranquilla, non volevo rubarti la scena' lo disse, ironico.

'Scusami, non ti capisco, che vuol dire?' Erin era confusa.

'Sì che capisci, sei una modellina, guarderanno tutti te, lo sai...con quel vestito, poi!' la squadrò.

'È un abito normalissimo' si difese.

'Certo, figuriamoci...non porti nemmeno il reggiseno! E davanti è tutto trasparente, c'è perfino il pizzo! Erin, per piacere, ti guarderebbero pure se indossassi un saio, figurati così!'. Non riusciva a smettere di guardarla, di sottecchi, era più bella e sensuale che mai: si chiese come fosse possibile. Con una donna così c'era da perdere il lume della ragione!

Lei non disse nulla, non era riuscita a capire fino in fondo se fosse un rimprovero od un complimento.

Per fortuna, dopo pochi minuti arrivarono al locale dove si svolgeva la festa. Gli altri erano già entrati all'interno e loro due pure accedettero in fretta.

Erin si diresse al tavolo riservato alla squadra, dove Thor e Bruce la aspettavano. Steve era in giro, per un po' delle pubbliche relazioni cui gli aveva  accennato, Tony agli abbeveraggi. Clint lo aveva raggiunto subito al bar, per ordinare un drink pure lui e calmarsi dall'agitazione che lo aveva colto.

Alcuni colleghi avevano salutato la Murphy ma non si erano fermati più di tanto, perché la presenza degli Avengers li metteva in difficoltà. La ragazza aveva preso qualcosa al buffet, insieme all'inseparabile asgardiano ed a Banner, che aveva riempito un piatto di una quantità sproporzionata di cibo.

Quando si era girata, aveva notato che Barton la fissava. Non l'aveva mollata un attimo, con lo sguardo, era quasi fastidioso.

Appena finito di mangiare, sulle note di una canzone molto romantica, il biondo la invitò a ballare. Si era ritrovata a danzare, tra le possenti braccia di Thor, senza riflettere che sarebbero stati al centro dell'attenzione oltre che della pista. Lui era dolce, gentile e bellissimo, ma era da sempre solo un amico. Si augurò non si facesse strane idee, dato che già aveva abbastanza problemi con Clint. Le parve tranquillo, chiacchierava come al solito, del più e del meno. A volte diventava logorroico, forse per la dolorosa lontananza dal suo Regno e la solitudine della sua vita sul loro pianeta.

Si sentì osservata durante il ballo, di nuovo dal Falco accanto a lui, al bar, Steve, Bruce e Tony erano impegnati a fissarli e a parlottare, fitto fitto!

'Certo, sono una coppia spettacolare! Magnifici, sotto ogni profilo! Stasera, poi, lui con lo smoking e lei, incantevole, con quel vestito sexy fanno scintille! Incredibili! Non smetterei mai di guardarli!' fece Tony, esaltato.

'Da un punto di vista meramente scientifico, la fusione dei loro due dna produrrebbe dei figli bellissimi! Perfetti, oserei dire! Farò qualche studio, mi intrigano! Intendo professionalmente, sia ben chiaro' aggiunse Bruce.

'In effetti, quando li vedo vicini, penso siano fatti l'uno per l'altra. E poi si somigliano. Sono gentili, due belle anime, magari si fidanzeranno, si sposeranno ed andranno a vivere su Asgard! Sarebbe davvero splendido! Probabilmente ci inviteranno al matrimonio, tutti quanti!' concluse Steve.

'Mammasantissima Rogers, quanto sei stucchevole! Sembra sempre che racconti una favola! E tieniti!' Tony lo prese subito in giro.

'Barton, che dici, si metteranno insieme? In fondo passi tanto tempo con Erin, sei quello che la conosce meglio! Clint? Non mi rispondi?' chiese il Capitano.

Occhio di Falco si era ammutolito. Ordinò un altro scotch, senza smettere di osservare la coppia sulla pista, impenetrabile.

La musica era finita, e l'agente Murphy era stufa dell'andamento della serata. Non amava i pettegolezzi e nemmeno le occhiate altrui, figuriamoci della sua stessa squadra, che bivaccava pigramente al bancone del bar e si divertiva in quel modo tanto puerile e sciocco.

Baciò al volo Thor sulla guancia, pregandolo di salutare i colleghi da parte sua, ed uscì per prendere un taxi.

Si era messa ad attendere fuori dal locale, scocciatissima ma di auto gialle non si vedeva nemmeno l'ombra: mentre pensava di usare l'app che aveva sul telefono, le si accostarono a piedi due uomini, sui trent'anni e ben piazzati. La importunarono, subito 'Bellezza, ti fai un giro con noi?'.

Lei non rispose.

'Allora, dai, ci divertiamo, ti mettiamo in mezzo, tesoro! Ti piacerà!'  i due ceffi sembravano piuttosto minacciosi. Erin si rammaricò di non essere armata, comunque era addestrata per affrontarli. Intanto che  ci ragionava, udì una frenata alle sue spalle e la voce di Barton, che scendeva dall'auto, come un razzo.

'C'è qualche problema?' gridò in faccia ai due uomini, correndo verso di lei 'Erin, entra in macchina!'; la prese per il braccio e la invitò a spostarsi.

'Ma io...' era senza parole.

'Ho detto entra in macchina! Subito! Poche storie!' la ragazza ubbidì. Dal finestrino lo guardò questionare coi due personaggi, brevemente, coi suoi soliti modi aggressivi da bulletto di strada...in maniera efficace, poiché quelli si allontanarono in fretta, senza colpoferire.

Il Falco le sedette accanto e mise in moto, sbuffando. 'Proprio un'idea brillante andartene da sola, perché sei uscita senza dirmi niente? Ti avrei riaccompagnato, ti ho pure portato...o volevi tornare col principe? Magari volavi via insieme a lui, col martello!'.

'Barton, non fare lo spiritoso, pensavo di chiamare un taxi' gli rispose, piccata.

'Sei una stupida, quei due balordi volevano farti la festa!'.

'Me la sarei cavata' mormorò lei.

'Forse sì, ma non sarebbe stato bello ugualmente!'.

Erin pensò avesse ragione. 'Scusami, non volevo crearti problemi e... grazie dell'aiuto!' gli disse, mortificata.

'Tranquilla, l'importante è che non ti sia successo niente. Spiegami perché sei quasi scappata dal party! Era anche presto...' le domandò, curioso.

'Siete stati a fissarmi, tu e i colleghi, ed a spettegolare tutto il tempo, mi sono infastidita'.

'Io ti ho solo guardato: le modelline sono fatte per essere ammirate, soprattutto tu, stasera, con questo vestito provocante!' rise, rimirandola con un'occhiata fintamente languida.

Le sembrò molto simpatico, in quella circostanza...si ritrovò a ridere di gusto, pure lei. 'Ed, invece, i commenti?' gli domandò.

'Gli altri tre vaneggiavano sul tuo matrimonio con Thor!'.

'Che cosa?' era sbalordita.

'Sì: Rogers crede che, come in una favola, vivrete su Asgard felici e contenti. Banner ha fatto elucubrazioni sulla perfezione dell'unione dei vostri dna...una rottura regale, credimi!'.

'Sono pazzi, è una vera follia.

'State sempre insieme, tu e il biondo, uniti come gemelli siamesi, e, poi, insieme, in effetti siete eccezionali...che dovremmo pensare?'.

'Siamo solo amici. Thor non mi piace, non è il mio tipo! Che fai?' lui aveva svoltato e si era fermato all'altezza di un drugstore.

'Ho finito le sigarette; vieni dentro con me, non mi va che resti da sola in auto, non si sa mai'.

Controvoglia, Erin lo seguì. All'interno del negozio, mentre si incamminavo verso le casse, si sentirono chiamare.

'Tu sei Occhio di Falco!' due adolescenti lo avevano riconosciuto e lo fermarono.

'Eh, sì, sono io'.

'Siamo tuoi fan, possiamo fare una foto assieme?' chiesero, fomentati.

'Certo' rispose Clint, gentilmente, per una volta.

I ragazzi diedero il cellulare a Erin 'Puoi scattarla tu, per favore?'.

Lei acconsentì e fece diverse pose.

'Grazie mille!' le dissero i due 'Sono venute proprio bene'. Poi la rimirarono, in maniera goduriosa ed infantile, aggiungendo 'Sei fortunato, amico, la tua ragazza è proprio una schianto! Uno sballo! Che sedere e che seno ha, beato te! Sai quanto sesso fantastico farai! E sì che tu, invece, sei brutto parecchio! Vedi che vuol dire essere un Avenger, eh eh!'.

'Sparite, adesso!' il Falco lo sibilò, aggressivo e scarlatto in viso, mostrandogli i pugni ed i poveretti, terrorizzati, si volatilizzarono.

'Erano solo due ragazzini, li hai spaventati a morte' lei non sapeva cosa dirgli, era stato esagerato.

'Sì, ma molto maleducati. Andiamo a prendere le sigarette e ti riporto a casa, di filato, prima che le tue grazie sconvolgano qualcun altro. Che razza di serata! Modellina, non sono la tua guardia del corpo!' Era risentito ed offeso, moltissimo.

Lei cercò di calmarlo 'Non prendertela, avevano solo voglia di scherzare; l'aspetto esteriore non è tutto, nella vita'.

'Detto dalla femmina più incantevole che abbia mai visto suona molto male, incoerente' gli era uscita così, senza freni...arrossì ma la guardò, fermo, negli occhi 'Secondo me, neanche ti rendi conto di quanto sei bella! Non ti ho soprannominato modellina per caso!'.

La ragazza, colpita da quelle parole, provò a minimizzare; fece finta di riflettere 'La gentilezza, l'eleganza e l'educazione, in un uomo, compensano la bruttezza; purtroppo, non è il tuo caso, contadinotto!'. Gli fece l'occhiolino e gli si mise sottobraccio 'Penso che tu debba proprio fumare, a questo punto...muoviamoci!'.

Clint abbozzò un sorriso, Erin era stata molto carina. Mentre erano in fila per pagare, vicino la cassa, la udì ridacchiare.

'Barton, guarda questo, sembra fatto per te!' La donna prese, da un espositore, un braccialetto di metallo con una freccia. Incredibilmente identica a quelle che lanciava lui. La chiusura era a forma di cuore, con una pietra violetta.' Prendilo, è delizioso, è anche il colore della tua tuta!'.

'Non posso metterlo, è da donna. Non essere sciocca!' scosse il capo.

'Si, forse non è per te, peccato però, è così carino!'. Lo rimise sull'espositore, avvilita.

Lui, ispirato, rimirò il braccialetto e lo passò alla cassiera. 'Aggiunga anche questo al conto, per piacere' le disse.

'Bravo, alla fine ti sei convinto! Ottima scelta'.

Uscendo fuori dal drugstore, Erin si ritrovò di fronte un biliardino. 'Hai un dollaro?'

'Che ci devi fare?'.

'Sono la campionessa del mondo di biliardino! Ti sfido!'.

'Davvero? Immagino! Non hai nemmeno una moneta, non puoi sfidare nessuno'.

'Ho un pezzo da cinquanta prestami il dollaro, poi te lo ridarò. Hai paura di perdere malamente...dimmi la verità?! Ti straccio alla grande, stai sicuro! Coniglio!'.

L'uomo mise la mano nella tasca anteriore dei jeans e le lanciò il dollaro richiesto. 'Fammi vedere quello che sai fare, modellina!'.

Lei inserì la moneta e prese una delle palline bianche, dalla fessura sotto il tavolo, la buttò all'interno della base del campo di calcio e si mise alle manopole, infervorata.

Clint le fece segnare un paio di goal, tanto per farla contenta e vedere come se la cavava; era brava ma non quanto lui. C'era un calcio balilla in una delle case-famiglia dove era stato in affidamento ed era diventato un asso nel gioco, suo malgrado.

Poi cominciò a fare sul serio ed Erin non toccò più palla. Letteralmente. Non riusciva quasi a vederle, tanto Barton era veloce e preciso, un vero talento. Vinse Occhio di Falco, otto a due!

La ragazza era ammutolita, non aveva mai conosciuto nessuno bravo come lui! Che figuraccia! Dopo come si era vantata, avrebbe desiderato sotterrarsi sotto al biliardino.

'Vuoi la rivincita?' le chiese, perchè aveva un viso triste.

'No!' aveva quasi le lacrime agli occhi, come una bimba tenera e indifesa 'Non vale, dovevi dirmelo prima, che giocavi così bene' si lamentò. 

'Per piacere, non fare quella faccia...' provò a consolarla.

'Mi hai umiliato! Sei un bastardo, Barton!' Erin rise per la disperazione. 'Riportami a casa, nel tragitto, penserò al modo più indolore di suicidarmi...'.

Clint a momenti si strozzò dal ridere. Era una forza, a volte, la modellina! Troppo simpatica!

Tornati in auto, si accese subito una sigaretta. Prima di mettere in moto, recuperò il braccialetto con la freccia dalla tasca della giacca della giacca di pelle, le prese la mano e glielo appoggiò sul palmo. 'Ecco l'oggetto dei tuoi desideri!'.

Lei non disse nulla, aggrottando le sopracciglia.

'L'ho comprato per te, ti piaceva così tanto...sarebbe ...cioè ...è un regalo...'. L'aveva fissata, con dolcezza disarmante, non aveva mai regalato nulla a nessuna prima d'allora.

La Murphy rimase basita, avendo capito fosse stato un gesto spontaneo. 'Non dovevi, Barton'.

'Dai, è una scemenza, tienilo, l'ho fatto con piacere'.

'Grazie, davvero'. Tolse il cartellino del prezzo e lo indossò subito al polso sinistro, unitamente all'orologio. Era un bracciale proprio delizioso!

In sottofondo suonava un cd con una cover degli U2, 'With or without you'. Solo chitarra elettrica, una delle canzoni preferite di Erin. 'Chi è?' chiese, indicando lo stereo. 'Clapton?'.

Clint sgranò gli occhi e rise come un pazzo, di nuovo. 'Oddio, è il più bel complimento che mi abbiano mai fatto. Sono io! Giuro! '.

'Non ci credo!' era stupita.

'Si, sul serio. Cerca nel cruscotto' la invitò.

Lei aprì il cassettino e trovò la custodia vuota di un disco; n in copertina c'era una foto di Occhio di Falco, jeans strappati, maglia degli Scorpions addosso e chitarra elettrica a tracolla...era davvero lui!

'Incredibile! Sei bravissimo. Suoni in un gruppo?'.

'A volte, oppure da solo; quello che stiamo sentendo è il cd delle mie cover. Comunque, suono pure il pianoforte, se può interessarti, e canto, ma non bene'.

'Il piano! Sono stupita! E davvero canti? Fammi sentire qualcosa!'.

'No, mi vergogno!' non pensava che la serata prendesse quella piega, la musica era la sua vita oltre gli Avengers e la condivideva raramente, se non con altri strumentisti. 

'Canta per me, per piacere, per piacere, ti prego, ti prego...' Erin si era letteralmente spostata sul suo sedile e lo aveva preso per il braccio, carezzandolo; era così insistente, con gli irresistibili occhi marroni che lo imploravano, seducenti, che ne ebbe quasi paura. Percepiva il profilo del suo corpo, morbido e femminile, attraverso la stoffa sottile del vestito, mentre gli si appoggiava addosso... a quella lusinga, cedette quasi subito.

Mise avanti le canzoni del cd, fino ad arrivare ad un altro pezzo, che la collega riconobbe dall'attacco. 'Hearts on fire' di Bryan Adams.

'Amo questa canzone! L'avrò sentita mille volte! E' stupenda!' gridò, esaltata.

Lui iniziò a cantare. La sua voce era calda, intonata ed armoniosa. Le piaceva proprio!

Si accodò, pur essendo maledettamente stonata; una campana, purtroppo, era dire poco. Però se ne fregava e cantava a squarciagola, lo stesso.

Clint la ammonì 'L'hai presa troppo alta, modellina, sei un vero disastro!'.

Lei rise, contenta, con le iridi luminose di gioia sincera 'Continua, Barton non ti fermare, sei tu il professionista dei due, sei un grande talento...io, invece, faccio pena!'.

Clint proseguì ed Erin rimise il brano all'infinito, sempre quello. Cantavano vicinissimi, occhi negli occhi, a volte alternandosi nelle strofe e ridevano, felici. Si era creata una stranissima tensione, palpabile; avrebbero entrambi potuto tagliarla con un coltello, farla a fettine e non sarebbe servito ad allontanare l'elettricità dall'abitacolo della vettura.

Quando arrivarono sotto casa della bruna non avevano più fiato, la canzone messa per l'ultima volta era terminata e si erano ammutoliti.

Erin si era riseduta al suo posto, composta...'Grazie ancora!'. Mosse il polso sinistro, facendo tintinnare il braccialetto. 'A domani, Barton'. Scese dal veicolo, non prima di averlo baciato su una guancia, d'improvviso. Lo aveva fatto d'istinto, senza pensarci, sfiorandolo, teneramente, sulla pelle liscia rasata per l'evento.

Clint si era gelato, mentre l'aveva vista avvicinarsi di nuovo, capendone le intenzioni; poi la gradevolezza del contatto delle sue labbra morbide lo aveva fatto sciogliere. Un languore inaspettato lo aveva colpito, al basso ventre, un desiderio irrealizzabile.

Si era divertito talmente tanto in compagnia della Murphy e non voleva rovinare la serata, come suo solito, con cattiverie o offese; così chiuse con una battuta, sorridendole. 'Buonanotte, modellina, e da stanotte sei pure cantante...è nata una stella!'.

'Buonanotte, sogni d'oro' Erin, tornando verso il suo portone, pensò che il rapporto professionale e personale con Occhio di Falco fosse, finalmente, ad un positivo punto di svolta.

Non sapeva di non essersi mai sbagliata tanto in vita sua!

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