Capitolo 20 Erin, modellina del mio cuore

'Clint, come va? Guarda che faccia, sei tumefatto!' Banner si espresse, appena vide uscire il collega dal Distretto.

'Non pensavamo ti scarcerassero! Pensavamo buttassero via la chiave!' Stark rise, contento di vederlo.

'E' un uomo libero, grazie ai genitori di Erin ed anche un pochino a me' spiegò Cullen.

'Ciao, ragazzi, buonanotte' i coniugi Murphy li salutarono, mentre si accingevano ad andar via.

'Vi ringrazio infinitamente, a nome di tutti gli Avengers, per quello che avete fatto' Thor si esibì nell'ennesimo inchino.

'Ora basta coi salamelecchi, ti pare il momento?!' Tony era stufo.

'Erin dov'è?' il Falco chiese accorato, era l'unica cosa che gli premeva sapere.

Natasha borbottò a bassa voce 'Sua mamma le ha detto di tornare a casa e, mi spiace, se n'è andata'.

Cullen sghignazzo', invece 'Erin Murphy non ha mai dato ascolto a sua madre in vita sua; comunque, dobbiamo passare da me per dare una disinfettata al viso del pugile' indicò il Falco. 'Abito a cinque minuti di distanza, possiamo camminare'.

Aveva un appartamento limitrofo al Distretto, a pochi isolati. Gli Avengers erano saliti a piedi, l'ascensore era piccolo e lo avevano lasciato a Clint e Mike. Appena arrivati, sentirono vociare, da fuori la porta d'ingresso. Il procuratore aprì e, dentro casa, videro Erin, con un ragazzo moro.

'Lui è Danny' Cullen lo presentò 'è medico e darà un occhiata alle ferite del pugile' scherzò.

Il Falco voleva tanto avvicinarsi ad Erin, che era lì, in piedi, accanto, e parlarle, ma aveva la lingua incollata al palato. Al solito, era muto.

Lo fece lei, incredibilmente 'Tieni, Barton, sono gli occhiali da vista che hai lasciato a casa mia'. Fissò il volto massacrato, un occhio nero e semichiuso, il labbro spaccato, il naso incrostato di sangue, la maglia dei Metallica strappata e sporca. Era persino puzzolente di sudore. Scosse la testa, con sconforto.

'Come sapevi degli occhiali?' le chiese curioso, un filo di voce, mentre li indossava.

'Mike mi ha mandato un messaggio. Ho fatto una corsa a casa per prenderli, senza sei cieco come una talpa!'.

'Gra...Grazie ...' l'arciere balbettava, emozionato. Lei era in tuta, probabilmente infilata al volo nel cuore della notte, aveva i capelli arruffati ed era piuttosto pallida. Ma bellissima, più di sempre, la lontananza aveva aumentato il desiderio di lei. Sperò di non averla fatta troppo soffrire, era sempre stata l'ultima cosa che voleva.

Danny lo abbracciò 'Amico mio, vieni che ti do un'occhiata. Io ed Erin abbiamo preparato tutto il necessario. Siediti qui'. Lo fece accomodare su una seggiola in cucina, moderna, arredata nei toni del ciliegio e acciaio,
che era aperta sul soggiorno all'americana e da cui poteva vedere gli altri, che si erano seduti dove avevano potuto, sui due divani di alcantara azzurra e al tavolo da pranzo.

'Oh, ragazzi, ciao, sono passata da Frank a prendere la torta al cioccolato'. Laura entrò in casa come un uragano, portando con sé un vassoio gigante di cartone. Andò letteralmente addosso a Thor che non si scompose, ma sorrise e l'aiutò, con galanteria, a non far cadere il tutto a terra ed a poggiare i dolci sul tavolo del soggiorno. Non poteva smettere di guardarle le treccine rasta!

Erin subito si lamentò 'Siete degli spioni. Chi è stato?'.

L'amica intervenne 'Non importa, non rompere; ero preoccupata per Clint e poi troppo curiosa...hai chiamato gli stronzi, ti rendi conto?'.

'Almeno hai portato da mangiare' le fece Thor. Era carina l'amica di Erin...molto carina!

'Ha un buon odore...che roba è?' chiese Bruce, la bava alla bocca persino in notturna.

'La torta al cioccolato più buona del mondo' rispose il Falco, mentre il medico gli puliva le ferite.

'Ehi, di casa?' Era arrivata anche Stacy, col figlio in braccio, che dormiva, indosso la tutina da notte azzurra.

'Che ci fai qui? Non potevi lasciare il bambino a Body? Sei impazzita?' Erin era esterrefatta.

'Mio marito sta salendo a piedi...sei un pezzente Cullen, che razza di palazzo, il passeggino non entra in ascensore...almeno Danny abita a inculonia ma la casa è bella'.

'Oh, non offendere! Non vi invito più!' si sentì, dalla, cucina la voce del dottore che la rimproverava.

'Non strillate che il piccolo si sveglia'. Body entrò in casa, in leggero affanno. 'Metto il passeggino in camera da letto così Timmy può dormire lì. Non prima di aver salutato il nostro mito...Clint, per favore, dimmi che l'altro sta peggio...hai una polpetta al posto del viso...'.

'Body, piantala, non c'è nulla di divertente!' Erin era inviperita.

'Stai zitta, signorina'. Laura la minacciò. 'Miss perfettina era così triste che è sparita e per ben dieci giorni. Non ti azzardare più a non risponderci al telefono, devi essere completamente impazzita! Ci hai fatto perdere anni di vita. Stai soffrendo? Stai male? Non si scompare così, si parla, ci si chiarisce, come persone mature. Siamo passati da Frank, ogni notte, per vedere se c'eri, pure Timmy jr: e noi lavoriamo, bella mia, mica come te che ti sei licenziata. Sia chiaro che stasera siamo venuti solo per Clint, non per te! Almeno con lui si può parlare'.

'Laura...' la voce di Occhio di Falco risuonò  in un lieve sussurro 'per favore, non la maltrattare, è stata solo colpa mia. Ho detto delle cose che non pensavo, per via delle mie paure e delle mie insicurezze. Ha reagito, a modo suo, io avrei fatto peggio, e se non avesse chiamato i suoi genitori sarei in prigione, adesso...mi dispiace, tanto Erin, ti prego, perdonami, se puoi!'.

La ragazza non disse niente. Strinse  i pugni, voltandosi di spalle.

'Non sei la campionessa del mondo di biliardino, sei la campionessa del mondo di mutismo!' la interloquì Body, arrabbiato.

Clint sorrise 'Se la cava, a biliardino'.

'Oh, è vero che tua madre era fichissima pure in piena notte?'  Danny era stato resocontato dal procuratore.

'Sì, pensa, si era messa le perle!' Mike confermò, al posto dell'amica. 'Secondo me ci va persino al bagno con le perle...e addirittura a letto con tuo padre! Stasera lo vedevo parecchio su di giri, avranno fatto i fuochi d'artificio!'.

'Fate schifo, basta, sono i miei genitori, che cavolo!' era disgustata.

'Ora sono i tuoi genitori, prima erano gli stronzi, devi fare pace col cervello...comunque, Clint ha detto che, non appena sarà di nuovo abile e arruolato, correrà a comprarti una lunga collana di perle, per le vostre acrobazie notturne; dopo averle viste al collo di Liz, le trova irresistibili! Pensava a qualche perverso giochetto sadomaso!' Cullen ridacchiò, come un pazzo.

'Non è vero, Erin, non l'ho mai detto! Te lo giuro!' Barton si difese subito.

'Si, lo so...sono due cretini!'.

Tony era tramortito, quei ragazzi erano molto peggio di lui, ma molto.

'Ora che siamo qui, raccontateci, per filo e per segno, che cosa è successo...sembrava tutto perduto!' esortò Natasha.

'Possiamo mangiare la torta al cioccolato, prima?' chiese Bruce

'No, sono troppo curioso, mangiamola durante il racconto!' si intromise Stark.

***

'Erin, i tuoi sono stati grandiosi! Tua madre è una forza della natura e vi assomigliate così tanto, fisicamente e pure nei modi...' Cullen non stava più nella pelle, si sentiva esaltato, aveva ripetuto come si erano svolti i fatti due volte, parola per parola. Ed era pure contentissimo di aver aiutato Clint. La cosa più strana è che non faceva che lodare gli avvocati Murphy!

La ragazza era scettica, scosse la testa.

'É così, ti adora, al suo studio ci sono decine di foto tue...le ha mostrate a me e Steve quando ci ha ricevuto, una ad una. E quella che ha incorniciata sulla scrivania, che ti ritrae il giorno del diploma all'Accademia dello S.H.I.E.L.D., dice che è la sua preferita. Ci ha confidato che non è mai stata tanto orgogliosa di te' confessò Bucky.

'Fino a quando non sei diventata avvocato, chiaramente...cavolo, che gaffe! Ops!' Rogers era un pettegolo e non era riuscito a tenerlo per sé.

Erin sbiancò, capendo che  i suoi amici conoscessero la verità.

'È inutile che perdi i colori! Lo sappiamo già tutti e dal principio!' Body alzò gli occhi al cielo  'non siamo stupidi, Murphy!'.

Lei guardò Mike che scosse la testa... non aveva spifferato niente.

'I segretucci di Murphy e Cullen. Siete due sciocchi! Lo abbiamo capito da soli, quando ti sei iscritta a Giurisprudenza!' aggiunse Stacy. Erin era basita.

'Praticamente davamo gli esami pure noi! Passavamo spesso, di notte, a vedere quando studiavi col signor procuratore bugiardo ed omertoso, da Frank. E abbiamo pure assistito a qualche tua performance. Siamo venuti a vederti sostenere gli esami nascosti in fondo all'aula! Eri sempre brillante!' Laura chiarì pure questo punto.

'Perché ti sei iscritta e, soprattutto, perché non ce l'hai detto? Siamo rimasti male che tu non ce lo abbia voluto confidare, che ci abbia tenuto fuori da questa parte della tua vita, per tutto questo tempo...' le chiese Danny, curioso.

La ragazza era rimasta zitta; non sapeva cosa dire, l'avevano presa alla sprovvista.

Clint mormorò 'Vuole fare l'avvocato da sempre, ce l'ha nel sangue; è dentro di lei ed è stato più forte di tutto il resto, ma non voleva che nessuno pensasse che lo faceva per i suoi genitori perché non è stata una ripicca nei loro confronti. Lo ha fatto solo per sé stessa e basta, tutto qui!'. Ci aveva riflettuto tanto ed aveva capito benissimo come erano andate le cose. L'amava profondamente ed aveva imparato a conoscerla. Era la sua donna meravigliosa, quella che gli aveva ridato la vita.

Lei lo fissò, stupita... era proprio come aveva detto Barton ' Da quanto lo sapevi?'.

'Da tanto. Me lo ha raccontato tuo padre quando siamo stati a pranzo'.

'Perché non mi hai detto niente?'.

'Modellina, io sono la persona più chiusa della storia; non ti avrei mai forzato a parlarne, soprattutto dopo quello che abbiamo passato per via della mia introversione e della mia difficoltà ad aprirmi con te...con tutti, per la verità! Comunque, ero certo che me lo avresti raccontato, prima o poi. I tuoi sono davvero contenti, e si aspettano una tua repentina confessione. Quando oggi hanno offerto il posto a Mike, ho pensato subito che potreste lavorare insieme, sarebbe fantastico...la prossima volta che mi arresteranno, chiamerò te!'  affermò, amaramente.

'Murphy, digli qualcosa, per piacere! Non reggo più questa tristezza infinita e Clint non merita i tuoi silenzi!' la esortò Laura, guardando Barton.

'No...' le rispose, decisa...fu interrotta dal pianto nella camera attigua.

'Vado io' Body volò, tornando quasi subito, con Timmy jr in braccio, che rideva ed aveva un orsetto di stoffa in mano. Si avvicinò a James 'Vuoi tenerlo? Erin mi ha detto che volete adottare un bambino e credo dovreste allenarvi!'. Bucky sgranò gli occhi; il ragazzo gli aveva passato il figlio con tranquillità, senza curarsi del braccio metallico. Timmy ridacchiò e lo abbracciò. 'È bellissimo'  Steve fece una carezza ai capelli del piccino. James pensò che gli amici di Erin fosse davvero carini, come lei.

Quest'ultima riprese la parola 'A proposito di lavoro, sennò poi dite che non vi racconto nulla; ho fatto domanda per uno stage al Tribunale dei Minori e mi hanno preso, inizio lunedì!'.

'Davvero? Sei sicura? Lasci lo S.H.I.E.L.D. per sempre?' Stacy le pose una domanda dopo l'altra.

'Perché? Puoi ripensarci, se ti va...sei bravissima! Sono sincero, sarebbe un peccato se mollassi. Avevo anche proposto al Direttore che rimanessi con noi Avengers e lui era d'accordo!'. Rogers era accorato.

Tony, Bruce e Thor aspettavano la risposta, col fiato sospeso.

'Steve, grazie delle tue parole ma oramai ho deciso. Ho amato questo lavoro e stare con voi è stata la ciliegina sulla torta. Però, da quando ho conosciuto Clint...le cose che mi ha raccontato, quello che ha sofferto...ne sono stata colpita nell'anima, profondamente...nessun bambino dovrebbe passare ciò che ha passato lui...ho pensato alla mia vita in prospettiva...voglio dedicarmi ad aiutare altri piccini che siano stati così feriti...'.

Tutti udirono, all'improvviso, i singhiozzi disperati di Barton. Erin lo fissava, sconvolta, mentre lui piangeva e guardava in terra, il viso fra le mani. Danny gli teneva il braccio fermo sulle spalle, per rincuorarlo. Le si spezzò l'anima, si trattenne da ogni gesto.

'Amore mio...' l'arciere parlava a stento, un singhiozzo via l'altro e quasi non si comprendevano le sue parole 'grazie per quello che fai, sono così commosso che non riesco nemmeno a respirare...devo dirtelo...pure se non staremo più insieme. I giorni da quando ti ho conosciuta sono stati i più belli della mia vita, gli unici belli. Prima ero morto, non avevo mai vissuto davvero... voglio te, soltanto te, per tutta la vita...Durante questo periodo di lontananza, l'ho capito ancora di più. Non posso stare nemmeno un attimo separato da te. Il sole, per me, si alza e tramonta con te, modellina...io ti amo...mi sono innamorato di te dal primo giorno in cui ti ho visto! Desideravo solo che lo sapessi, tutto qui...' la dichiarazione fu seguita da un mare di lacrime.

La ragazza era immobile, senza parole lei, per una volta.

'Stronza cuore di pietra, fa qualcosa!' Laura la minacciò, alzandosi repentina ma Thor la bloccò, tenendola per un braccio, con un sorriso.

'Non vi impicciate, per piacere, non vi riguarda! Lui è così, non cambierà mai ed avremo sempre problemi. Non posso vivere con la paura mi ferisca continuamente...'.

'Lo sapevi com'era, o no?'  Stark difese Clint  'É un idiota, paranoico e borderline. E' cambiato da quando si è innamorato di te, dammi retta. Ora si pulisce pure casa e la macchina e ti ho detto tutto!'.

'Ha ragione Tony; Erin, ha solo detto cose che non pensava, ha fatto una sciocchezza. È un peccato veniale, conta che vi amiate, non puoi negarlo, ed è così raro trovare una persona che ti completi, a questo mondo; non dovete perdervi, nella maniera più assoluta, sarebbe un peccato' Bucky fu saggio, guardando l'amato Steve.

'Ed è chiaro che piaccia pure ai tuoi genitori, il che è veramente strano, ma mi pare un gran bene...' aggiunse Mike.

'Siete destinati a stare insieme, è così, è il vostro fato, come direbbero gli dei, e non puoi opporti ad esso, lo devi accettare' Thor finì la solita prosopopea.

'Conosco Clint da tanto e non l'ho mai visto così felice, tranquillo e sereno come da quando si è innamorato di te!' aggiunse Steve. Natasha annuì, concorde.

'E poi è sempre Barton sesso fantastico!' strillarono all'unisono le sue due amiche, come pazze.

La ragazza sgranò gli occhi, allibita 'Era una confidenza!  Che lingue avete...' le rimproverò aspramente, in grande imbarazzo.

'Amico, questo sì che è un complimento, da oggi niente più Occhio di Falco, sarai l'Avenger Sesso Fantastico! Quando lo saprà Fury, gli cadrà pure l'occhio rimasto'. Tony si stava sentendo male, per il troppo ridere.

L'arciere era rimasto di stucco. 'Modellina, davvero hai detto così?' le domandò, meravigliato ma, mentre tentava di rispondere, parlarono di nuovo le sue amiche. 'Sì, sì, i primi tempi che vi frequentavate, ci tormentava con questa storia del sesso strabiliante. Ci diceva sempre che a letto la facevi impazzire; poi si è una calmata, perché non voleva più raccontarci nulla, visto che la vostra relazione aveva da subito preso una piega più seria' chiarì Laura. 'Noi, per una volta, siamo state discrete, e non abbiamo indagato, ma era sempre così euforica che abbiamo capito che il sesso selvaggio continuava, alla grande...in effetti, eravamo pure un po' invidiose!'. Stacy fece l'occhiolino al Falco, mentre suo marito rimaneva sconcertato.

'Confermo' intervenne Steve 'pensate che io li ho pure visti, si accoppiavano come conigli ed alla base dello S.H.I.E.L.D., erano scatenati! Sembrava un film porno e d'un certo livello!'. Bucky gli diede una evidente occhiata di disapprovazione, fulminandolo, seguito da una gomitata nello sterno col braccio metallico, libero dalla presa di Timmy jr.

'Rogers, linguaggio! E' la prima volta che ti sento parlare così! Poi dicono che Barton ha una boccaccia, amico mio, ma tu li batti tutti' Tony si sbellico' 'quando usciamo, mi fai un disegnino, eh!'.

'Allora è un vizio, fate sesso ovunque' rise pure Danny.

'In che senso?' Erin, viola in volto, non capì a che si riferisse.

'Sì, pure a casa mia, la prima domenica che siete venuti a pranzo insieme, quando sei salita con la scusa assurda di far visitare la casa a Clint; ho dovuto far pulire la tappezzeria del divano: vi manderò il conto della lavanderia, siete due sporcaccioni...'.

'Danny, non lo abbiamo fatto sul divano, ma sul tuo letto...perdonaci!' lo interruppe il Falco, in difficoltà.

Il medico si girò verso Body 'Bello, non guardare me, ho un bambino piccolo e non ho le forze per fare sesso sfrenato a casa tua! Faccio sesso solo a casa mia, se ti può interessare! Io e mia moglie ce l'abbiamo, una casa! Come ti viene in mente!'.

Mike ridacchiò ed alzò la ma o 'Scusa, Dan, il conto mandalo a me e Sofia'.

'Che razza di amici mi ritrovo! Non gestisco un bordello! Cullen, non eri soprannominato il moscetto? Clint, non per ridurre le tue performance, ma dopo il moscetto Mike chiunque sarebbe sembrato più bravo a letto, a Erin'. Danny era scocciato.

'Come vi permettete?' si lamentò il procuratore.

'Sei sempre rigido, secondo me, fai sesso avvolto nel cellophane!' Body lo scherni'.

'Chiedete alle mie ex mogli!'.

'Sono ex, un motivo ci sarà!' controbatté Dan.

'Mi arrendo! Ma il problema non sono io!' guardò Erin e poi Clint. 'Ci ho provato, Erin, a riunire qui tutti i vostri amici; siamo le vostre due famiglie, gli Avengers e noi del gruppo. Speravo che ti convincessi a considerarle gli avvenimenti in maniera diversa, attraverso i nostri occhi. Siamo le persone che vi vogliono più bene al mondo, non diremmo mai qualcosa contro di voi o che non fosse vero. Credevo che ti avremmo persuaso a cambiare idea, e che io, in particolare avrei potuto farlo, visto che sono quello che ti conosce meglio. Penso che tu e Barton siate fatti l'uno per l'altra e che dobbiate stare insieme! Credimi, amica mia, sono pratico di relazioni che non funzionano e so riconoscere, al contrario, chi si ama davvero! Il mio piano non ha avuto fortuna, però...mi spiace tanto, Clint!'. Mike era davvero avvilito.

La ragazza lo guardò, pensierosa. L'arciere lo ringraziò, con gli occhi.

La torta era stata sbranata ed era quasi mattino. Il viso del Falco era sistemato, per quanto possibile. Il resto, invece, sembrava proprio senza soluzione.

'Togliamo il disturbo, moscetto! Fra qualche ora si lavora, le nostre vite debbono andare avanti' Danny, alla fine, si decise a rompere il silenzio calato nella stanza. Si alzarono all'unisono, accomiatandosi dal procuratore e scesero tutti, per le scale, tranne Stacy col bambino.

Nell'androne del palazzo, Erin sentì una vibrazione al telefono e si allontanò qualche minuto. Aveva una strana espressione sul viso, al suo ritorno.

Gli Avengers salutarono, appena in strada, gli amici della ragazza e si mossero, per andare a piedi a riprendere le loro auto.

'Dai, Clint, ti accompagniamo io e Bruce' Vedova Nera si propose mentre il collega guardava la sua donna, con una tristezza infinita, pensando che non l'avrebbe più rivista. Si sentì morire dentro, una sola lacrima rotolò sulla guancia.

'No, Natasha, l'idiota viene a casa con me!' enunciò Erin rivolgendosi  all'interessato 'Sempre se vuoi, chiaramente, Barton!'.

Girarono tutti la testa verso di lei, nello stesso istante.

Clint fece segno di sì con la testa, con gli occhi sgranati, un abbozzo di sorriso...al solito, muto come un pesce.

'Evviva!' gridarono Laura e Stacy, insieme, le braccia al cielo.

'E vai!!!! Ciao, belli, teneteci aggiornati, abbi cura di te, sesso fantastico!' Tony sghignazzò.

'Ci sentiamo, modellina!' James le fece l'occhiolino.

'Domenica pranzo speciale in piscina, a casa mia, vi aspetto tutti! Erin vi darà i dettagli!' Danny prese il cellulare per messaggiare a Cullen.

Ad Occhio di Falco era accelerato il cuore nel petto; si era diretto verso l'auto, mentre camminava di fianco alla ragazza, in silenzio.

'Rivoglio il braccialetto con la freccia! Subito!' mormorò la Murphy, sospirando, non appena fu seduta in macchina.

Clint lo recuperò dalla tasca del giubbotto di pelle, velocemente, senza smettere di scrutarla. Era un sogno, lo voleva ancora...

'Mettimelo tu...' gli chiese e lui lo agganciò al polso sinistro. I loro visi erano vicinissimi. Lo squadrò a lungo, senza alcuna espressione; la fissava, interdetto e terribilmente emozionato. Si decise...Le prese la mano destra e la strinse forte, poi la portò alle labbra e la baciò sul dorso, assaporando di nuovo la morbidezza della sua pelle, il suo profumo.

'Hai la faccia massacrata...certo, ho visto l'altro e devo dire che gliele hai suonate per bene...' la bruna ridacchiò sotto i baffi.

'Come sarebbe che lo hai visto?' le domandò, incuriosito.

Gli porse il telefono. 'Ringrazia mia mamma, mi ha mandato il filmato del match. Se non lo avesse fatto, saresti in auto coi coniugi Banner, diretto a casa tua!'.

In effetti, Liz aveva mostrato il video al procuratore ma senza occhiali e tesissimo, l'Avenger non ci aveva capito molto. Premette play e fissò lo schermo: era in uno stato a dir poco pietoso, mentre si vedeva piangere, chiamando il nome di Erin!

Nel messaggio, che conteneva l'allegato che era stato spedito, Liz aveva scritto solo una parola. PERDONALO! Alzò gli occhi e vide che la sua donna lo fissava, sorridendo: era il sorriso delicato di Erin, lo stesso che gli aveva rivolto la prima volta che si erano incontrati nella sala riunioni di Fury e che aveva scatenato il finimondo 'Barton, per dirla in legalese, non ci saranno appelli...è l'ultima volta che ti perdono! Vorrei baciarti ma tra le ferite e la puzza di alcool, sudore e sigarette temo di non potere proprio, stavolta, amore mio...ti amo tanto, Barton!'. Con la vocetta stonata intono' le prime strofe di Hearts on fire, a mo' di dedica...una serenata per il suo ritrovato Falco.

Clint le prese la mano, che stava ancora stringendo, e la mise sul proprio torace a sinistra, gli occhi pieni di lei e di lacrime di felicità assoluta 'Erin Murphy, il mio cuore batte solo per te! Io ti amo!'.

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