Capitolo 18
Zeynep
Sono passato vari minuti da quando io e Defne siamo arrivate davanti alla location ed io mi sono persa nel guardare la bellezza di questo posto. Tante volte negli anni la mia amica mi ha trascinata con lei a questo tipo di feste ma mai una volta è successo di venire al palazzo reale. Sia Defne che Firat non mi avevano detto che la festa sarebbe stata proprio al palazzo dove in pratica vivono i re.
<Io mi rifiuto di entrare> borbotto a bassa voce mentre continuo a guardare il palazzo che c'è davanti a me.
<Ormai siamo qui Zeynep e poi che la festa sia al palazzo o da un altra parte non è la prima volta che stai in mezzo a questa gente> risponde la mia amica mentre mi prende per mano e tirarmi con lei verso l'entrata.
<Si ma è la prima volta che vengo come, nel senso...>
<Come la fidanzata di Firat volevi dire?>
<Si cioè no. Non siamo fidanzati> borbotto piano mentre arriviamo in cima alle scale che portano al piano di sotto dove ci sono tutti lì altri invitati.
<Come mai questa festa al palazzo?> chiedo sussurrando.
<Non saprei> risponde semplicemente mentre si stampa sul viso un grande e falso sorriso per poi iniziare a scendere gli scalini. Non capirò mai perché in questo mondo si deve fingere sempre. Insomma, se a me non va di sorridere sicuramente non lo farò solo per compiacere agli altri così seria più che mai inizio a scendere a mia volta gli scalini puntando lo sguardo sulla sala alla ricerca di qui occhi che tanto adoro. In generale le persone sono curiose ma quelle che fanno parte della grande società la maggior parte sono ipocriti e pronti a giudicare soprattutto le donne, quelle che si credano una migliore dell'altra.
<Sua altezza, si ricorda di Zeynep?> dice in modo educato la mia amica riferendosi alla regina in persona.
<Sua maestà> dico solamente mentre faccio un cenno di capo facendola sorridere.
<Come dimenticarla. Zeynep, cara, sempre in splendida forma> si complimenta con me mentre non smette di sorridere neanche per un secondo. Non è la prima volta che incontro Hülya Atasoy. La prima volta la incontrai al ballo che diedero qualche anno fa e non penso di aver fatto una buona impressione su di lei dato che quella volta per tutta la sera mi fulminò con lo sguardo ma adesso se ci ripenso forse lo feci per il modo in cui avevo trattato suo figlio ignara di chi fosse in realtà.
<Oh, grazie> rispondo a bassa voce e quando noto che i suoi occhi mi scrutano dalla testa ai piedi sposto il mio di sguardo ma non per la vergogna ma per cercare Firat.
<Con il suo permesso> mi congedo l'attimo dopo appena vedo la figura di Firat.
<Firat> lo chiamò a bassa voce cercando di non attirare l'attenzione su di me.
<Firat> lo chiamo nuovamente alzando di poco la voce mentre mi faccio spazio in mezzo alle persone.
<Zeynep?> chiede incredulo appena si gira verso di me. Noto come i suoi occhi cambiano colore, iniziando a luccicare di felicità appena realizza che sono realmente davanti a lui.
<Dove stavi scappando?> chiedo sorridendo appena mi avvicino a lui.
<In giardino, vieni con me> propone subito dopo mentre afferra la mia mano e portarmi con lui fuori e non si ferma fino a quando non arriviamo in mezzo al giardino dove è pieno di fiori.
<Pensavo che non saresti venuta> sussurra piano mentre appoggia le mani sui miei fianchi avvicinandomi ulteriormente a lui.
<Non avevo di meglio da fare> rispondo cercando sembrare indifferente.
<Sei bellissima> ammette sincero mentre sfiora lentamente la mia guancia.
<Ti sembro esagerata se confesso che in queste ore in cui siamo stati separati mi sei mancato?> chiedo a bassa voce mentre lo guardo negli occhi.
<Anche tu mi sei mancata> ammette piano mentre si avvicina alle mie labbra unendole in un dolce bacio dapprima lento rendendolo sempre più intenso.
<Dovete entrare, altrimenti vi perderete la cena> la voce della mia cara amica ci fa staccare all'istante facendo sbuffare Firat che prima di allontanarsi da me mi da un altro veloce bacio.
<Sei pronta per entrare nella tana dei leoni?> chiede Firat facendomi alzare le sopracciglia confusa.
<Ho fatto una cosa. Una piccola stupidità ma che ho dovuto fare per forza. Ecco, perdonami se ci sei andata di mezzo tu ma giuro che...> inizia a farfugliare cercando di fare un discorso che per me non ha senso riuscendo solo a confondermi.
<Cosa c'entro io?> chiedo confusa interrompendo mentre lo guardo preoccupata.
<Ti ricordi quando ti ho detto che i miei volevano che mi sposassi?>
<Cosa c'entra questo?> chiedo balbettando mentre la voce mi trema.
<Ieri ho litigato con mia madre per via di questo argomento. Senti, giuro che ti darò tutte le spiegazioni che vorrei ma non ora, non qui> dice a bassa voce mentre mi rivolge uno sguardo preoccupato.
<Non capisco, dirmi cosa?>
<Mia madre ha insistito così tanto che ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente> borbotto piano mentre distoglie lo sguardo da me.
<Firat, smettila di parlare in codice. Cosa hai fatto?>
<Ho litigato con mia madre ieri per il fatto che lei continuava a insistere che dovrei sposarmi e che se non avessi scelto io lo avrebbe fatto lei per me>
<Ma scegliere cosa?> chiedo confusa.
<Ho detto a mia madre che mi sono fidanzato altrimenti avrebbe organizzato il mio matrimonio con chissà chi> dice di rimando lasciandomi a bocca aperta.
<Tu, hai fatto cosa?> chiedo balbettando mentre cerco di mandare giù il nodo che ho alla gola.
<Ho mentito Zeynep, ho mentito ma l'ho fatto in fin di bene> risponde cercando di giustificarsi.
<E io, non capisco. Cosa c'entro io con il tuo matrimonio?>
<Non ho accettato di sposarmi anni fa secondo te avrei accettato di sposarmi con una persona che non amo?>
<Anche Defne dovrebbe sposarsi con una persona, oddio> sussurro scioccata mentre mi porto le mani davanti alla bocca sconvolta.
<I tuoi vogliono che sposi Defne?> chiedo balbettando facendolo accigliare.
<Ma di cosa parli?> chiede confuso.
<Defne mi ha detto che i suoi genitori vogliono che sposi un uomo che non ama mentre i tuoi vogliono la stessa cosa e...>
<I suoi genitori la vogliono sposare con mio cugino, con Levend>
<Che cosa?> chiedo perplessa.
<Pensavo che ne fossi a conoscenza>
<Che la vogliono obbligare a sposarsi ma non anche con chi> dico sconvolta mentre mi passo le mani nei capelli disperata scompigliando la mia acconciatura.
<Da quando Levend è tuo cugino?> chiedo sorpresa.
<Praticamente da sempre> risponde in modo ironico abbozzando un sorriso per poi afferrare la mia mano e dirigerci nella sala mano nella mano.
<Perché io non lo sapevo?>
<Perché non è una cosa importante> risponde alzando le spalle in modo indifferente.
<Ci stanno guardando tutti> sussurro a bassa voce mentre noto praticamente lo sguardo di tutti puntati su di noi.
<Tu sorridi>
<Non sono una bambola> mormoro piano facendolo ridere.
<Mi piaci per questo, tra tante altre cose> ammette sincero mentre porta la mia mano destra vicino alla sua bocca baciandola dolcemente.
<Hai una lista per caso?>
<Forse> risponde semplicemente mentre arriviamo davanti al tavolo dove ci sono i suoi genitori che increduli come tutti continuano a fissarci forse sconvolti.
<È un piacere rivederti Zeynep> ammette in modo sincero il signor Atasoy mentre si alza dalla sedia e venirci incontro.
<Sua altezza> sussurro piano e quando sto per inchinarmi lui afferra la mia mano facendomi capire che non c'è di bisogno.
<Vi conoscete?> chiede Firat mentre continua a guardare sia me che il padre.
<Non proprio> rispondo a bassa voce.
<Un po' di tempo fa è stata così gentile di aiutarmi ad una festa> risponde vagamente il signor Atasoy mentre mi rivolge un sorriso sincero.
<È vero quello che penso?> chiede il padre mentre guarda attentamente la mano di Firat che ha afferrato nuovamente la mia.
<Penso di non aver capito> borbotto solamente.
<Sei tu la ragazza di cui ci ha parlato mio figlio?> chiede il padre facendomi strabuzzare gli occhi.
<È lei> risponde Firat in modo deciso mentre il mio cuore sta dando di matto nel mio petto e la mente cerca di non andare in tilt.
<Ci avevo visto luogo su voi due a quel ballo> risponde il padre felice mentre io resto immobile senza riuscire almeno a fiatare.
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