It isn't your fault

Hoseok e Taehyung, erano sempre stati ottimi amici sin dall'infanzia.
Insieme a Jimin e Jin avevano formato un quartetto davvero formidabile.

Nonostante, le loro difficili e complicate esistenze nulla sembrava davvero intaccare la loro splendida amicizia.
❝ Allora, se tutto andava così bene fra loro perchè in quel periodo si erano allontanati così tanto?❞ Si domandò il ragazzo dai capelli rossi; come le foglie d'acero in autunno inoltrato.

Aveva notato che il suo amico era cambiato: Non si fermava più per fare la strada di ritorno insieme, sorrideva molto più raramente ed evitava molte delle sue conoscenze con la quale di solito amava intrattenersi a fare due chiacchiere.

Ma, Taehyung non avrebbe facilmente ammesso che aveva un problema perciò, aspettó sperando che si sarebbe deciso lui a compiere la prima mossa.

I giorni passarono, diventando inevitabilmente settimane e Hoseok non sapeva più che pesci pigliare; perché il suo amico non accennava proprio a farsi vedere o sentire per messaggio.
Ma decise di aspettare pazientemente: nonostante la sua assenza lo faceva stare male.
Non riusciva ad immaginare proprio la sua vita senza la persona che per anni, aveva rappresentato: un porto sicuro, una spalla su cui versare le proprie lacrime, uno spiraglio di speranza in un mondo dove per i puri d'animo non c'era mai stato posto.

Perché Taehyung era così: non aveva mai accettato la crudeltà insita nell'essere umano. Voleva sempre vedere il lato buono delle persone, anche dove non poteva esserci.
Ma ora quel ragazzo tanto ben voluto e amato da tutti, sembrava aver messo in muro invalicabile e, l'unica persona alla quale aveva permesso di stargli accanto era quello strano e silenzioso ragazzo con la quale, si aggirava per i corridoi della scuola ultimamente.

Ignaro delle vere motivazioni che lo spinsero ad allontanarsi da tutti, Hoseok inizió ad ascoltare i discorsi degli altri studenti a riguardo, per cercare di capire qualcosa; gli parvero tutti molto preoccupanti ma, sapeva che gran parte di quelli erano solo gonfiati e non rispecchiavano affatto la realtà delle cose: l'unica soluzione era parlarne col diretto interessato perciò, decise di aspettarlo al termine delle lezioni davanti al cancello color ottanio dell' edificio; anche se questo significava intrattenersi più del dovuto.

Infatti, poco dopo vide in lontananza spuntare due testoline: una corvina e lucente, l'altra argentata.
❝É fatta. Finalmente posso conoscere la verità.❞

Attese qualche minuto prima di rivelare la sua presenza, valutando prima se fosse il caso oppure no di parlargli.
I due ragazzi avevano l'aria piuttosto rilassata: il più alto, annuiva mentre l'altro gli stava parlando senza mai però proferir parola.
Quando varcarono la soglia del cancello la sua mano si mosse involontariamente provando ad afferrare il polso del suo amico che sbigottito e leggermente sorpreso cacciò un urletto poco virile, mettendo in allerta il suo accompagnatore che nel frattempo cercava di liberarlo dalla mano a lui poco familiare.

《Sono io, Seokie.》Disse, provando a tranquillizzarlo.

《Hyung, potevi evitare di farmi prendere un infarto però.》Rispose respirando affannosamente: Ancora scosso dallo spavento di poco prima.

《Scusami. Ma in questo periodo mi stai facendo preoccupare davvero tanto e, volevo sapere cosa sta succedendo... 》Si giustificó, ridacchiando nervosamente.

Taehyung, cambió improvvisamente espressione poi si rivolse a Jungkook il quale, non aveva smesso neanche per un minuto di fissare in malo modo quel ragazzo a lui per nulla familiare.

《Kookie, stai tranquillo é mio amico.》Gli sussurrò in tono rassicurante e l'altro annuì in modo poco convinto in risposta: non lo faceva per cattiveria ma, non si fidava di altre persone al di fuori di lui.
Hoseok, notò quanto i due fossero in sintonia e si chiese se, fra loro potesse esserci qualcosa oltre l'amicizia che li legasse.

《Perché ti sto facendo preoccupare Hyungie?》Domandó questa volta al ragazzo dai capelli rossi.

《Mah, non ti fai vedere né sentire per settimane. Vedi un pochino tu...》Rispose l'altro in tono leggermente deluso.

《Mi dispiace Hyungie...non volevo trascurarti.》Disse l'altro con aria dispiaciuta; rendendosi conto che forse, aveva sbagliato ad escludere una persona così importante da questo periodo della sua vita.
Guardò per un attimo il ragazzo accanto a lui che, aveva abbandonato progressivamente la sua posizione protettiva nei suoi confronti e gli rivolse un sorriso triste, chiedendogli tacitamente se potesse parlare della sua situazione ad Hoseok.
Jungkook d'altra parte, in quel periodo aveva imparato a conoscere meglio Taehyung: sapeva che dietro quella maschera da perfetto cavaliere si nascondesse una persona fragile e sensibile alla quale, non era permesso mostrare le sue debolezze.
Avevano avuto tempo per passare del tempo insieme, era andato persino a casa sua sconvolgendo piacevolmente sua mamma che sembrò molto felice di non vederlo più solo e, in un certo senso anche lui stava iniziando ad assaporare un briciolo di serenità dopo tanto tempo.

Forse, si stava affezionando?
Si, probabilmente si.
Trovava alquanto difficile non farlo con una persona così speciale.
Si sentiva quasi in dovere di proteggerlo a sua volta: ma in questo preciso momento forse aveva esagerato.
Guardò negli occhi il ragazzo a lui sconosciuto e ci vide sincera preoccupazione: Taehyung non aveva solo persone che si approfittavano di lui, ma anche amici che gli volevano realmente bene; perciò si ritrovó ad annuire, concedendogli il permesso di metterlo al corrente della situazione.

《Ecco... Il fatto é che Jungkookie ha subito un forte trauma ed a causa di questo non riesce più a parlare. Ha paura anche di stare nei posti troppo affollati. Quindi ho il permesso dal preside di entrare dopo con lui. Mi dispiace tanto Hyungie...lui non è cattivo, sta soltanto male.》Gli rispose ricacciando indietro le lacrime: non voleva piangere di nuovo davanti a loro nonostante, sapeva che non lo avrebbero giudicato per la sua sensibilità.

Hoseok invece di arrabbiarsi come aveva pensato di fare, gli rivolse un dolce sorriso a forma di cuore: era proprio tipico del suo migliore amico cercare di aiutare chi aveva più bisogno.
❝Quindi, non é cambiato...é sempre lo stesso.❞ Pensò, provando un forte senso d'orgoglio nei confronti del minore.

《Perché dovrebbe essere cattivo?》Gli domandó invece, trovando strana quell'ultima parte del discorso.

《L'altro giorno lo hanno accusato ingiustamente di qualcosa che non ha fatto e adesso, corrono in giro voci false sul suo conto...》Spiegó, rattristendosi improvvisamente: quella delusione gli bruciava come una ferita fresca e ancora aperta sulla quale, ci avevano versato sopra del sale.

《Si, ne ho sentite di ogni in corridoio ma lo sai che non crederò a nulla che non viene da te.》Disse l'altro mettendogli una mano sulla spalla per consolarlo.

《Sei scusato TaeTae. Anzi se Jungkook é d'accordo, vorrei aiutarlo anch'io.》Aggiunse poco dopo, guardando il silenzioso ragazzo annuire.

Angolo autrice:
Ciao, ragazzə!!
In questo periodo sono stata molto impegnata.
Sto seguendo un corso per diventare addestratore cinofilo, quindi ho molto meno tempo per scrivere.
Mi dispiace molto non essere presente come prima, ma cercherò di aver tempo per fare tutto 💜

Buona lettura e come al solito spero che il capitolo vi sia piaciuto💜
I purple you 💜

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