Don't leave me
Sembrava l'inizio di una bella giornata per Taehyung: Jungkook aveva pronunciato le sue prime frasi, lo aveva abbracciato più del solito e avevano passato gli ultimi istanti prima che la campanella in quello che ormai era diventato il loro angolo; il buio sottoscala in cui amava rifugiarsi prima che il brusio e le chiacchere degli altri studenti riempissero il cortile.
Avevano ascoltato insieme la musica, condividendo le cuffiette mentre Hoseok ripassava frettolosamente le materie del giorno: anche se lo sapevano solo loro due, quel gesto rappresentava qualcosa d'importante per entrambi.
Ma le sue aspettative s'infransero in mille pezzi come un vaso di porcellana che si schianta sul suolo, quando improvvisamente parti una canzone che non aveva mai sentito in vita sua.Taehyung, si sporse leggermente e notó quella copertina: Jungkook sorridente, mentre cacciava la linguaccia e mostrava il dito medio insieme ad un ragazzo che gli somigliava in modo impressionante: Normalmente non ci avrebbe dato importanza, ma in quel momento non poteva fare a meno di chiedersi se il suo atteggiamento nei suoi confronti, non fosse cambiato all'improvviso proprio per questo motivo.
Non voleva essere il rimpiazzo di qualcun'altro e non poteva nemmeno chiedergli spiegazioni poiché, quello avrebbe significato ammettere di aver sbirciato senza permesso sul suo telefono; quindi cacciò indietro le lacrime e fece finta di niente, continuando a sorridere mentre il suo cuore andava di nuovo in frantumi.
D'altra parte, Jungkook non si lasciò sfuggire il suo cambio improvviso d'umore a quella vecchia foto: Ormai, aveva imparato a conoscere bene Taehyung e quella reazione, era più che sensata.
Doveva parlare di nuovo.
Ma, non lo avrebbe fatto davanti ad Hoseok perché si vergognava davanti a lui.
Quindi, attese con pazienza che il ragazzo se andasse in classe e quando restarono soli prese la sua mano e lo fece sedere di nuovo.
《Tae... lo so che hai visto quella foto.》Disse di nuovo con voce rauca.
Non era affatto arrabbiato con lui: prima o poi l'avrebbe vista comunque.
《Lui era il mio migliore amico.》Gli spiegó, emettendo un lieve sospiro.
《 Si chiamava Jihoon e prima che lasciasse questo mondo... avevamo una band.》Continuó, tremando leggermente: era la prima volta che parlava di lui apertamente.
Solitamente si rifugiava nel suo mutismo autoimposto preferendo di gran lunga non rispondere; ma, questa volta non aveva altra scelta.
《Quella era la nostra prima canzone registrata...》Disse nostalgicamente.
Poi smise semplicemente di parlare per un paio di minuti, sentendo gli occhi pizzicare e le guance scaldarsi: mentre il viso di Taehyung assumeva un espressione sempre più avvilita e mortificata.
《Mi dispiace... non volevo costringerti a parlarne se non volevi.》Disse sentendosi tremendamente in colpa.
Ma Jungkook scosse la testa, sorridendogli tristemente.
《Va bene così, adesso ci sei tu con me.》Rispose, bloccando ogni altro tipo di risposta: per lui Taehyung stava diventando davvero importante e non voleva perderlo in nessun modo.
《Mi abbracci adesso?》Gli chiese poco dopo, sperando che quella conversazione finisse in quel momento.
Non voleva più parlare di Jihoon: desiderava lasciarlo andare definitivamente.
Era troppo doloroso anche il ricordo della loro controversa relazione e preferiva non ricordare più niente della sua vita passata; ma sapeva che non sarebbe stato possibile.
《Vieni qui vicino...》Sussurró con un filo di voce: subito dopo, aprí le braccia e lo strinse a sé facendo appoggiare quella testolina dalla chioma incolta e lucente al suo petto.
Jungkook si aggrappò a lui con tutte le sue forze, scoppiando in un pianto incontrollato.
《Per favore... non lasciarmi anche tu.》Sussurró in modo impercettibile.
《No, Kookie non me ne andrò mai. Lo farò solo se sarai tu a chiedermelo.》Rispose provando a tranquillizzarlo.
《Neanche se sarò io a chiederlo.》Disse affondando il viso sul suo petto.
Il pianto cessó all'improvviso ma le lacrime continuavano a rigargli il faccino ancora per un paio di minuti.
《Prometti?》Gli chiese poco dopo.
《Te lo prometto.》Rispose l'altro asciugandogli le lacrime con le proprie dita.
《Basta che non piangerai più...》Aggiunse Taehyung sorridendogli con dolcezza.
Intanto a molti chilometri di distanza, altri due ragazzi si tenevano la mano mentre facevano una passeggiata al parchetto.
Entrambi sapevano di essere guardati con disgusto dai passanti ma, sembravano non badarci molto: preferivano vivere nella loro illusione di un mondo perfetto creato appositamente per loro.
Nonostante non mancassero commenti sprezzanti nessuno dei due sembrava volersene curare.
Avevano scelto di essere se stessi e il loro amore e in un mondo dove il diverso viene spesso discriminato o emarginato, bisognava avere semplicemente il coraggio di farlo anche se amare qualcuno a prescindere da quello che sei, non é mai sbagliato.
Jimin, quella mattina aveva deciso di saltare la scuola e passare il tempo col suo fidanzato: si era messo una gonnellina rossa a fantasia scozzese e un maglioncino corto bianco.
Si sentiva molto più a suo agio in abiti femminili ma, non disdegnava quelli maschili ogni tanto; inoltre, sapeva che al suo Yoongi piaceva da matti vederlo con addosso quei vestiti.
Si erano seduti sul prato tenendosi stretti l'uno all'altro mentre guardavano l'orizzonte, sussurrandosi dolci parole e nulla poteva essere più perfetto di così: solo loro due su quella distesa d'erba silenziosa e apparentemente infinita.
Se solo avrebbero fatto più attenzione all'ambiente circostante, forse si sarebbero resi conto di essere seguiti e osservati a lungo da tempo: il loro inseguitore era proprio un compagno di classe di Jimin il quale, li aveva notati mentre si recavano nel loro piccolo angolo di paradiso.
Perciò incuriosito dallo strano abbigliamento del ragazzo, aveva deciso di seguirli restando sconvolto dalla verità che si presentava ai suoi occhi.
Voleva saperne di più ma, restó deluso e al contempo schifato: avrebbe dovuto aspettarselo che quel Jimin fosse un tipo strano, uno di quei deviati mentali.
Anche gli altri dovevano saperlo, così avrebbero finalmente capito che dovevano stare tutti lontani da lui.
Un flash.
Due.
Ruppero l'atmosfera romantica che si era creata.
Yoongi si voltó infastidito e vide il ragazzino che li stava spiando cominciare a correre: s'alzò di scatto per seguirlo.
Era veloce e presto lo raggiunse ma ad un passo dall'afferrarlo, questi attraversò col semaforo rosso e lui fece lo stesso non ascoltando la voce di Jimin, il suo Jimin che gli diceva di stare attento e di fermarsi.
Una frenata improvvisa, un forte dolore alla gamba e un grido.
Poi il buio e il suo piccolo Minnie che piangeva disperato mentre lo teneva fra le braccia e le sirene dell'ambulanza si facevano sempre più forti; erano sicuramente vicine.
Ben presto anche gli altri sensi lo abbandonarono e con lui c'era soltanto la sua coscienza: aveva la voce di Jimin che lo supplicava di non lasciarlo da solo.
Angolo autrice:
Buondí !
Finalmente sono riuscita a pubblicare il capitolo !!
Spero che vi sia piaciuto 💜💜
Buona lettura e al prossimo 💜
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