Blue and grey
Jin tremava dal freddo ma non voleva tornare dentro: ormai l'alba era vicina ma anche quel giorno, nulla avrebbe presagito che sarebbe stata una giornata soleggiata.
Il cielo si era schiarito e non c'era nessuno sprazzo di sole; ma soltanto delle brutte nuvole grigiastre che lo coprivano completamente.
In quel momento sentiva di assomigliare a quella volta celeste che tanto azzurra non era e molto probabilmente, odiava l'inverno anche perché in un certo senso erano simili.
Grigio.
Malinconico.
Smorto.
Ecco com'era la vera essenza di Jin: proprio come la tanto odiata stagione.
Eppure, si trincerava in una facciata sempre allegra e dai modi di fare da fratello maggiore tralasciando i suoi pensieri, quelli più tristi che non voleva condividere con nessuno; se non con sé stesso.
I suoi amici e Taehyung non sospettavano nulla: ma se solo avessero saputo come stava davvero, avrebbero fatto di tutto per farlo stare meglio.
Ma era lui che non glielo avrebbe permesso.
Era una cosa che riguardava soltanto Jin e Namjoon: anche se ormai non c'era più da molto nella sua vita.
Neanche parecchio tempo fa, erano una cosa sola e tutto sembrava essere bello e perfetto, persino l'inverno anche se non lo era per davvero.
Ma poi in quel maledetto tre dicembre, un giorno prima del suo compleanno tutto cambiò drasticamente.
<< Jin hyung, io parto.>> Gli disse quel giorno per telefono lasciandolo incredulo e smarrito per circa cinque minuti.
<< In che senso, scusa?>> Chiese lui, una volta che riuscì a recuperare la capacità di parlare.
<<Vado a studiare in Giappone.>> Rispose come se fosse la cosa più normale del mondo.
Quella conversazione, risuonava nella sua testa in continuazione come un eco.
Namjoon, non aveva mai pensato alle conseguenze che avrebbero creato quella decisione.
Promesse distrutte ed i progetti di una vita andati in frantumi in un solo giorno.
La verità era che tutte le cose che volevano fare insieme una volta finita la scuola superiore, erano solo una marea di cazzate.
Ma Jin questo non poteva di certo saperlo a quei tempi: erano rimasti insieme, seppur a distanza e si vedevano una volta al mese.
Era persino andato a cercarsi un lavoretto per pagarsi i voli e non erano molto economici.
Ma a lui non importava davvero quanti soldi spendeva:
Gli avrebbe dato la luna se solo glielo avesse chiesto, per quanto era innamorato di lui.
Un giorno, decise di fargli una sorpresa e senza dirgli nulla: aveva volato fino a Tokyo e si era diretto proprio verso casa sua.
Ormai, conosceva molto bene il tragitto da percorrere e aveva persino le chiavi.
Ma quando l'aprí si ritrovó di fronte ad una scena che non avrebbe mai voluto vedere: il suo ragazzo stava baciando il proprio coinquilino, un certo Hisui.
Sentí il proprio cuore andare in frantumi pezzo per pezzo ed in quel momento desiderava essere sulla luna, anziché lì a guardarli.
<<Jin, posso spiegarti.>> Gli disse cercando di fermarlo.
<< Non devi spiegarmi proprio nulla. Ho visto quanto basta per capire quello che avrei dovuto comprendere sin dall'inizio.>> Rispose uscendo dal complesso di appartamenti studenteschi in tutta fretta.
<< Per favore, fammi parlare.>> Lo supplicò quasi fra le lacrime.
<<No, fra noi é finita: ritorna dal tuo nuovo ragazzo.>>
Nei giorni seguenti a quel fatto, Namjoon cercó più volte di chiamarlo per provare a chiarire.
Ma non aveva mai voluto rispondere a quelle chiamate.
Aveva paura di conoscere quella verità e tutt'ora non voleva saperne nulla.
E se invece fosse andata diversamente?
Se lo avesse ascoltato?
Forse le cose sarebbero andate in modo differente?
Probabilmente no: la loro storia non avrebbe retto ancora per molto.
Perché una volta che tradisci la fiducia di una persona, sarà difficile se non impossibile tornare indietro.
Jin, l'ha persa completamente sia in sé stesso che negli altri.
Ancora oggi gli fa male ricordare quel periodo della sua vita; eppure inevitabilmente continua a pensarci.
Utilizzandolo come un monito per non ricadere nei suoi stessi errori, nonostante una parte di sé avrebbe voluto ricominciare e gettarsi tutto alle spalle.
Ma bisogna aver fegato per farlo.
Lui non ne aveva abbastanza; per poter accettare i sentimenti che provava da qualche tempo a questa parte per Hoseok, uno dei suoi migliori amici.
Forse, erano davvero due punti paralleli destinati a non incontrarsi mai.
Oppure il loro momento non era ancora arrivato?
O semplicemente, amava ancora Namjoon dopo tutti questi anni e non voleva ricominciare con qualcun'altro?
Non lo sapeva con certezza, ma non voleva fare il passo più lungo della gamba al momento.
Stufo di restare accovacciato sul balcone, Jin si alzó e tornò in casa: non aveva per niente sonno.
Ma sapeva che se non avrebbe provato a riposare almeno un paio d'ore, la sua testa sarebbe esplosa.
Il grande divano letto in cui dormivano gli altri ad un tratto non gli parve più molto comodo: per cui, decise di stendersi sulla poltrona pieghevole e subito dopo chiuse gli occhi sperando, di poter mettere a tacere per un po' i suoi pensieri.
Angolo angoloso autrice:
Buongiorno a tutti!!
Finalmente, sapete cos'è successo fra i Namjin!!
Vorrei precisare che, i segni che riportano il dialogo li ho differenziati perché sono frammenti di conversazione passati!!
Così non vi confondo.
Voi come vi sareste comportati in una situazione simile?
Avreste agito come Jin, troncando subito i rapporti oppure sareste stati disposti al dialogo?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto 💜
Alla prossima💜
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