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'Perché se incontrarsi resta una magia,
è non perdersi la vera favola'
-Massimo Gramellini'
Non vedo l'ora di rivederlo, non vedo l'ora che le sue braccia mi stringano forte. Sono emozionata all'idea di poter passare una serata insieme dopo due settimane. Mi manca non averlo accanto nelle situazioni più banali e comuni che scandiscono le giornate.
Ritocco il rossetto prima di sollevare lo sguardo e trovarlo sulla soglia della porta ad osservarmi.
"Cosa ci fai qui?"
Sorrido voltandomi velocemente per andargli incontro.
"Gregg mi ha aperto ed eri troppo bella per disturbarti"
Unisce le nostre labbra e mi ritrovo a sorridere nel bacio.
"Mi guardavi da molto?"
"Abbastanza per sentirmi male alla vista delle tue gambe"
Rido, perdendomi nei suoi occhi che mi osservano facendomi sentire diversa stasera.
"Perché sono molto lunghe per poterti far impazzire, vero?"
"Tu mi fai impazzire, tutta te"
Oggi sembra più bello del solito ed io sono ancora più innamorata di lui, della sua voce, della sua faccia.
"Dan smettila se non vuoi che ti sequestri qui dentro, obbligando poi Gregg a cacciarti di casa"
Il suo sguardo si fa più intenso e resterei così, a farmi guardare da lui se non avessimo prenotato.
"Non vedo l'ora di tornare a casa"
Sussurro mentre intreccia le nostre dita, sgusciamo via e non ho alcuna voglia di separarmi da lui.
"Mi devo preoccupare? Non sei sempre così propensa al contatto fisico"
"Credo sia la tua camicia a farmi questo effetto. O i tuoi capelli. O il tuo sorriso."
Sta per mettere in moto quando si volta e devo appellarmi a tutto l'autocontrollo che possiedo per non baciarlo, per non seguire la sua mascella squadrata.
"Posso chiamare per dire che tardiamo di mezz'ora"
Accarezzo il suo viso e la tentazione di accettare è alta.
"Non avremo una sveltina prima di andare a cena, Dan. Adesso parti o rischio davvero di saltarti addosso"
Mi bacia ancora prima di accendere l'auto ed immettersi nel traffico.
"È davvero strano sentirti dire certe cose, ma sappi che mi piace questa versione di te. Indosserò questa camicia praticamente sempre"
"Quanto sei scemo"
"Sei tu che mi rendi così"
Non si rende conto dell'effetto che ha su di me, del modo in cui mi fa sentire quando c'è. Il nostro problema principale è la lontananza, perché quando è qui e si comporta in questo modo tutto è perfetto.
"Ti amo"
Corro ad afferrare la sua mano, mentre mi sporgo verso di lui con la speranza che capisca quanto sia forte ciò che provo.
"Anche io, piccola"
Mi sento fortunata. Ho un bellissimo uomo accanto che ha occhi solo per me e se solo potessimo vivere qui, insieme, sarebbe tutto più semplice. Non glielo dico però, non voglio rovinare una delle poche serate che possiamo passare senza litigare.
Parcheggia e mentre armeggio con la cintura, lui è già al mio lato, apre la portiera e mi porge la mano per aiutarmi a scendere.
"Che ti prende stasera?" gli chiedo piacevolmente sorpresa.
"È colpa dei tuoi occhi"
Le sue braccia muscolose mi circondano e mi attira a se, in un bacio ricco di promesse.
"È meglio se entriamo" sussurra mentre riprende fiato, perché la situazione potrebbe uscire fuori controllo molto velocemente.
"È meglio se entriamo" sorrido sulle sue labbra che bacerei ancora ed ancora.
Mi fa strada, prima di posizionarsi dietro di me per permettermi di entrare per prima, colmando tutte le lacune di questi giorni di esilio forzato.
"Ho preso un giorno di ferie per domani"
Corro a guardarlo per capire se sia serio o stia scherzando. I suoi occhi azzurri sono profondi e così belli da mozzarmi il fiato.
"Se me l'avessi detto prima, te l'avrei concessa quella sveltina"
"Tu sei pazza"
"Di te"
Ride ma sento la sua mano scendere verso il mio sedere, mentre il cameriere ci fa strada e stringe.
"Smettila"
Arrossisco muovendomi in modo sconnesso per allontanarlo, facendolo ridere di più.
"Dopo non lo chiederai"
"Dan!"
Nascondo il viso tra le mani, ma lo spio tra gli spirali creati dalle mie dita e lui sta sorridendo in quel modo con cui mi fa impazzire ogni volta.
"Sei tu che hai iniziato, El"
Allungo la mano verso la sua posata sul tavolo ed il solo contatto con le sue dita con cui sto giocando adesso, mi riscalda il cuore.
"Stai troppo lontano da me. Dovresti prenderti qualche giorno libero più spesso"
Annuisce ma non replica perché il cameriere prende le nostre ordinazioni. Gli rendo difficile parlare, il mio piede risale la sua gamba costringendolo a schiarire la voce più volte.
Mi guarda così intensamente da farmi dimenticare dove mi trovo, da farmi desiderare di non essere uscita stasera.
"La vuoi finire? Siamo in luogo pubblico, ragazzina"
Sta ridendo ma è scosso posso dirlo dal modo in cui allenta il primo bottone della camicia, scoprendo altra pelle di cui sono gelosa.
"Copriti, sei mio"
"Eloise smettila sul serio o scappiamo adesso e ciò che mangeremo non sarà cibo"
Bevo un sorso del suo vino e gli concedo l'armistizio che chiede. Solo perché ho davvero fame e perché domani potrà stare con me.
"Okay, ma non sono io ad averti strizzato il sedere! Come mai hai preso una giornata?"
Cambio argomento, sono davvero curiosa di conoscere il motivo per cui ha potuto staccare, anche se per poco.
"Ne avevo davvero bisogno. Possiamo non parlare del mio lavoro stasera? Raccontami di te"
Avrei bisogno di un altro sorso probabilmente ma lui scosta il bicchiere prima che possa afferrarlo.
"La mia macchina non è partita stamattina"
Non mi è venuto nient'altro in mente, nient'altro che non comprendesse l'essere stata a casa di Louis.
"Come mai?"
"Che ne so. Per fortuna un amico mi ha accompagnata a lavoro"
La butto lì, spero non chieda di più.
"Un amico?"
Annuisco, mentre i nostri piatti arrivano costringendoci ad interrompere il contatto tra le nostre mani.
"Domani puoi dargli uno sguardo? Senza camicia, non vorrai rischiare di rovinarla"
Sorride guardandomi di sottecchi mentre scuote la testa.
"Dopo aver dato uno sguardo a te, con piacere"
Non flirtiamo mai così esplicitamente, più che altro sono io a non dargli corda. Ma stasera non ho voglia di pensare, ho solo bisogno di lui.
"Grace come sta?"
"Bene. Crede di essere brutta, a parte questo bene. Mya cresce sempre più"
Mi piace il fatto che si interessi, mi piace il sorriso dolce che mi rivolge quando mi coglie a fissarlo.
"Sei bellissimo"
"Okay, cosa sta succedendo? Potrei emozionarmi con tutti questi complimenti"
Adesso sono io a ridere.
"Nulla, sono solo senza filtri"
Mi piace ciò che si è creato, mi ricorda quando ci frequentavamo prima che tutto diventasse complicato.
La cena scorre velocemente e piacevolmente tra provocazioni, risate e discorsi seri. Questo è il mio Daniel ed io ne sono follemente innamorata. Questo è il mio uomo.
"Ti ho portato dei fiori, ma non credo tu li abbia notati prima"
Capisce dalla mia espressione che non ho notato nient'altro se non lui.
"Uno si impegna pure, ma non lo apprezzi"
"Dopo apprezzerò, in ogni caso grazie"
La mia mano corre di nuovo a cercare la sua. Stasera l'atmosfera tra noi è diversa, io sono diversa. È come se qualsiasi problema avessimo sia stato accantonato stasera per far si che ci sia spazio solo per noi due.
"Mi mancavano queste serate"
Glielo dico guardando i suoi occhi, glielo dico perché capisca che ne ho davvero bisogno più spesso. È rilassato perché non dovrà correre per andare a Bournemouth con altre due ore e mezzo di macchina ed io sono felice che stia un po' qui con me.
"Andiamo da qualche parte?" Chiede appena ci alziamo per andare via.
"Non vuoi andare a casa?"
Avevo capito male, evidentemente.
"Abbiamo tutta la notte per stare a casa. Andiamo da qualche parte, io e te. Non facciamo mai nulla insieme a causa mia. Permettimi stasera di far il fidanzato come si deve"
Sorrido portando una mano alla bocca perché amo il modo in cui mi sta guardando, dall'alto verso il basso a causa della differenza d'altezza.
"Non puoi essere così tutte le volte?"
"Accondiscendente? O mondano?"
Nessuna delle due è la parola corretta che userei in questo momento.
"Disponibile"
Passa un braccio intorno alle mie spalle e ci avviamo verso una meta sconosciuta anche a me oggi, mentre la sua mano accarezza i miei capelli, la mia guancia, ed io posso godere del suo tocco.
"Dove vuoi andare?"
"Non lo so. Cosa vuoi fare?"
Mi lascio andare su di lui, sul suo corpo che irradia calore tramite il tessuto.
"Vuoi andare a ballare?"
Lo guardo per capire se sia serio o mi stia prendendo in giro. Odia ballare, non muoverebbe nemmeno un piede in una pista da ballo, neanche da ubriaco.
"Che ti succede, Dan?"
"Sto solo cercando di essere un fidanzato perfetto"
Non riesco a non baciarlo, perché sta facendo tutto questo per me.
"Non voglio un fidanzato perfetto. Per cui non ti obbligherò a stare in una sala e muoverti a ritmo. Possiamo anche solo camminare un po', solo io e te"
Siamo fermi in mezzo al marciapiede, con tante persone che ci sorpassano e non sembrano fare caso a noi che continuiamo a guardarci e sorridere.
"Okay"
Non aggiunge altro, non ne avrebbe avuto il tempo in ogni caso perché lo attiro ancora a me e lo bacio, come se da questo dipendesse la mia vita.
"È stato l'okay o qualcosa? Perché lo rifaccio immediatamente"
"Siamo troppo melensi stasera"
"Per una sera va bene. Ti ho già detto quanto sei bella?"
"Si, ma se vuoi ridirlo, non mi oppongo"
"Ho appena avuto un'idea. Torniamo alla macchina, dobbiamo passare a casa tua. Mi serve una sciarpa. O una calza."
Lo guardo confusa ma prima che possa chiedere spiegazioni si avvicina per sussurrare al mio orecchio.
"A meno che tu non voglia toglierti le mutandine adesso"
La mia espressione sconvolta e imbarazzata lo fa ridere di gusto, mentre cerco di smettere di arrossire e scuoto la testa.
"Scordatelo. Nemmeno se mi pagassi"
"Allora passiamo a casa tua"
Ritorniamo sui nostri passi, mi fa salire velocemente in auto e in poco tempo siamo sotto il mio appartamento.
"Prendi solo una sciarpa. E un plaid o la mia giacca. Non fare domande"
Annuisco, curiosa di sapere cosa stia architettando ma mi fido di lui e faccio ciò che mi ha detto, riscendendo velocemente.
"Fatto, a cosa ti servono? "
"È una sorpresa, piccola. Indossa la sciarpa e assicurati di non riuscire a vedere nulla"
Lo guardo incerta se ascoltarlo, lo guardo mentre guida, lo guardo mentre parla, mentre mi chiede se mi fido di lui e l'unica risposta è sì. Annodo la sciarpa dietro la testa e tutto ciò che vedo è buio. Percepisco però il profumo di Daniel , più intenso, la sua voce più chiara e vorrei solo potermi abbandonare su di lui.
Abbassa il finestrino e il venticello fresca solletica i miei sensi, spostando i capelli, liberando il mio collo su cui lui deposita una leggera carezza.
"Ci vorrà un po' ma sono sicuro ne varrà la pena"
Non so quantificare il suo po' ,però mi sembra lunghissimo.
"Manca ancora molto? Sembrano esser trascorse due ore"
Ride ma non risponde, e la tentazione di togliere tutto è davvero alta.
"Dan se non mi dici dove mi stai portando tolgo tutto"
"Abbi pazienza. Per favore"
Cerco di resistere, io che sono curiosa di natura, io che devo avere tutto sotto controllo.
Finalmente la macchina si ferma e Daniel scende senza dirmi una parola in merito. Spalanca la portiera e le sue mani cercano le mie aiutandomi a scendere.
"Okay adesso puoi toglierla"
Lo faccio, e nonostante il suono e l'odore di salsedine siano già un indizio, vedere la distesa infinita illuminata dalla luce della luna, mi riscalda il cuore.
Mi ha portata al mare. A Bournemouth.
Sorrido, uno di quelli che salgano dal cuore che stasera è davvero leggero. Mi avvicino all'acqua e sono serena. Il rumore delle onde che si infrangono mi ha sempre aiutato a liberare la mente dai pensieri più pressanti, affogandoli e facendomi sentire, anche solo per un attimo, invincibile come loro che si rigenerano dopo essere diventate schiuma.
"Grazie"
È tutto ciò che gli dico, mentre mi guarda, mentre mi stringe a se e sono certa i miei occhi stiano brillando.
"Sai, la prima volta che ti ho notata eri qui. Seduta da sola, in disparte ma eri più in pace tu che tutte le altre persone presenti. I tuoi capelli al vento e le gote arrossate, però sono stati i tuoi occhi a conquistarmi. Perché ti sei voltata, forse sentendoti osservata e ci ho visto una luce, una luce speciale. Non so spiegartelo ma da lì sono tornato spesso qui con la speranza di incontrarti e l'avevo persa del tutto, quando invece sono venuto da te con tuo padre e sei sbucata tu. Credevo fosse una visione, invece eri reale ed eri più bella di ciò che ricordavo."
Non so perché mi stia dicendo tutto questo, perché lo stia facendo solo adesso ma è una delle cose più belle che mi abbia mai detto ed i miei occhi si riempiono di lacrime che cerco di non far scendere.
"Avevo già deciso in cuor mio che tu saresti stata mia. Per sempre. Per cui la paura di perderti era troppo alta ed ho sbagliato. Tante, troppe volte. Finché non te ne sei andata ed io..credevo fosse un incubo El."
Mi stringe, le sue mani sono sul mio viso ed adesso sussurra per non interrompere il discorso che il mare fa con se stesso mentre assiste al nostro spettacolo privato.
"Per cui stasera volevo portarti qui perché vorrei solo che per una volta fosse perfetto. So che questo periodo ti sto chiedendo tanto, so che è dura per te e che il nostro rapporto è messo a dura prova. Quindi è importante per me stasera, per dimostrarti cosa possa essere per te e perché avevo bisogno di vedere di nuovo quella ragazza spensierata sulla sabbia che mi ha fatto battere il cuore dal primo momento in cui l'ho guardata."
"Dan-"
Posa un dito sulle mie labbra perché non ha ancora finito di parlare.
"Aspetta. Devo chiederti solo una cosa adesso"
Annuisco e lascio che si specchi nei miei occhi.
"Fai l'amore con me qui"
"Cosa?"
"Fai l'amore con me qui" ripete continuando a sussurrare ed avvicinandosi alle mie labbra.
"Sei impazzito? Potrebbe vederci qualcuno e-"
"Ho la giacca sulle spalle. Non sono così sprovveduto da non coprirti ed è quasi l'una di notte. Non c'è nessuno, solo io e tu. Fai l'amore con me qui, El. Per favore"
La sua richiesta è tanto strana quanto io sono pazza a lasciarmi convincere. Non è da me, non l'avrei mai fatto ma stasera è diverso. Stasera mi sono ripromessa di non pensare, di non aver filtri e si tratta di Daniel. Di lui mi fido, mi posso lasciare andare con lui.
Annuisco baciandolo e lasciando che mi conduca, che mi faccia sua con tutta la delicatezza che possiede, con tutta la passione che ci incendia e l'amore che ci unisce. Qui dove tutto è iniziato per lui, per me, per noi.
Buonasera!
Nuovo capitolo che spero vi possa piacere. Non ho riletto o avrei modificato tutto, ma posso dire che la parte che preferisco è quella in cui dice di averla vista per la prima volta seduta sulla spiaggia. Sarò di parte perché amo il mare, ma immaginare la situazione la rende ancora più magica.
Bene, vi saluto.
Al prossimo, buona lettura.
Luisa 💗
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