59
Quando ho scritto questo capitolo (che non ho voluto modificare e come era è rimasto. Con tutto, anche le note autore), tu eri ancora qui. Erano le due di notte e non riuscivo a dormire perché dovevo controllarti. È stata l'ultima notte in cui hai dormito a casa ed io non lo sapevo quando parlavo di te qui. Non sapevo che non ti avrei più sentito parlare nel sonno, non ti avrei più sentita tossire, non avrei più avuto la consapevolezza della tua presenza. Ma sapevo che quando sarebbe successo, tu mi saresti mancata da morire e ho pianto solo al pensarci. Credevo che quel giorno fosse più lontano, forse credevo non arrivasse mai. Invece....mi manchi.
Ti manderò un bacio col vento e so che lo sentirai...
Ciao amore mio....❤️
La sala è gremita e c'è sempre qualcuno con cui scambiare due parole. Il flûte che stringo tra le dita mi aiuta a superare le noiose conversazioni che devo intraprendere con gli amici di mio padre e le loro mogli, tutti invitati alla festa che mio padre ha dato per festeggiare la ripresa di Gregg.
Mi manca Louis. Vorrei fosse qui, sarebbe stato tutto più semplice, anche evitare Daniel che non fa altro che puntare il suo sguardo su di me e sul mio vestito rosso.
"Gregg, quando finirà?"
Si avvicina per sussurrare al mio orecchio facendomi ridere.
"Che ne dici se scappiamo e ci nascondiamo da qualche parte?"
"Potrebbe essere una buona idea, soprattutto se aiutasse a tenere lontano Daniel. Ma sei tu il soggetto della festa, daremmo troppo nell'occhio "
Il suo sguardo si fa più duro , lo cerca in mezzo alla sala prima di parlare.
"Ti ha fatto qualcosa?"
"No, no. Continua solo a guardarmi"
Non voglio che faccia nulla, non voglio rovinare il gala di mio padre. Non me lo perdonerei.
"Se dovesse avvicinarsi, dimmelo e lo rimetto apposto"
Gli sorrido divertita da questa sua dimostrazione di affetto.
"Sei geloso Gregg?"
"No, non voglio che lui ti faccia del male e voglio evitare che diventi ancora mio cognato. Quello nuovo mi piace di più"
Rido di gusto reclinando la testa all'indietro al solo sentirglielo dire.
"E da quando?"
"Da quando a cena ci ho giocato alla PlayStation. Scherzo, da quando ti vedo raggiante Is. Ti rende davvero felice ed io non sono nessuno per privarti di qualsiasi emozione ti renda così bella"
Gli occhi diventano lucidi e prima che pianga sul serio lo attiro in un abbraccio forte. Mi ritrovo, come al solito, sulle punte nonostante i tacchi.
"Ti voglio bene."
"Anche io Is, anche io. E mi dispiace per essere stato un cretino"
Lascio che mi culli, che mi faccia sentire un po' meno sola stasera e chiudo gli occhi mentre le sue mani carezzano la schiena come faceva tempo fa quando mi rassicurava.
Appena li riapro, Daniel ci sta ancora fissando ed evito appositamente il suo sguardo.
"Vuoi ballare?"
Scuoto la testa a mio fratello, preferisco star in un angolo e aspettare che la serata giunga al termine per tornare a casa da lui.
Come se lo avessi richiamato, sento il suo sguardo su tutto il corpo, come se fosse qui. Ogni singola cellula percepisce quegli occhi blu e rabbrividisce. Non riesco a credere che possa farmi questo effetto pur non essendo presente.
Ho bisogno di un altro flûte per non iniziare a tremare e appena il cameriere col vassoio passa accanto lo afferro velocemente.
Mi volto alla ricerca di mia madre, ma quel blu che tanto amo mi cattura, togliendomi il fiato.
Lui è qui.
È fermo, sullo stipite della porta con una mano in tasca e l'altra giace sul suo fianco libera. Ed è con questa che afferra un bicchiere a sua volta.
È elegante, con uno smoking nero addosso ed io non ho mai visto niente di più bello in questo momento.
Sorride, porta il calice alle labbra dopo averlo leggermente sporto verso di me. Sorrido anche io, compiendo lo stesso gesto. I suoi occhi si accendono e nonostante voglia correre tra le sue braccia, resto ferma a godere delle occhiate avide che accarezzano la mia figura, come se potessero spogliarmi, come se fossimo soli in questa sala.
Poi si stacca e si muove, si avvicina lentamente, ipnotizzandomi.
"Buonasera. Mi concede questo ballo?"
Lasciamo i bicchieri allo stesso cameriere che è appena ripassato.
"Mio padre potrebbe esserne contrario, signore. Da dove venite?"
Cerca di reprimere il sorriso che invece sgomita per aprirsi sul suo viso.
"È un no? Vengo da molto lontano"
Non ce la faccio e rido contagiandolo.
Incrocio le braccia attorno al suo collo e le sue finiscono sulla mia schiena.
"Mi piace questo vestito. Anche se credo mi piacerà di più quando sarà per terra più tardi"
Lo sussurra sul mio viso, alternando lo sguardo dagli occhi alle labbra, accendendo ogni singola fibra del mio corpo.
"Anche a me. Come mai sei venuto, poi? Avevi detto che non ci saresti riuscito"
Osserva i presenti in sala, ma sono certa che abbia visto Daniel e che quest'ultimo non abbia smesso di fissarci.
"Me ne sono andato. Continuiamo domani, non me ne frega niente. Non ti avrei lasciato qui, da sola in balia del tuo ex. Con questo vestito poi"
Inspira il mio profumo, mi bacia sul collo e mi aggrappo al suo corpo, completamente a contatto col mio.
"Non guardarmi così Eloise"
Non ho idea di come lo stia facendo, e non mi interessa. È troppo bello perché smetta, soprattutto dopo essere stati lontani per due giorni.
"Sei bellissimo, non posso farne a meno"
Mi piace il modo in cui mi sta guardando, mi fa sentire bella, desiderata.
"Eloise ti porto via se non la smetti"
"Louis!"
La voce di mia madre alle nostre spalle , ci costringe a separarci.
"Quando sei arrivato? Per fortuna, mia figlia sembrava una donna in pena da un angolo all'altro della stanza"
"Mamma!"
Finge di non aver sentito il mio rimprovero e si concentra solo su di lui.
"Poco fa, sono venuto di corsa"
"Sono sicura che a mio marito farà piacere averti qui. Vi fermate a dormire da noi?"
Apro la bocca per replicare ma lo fa prima lui.
"Purtroppo devo tornare a Londra in nottata perché domattina ho impegni in studio di registrazione molto presto. Non so se Eloise voglia restare.."
Poso la mano sul suo petto e posso sentire il suo cuore battere.
"No, vado con lui mamma. Così non torna da solo"
Gli sorrido e lui ricambia, facendo sparire per un attimo mia madre.
"Va bene ragazzi, non insisto. Divertitevi. E Louis, rimani nei paraggi devo presentarti delle persone dopo che vi sarete salutati come si deve"
Ci fa un occhiolino e come è arrivata se ne va. Sto per dire qualcosa, quando Louis viene spostato da una spallata che spegne i sorrisi presenti sui nostri visi. Ci voltiamo e vediamo che quello appena passato è Daniel.
Sto per partire all'attacco quando le sue dita si richiudono sul mio polso e mi blocca.
"Non fa niente El"
"Non fa niente?! Ma io lo prendo a schiaffi!"
"El, lascia stare"
Lo guardo dritto negli occhi e non so come possa rimanere così calmo.
"Lou non ho intenzione di lasciargliela passare. Non può comportarsi così!"
"Vuole solo attirare la tua attenzione e se ti comporti in questo modo, saprà di esserci riuscito. Non voglio rovinare la festa a tuo padre o non mi accetterà mai, quindi fingo che non sia successo o vado là e gli spacco la faccia per ogni singola volta in cui ti ha fatto piangere e ancor più per il giorno in cui ti ha chiesto di sposarlo pur sapendo fossi mia."
Non riesco ad aprire bocca e lascio che mi stringa di nuovo a sé e continuiamo ad ondeggiare.
"Per favore resta qui con me"
Sussurra, il fiato caldo sulla mia pelle e ho solo voglia di arrivare a casa per essere solo io e lui, per dimostrargli quanto io lo ami.
"Da quando sei diventato così saggio?" gli chiedo dopo alcuni minuti.
"Da quando sto con te"
Non ce la faccio più e non mi importa se siamo in mezzo ad una sala, lo bacio. Un bacio veloce, appena accennato, ma lo bacio e lui sorride.
Intercetto lo sguardo di Daniel, ancora fisso su di noi e riavvicino le labbra a quelle di Louis. Questa forse è la miglior vendetta che io possa avere.
"Non vedo l'ora di tornare a casa"
Sussurro sulle sue labbra.
"A chi lo dici"
Sussurra a sua volta.
"Giovanotto, sei arrivato!"
Mio padre appare al mio fianco e ci stacchiamo immediatamente sotto il suo sguardo di rimprovero.
"Si, non potevo mancare"
Il sorriso soddisfatto di mio padre non basta a coprire lo sguardo di rimprovero.
"A più tardi allora"
Annuiamo entrambi, guardandolo allontanarsi.
"Credi che mi odi ancora di più adesso?"
Rido stretta tra le sue braccia.
"Mm , un pochino forse. È solo geloso, ma gli piacerai se piaci a me, ne sono certa"
"Oh ed io ti piaccio?"
"Da morire"
Sorride di nuovo, oscurando tutto il resto. Mi è mancato troppo ed ho tutta l'intenzione di dirglielo.
"Cognato!"
Gregg si dirige nella nostra direzione a grandi falcate e gli occhi di gran parte dei presenti sono su di noi. Louis ricambia il saluto, sorpreso tanto quanto me.
"Gregg hai bevuto?"
"No. Sono solo felice di rivederlo"
Lo scruto con attenzione e c'è qualcosa che non mi sta dicendo.
"Gregg..?"
"Dovevo sfuggire alla prozia Elizabeth" sospira rassegnato.
La risata di Louis si libera nell'aria prima che la mamma si avvicini con al seguito tutte le sue sorelle e lo rapiscano. Sto per andare a salvarlo quando Gregg mi blocca.
"Aspetta, sarà divertente vedere come lo tempesteranno di domande"
Ha ragione ma so anche che non si limiteranno a questo. Infatti appena zia Margaret inizia a strizzargli le guance, mi avvicino preparata al fatto che parleranno tutte insieme.
"Zie"
"Oh Eloise , cara! Tua madre ci ha presentato il tuo nuovo fidanzato!"
"Ammetto che sono rimasta sorpresa, credevo stessi ancora con il bel dentista"
"Io lo sapevo! Zia Beth mi ha detto di averti visto in quel programma di gossip..come si chiama? Non lo ricordo mai"
Sorrido cortese e la stretta di Louis sulla mia mano aumenta.
So che è a disagio, vista l'analisi attenta che stanno conducendo.
"Si, è il mio nuovo fidanzato. Ma anche Gregg ha una nuova ragazza. Non lo sapevate?"
Mio fratello ride , pronto alla valanga di domande e commenti che lo attendono.
"Grazie sorellina. Davvero grazie"
Gli lascio un bacio sulla guancia prima di scivolare lontano da loro, portandomi via Louis.
"Sono micidiali"
"Ho notato"
La sua mano nella mia ed io mi sento completa. Non potevo chiedere di più stasera.
"Lou, ho un'idea"
Mi stringo a lui e la maniera in cui lo faccio non lascia alcun dubbio su ciò a cui sto pensando.
"Dimmi"
Le sue mani ai lati del mio viso, le sue labbra vicine, il suo fiato caldo sulla mia pelle.
"A casa non c'è nessuno, adesso e volevo mostrarti la mia vecchia camera.."
Sfioro le sue labbra con le mie.
"Oh, la tua vecchia camera è interessante..si credo proprio lo sia"
"Allora mi accompagneresti?"
Annuisce in silenzio, lasciandosi condurre dalle mie mani che lo trascinano sulla ghiaia che scricchiola nel vialetto di collegamento.
"Che ne dici di mostrarmi qualcosa che ancora non ho visto di te?"
Mi fermo un secondo , lo guardo prima di annuire.
"Allora è meglio se prendiamo la macchina?"
Annuisce e mentre gli indico le vie da percorrere, sento che è la scelta giusta. Sto per presentargli una delle persone più importanti della mia vita e non so perché non l'abbia fatto prima.
"Starà per andare a letto, ma avremo il tempo di dirle almeno ciao"
Scendo velocemente sotto il suo sguardo confuso.
"Chi dobbiamo salutare?"
Suono due volte di seguito e sorrido nel vedere la luce accendersi poco dopo.
"Mia nonna"
So che sta guardando dallo spioncino e so che si sta abbottonando la vestaglia che ha indossato in tutta fretta.
"Ciao amore mio!"
Questo è il nostro saluto. Lo è da non molto tempo, ma da quanto basta per sentirmi a casa nel sentirlo.
"Nonna"
La stringo forte. L'età e il tempo la stanno rendendo ancora più piccola e riesco a posare la guancia sulla sua tempia. Louis ci osserva silenzioso ma sorridente.
"Che ci fai qui?"
"Volevo vederti prima di ripartire e..farti conoscere una persona"
Si sposta per farci passare e non aggiunge nient'altro ma so che lei sa. Il suo sguardo me lo rivela, i movimenti calmi e le poche domande. Si sta trattenendo come suo solito, ha sempre rispettato i miei tempi e di questo gliene sono grata.
"Vi preparo del the?"
"No, andiamo via tra poco"
Le sue mani tengono le mie strette, come se potessi scappare da un momento all'altro e mi manca terribilmente.
"Nonna, lui è Louis"
Lo guarda attentamente prima di porgergli la mano e attirarlo in un piccolo abbraccio.
"Piacere di conoscerla, signora"
"Tutto mio giovanotto"
I suoi occhi scuri, l'unica cosa che il tempo sembra non riuscire a spegnere, tornano nei miei e per un attimo sembra che mi stia studiando, stia cercando di capire. Poi sorride e so che ha capito e che va tutto bene.
"Quindi, sei il cantante! Mi hanno parlato di te" poi si rivolge di nuovo verso di me e aggiunge "la zia Beth vi ha visto in un programma di gossip"
Rido mentre le immagino a sorseggiare del the e condividere la notizia del giorno.
"Fatevi offrire qualcosa"
"No, nonna. Andiamo adesso, non volevamo disturbarti ma non potevo andare via senza passare"
La carezza che lascia sul mio viso rischia di farmi piangere.
"Porti il tuo nuovo ragazzo, londinese tra l'altro, a casa per la prima volta e non permetti che gli offra nemmeno un cioccolatino?"
Prima che uno di noi possa rispondere, ha già aperto il mobile e il cestino con dolci vari è davanti al naso di Louis che cerca di rifiutar, ma non sa quanto mia nonna sia caparbia. Infatti alla fine, vince lei.
"Tornerete a trovarmi più spesso? Sono sempre sola qui.."
Mi si stringe il cuore perché so che è vero. Annuisco, lasciandole un bacio sulla guancia e dopo che anche Louis l'ha salutata, ci incamminiamo verso la macchina.
"Ah, giovanotto?"
Ci fermiamo entrambi, con le dita intrecciate, e confusi.
"Si?"
"Tratta bene mia nipote. Tieni la zip dei pantaloni chiusa e tu" punta l'indice ossuto nella mia direzione "non dargliela."
Arrossisco violentemente e anche lui è a disagio adesso.
"Nonna!"
"È la legge universale,Eloise. Anche tra me e tuo nonno è andata così!"
Poi chiude la porta dopo aver sventolato la mano ancora una volta e noi due ci guardiamo negli occhi, divertiti, prima di scoppiare a ridere sonoramente.
"Tua nonna è una forza"
Mi abbraccia e col viso sul suo petto, rifletto su ciò che ha detto.
"Già"
Vedova da giovane, ha cresciuto tutti i figli da sola e non ha permesso a nessuno di aiutarla o di approfittarsi di lei. Gli occhi mi si riempiono di lacrime, il rumore del mare in lontananza non basta per fermarle.
"Ehi, che succede?"
"È che non so come farò quando non ci sarà più"
Singhiozzo apertamente, mentre mi stringe più forte e cerca di calmarmi, senza ottenere alcun risultato.
"Va tutto bene, adesso va tutto bene." Posa le mani ai lati del mio viso, lo solleva per potermi guardare "L'hai appena vista, è dietro quella porta che minaccia di cucirmi la zip dei jeans"
Rido e singhiozzo contemporaneamente.
"Adesso passa"
Preme le labbra sulle mie e un movimento attira la nostra attenzione: la tenda della stanza più in alto.
"Credo che ci abbia visto ed è meglio scappare"
"Gli sei piaciuto" sorrido, beandomi ancora un po' del suo abbraccio prima di separarci per salire in macchina " avrei voluto avessimo più tempo per star con lei, per fartela conoscere meglio"
Osservo la figura della casa divenire sempre più lontana e piccola mentre torniamo dai miei.
"Torneremo presto, okay? È una promessa"
"Okay"
E so che la rispetterà come ha fatto per tutte quelle fatte da quando ci conosciamo. Ho bisogno di un attimo sola con lui prima di rientrare in sala e intreccio le dita con le sue, trascinandolo verso quella che è stata casa mia per ben diciotto anni. Stasera sono malinconica, non so per quale motivo. Non oso immaginare se Louis fosse rimasto a Londra, avrei avuto il morale sotto i piedi.
"Posso restare un po' indietro rispetto a te? Ho bisogno di godermi la visuale stasera"
Come se sappia di cosa ho bisogno , riesce sempre a farmi ridere.
"Avresti potuto far più che godere della visuale, ma non hai voluto"
Lo punzecchio, amo farlo e vedere quell'espressione che ha sul viso anche adesso.
"Con tuo padre nei dintorni non credo sia una buona idea"
Mi piace il modo in cui mi sento con lui accanto, col mio corpo premuto sul suo fianco. La cucina è perfettamente in ordine come sempre, nonostante il passaggio di Gregg sia perfettamente visibile.
"Quella?"
Indica la chitarra di mio padre, ferma da ormai troppo tempo.
"Papà. Ma non suona da tantissimo"
Lascia andare la mia mano, si avvicina prima di voltarsi e guardarmi di nuovo.
"Posso?"
Annuisco col capo, curiosa di capire cosa ha intenzione di fare. Prima che possa fare domande, la prende e si siede sul tavolino. Continuo a fissarlo curiosa finché inizia a suonare e mi siedo per godermi lo spettacolo che mi sta regalando.
"Non è una mia canzone, ma quando l'ho sentita mi ha fatto pensare a te"
Pizzica ancora le corde prima di iniziare veramente. Un sorriso ampio si stampa sul mio viso e quando la riconosco il mio cuore corre all'impazzata appena la sua voce accarezza le parole.
'I met you in the dark,
You lit me up
You made me feel as though
I was enough'
Porto una mano alle labbra e appena mi guarda e canta, non riesco a staccargli gli occhi di dosso, non riesco a capire più niente .
'We danced the night away, we drank too much
I held your hair back when
You were throwing up'
Questo non è successo e sorrido, prima che riporti lo sguardo nel mio e non mi lasci andare togliendomi il respiro.
'Then you smiled over your shoulder
For a minute, I was stone-cold sober
I pulled you closer to my chest
And you asked me to stay over
I said, I already told ya
I think that you should get some rest
I knew I loved you then
But you'd never know
'Cause I played it cool when I was scared of letting go
I know I needed you
But I never showed
But I wanna stay with you until we're grey and old'
Non contengo più le emozioni, sono troppo forti e vorrei solo fiondarmi sulle sue labbra e stringerlo fino a star male. È la sorpresa più bella che potesse farmi, è ancora una volta la dimostrazione che sa come colpirmi, che si impegna per farlo, che vuole farmi sentire importante, diversa, speciale. E ci sta riuscendo perfettamente.
'Just say you won't let go
Just say you won't let go
I'll wake you up with some breakfast in bed
I'll bring you coffee with a kiss on your head
And I'll take the kids to school
Wave them goodbye
And I'll thank my lucky stars for that night'
Sta sorridendo anche lui, ma quella luce che ha sul viso mi fa capire che non è un caso ciò che sta dicendo, ma le sta dedicando. A me.
Implodo sotto la potenza di parole non scritte da lui, ma che lo riportano a me donandomi uno scorcio futuro che mi piace da impazzire. Io, lui, bambini, ridere , piangere insieme. Non è l'unico a dover ringraziare quella stella fortunata. Non so dove sia, ne se esista davvero, ma mi ha cambiato la vita e non potrei esserne più grata.
'When you looked over your shoulder
For a minute, I forget that I'm older
I wanna dance with you right now
Oh, and you look as beautiful as ever
And I swear that everyday you'll get better
You make me feel this way somehow
I'm so in love with you
And I hope you know
Darling your love is more than worth its weight in gold
We've come so far my dear
Look how we've grown
And I wanna stay with you until we're grey and old
Just say you won't let go
Just say you won't let go
I wanna live with you
Even when we're ghosts
'Cause you were always there for me when I needed you most
I'm gonna love you till
My lungs give out
I promise till death we part like in our vows
So I wrote this song for you
Now everybody knows
That it's just you and me
Until we're grey and old
Just say you won't let go
Oh, just say you won't let go'
Non aspetto che la posi a terra, mi alzo, gli vado incontro e lo bacio, lo stringo forte e le sue mani mi accarezzano, cercano di comunicare anche loro tutto ciò che ha cantato poco fa.
"Ti amo, Lou. Io ti amo più di quanto tu possa pensare"
Non riesco a dirgli nient'altro e sarei rimasta in questo modo se un movimento alle sue spalle non avesse attirato la nostra attenzione.
La sagoma familiare che, ormai allo scoperto, avanza. Ha gli occhi arrossati come se si fosse commosso e capisco che probabilmente è lì da un po'.
"Papà"
È a disagio e anche Louis lo è.
"Non volevo disturbarvi"
È strano sentirglielo dire, anche perché sono sicura in realtà sia venuto proprio per controllare che non stessimo combinando nulla di male.
"Non lo hai fatto. Aveva già terminato"
"Lo so"
Prima che possa dire di più, attira Louis, ormai in piedi, e lo abbraccia lasciandomi di sasso.
Non sa cosa fare, ma si riprende velocemente ricambiando l'abbraccio che vale più di mille parole.
"Grazie"
Non gli dice nient'altro e Louis non risponde, facendogli capire che ha recepito il messaggio.
Non mi sarei aspettata tutto questo, non stasera, non così. E non so chi debba ringraziare, chi stia rendendo tutto così speciale perché è il periodo più bello della mia vita. Sono felice , lo sono davvero e come non lo sono mai stata.
Non importa cosa accadrà in futuro, so soltanto che non lo lascerò andare.
Io e lui un po' come nelle favole,
per sempre.
———
La canzone è di James Arthur e vi ho messo il video con la traduzione (purtroppo alcune parole sono al femminile perché chi l'ha fatta l'ha dedicata a qualcuno e non ci sono altre traduzioni..quindi mi sono dovuta accontentare).
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]
Spero che questo capitolo vi abbia trasmesso tutto l'amore che provano, la voglia di Louis di sorprenderla, proteggerla, tenerla vicino; la voglia di Eloise di fargli capire quanto lui sia importante per lei, di metterlo al primo posto e renderlo felice.
Sono cresciuti. Forse velocemente, forse no, forse troppo, forse troppo poco. Ma è successo e sono arrivati fino a qui.
Spero anche che vi sia piaciuto, dopo questo viene il nuovo capitolo di Flash.
Luisa
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