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Freddie è con noi da due giorni e dovrà rimanere per altri tredici. Sono felice che lui possa stare con noi, sono felice che lui e Louis possano trascorrere del tempo insieme e che anche io possa essere presente. Briana lo è meno, non credo abbia ancora accettato il nostro rapporto e teme che possa volermi sostituire a lei. Non mi rivolge la parola e credo che tenti di ricordare a Freddie che è sua madre in ogni disperato modo. Come ieri sera su FaceTime, quando continuava a chiedergli dove fosse la mamma.
Anche Louis stava per perdere le staffe, ma da un lato la capisco. Non deve essere facile. Dall'altro no.

"Stamattina, quando sei uscita per la spesa, è passato Gregg."

Non mi aspettavo la visita di mio fratello e corro a guardarlo preoccupata. Si sono già visti dopo l'incidente ma mai da soli.

"Gregg? È tutto apposto?"

"Si. Ha anche giocato con Freddie per un po' "

Sono stupita ma non posso nascondere che mi faccia piacere.

"Ha detto qualcosa?"

Annuisce.

"Di aver già parlato con te e mi ha ripetuto che gli dispiace di essere stato un totale co-"

"Lou!" affermo divertita e sicura che mio fratello non abbia usato questi termini.

"Ma guarda che ha davvero detto così"

Ride contagiato da me.

"Comunque gli ho detto di tornare e ha risposto che se per me va bene, verrà a trovarci più spesso. Ci siamo stretti la mano e niente. Credo che la botta lo abbia rinsavito"

"Mi ha spiegato che ha capito quali sono le cose davvero importanti e non ha intenzione di perdere tempo prezioso per nulla.  Quindi credo sia semplicemente spaventato"

"Ci credo"

"Sono contenta che vi siate chiariti"

"L'ho fatto anche per te. Perché so quanto ci tieni e perché non credo sia la situazione ideale andare a cena dai tuoi e non parlare con lui"

Lo guardo, accarezzo ogni dettagli del suo viso prima di baciarlo di slancio.

"Grazie"

Non mi allontano di molto e sembra voglia dire qualcosa, ma è incerto. Attendo con pazienza finché non parla, qualche minuto dopo.

"Stavo pensando...la prossima settimana c'è la partita dell'Arsenal e..beh se vuoi invitare Gregg a cena, per me va bene"

"Vuoi invitare mio fratello a cena?"

"Beh, se a te fa piacere..è tuo fratello no?"

Sorrido ampiamente.

"Si. Decisamente si"

Mi bacia di nuovo, velocemente, e rimaniamo in silenzio con le sua mani che scorrono in una dolce carezza sulla mia schiena.

"Tra poco si sveglierà"

Annuisco, sollevando il viso verso il suo che prontamente si sporge verso di me e posa, ancora, le sue labbra sulle mie.
Siamo stesi sul divano a guardare la tv e sono grata che la scuola sia chiusa per qualche giorno, così da poter restare a casa con loro.

"Non ti pesa accudirlo?"

Aggrotto la fronte e aspetto che prosegua.

"Insomma, non è tuo figlio ma te ne prendi cura come che lo fosse. Mi chiedevo solo se non ti pesasse..ecco"

"È tuo figlio e a maggior ragione non mi pesa. Non mi peserebbe se non lo fosse, immagina così. Anzi, mi piace il fatto che sia qui perché mi piace vedere te con lui"

Sorride e sono io ad unire di nuovo le nostre labbra.

"Vuoi suggerire qualcosa Eloise?"

"Cretino"

Rido, specchiandomi nelle iridi azzurre che amo così tanto.

"Ho ricevuto una dichiarazione l'altro giorno"

Ho catturato la sua attenzione e non riesco a non ridere.

"Ah si?"

"Si"

Fingo di non voler aggiungere altro, gioco con un filo immaginario del suo maglione.

"Eloise"

"Si?"

La mia espressione innocente in realtà la dice più di quanto dovrebbe.

"Chi?"

"Sam Bronthe"

Aggrotta la sopracciglia confuso.

"Quel bambino che ti ha disegnata blu con i capelli fucsia?"

Rido di nuovo.

"Si, proprio lui. Stavamo per uscire quando si è avvicinato e mi ha dato un enorme cuore rosso. Lou, era timidissimo! Mi sono abbassata alla sua altezza e mi ha detto che sono la sua maestra preferita di sempre"

"E ti sei sciolta"

"Si. Come si fa a non amarlo?"

La sua risposta viene interrotta sul nascere da Freddie che mi chiama a gran voce.

"Is"

Mi sollevo immediatamente per recarmi in camera. Il fatto che usi il nomignolo datomi da Gregg, mi piace ancora di più.

"Ciao ometto bellissimo!"

Sorride, nascondendosi col viso sul cuscino e so esattamente cosa vuole.
Poso la mano sulla sua schiena e l'accarezzo, facendolo rilassare finché, sveglio del tutto, si alza e raggiungiamo Louis che ci stava aspettando sullo stipite della porta.

"Sei un venduto. Ecco cosa sei"

"Louis!"

Freddie non presta attenzione, lasciandosi andare tra le mia braccia.

"È vero. Anche se tu sei irresistibile e lo posso capire"

Lo dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo e non riesco a non ridere.
Lo osservo mentre gli prepara la merenda, lo osservo mentre lo convince a sedersi sul divano come i grandi e a mangiare tutto. Lo osservo fare il padre e non riesco a non pensare a quanto sia incredibile. Non è perfetto, nessuno lo è. Ma è incredibile perché si impegna, ci prova con tutto se stesso.  Amo questa sua versione che pochi hanno la fortuna di vedere, ed io fra tutti. Perché per questi attimi è Louis, quello vero, quello che non pensa alle conseguenze delle sue azioni perché non esistono, a parte l'amore incondizionato che gli occhi chiari del bambino seduto davanti a lui, esprimono.

Non sapevo quanto potesse cambiare l'atmosfera in una casa in presenza di un bambino e devo ammettere che mi piace. Sembra quasi che i problemi o i pensieri vengano lasciati fuori dalla porta, perché ogni attenzione viene catalizzata da lui. È quello che è successo con Freddie e Louis, è quello che succede per tutto il pomeriggio e il tempo vola senza nemmeno accorgercene, così come l'ora di cena.
Guardo l'orologio solo quando suonano alla porta e so già che si tratta di Harry e Mya e mi precipito ad aprire.

"Ciao amore di zia!"

Lei sorride, posando il capo sulla spalla di Harry che trascina diverse borse.

"Grace sono solo tre giorni"

La mia amica mi guarda come se non capisse e controlla tutto ciò che ha portato.

"El, non si sa mai"

Non si è mai allontanata da sua figlia per così tanto tempo ed è comprensibile la sua paura.

"Starà benissimo e potrà giocare con Freddie"

"Louis spiega a tuo figlio che deve star lontano da mia figlia"

"È solo un bambino, Harry"

"Ed è un maschio"

"State davvero parlando di questo?"

Scuoto la testa divertita tanto quanto Grace.

"Voi due piuttosto fate i bravi! Che badare ad un terzo bambino non è semplice!"

Il sorriso ampio che Harry mi rivolge, indica che in realtà non gli dispiacerebbe così tanto. La mia amica coccola sua figlia e la osservo mentre gli uomini parlano d'altro e Freddie gioca indisturbato con le dita di Harry.

"Anne e Gemma verranno domenica e-"

"Grace" la interrompo posando la mano sul suo braccio, "andrà tutto bene e passeranno veloci questi giorni. Dove andate? Non me lo ricordo più"

"Non lo ricordi perché non te l'ho detto. È una sorpresa , non lo sa neanche Grace"

Mi volto incontrando quello sguardo verde ancor più vivido.

"Traditore. A me avresti potuto dirlo"

"Per poterlo spifferare alla mia ragazza?"

"So tenere i segreti..quasi"

Lo dico con un cipiglio convinto anche se in cuor mio so che con lei non funziona.

"È quel quasi che mi preoccupa Eloise"

"Non è colpa mia se Grace riesce a farmi dire tutto! Quindi è colpa sua in realtà"

"E questo dimostra che ho fatto bene a non rivelarti nulla"

"Louis lo sa?"

Il diretto interessato solleva le mani in segno di innocenza.

"No, non l'ho detto nemmeno a lui. Gli ho risparmiato possibili ricatti che sono certo tu sappia mettere in atto"

Un occhiolino divertito e mentre mi indispettisco perché sono davvero curiosa e vorrei sapere, Louis e Grace ridono di me.

"Ehi! Stavo facendo il lavoro sporco per voi, e voi mi ripagate in questo modo?"

"Vedete perché non potrei mai sequestrare Eloise senza rivelarle la meta prima di partire? Riuscirebbe a farmi confessare in meno di un'ora"

"Ho le mie doti"

Continuano a ridere, prendendosi gioco di me e mi piace lo facciano. Se serve a farli sorridere, a renderli così spensierati, sono disposta a farmi prendere in giro.

"Noi andiamo..mi raccomando, per qualsiasi cosa chiamami okay?"

Annuisco, abbracciandola. Spero che in questo modo si possa sentire un po' più sicura e perché mi mancherà. Non ci vediamo così spesso ormai , ma l'idea che deve partire, cambiando Paese..acuisce la sua mancanza.

"Ci vedrai e sentirai quando vorrai tu, okay?"

Cerco di non piangere. Sono solo pochi giorni e la mia amica sarà di nuovo qui. Invece fallisco miseramente e mi ritrovo stretta nel suo abbraccio, con le lacrime che scorrono.

"Dai, Eloise!"

Ride senza smettere di accarezzarmi i capelli.

"Lo so! Ma mi è venuto da piangere. Quindi va via prima che singhiozzi come una disperata"

"Ti voglio bene roccia"

"Anche io Gracy Grey. Tanto"

I ricci di Harry fanno capolino da sopra la sua spalla.

"Grey? Sai qualcosa che io non so?"

"Si" mi schiarisco la voce, allontanandomi appena, "io e Grace ci diamo al sadomaso"

"Eloise!"

Anche Louis mi guarda sconvolto prima di ridere davanti alla mia espressione soddisfatta e poi confusa.

"Che c'è?"

"Sadomaso?"

"Beh stavo scherzando. Perché Grey cosa faceva? Non era quello?"

Continuano a ridere senza darmi alcuna spiegazione ed io sono ancora più confusa, finché non capisco l'implicazione delle mie parole e avvampo violentemente .

"Okay non avevo pensato realmente a cosa significasse"

"L'ho sempre detto che sei troppo piccola per queste cose, bambina"

"Grace ho un mese e cinque giorni in più di te. Quindi sono più grande io"

"Beh, Lou ti ha suggerito cosa fare in futuro. Buona fortuna" afferma Harry senza guardarmi in viso.
Una linguaccia e diversi appellativi dopo, sono andati via. Mya è già tra le braccia di Louis, con Freddie che li tiene d'occhio. Probabilmente è geloso, infatti mi avvicino e gli accarezzo i capelli.

"Ometto che ne dici di andare con papà ? Può leggere una storia ad entrambi"

Finge di non aver sentito e continua a giocare col trenino che Louis gli ha comprato per Natale, finché non lo lancia contro il suo ginocchio.

"Freddie!"

Lo sgrida ma lui finge ancora di non aver sentito e capisco che è il suo modo di attirare l'attenzione.

"Il signorino è geloso" sussurro.

"Di Mya?"

"Di suo padre che ha in braccio un'altra bambina"

Lei dal suo canto scende fino ad avvicinarsi a lui e rido nel vederli interagire piano piano.

"Freddie presti la palla a Mya? Lei è più piccola"

Dopo diversi tentativi iniziano a giocare insieme e prima di andare a dormire, lui le lascia un bacio sulla guancia.

"Zio Harry non lo dovrà sapere"

Louis ride senza aggiungere altro mentre li posiamo a letto.  Rimbocca le coperte a Freddie ed io a Mya. È così simile a Grace, le stesse labbra, gli occhi di Harry e i capelli dello stesso colore della mia amica.

"Sei una bellissima principessa, bimba"

Le accarezzo il capo, osservandola chiudere gli occhi lentamente ed addormentarsi mentre la voce di Louis li culla entrambi.

"Per oggi ce l'abbiamo fatta"

Poso le mani sul suo petto, lasciando che mi stringa a sè.

"Per oggi. Domani sarà un giorno intero"

Sfiora il naso col suo prima di parlare.

"Avrò bisogno di una carica in più"

"Farò il caffè più forte"

Mi bacia col sorriso sulle labbra, prima di permettermi di fare un bagno mentre lui gioca alla PlayStation. Ne avevo decisamente bisogno per rilassarmi. Ultimamente non ho mai tempo solo per me stessa e stasera è stato il mio corpo a richiederlo. Mi asciugo lentamente e mi vesto altrettanto lentamente, per poi raggiungerlo. Sono ferma sulla soglia, lo osservo mentre è ancora concentrato su qualcosa che non sono io; lo osservo anche mentre si rende conto di essere guardato ed il mio sorriso si amplia; lo osservo mentre porta i suoi occhi nei miei e poi li fa scorrere, avidi, su ogni parte del mio corpo che freme, posato sul legno della porta che, prima, non sembrava poi così freddo come ora.
Lo osservo alzarsi, lasciare tutto ciò che aveva e stava facendo, per venire da me; lo osservo da vicino mentre posa la fronte sulla mia e parla, facendo ricoprire la mia pelle di brividi.

"Cosa stai facendo?"

Lo sussurra, conscio di quello che sto pensando perché i miei occhi sono troppo trasparenti, il modo in cui mi stringo a lui lo è, la sottoveste  che indosso lo è.

"Sto andando a dormire. Tu cosa stai facendo?"

Faccio scorrere il mio naso sul suo ed il fiato caldo sulle mie labbra è una tentazione forte per smettere di giocare con lui.

"Credo che spegnerò la PlayStation e andrò a dormire anche io"

Sento le sue mani risalire lungo la schiena, sento le dita scostare i capelli, la spallina e sento le sue labbra posarsi sulla pelle nuda, pelle che non aspettava altro.

"Lo credi e basta?"

Non so come riesca a parlare adesso che risale lungo il collo e mi lascio andare tra le sue braccia, sul suo corpo che aderisce perfettamente al mio.

"Lo faccio e basta"

Si allontana, non quanto basta per regolarizzare il mio respiro ormai affannato. Non riesce a staccarmi gli occhi di dosso e questo mi sta facendo impazzire.
Sorrido prima di indietreggiare sotto il suo sguardo confuso, mi volto e lo osservo da sopra la spalla. Non si accorge nemmeno del fatto che stia ridendo di lui, troppo concentrato sul modo in cui si muovono i miei fianchi.

"Eloise"

La sua voce rauca mi fa vacillare e il desiderio si fa più forte.

"Eloise, vuoi farmi morire?"

La mia intenzione è proprio quella, ma non glielo dirò. Non subito.
Non parlo, mi siedo sul letto e lo blocco con la mano prima che possa riavvicinarsi.

"Stai scherzando spero?"

Scuoto la testa, rido perché la sua espressione sconvolta alla mia imposizione è troppo divertente per non farlo.

"Eloise non puoi chiedermi di star lontano"

"Sei troppo vestito"

Mi fissa per due secondi prima di sfilarsi la maglia che lancia da qualche parte nella stanza, non so dove perché non è quello che attira la mia attenzione.

"Prendi la sedia"

Mi guarda confuso, e devo ripetere ciò che ho detto.

"Lou prendi la sedia"

La posiziona al centro e continua a guardarmi, in attesa della mia prossima mossa.

"I pantaloni"

Mi piace guardarlo, mi piace osservare come i muscoli si contraggono ad ogni movimento, come la palestra che sta facendo, seppure non costantemente, dia i suoi frutti e lui diventi sempre più sexy.

"Siediti"

Non obietta più, lo fa e sento i suoi occhi ardere sulla pelle quando mi alzo, lo raggiungo ma non lo sfioro.
Prendo la sua mano e dopo aver baciato le dita, le porto sull'altra spalla dove spostano l'altra spallina ed il tessuto liscio e morbido, scivola finendo a terra.
Me ne libero completamente facendo un passo avanti, verso di lui che sembra ipnotizzato da ogni mio gesto, dal mio tocco sul petto a cui chiude gli occhi.

"Eloise"

La sua voce ancor più roca mentre mi siedo sulle sue gambe e solo l'intimo ci separa dall'essere completamente a contatto.
Non riesce a star fermo e le mani corrono, scorrono su tutto il mio corpo.
Quell'azzurro troppo chiaro adesso, il respiro troppo corto, le labbra troppo secche.

"Posso baciarti adesso?"

"Vuoi baciarmi Louis?"

Lo soffio sulle sue labbra, mentre mi spinge maggiormente verso di lui a cui sfugge un sospiro.

"Voglio farti tante cose Eloise, non solo baciarti"

È quasi fuori controllo ed il modo in cui parla me lo conferma, facendolo perdere a me.
Lo bacio, prima lentamente poi con sempre più foga.
E quando lascia le mie labbra per scendere, facendomi reclinare all'indietro, spengo il cervello.

"Cosa devo fare Eloise?"

Lo sussurra ad un centimetro dal mio seno, lo soffia sulla pelle accaldata e devo cercare un po' di fiato per riuscire a rispondere.

"Tutto quello che vuoi Louis"

Le mani corrono sul gancetto, liberandomi e si avventa su di me, facendomi davvero perdere la testa.
Si alza, tenendomi ancora stretta, mi bacia, mordo le sue labbra e si china su di me mentre mi posa sul letto.
Si ferma solo un attimo per specchiarsi nei miei occhi, mentre i nostri petti si scontrano ed esiste solo lui.

"Ti amo"

Lo dico senza pensarci, perché è così, perché ho bisogno che lo sappia anche adesso.

"Non immagini quanto"

La sua risposta mi spiazza e sorrido mentre lo attiro ancora a me. Lo bacio ancora ed ancora ed ancora mentre gli mostro che ciò che ho appena detto è vero, mentre si perde in me ed io in lui, mentre tutto resta fuori e rimangono solo due cuori che battono impazziti, due respiri spezzati dai sospiri, due che in questo momento sembrano solo uno.

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Finalmente è arrivato. Questo capitolo mi ha fatto 'soffrire'. Ci ho messo un sacco per riuscire a scriverlo e non sono neppure sicura di come sia venuto.
Eloise parla senza pensarci realmente e poi si vergogna come non mai appena capisce che ha detto.

Grace non strozzarmi okay? Ti voglio bene 😆

(Siete testimoni del fatto che non può farmi del male dopo questi occhioni dolci 😌)
Spero vi sia piaciuto vederli con Freddie e con Mya, come se fossero una famiglia vera e propria. Mi mancheranno tanto.
Vi saluto, al prossimo.
Luisa❤️

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