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Finisco di ritoccare il trucco di Grace e nonostante si stia opponendo ai brillantini sulle scapole, riesco a convincerla.
"Mi hai fatto comprare le parigine, quindi io posso truccarti come voglio. Chiaro?"
Sospira arresa, sorprendendomi perché è stato troppo facile.
"Harry morirà" le sussurro con un sorriso soddisfatto sulle labbra, "e ne avrò la prova quando domani mattina gli ritroverò la faccia luccicante. E si, verrò a controllare, in caso te lo stia chiedendo"
Ride divertita prima di replicare.
"Sembri Jamie e stai iniziando a farmi paura"
Jamie. Quanto mi manca. È partito per New York da due settimane e mi sento un po' più sola.
"Avrei voluto ci fosse stato anche lui stasera"
Do voce ai miei pensieri perché con Grace so di poterlo fare.
"Lo so. Manca anche a me"
Annuisco, ponendo fine alla conversazione e concentrandomi sull'ultimo tocco.
"Fatto. Sei uno schianto baby"
"Tu lo sei. Qualcuno avrà bisogno di ossigeno"
Mi specchio accanto a lei e storco il naso. Non mi sento a mio agio con questa maglia troppo corta.
"El"
Posa una mano sulla mia spalla e so già cosa vuol dirmi, prima che parli.
"Non c'è nulla di male. Lui ha accettato di sua spontanea volontà"
Non è la maglia, ne le parigine ma il peso che sento sullo stomaco a farmi sentire a disagio.
"Non lo so Grace, è passato un mese e mezzo e non so se è pronto per andare a ballare. Sua madre è morta e-"
"E per quanto sia brutto da dire, la vita continua e lui ha scelto di venire. L'ha fatto perché ci sei tu, quindi niente paranoie. Anzi, avrete l'uscita d'emergenza nel caso lui voglia scappare."
Annuisco poco convinta, specchiandomi nei suoi occhi scuri.
"Okay. Forse ne ha bisogno"
"Anche tu ne hai bisogno El. Per quanto ti ostini a dire di no"
Scuoto la testa in diniego.
"Io sto bene."
"Tu sei sotto pressione da diversi mesi. Siamo a Gennaio, è sabato e lunedì tornerai a scuola. Hai decisamente bisogno di svagarti per una sera"
Non replico, so che ha ragione ma è come se mi sentissi in colpa perché forse non è pronto e lo sta facendo solo per me, forse è fuori luogo e lui è obbligato perché io ho detto si.
"Ferma la tua mente. Solo per questa sera. Niente musi, ha bisogno che sia tu senza paure El."
"Okay"
Metto in pratica ciò che ha detto, sorridendole. Devo rassicurarla o so che non mi perderà d'occhio per tutta la serata.
"Perfetto. Andiamo?"
Lo stomaco si chiude al pensiero che mi vedrà vestita così, che i suoi occhi si poseranno sulle mie gambe fino a risalire alla mia bocca.
"Ti scende la bava, El"
La guardo distratta.
"Cosa?"
Scuote la testa divertita, afferra la borsetta prima di avviarsi alla porta della camera.
"Niente"
"Grace?"
Si ferma, si volta per ascoltarmi perché ha capito dal tono di voce che non è una semplice domanda.
"Lo amo"
Lo sussurro, lascio che il peso della rivelazione appena fatta, si insinui nel silenzio leggero creatosi, lascio che la risata che si libera dalle mie labbra lo trasporti e soprattutto lascio che diventi ancora più reale.
"Lui lo sa?"
Il sorriso della mia amica è luminoso mentre mi guarda e tutto ciò che riesco a fare è prendere la sua mano nella mia.
"No. Non sono riuscita a dirglielo"
Aggrotta la fronte, perplessa.
"Perché?"
"Perché ho avuto paura. Che fosse troppo presto, che non fosse così. In fondo credevo di amare anche Daniel, o forse lo amavo. Non lo so sinceramente, ma se quel che provo non lo fosse, cosa è allora ? È troppo intenso, è troppo travolgente. E lo so, sono passati solo pochi mesi ma è cresciuto in fretta e mi ritrovo qui, Grace. Che ci posso fare? Non voglio combatterlo"
"Non devi farlo. Lascialo andare. E ricorda che non c'è nulla di sbagliato nell'assecondare quello che provi El, non quando è così forte da essere visibile semplicemente guardandoti negli occhi. Non posso assicurarti che non ti farai male, che le cose andranno sempre alla grande, ma ti posso promettere che ne varrà sempre la pena; di metterci tutta te stessa sempre, di vivere un sentimento come questo senza freni...di essere felice."
"Grazie"
Non c'è bisogno che dica altro, non con Grace. Avanziamo lungo il corridoio e mentre il mio nervosismo aumenta, lei cerca di distrarmi. Non ci riesce, niente potrebbe se non lui.
"Lo sapevo, Grace! Vado a cambiarmi, torno subito, queste cose non fanno per me, torno fra dieci minuti..." sussurro, cerco di essere convincente, ma la sua stretta aumenta finché i suoi occhi incontrano i miei e tutto sparisce: il disagio, la paura, le preoccupazioni, le parigine e la pelle scoperta. C'è solo quel blu che mi sta ipnotizzando, c'è solo lui e la sua t-shirt, i suoi jeans e la sigaretta spenta tra le mani che avrà rigirato più e più volte. È bello, senza alcuno sforzo perché lui è così: non ha bisogno di grandi cose per esserlo, non ai miei occhi.
"Ciao"
Non so perché mi stia imbarazzando, forse è il modo in cui mi sta guardando, senza perdersi alcun dettaglio, come se fosse essenziale per lui.
"Sei stupenda"
Arrossisco ancora di più, abbasso lo sguardo per poi riportarlo nel suo quando con le dita esercita una leggera pressione sotto il mento.
"Non so se te l'abbia già detto ma mi piace un sacco quando arrossisci. "
Sorride nel veder le mie guance tingersi ancora di rosso.
"Mi hai detto che ci prendi gusto"
Sorride senza che l'intensità del suo sguardo su di me diminuisca.
"Ritieniti fortunata. Harry voleva farmi indossare una delle sue camicie. In quel caso sì, che ti saresti imbarazzata"
Rido divertita con lui e non riesco a smettere nell'immaginario con una di quelle orribili fantasie addosso.
"Decisamente. Quelle stanno bene solo ad Harry"
"Anche a te starebbero bene. Dopo avertele tolte"
Nonostante il suo tono basso sull'orecchio, di modo che i nostri amici non possano sentirci, rido attirandolo più vicino.
"Sei sempre il solito"
"Ti piaccio anche per questo"
"Touché"
Faccio appena in tempo a terminare la parola che mi attira verso di sè e le sue labbra sono sulle mie in un bacio dolce.
"Non farmici pensare" sussurra.
Sorrido portando le braccia attorno al suo collo, finché intercetto lo sguardo preoccupato della mia amica e per quanto voglia restare qui tra le braccia di Louis e rimandare l'uscita, parlo posando il capo sulla sua spalla.
"Andiamo?"
Mi schiarisco la voce e attiro totalmente l'attenzione della mia amica solo dopo aver terminato di parlare.
"Andiamo"
Sarà una bella serata, voglio che lo sia. Perché per la prima volta, usciremo come coppia.
Io e lui. Insieme.
-
Louis è nervoso stasera, lo posso affermare con certezza dal modo in cui continua a sistemare i capelli mentre aspettiamo che Steve arrivi.
"Lou" lo richiamo stringendomi più a lui. Catturo i suoi occhi azzurri e sorrido.
"Che c'è che non va? Se non ti va possiamo salire in macchina e andare da qualche altra parte, una collina, un'altalena, casa tua o mia"
Fa scontrare i nostri nasi ma non sorride.
"Vuoi la verità? Ho solo paura per te. I paparazzi saranno lì fuori, pronti ad avere lo scoop della settimana. Ed io non voglio tu sia travolta da tutto ciò perché ho paura di non riuscire a proteggerti."
Un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra e potrei rimanere qui, tra le sue braccia, sotto il suo sguardo, ad ascoltare la sua voce per sempre. Amo come riesca ad aprirsi, amo il modo in cui mette me sempre prima di tutto.
"Non mi importa di quel che succederà se tu sei vicino a me. Non me ne frega un bel niente di quello che diranno, Lou. Voglio solo che tu stia bene e se questo comporta essere lo scoop della settimana o stare nascosta per sempre, okay."
Stringo più forte la sua mano per fargli capire quanto credo in ciò che dico.
"Non voglio tenerti nascosta. Ho solo paura di trascinarti in questo schifo. Non saranno tutti rispettosi, El"
"Anche io so essere una cattiva ragazza. Dovresti saperlo"
Mi allontano per salire in macchina, facendo scorrere di proposito la gonna un po' verso l'alto di modo che possa vedere di più. Lo sguardo intenso che mi rivolge mi lascia senza fiato, ma non posso dire di non essermela cercata.
"Proprio una cattiva ragazza. Ciao Steve, grazie" aggiunge mentre mi segue.
Da quando l'ho conosciuto ho avuto un debole per Steve. Forse perché so che contribuisce a tenere Louis al sicuro, ma gli voglio bene.
"Buonasera ragazzi. Greg è bloccato nel traffico, farò un giro più lungo se non vi dispiace"
"Nient'affatto. Anzi, così potrò importunarla meglio"
"Louis!"
Anche Steve ride di noi, o meglio di me che sono arrossita come sempre. Credo si sia abituato ormai ai nostri battibecchi.
"Non sono stato io ad indossare delle parigine stasera" afferma sottovoce mentre io controllo che Steve non stia ascoltando. È difficile accettare il fatto che possiamo avere queste conversazioni davanti a lui.
"In realtà è colpa di Grace. Sembro una bambina! Non volevo assolutamente comprarle, ma lei e Jamie hanno insistito"
Sistemo le mie gambe sulle sue e lui lo prende come un invito a giocare con l'orlo delle calze dopo avermi avvicinato ulteriormente a sè.
"Jamie ti ha vista vestita così?"
Annuisco con un sorriso. Mi piace quando fa il geloso.
"Grace gli ha inviato una foto. Ha detto che se fosse stato qui ci avrebbe provato con me"
Rido della sua espressione contrariata e gli lascio credere che sia uno scherzo e anche se Jamie ha realmente detto ciò, so che scherzava anche lui.
"Posso ribaciarti anche se hai il rossetto?"
Frugo nella tasca del giubbotto di pelle per estrarlo.
"Puoi perché posso rimetterlo"
Non se lo fa ripetere ed unisce le nostre labbra in un bacio troppo caldo per la situazione.
Sono costretta a fermarmi o potrei perdere il controllo.
"Lou" sussurro ancora vicina al suo viso.
"Sh, piccola"
I suoi occhi mi ipnotizzano e non riesco a dire nient'altro ne ad oppormi quando posa due dita sulle mie labbra e scende verso il collo facendo impazzire il mio cuore.
"Ho un regalo per te" ammette allontanandosi un attimo.
Lo guardo confusa ma grata che la sua tortura sia finita. Se dovesse ripartire all'attacco non credo di essere in grado di resistergli e lui lo sa.
Un piccolo astuccio di velluto rosso appare tra le sue mani e prima che possa rifiutare mi invita ad aprirlo.
"Cos'è?"
"Scoprilo"
Ho le mani che tremano e non posso nasconderlo.
"Mi piace quando i tuoi occhi brillano" sussurra ancora perché tra noi funziona così. Basta sussurrare ed è magia.
"A me piace quando mi guardi così" ammetto senza paura. È la verità. Amo quando ha occhi solo per me, quando quel blu mi scruta, mi affoga e mi salva allo stesso tempo.
Riporto la mia attenzione sul regalo e quando sposto il tessuto, un chocker di velluto nero con un ciondolo d'oro si materializza davanti ai miei occhi.
Lo adoro.
"Ti piace?" chiede cercando di decifrare la mia reazione.
"Un sacco!"
Ride della mia espressione estasiata.
"Vuoi che ti aiuti ad indossarlo?"
"Certo"
Sposto i capelli in alto per dargli accesso al collo, ma prima che arrivino le sue mani, arrivano le sue labbra e un lungo brivido corre sulla mia schiena.
"Louis" vacillo nel pronunciare il suo nome " se continui così, non so se ce la faccio stasera"
Sono certa stia sorridendo e ne ho la conferma quando mi stringe a sè e la mia guancia finisce sulle sue labbra.
"Non farcela"
Chiudo gli occhi e respiro profondamente cercando di recuperare più lucidità mentre la sua mano mi accarezza la coscia.
"Come sto?"
Cerco di distrarlo da qualsiasi cosa abbia in mente.
"Benissimo. Vuoi che ti faccia una foto?"
"Si, così esci dalla modalità 50 sfumature di nero"
Ride reclinando la testa all'indietro e non posso resistere dal baciare il pomo d'Adamo che fa su e giù appena deglutisce.
"Non sono il solo in quella modalità a quanto pare"
"No io sono in modalità orsacchiotto"
Il flash mette a tacere ogni sua contestazione, ma non mi basta una sola foto. Voglio una nostra foto. La nostra prima foto insieme.
"Facciamoci un selfie"
" perché?"
"Perché voglio una nostra foto insieme"
Scatto senza che nessuno dei due possa mettersi in posa e mi piace il risultato.
Sta baciando la mia guancia mentre sorrido.
Non contento decide di farne un'altra e stavolta lui guarda l'obiettivo mentre io guardo lui.
"Siamo arrivati ragazzi"
Siamo sul retro del locale, come concordato e sembra tutto tranquillo. Nessun paparazzo in vista e Louis è decisamente più rilassato.
"Andiamo. A più tardi Steve" afferma scendendo per primo.
Si aspetta di vedermi sbucare immediatamente ma non riesco a farne a meno e prima di andare via lascio un bacio sulla guancia a Steve che, stupito, si mette a ridere ricambiando con un buffetto sulla mano.
"Ti stai comprando l'autista, El"
"Per arrivare al suo capo, Troppo illuso per i miei gusti adesso"
Il suo braccio circonda i miei fianchi mentre mi spinge dentro.
Grace ed Harry sono già qui e con loro c'è anche Niall. Appena ci vede arrivare mi stringe in un abbraccio che ricambio con piacere mentre Louis persiste nel lasciare la mano sulla mia schiena.
"Non scappo" gli urlo per farmi sentire. Un sorrisino nasce sul suo volto e mi attira bruscamente a sè.
"Che ti prende?"
"Non lo so. Forse sono le tue gambe o le luci"
Rido allontanandomi senza smettere di guardarlo e provocarlo.
Si sistema meglio sul divanetto senza perdermi di vista. Ed è così bello che ancora non ci credo. Nonostante gli stiano parlando, tiene i suoi occhi fissi sui miei, osserva ogni mia mossa, senza perdersi nessun dettaglio facendomi sentire bella. Desiderata. Importante.
Non so cosa sia il liquido contenuto nel bicchiere che Niall porge a me e Grace ma lo accetto comunque.
La mia amica è strana, non è Grace.
"Tutto bene?"
So che vuole andare da Mya e anch'io al suo posto starei così, ma so anche che questa serata può farle bene. O forse è solo egoismo, perché mi manca la mia Grace. È cambiata, in positivo, ma i cambiamenti mi hanno sempre destabilizzato e lo è stato anche in questo caso. Probabilmente non posso capire, non ho figli e non son in grado di compiere scelte dettate dall'amore materno, ma vorrei solo che per una volta, dopo tanto tempo, possa essere tutto perfetto.
Decido di non riflettere, di non lasciare che la mente corra e mi rovini la serata, decido di allentare i miei freni inibitori e credo sia questo il motivo per cui, quando Louis si alza e mi attira a sè , non oppongo resistenza. Mi lascio baciare davanti a tutti, senza pensare al modo in cui lo stiamo facendo ne al fatto che mordendogli il labbro inferiore io stia giocando con il fuoco. La sua mano intorno al mio collo, le sue dita sulla mia guancia mi impediscono di spostarmi e mi lascio andare contro di lui.
"Stai bene?"
Sollevo lo sguardo della sue labbra per incontrare il suo.
"Si. Tu stai bene?"
Annuisce senza lasciarmi andare e resterei così tutta la sera ma i movimenti di Grace non me lo permettono. Credo stiano andando via e vorrei che non lo facessero.
"Mi aspetti qui?" parlo al suo orecchio perché mi senta, senza allontanarmi ed i nostri corpi sono a stretto contatto.
"Non ho altra scelta a quanto pare"
Gli sorrido e lo lascio esattamente in quel punto, prima che mi riacchiappi, e vado da Grace per convincerla a ballare ma scopro con dispiacere che le mie supposizioni erano fondate: sta andando via.
"Il mondo cambia troppo velocemente, soltanto qualche anno fa avrei dovuto trascinarti a casa di peso ed ora guardaci! Tu che vuoi andartene e io che ho voglia di ballare!" affermo alzando gli occhi al cielo.
"Dovresti ballare infatti El, vestita così dovresti metterti in mostra, non stare con Louis. Vicino a te con quella t-shirt ti fa sfigurare!", esclama Harry beccandosi un'occhiataccia.
"Sei solo invidioso del fatto che lui non ha bisogno di grandi cose per essere bellissimo, al contrario di qualcun altro!"
Gli punto un dito contro e sono seria. Vorrei solo poter passare una serata tranquilla con loro. Tutti loro! Per una sola volta, potrebbe non mancare qualcuno dalla mia vita?
"Quanto hai bevuto bambina?"
Le braccia di Louis mi circondano e mi rendo conto che probabilmente ha sentito tutto.
"Non dicevo sul serio...Voglio dire, non che tu sia brutto ok...Cioè è ovvio che non lo sei, guardati...Insomma...Io..."
Louis mi interrompe con un bacio e le mie gambe tremano. Non so se sia l'alcol o le sue mani su di me, o ciò che sento.
"Bene, noi andiamo. Eloise non bere troppo, Louis prenditi cura di lei!"
Vorrei oppormi ma non posso far altro che lasciarli andar via, stringendomi un po' più forte a lui.
"Voglio un altro drink" piagnucolo.
Devo affogare il mio dispiacere.
"Non credo sia il caso, piccola"
"Non è per quello che sono triste, Lou."
Non è dello stesso parere Niall invece, che porge immediamente un bicchiere nella mia direzione e prima che Louis possa allontanarlo lo afferro e bevo.
"Sono umana, non puoi giudicarmi"
Ride prima di sottolineare che ho solo bevuto troppo. Lui è lucido e non capisco perché si ostini a non consumare nulla. Ho il sospetto sia perché vuole badare a me ma non sono una bambina.
"Che ne dici di andare a ballare?"
Mi fissa prima di scuotere la testa in segno di dissenso.
"Credo tu debba stare seduta più che ballare. "
Perché devo star seduta? Non sono ubriaca e ho tutte le intenzioni di dimostrarglielo. Mi alzo dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia e mi avvicino a Niall che accetta di buon grado la mia proposta nonostante la mora mi stia fulminando con lo sguardo. Vedo Louis agitarsi sulla seduta, appena il biondo si avvicina un po' troppo e questa situazione mi fa ridere.
Mi dimentico di Grace che mi ha abbandonato, mi dimentico di Gregg che non mi parla più, di Daniel che continua a chiamarmi e dei miei genitori a cui non so più cosa sta succedendo. Ci sono solo io, la musica e due occhi azzurri che mi osservano da lontano.
Questa canzone mi piace troppo per pensare e non ho intenzione di farlo. Era questo lo scopo della serata ed intendo raggiungerlo.
Due mani mi avvolgono e sento il suo corpo aderire al mio. Mi volto trovando il suo sorriso e quel blu che tanto amo, anche se ancora non gliel'ho detto.
"Non ho resistito. Quella gonna si muove troppo e quel top si solleva davvero troppo quando alzi le braccia"
Sorrido maliziosamente ringraziando mentalmente la mia amica, perché adesso che è così vicino posso sentire l'effetto che esercito su di lui.
"E non ti piace la vista quindi?"
Lo provoco ancora perché mi piace vederlo impazzire e sapere che sta impazzendo per me.
"Da impazzire. Ma non voglio condividerla con nessun altro. E tu hai decisamente bevuto troppo"
Non sono d'accordo su quest'ultimo punto , ma sono occupata ad appropriarmi della sua bocca per ribattere. Ricambia il bacio, le sue mani cercano di coprire i centimetri di pelle che la maglia lascia scoperti e questo contatto non fa altro che mandami ancor di più in tilt.
"Andiamo via"
Lo sussurro sulla sua bocca, soffio lentamente accarezzando ogni lettera. Non voglio più stare qui, non voglio più condividerlo con occhi altrui.
Lo voglio mio , adesso.
"Possiamo anche andare via piccola, ma sei mezzo ubriaca e non mi approfitterò di te."
Metto il broncio e lui mi bacia stringendomi, in un contatto che stasera non mi basta.
"Non sono ubriaca Louis. Sono lucidissima"
"Sai quando si capisce che qualcuno è ubriaco?"
No, non lo so e attendo che me lo dica.
"Quando afferma di non esserlo"
Mi aspettavo tutt'altro ed è per questo che rido.
"Ma è assurdo"
"Però è vero. E tu lo stai dimostrando. Non ti saresti mai avvicinata cosi tanto in una sala piena di gente."
Ha ragione ma non sa che non è questo il motivo. È lui. È l'effetto che mi fa. Usciamo e l'aria fresca sembra darmi un po' di sollievo.
"Louis?"
Mi guarda dall'alto mentre prendo posto su uno scalino sul retro.
"Grazie"
Chiudo gli occhi al contatto con la sua mano.
"Per cosa?"
"Perché ti prendi cura di me"
Ed è davvero così. Forse non se ne accorge ma lo fa. Con piccoli gesti e poche parole. Lo fa da quando Daniel mi ha lasciato in lacrime e lui mi ha stretto a sé per soffocare i singhiozzi. Lo fa ogni volta che passo da casa e Gregg mi ignora ed io ci sto male. Lui mi fa sorridere e anziché essere io a risollevargli il morale, è lui ad illuminare la mia vita.
"Sei tu a prenderti cura di me, El. Io sono solo fortunato"
Si abbassa sulle ginocchia per arrivare al mio livello e con le mani a coppa sotto il mio viso mi attira a sé e mi bacia.
"Potrei non essere d'accordo ma se per esserlo mi baci in questo modo, prometto di non lamentarmi"
Sorride riavvicinandosi fino a che i nostri respiri non si fondono.
"Andiamo a casa?" Chiede.
"Quale? Mia o tua?"
Dubito sia da me, causa Gregg, ma ci provo comunque.
"Nostra"
Aggrotto la fronte perplessa.
"Temo di non capire, forse sono davvero ubriaca e non me ne sono accorta"
Muove il pollice sulla guancia e mi piace questa carezza. Non sorride però, lo sguardo è serio e sembra teso.
"A casa mia, che se vorrai potrà essere anche tua. Quindi nostra. Che ne dici? Vieni a vivere con me, El?"
Spalanco la bocca ma la voce non esce. Il cuore accelera e non riesco a far altro se non guardarlo in viso per cercare qualche segno di incertezza.
"Louis, sei sicuro? Cioè io..io sono senza parole"
Mi bacia ancora prima di rispondere.
"Si. Non ne servono tante, devi solo dire si"
"Oddio, sembra una proposta di matrimonio."
Ride divertito.
"Non è la risposta che mi aspettavo ma ci può stare. Prenditi del tempo se vuoi, naturalmente"
"No, cioè non ho bisogno di pensare. Solo perché adesso?"
"Perché qualcuno oggi mi ha fatto riflettere e ho capito che è la cosa giusta da fare. Credo."
Lo abbraccio perché ho paura di rispondere ed ho bisogno di tranquillizzarmi. Lo abbraccio perché ho bisogno che mi sostenga per un po', ho bisogno di sentire che è davvero giusto come afferma lui.
"Si"
Due lettere, una parola, un secondo per pronunciarla. Un secondo che cambia la mia vita.
---
Gliel'ha chiesto!😍
Ma quanto sono teneri? 😍 e quanto può essere figo Louis? Chi me lo regala? Prometto di pagare (a rate va bene?) 🙈
Ecco qui il capitolo dopo quello di Flash! Quanto sono belli? Adesso convivono ufficialmente 😍 (sono in fase fangirl, i'm sorry.)
Spero vi sia piaciuto. Al prossimo!
Luisa 💗
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