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Sono agitata. Louis tornerà stasera e ho già pulito da cima a fondo la casa, ho fatto tre lavatrici, ho preparato la cena che sta terminando di cuocere e solo adesso mi sono seduta sul divano con i fogli del corso di ieri.
Avere libero il giorno del suo arrivo non è stata una grande idea.
Ho addosso i suoi vestiti e ogni tanto respiro più forte il suo profumo. Mi aiuta a sentirmi meno sola e soprattutto a scacciare la paura che quando tornerà, non voglia più me nella sua vita anche se mi ha chiesto di rimanere qui mentre era via.

Non sono riuscita a leggere granché, non faccio altro che pensare a lui. Il telefono è silenzioso da diverse ore e non potrebbe essere altrimenti. È in volo.
Odio aspettare, soprattutto odio essere così in ansia di rivederlo.
È solo una settimana ma è sembrata molto più lunga. È stato sfiancante, anche se appena riuscivamo ad avere un attimo, ci siamo videochiamati, nonostante il fuso orario, nonostante Jamie che non mi ha lasciata sola un secondo e anche Mya e Grace mi hanno aiutata a distrarmi.

Ritorno sui fogli, devo riuscire a capirci qualcosa prima di venerdì e non sono certa di potercela fare. Tra due giorni chiuderemo a causa di alcuni lavori e le vacanze saranno un po' più lunghe. Ho bisogno di staccare, ho bisogno di un po' di riposo, anche perché dopo non avrò possibilità di avere permessi o ferie.
Ne ho già presi troppi.
Non ci riesco, dovrò farlo domani. Sospiro, poso la matita sui fogli e mi perdo nel guardare il soffitto bianco che non ha nulla di interessante. Invece a me lo sembra eccome, soprattutto con il ticchettare incessante dell'orologio che scandisce lento il tempo.

La serratura scatta lasciandomi perplessa e confusa, ma non faccio in tempo a realizzare cosa sta succedendo che Louis mi si materializza davanti.

"Ciao piccola"

Spalanco la bocca, sbatto più volte le palpebre prima di raggiungerlo e saltargli letteralmente addosso.

"Oh mio Dio! Cosa ci fai qui?"

"Ho anticipato il volo per tornare prima da te"

Mi tiene stretta, anche se rischio di fargli perdere l'equilibrio. Lo bacio come se non avessi aspettato altro per tutta la settimana. Ed è effettivamente così.

"Eloise"

Ride sulle mie labbra, mentre mugugno perché non voglio lasciarlo andare.

"Immaginavo fossi contenta di vedermi ma non così tanto"

"Mi sei mancato da morire"

I suoi occhi si addolciscono, mi bacia di nuovo prima di sollevarmi, lasciando perdere il borsone rimasto per terra.

"Sei bellissima"

Ricongiungo le mie labbra con le sue, e sorrido nel bacio.

"La cena è quasi pronta. Ho preparato anche la vasca. Manca l'acqua, l'avrei messa più tardi. Ma puoi metterla tu adesso"

Non smetto di parlare e lui ride ancora prima di zittirmi con un altro bacio.

"Va bene. Adesso vado a farmi una doccia perché sono distrutto e dopo sono tutto tuo"

"Okay"

Sorrido, scendendo riluttante e continuando a guardarlo mentre si allontana.

"Hai indossato i miei vestiti tutto il tempo ?"

"Circa meno quasi"

Una smorfia colpevole si dipinge sul mio viso, facendolo ridere di più.
Quanto sono felice di averlo a casa.

"Torno subito"

"Mmh"

Mugugno senza lasciarlo andare realmente.

"Un altro bacio"

"Un altro"

E poi devo lasciarlo andare sul serio.

"Chiudi la porta a chiave, potrei precipitarmi dentro per essere sicura che non sei scappato"

Arrossisco dopo aver capito fino in fondo l'entità delle parole che ho appena pronunciato.

"In quel caso, mi troverai..pronto"

Fingo di non aver colto il tono malizioso celato nelle sue parole e riprendo in mano quei dannati fogli che non ho alcuna voglia di leggere ancora.
Sospiro leggera.
Lui è qui, è tornato da me ed io sono finalmente in pace con me stessa.

In un batter d'occhio appare sulla soglia della porta, senza maglia, con ancora i capelli bagnati. Posso vedere le gocce scorrere sul suo torso e arrestarsi sull'elastico dei boxer che fa capolino dalla tuta.
Le sue braccia mi circondano e in pochi minuti mi ritrovo su di lui, sul divano, in un bacio che diventa troppo caldo.

"La cena"

Sussurro sulle sue labbra, la barba che mi solletica e nessuna voglia di spostarmi realmente.

"Mmh, avrei in mente un'altro tipo di cena"

Mi scosto con difficoltà per evitare che davvero vada tutto a fuoco.

"Eloise apprezzo l'idea che tu ti vesta con la mia roba, ma è troppo larga. Non posso vedere nulla in questo modo"

"Non ti resta che scoprire allora"

Non faccio in tempo a dirlo che sento il suo corpo aderire al mio e la sua mano scostare il tessuto. Risale lenta e la mia pelle si ricopre di brividi.

"Louis"

"Si?"

Morde il lobo dell'orecchio e devo appellarmi a tutto l'autocontrollo che possiedo per non voltarmi e spogliarlo qui.

"La cena è pronta. Dobbiamo mangiare"

Si allontana compiaciuto del mio aspetto sconvolto.

"Okay, apparecchio e mangiamo."

"Sei davvero divertente comunque"

Anche se mi da le spalle, so che sta sorridendo.

"Perché?"

"Oh credo tu sappia benissimo il perché. Ma stai attento, so essere vendicativa quando voglio"

Sfioro il collo con le dita facendolo rabbrividire.

"Grazie per la vasca"

Annuisco un po' imbarazzata.

"Forse ho esagerato"

Ride appena, prima di rispondere.

"Con i petali di rosa? Forse un po'"

Sono decisamente arrossita.

"Ops. Volevo fosse..romantico?"

Sollevo le spalle e mi concentro sul piatto per evitare di arrossire ancora.

"Lo è stato. Anzi, è stata una bella sorpresa. Nessuno si è mai preso cura di me in questo modo "

"Sono felice di essere la prima allora"

"E a te? L'hai mai fatto qualcuno?"

Scuoto la testa.

"No. Voi uomini siete troppo poco...poco..."

Non trovo il termine e roteo la forchetta in aria.

"Poco attenti a queste cose"

"Non far di tutta l'erba un fascio Eloise"

"Parlo per esperienza"

"E questa esperienza comprende anche me?"

"Può darsi"

Mi piace giocare in questo modo con lui, mi piace stuzzicarlo, mi piace vedere quel sorrisino sbilenco e compiaciuto che sorge sul suo volto. Mi piace parlare con lui, mi piace anche quando mi prende in giro o mi provoca, quando mi fissa, quando allunga la mano per sfiorare la mia.

"Dove vai?"

Sto sparecchiando e riponendo le stoviglie a lavare.

"Metto a posto. Arrivo subito"

"Okay perché ho davvero bisogno di te su di me in quella poltrona a guardare un film"

"Wow. Poteva sembrare romantica fino ad un certo punto"

Sorride mentre si stende e sembra davvero stanco.
Ha gli occhi chiusi quando mi avvicino e gli accarezzo i capelli.
Mi accoccolo sul suo petto, mentre un film che non ho intenzione di seguire inizia.

"Quanto mi sei mancata"

Mi bacia i capelli e non riesco a non sorridere mentre lo guardo.

"Anche tu"

"Mm, non sono sicuro di averlo capito"

Ride e posso sentire come il suo petto si muova su e giù.
Vorrei dirglielo, perché lo sento che quelle parole stanno per uscire. Vorrei guardarlo e non aver paura di complicare le cose definendo ciò che sento.
Mi limito a guardarlo ancora senza parlare, finché i suoi occhi incontrano di nuovo i miei.

"Che c'è ?"

"Niente"

Scuoto la testa e spero la mia espressione non sia di completa adorazione.

"Sei davvero bello"

Intreccia le dita con le mie, prima di portarle alle labbra e lasciarci un dolce bacio.

"Se me l'avessero detto qualche tempo fa non ci avrei creduto"

"A cosa?"

"A me e te insieme, qui Lou"

"Io si. Non molto tempo fa, ma se ti riferisci ad un anno fa..allora forse si"

Lo guardo sorpresa tirandomi su.

"Si?"

Annuisce divertito dalla mia espressione.

"Fammi capire, mi hai fatta penare tutto questo tempo quando già un anno fa mi avresti potuta baciare ed io sarei svenuta e basta?"

Ride reclinando la testa all'indietro mentre tento di dargli un colpo sul petto che para prontamente.

"Un anno fa era prima della festa di capodanno. Avrei potuto baciarti a mezzanotte e saresti svenuta?"

"Decisamente"

"E se l'avessi fatto quella sera in terrazza? Al compleanno di Harry?"

Ci penso su, sistemandomi meglio su di lui.

"In realtà non so risponderti a questo. Perché quella sera è stato più piacevole parlare con te. Non mi hai infastidita e probabilmente non avrei voluto un tuo bacio. È stato perfetto così"

"E dopo?"

"Louis vuoi sapere troppe cose. Non posso dirtele, devo mantenere un minimo di contegno, no? "

Mi blocca i polsi e non capisco cosa voglia fare dato che il suo corpo è bloccato dal mio su una poltrona.

"Ah si? Risposta errata Eloise"

Mi ritrovo in piedi senza nemmeno accorgermene e prima che possa realizzare cosa sta succedendo mi ha caricata su una spalla e sta raggiungendo il bagno.

"Louis che diavolo stai facendo?"

Non risponde nonostante io stia ridendo, non ho il tempo di chiedere di più che mi rimette giù e il getto d'acqua mi investe in pieno.

"Louis!"

Urlo e rido in contemporanea mentre cerco di uscire dalla doccia o allontanare la cornetta  dalle sue mani, ma il suo corpo preme troppo pesante sul mio.

"Louis!"

Demorde e la allontana, ma solo per fiondarsi sulle mie labbra.

"Quanto mi sei mancata"

Sorrido perché non riesco a far altro.

"Ripetilo"

"Quanto mi sei mancata"

Lo bacio di nuovo, prima di riprenderlo perché ha allagato tutto il bagno.

"Eloise in questo momento il pavimento è l'ultimo dei miei pensieri"

Si schiarisce la voce e seguo il sguardo, scoprendo che la maglia bianca che indosso è completamente trasparente. Lo guardo, guardo la sua espressione che brucia e poi scendo sul petto dove piccole gocce d'acqua si rincorrono veloci.
Accarezzo con gli occhi tutti i tatuaggi che riesco a vedere finché la sua voce bassa mi riporta in questa stanza.

"Quale ti piace di più ?" mi chiede indicando l'inchiostro scuro.

"Questo" affermo avvicinandomi ed afferrandogli la mano.

28

"Perché?"

Sorrido alla sua domanda.

"Perché è il giorno del mio compleanno. 28 Maggio"

Annuisce ricordandosene.

"Non ci avevo pensato. Tu hai qualche tatuaggio?" 

Non mi aspettavo questa richiesta e nonostante sia un po' titubante , decido di rispondere.

"Si"

So di aver scatenato la sua curiosità e so anche che non si accontenterà di due sole lettere.

"Quali?"

"Solo uno in realtà"

Cerco di distoglierlo dal chiedermi di mostrarglielo, mi imbarazzo troppo.

"Posso vederlo?"

Come non detto. Provo a convincerlo a lasciar perdere ma insiste e non so dire di no.

"Devo mostrartelo per forza?"

"Più fai così, più la mia risposta sarà si"

Sospiro rassegnata, posizionandomi di fronte a lui. Lo osservo mentre sollevo la maglia bagnata, osservo la sua espressione mutare quando capisce cosa sto facendo. Mi fermo appena al di sopra del reggiseno ormai a vista, quanto basta per sollevare di un centimetro anche quest'ultimo e mostrare la scritta che il ferretto nascondeva.

"Rise and shine" legge ad alta voce mentre fa scorrere il dito sull'inchiostro nero. Milioni di brividi si sprigionano a questo contatto e spero non abbia percepito il cambiamento di temperatura della mia pelle.

"Non l'ho mai mostrato a nessuno" sussurro, ancora in imbarazzo. Vorrei solo si allontanasse un po' per permettermi di riuscire a respirare normalmente.

"A nessuno?"

Daniel l'ha visto, ma non gliel'ho mostrato io quindi "tecnicamente no. Daniel l'ha visto, ma.."

Non c'è bisogno che prosiegua, ha capito.

"Quando l'hai fatto?"

Allontana la mano, permettendomi di riabbassare la maglia, per ascoltare una storia che non sono pronta a raccontare.
Prendo tempo prima di parlare, gli passo un asciugamano, lascio cadere i pantaloni della tuta ormai fradici e solo coperta dalla sua maglia bianca e bagnata, mi sposto in cucina. Non posso farlo con lui così vicino. Sembra capire e nonostante mi segua, rimane distante mentre mi volto verso la finestra, ad osservare quel cielo che da quando sono qui mi ha aiutato spesso. Senza mare, è l'unico appiglio che mi resta.

"Quando io e Daniel ci siamo lasciati"

Gli sono grata del fatto che non stia parlando o non si sia avvicinato. Ho bisogno di perdermi nei ricordi e sento di doverglielo raccontare, non perché lo pretenda, ma perché deve sapere.

"L'ho lasciato io. Era estremamente possessivo e voleva che rinunciassi ai miei sogni. Voleva che ci sposassimo ed io facessi la moglie dell'eccellente ortodontista, a casa con i nostri figli, lontana da altri occhi maschili. Non ho permesso a mio padre di rinchiudermi in una gabbia a Bournemouth, non l'avrei permesso neanche a lui. Finché il futuro sembrava essere lontano andava tutto bene,  ma quando ha capito che non sarebbe andata nel modo in cui prospettava il suo comportamento è peggiorato. Un giorno mi ha stretto il polso così forte da lasciarmi un enorme livido blu. Solo perché non ho fatto come diceva lui. Ho sopportato tanto perché ero tanto innamorata. Ma quando ha esagerato ancora" la voce vacilla e sono costretta a fermarmi per schiarire la gola " perché un mio amico mi ha riaccompagnato a casa"

Il ricordo è troppo forte e nonostante non abbia freddo inizio a tremare.

"Ho deciso di mettere la parola fine. Avevo appena finito gli studi e  poco dopo mi sono trasferita qui. Da sola. Ho trovato casa, ho conosciuto Mad che mi ha presentato Grace e Jamie e grazie al cielo, vorrei aggiungere, perché senza loro non so come avrei fatto. Soprattutto dopo la partenza di Mad, che ormai non vedo da mesi. Ho trovato lavoro e dopo una settimana sono andata a farmi tatuare quelle parole. Per ricordarmi che mi stavo rialzando e dovevo brillare, sempre."

Cerco di regolarizzare il respiro e ricacciare indietro le lacrime. Non gli sto raccontando tutto ed è meglio così, è meglio che certi episodi rimangano sepolti nel passato. Non posso vedere la sua espressione perché gli do le spalle ed è un bene, perché non voglio vederla.

"Perché ci sei tornata allora?"

Sospiro prima di voltarmi verso di lui e ritrovarlo ancora in piedi.

"Perché è cambiato. Si è impegnato e ci ha lavorato davvero. Non ha modificato tutto, ma sicuramente gran parte dei suoi aspetti negativi. Mi ha accettata, ha accettato le mie ambizioni e i miei spazi personali. Perché ero una ragazzina quando è successo e gli ho permesso fin troppo. Adesso non l'avrei fatto."

Il suo sguardo cade sul pavimento e non so cosa stia pensando, ma ciò mi spinge a continuare.

"E andava bene, credevo di essere felice nonostante tutto, il lavoro e il vederci poco. Credevo mi bastasse. Poi sei arrivato tu."

Riporta lo sguardo su di me e stavolta non riesco a decifrare la sua espressione.

"Mi hai mostrato come una persona, quando vuole, sa esserci. Perché nonostante tutta questa situazione ingiusta che ti piombava addosso, tu mi hai messo al centro del tuo mondo. Ed io.." lascio andare le braccia lungo il corpo, indifesa davanti a lui. " io non saputo governarlo. Non ho saputo lasciarti fuori, perché le sensazioni non possono essere razionali e quelle che mi fai provare tu sono troppo forti per essere represse. Mi sono innamorata piano piano e per quanto sia spaventata da tutto questo, siamo qui. Potresti avere chiunque e invece sei qui con me. Ed io.." la vista mi si appanna, anche se cerco di tranquillizzarmi ma il cuore batte all'impazzata "..voglio te. Così tanto che neanche lo immagini."

Non si muove, non so perché non lo faccia ma non mi aiuta di certo. Forse è per questo che inizio a blaterare senza sosta.

"Non so neppure perché te l'ho detto, che stupida" asciugo una lacrima che è riuscita a fuggire prima di ritrovarmi tra le sue braccia.
Mi stringe forte, forse troppo, ma non dico nulla. È un attimo e le sue mani passano sotto le mie gambe e mi solleva portandomi sul divano. Continua a stringermi, ma adesso le nostre mani si cercano, come i nostri occhi e il mio respiro accelera. Mi bacia e mi lascio trascinare dalla sua bocca calda, non voglio più pensare, non voglio più razionalizzare. I nostri respiri si fondono e si ferma prima che possa spegnere l'ultima briciola di lucidità che ancora possiedo.

"El"

La sua voce un po' più profonda conferma che questa situazione non sta avendo effetti solo su di me.

"Si?"

Il suo sguardo si posa sulle mie labbra rosse per le torture subite dai denti a causa del nervosismo che si è impossessato di me mentre raccontavo. I nasi si sfiorano e le labbra si cercano mentre le nostre mani esplorano lembi di pelle che ancora non hanno scoperto.

"Eloise" sussurra tra un bacio e l'altro e so che è confuso, ma non voglio fermarmi a pensare, voglio che accada.

"Sh, va bene Louis."
Soffio sulle sue labbra.
"Non ce la faccio più"

Si ferma solo un attimo e mi guarda così dolcemente  da perdermi in quell'azzurro. Sorride insieme a me e capisco che anche lui è andato indietro con la mente, a quel momento.

"Non ti ho dato nessuna possibilità di tornare indietro in questi mesi. Non so perché lo stia facendo adesso, ma è il momento giusto per fermarti Eloise"

Mi guarda così intensamente da mancarmi il fiato. Sento le sue mani ferme, una sulla coscia, l'altra sul mio viso. Sento il suo corpo aderire al mio, sento la pelle incendiarsi a contatto con la sua e ho solo la percezione di lui così vicino a me.

"Non ho alcuna intenzione di tornare indietro. Non voglio una via d'uscita. Non mi serve"

Ricongiungo le nostre labbra, bramose di un contatto che ho desiderato a lungo.

È così delicato che credo sia un sogno. Sposta i mie capelli dietro l'orecchio e dove passa le dita ci lascia un bacio mentre dimentico dove sono.
Improvvisamente non mi basta più e cerco la sua bocca che risponde con passione al mio bacio aggressivo.
La mia maglia finisce sul pavimento e le sue mani seguite dalla sua bocca mi portano in una dimensione che credevo non esistesse.

"Louis" sussurro senza rendermene conto.

Si ferma col timore di aver sbagliato, ma non è così e lo capisce dal mio sorriso e dal modo in cui mi alzo e lo conduco in camera con la mano nella sua. Lo bacio ancora ed ancora, mentre ci spogliamo e ci scopriamo lentamente, mentre l'ossigeno inizia a mancare e la razionalità mi abbandona completamente. Sono ormai argilla fra le sue mani e ho solo la percezione del suo corpo, del suo fiato sul mio seno, dei suoi capelli tra le mie mani e delle nostre labbra che non si lasciano se non per annaspare alla ricerca di aria. È qualcosa di così potente da stordirci ed è la sensazione più bella che io abbia provato fino a quando diventiamo una cosa sola ed improvvisamente tutto è al suo posto, tutto è magico: i nostri nomi sussurrati, le nostre mani che si rincorrono, i nostri fianchi che si scontrano e le sue labbra sulle mie.
Ed è in quel momento, mentre tutto diventa sfocato intorno e solo lui resta nitido, che capisco quanto sia stata la scelta migliore che potessi fare nella mia vita.

Siamo ancora così, avvinghiati e felici, quando mi guarda e un piccolo sorriso nasce sul suo viso, ma sparisce di colpo. Mi agito vedendolo diventare serio come forse poche volte l'ho visto.

"Va tutto bene?" Chiedo in preda all'ansia che io possa aver sbagliato qualcosa o che adesso possa essere cambiato tutto. In quei pochi secondi che precedono la sua risposta credo addirittura voglia andare via.

"Io..credo di essermi innamorato di te"

Poche parole, le sussurra come se avesse paura di potermi perdere nel definire ciò che sente, come se potessero scappare se dette a voce alta. Mi guarda come se io potessi andare via da un momento all'altro, come se potessi respingerlo adesso.
Il cuore batte più forte e da esso nasce il sorriso che spunta sul mio volto subito dopo.

"Anche io. Io sono innamorata di te"

Altre poche  parole sussurrate per non rompere la magia di questo momento perché con noi funziona così: basta sussurrare per capirci, anche se siamo lontani. Bastano poche parole per farmi piangere stretta tra le sue braccia e perdermi ancora tra i suoi baci e in lui per tutta la notte.

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Credo che il mio cuore non possa reggere di più. Li amo.

Scusate l'ora tarda, ma avevo bisogno di loro due. Spero vi sia piaciuto. ☺️
Al prossimo,
Luisa 💗

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