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Continuo a guardarmi allo specchio per controllare che sia tutto perfetto. Mi osserveranno da capo a piedi, e nonostante Jamie abbia portato qui la sua amica per truccarmi e aggiustarmi i capelli, che ho lasciato sciolti comunque, ho paura di sembrare uno stupido spaventapasseri.
"Bimba faremo tardi"
Lui è più agitato di me e questo non aiuta.
"Okay arrivo"
Non mi ha ancora visto, non sono uscita dalla mia stanza per ore praticamente.
Non ho più tempo di cambiare rossetto ne abito. Ormai è fatta.
Lo sento sospirare di sollievo quando la serratura scatta e mi affaccio sull'andito dove stava aspettando.
"Wow. Stai benissimo"
Sorrido timidamente per ringraziarlo e ricambio il complimento. Nonostante sia elegante ha sempre il suo stile. È sempre Jamie, bello e dannato anche con uno smoking e una camicia bianca.
"Sai che non rimarrò a fare le foto di rito che ti faranno, vero?"
Ride offrendomi il braccio.
"Lo so, lo sapevo dal principio. Mi aspetterai a lato"
Almeno questo potrò scamparlo.
"Mi vergogno Jamie"
Glielo dico mentre richiudo la porta di casa e gli do le spalle.
"Di cosa? Se non fossi mia amica, Lily e Mat ti avrebbero fatta sparire. Ruberai un sacco di cuori vip stasera"
Lui la fa facile, lui rende leggera ogni situazione ma è il suo mondo. Non il mio. E per quanto possa essere allettante, io non sono fatta per..tutto ciò.
"Daniel si è arrabbiato?"
Posso rispondere dopo qualche minuto grazie alla macchina nera che si ferma davanti a noi e su cui salgo cercando di non inciampare nel vestito, seguita dal biondo.
"Un po'. Infastidito più che altro. Non capisce perché debba essere io a venire con te, ma mi ha lasciata libera"
"Facciamo progressi" sussurra per non farsi sentire, ma accade lo stesso.
Gli stringo la mano, so che ne ha bisogno perché stasera non fa altro che guardare fuori dal finestrino mentre ci avviciniamo al luogo in cui le incontrerà entrambe.
"Sorriderò, mi mostrerò cordiale e cercherò di non cadere. Se dovesse succedere sappi che fingerò di essere svenuta. Dovrai chiamare l'ambulanza e dopo l'angolo dirò ai paramedici che sto bene. Intesi?"
Riesco a farlo ridere e per un attimo è il Jamie di sempre.
"Di cosa hai paura?"
Ridiventa serio, contrae la mascella e stringe un po' più forte la mia mano.
"Di me stesso"
Non chiedo di più, ha usato un tono che non ammette repliche o domande.
"Andrà bene. Ci sono io"
È tutto ciò che dico, sotto il suo sguardo riconoscente mentre la macchina si ferma.
"Ci siamo"
Non sono pronta a ciò che succede appena la portiera viene spalancata e lui esce fuori. Flash impazziti illuminano la sera come se fosse giorno.
Vorrei non uscire ma devo. Non posso lasciarlo solo. In fondo non può essere così complicato no? Si tratta solo di mettere un piede dopo l'altro, guardare basso e al massimo uscirò con gli occhi chiusi in tutte le foto o con qualche smorfia imbarazzante.
Mi porge la mano preoccupato.
"Non sapevo fosse all'arrivo. Dannazione a Lily che ama le cose in grande"
"Posso farcela, solo non lasciarmi andare"
La mia gamba sbuca dallo spacco e poi mi sollevo lentamente mentre i paparazzi chiamano il suo nome e lui mi porge il braccio per sorreggermi e permettermi di riacquisire l'equilibrio.
"È la tua nuova fiamma?"
Qualcuno urla, tengo la testa bassa e cerco di non agitarmi troppo.
"È la mia migliore amica!" urla lui di rimando facendomi sorridere.
Lo guardo adesso mentre diventa il Jamie egocentrico, il Jamie modello ed estremamente figo.
"Mi incammino, ti aspetto di la dopo il servizio fotografico Bower-sono-figo-solo-io"
Sorride rivelando la dentatura perfetta mentre lascio andare il so braccio e mi allontano dal suo fianco. A testa alta adesso, tanto delle mie foto sfocate non se ne faranno nulla.
Una ragazza gentilissima si avvicina e si presenta come la nostra accompagnatrice. Non capisco perché dovremmo averne bisogno finché non mi spiega che prima dell'entrata in sala c'è un tour lungo il palazzo per vedere delle foto del backstage e cose simili che non capisco.
"Il regista è uno un po' megalomane"
Ah non è Lily quindi? Per fortuna. Temevo dovessi fare tour infiniti per casa sua se Jamie decidesse di passare il resto della sua vita con lei.
Ci impiega meno di quanto pensassi ed è di nuovo accanto a me.
"Continuavano a chiedere chi fossi"
Sorride più rilassato davanti al mio sguardo truce.
"Spero per te abbia ribadito fossi la tua migliore amica."
Ride ancora prima di confermare.
"Non vorrei ritrovarmi decapitato a causa di Daniel, bimba"
Stavolta sono io a sorridere rilassata perché nonostante sia frastornata e disorientata, con lui accanto mi sento al sicuro.
Seguiamo la ragazza di prima e scopro che è piacevole stare ad ascoltarla mentre ci illustra tutto ciò che c'è da vedere.
Sento Jamie irrigidirsi e quando mi volto per capire che succede, intravedo la sala e Lily all'entrata.
Ci siamo.
"Lil" la richiama senza lasciar andare la mia mano che lei adesso scruta con interesse ed insistenza perché non può vedermi e non capisce di chi sia.
"Jamie"
Un sorriso forzato che si rilassa appena sbuco dalle spalle del biondo.
" Eloise! "
"Ciao Lily!"
Mi abbraccia, confermando la bella impressione che mi ha lasciato alla festa di capodanno.
"Come stai?" le chiedo realmente interessata. È bellissima.
"Bene, tu? Non sapevo ti avesse invitato"
Afferma guardando meglio lui.
"Beh come farebbe senza la sua amica blaterante?"
Ridono entrambi mentre mi rendo ridicola da sola. Che ci posso fare? Quando mi agito succede questo e stasera mi sento un pesce fuor d'acqua.
"Scusa sono un po' agitata"
È davvero dolce, con la voce delicata e il sorriso d'angelo. Il modo in cui guarda Jamie mi fa venir voglia di eclissarmi e lasciarli soli. Ma so di non poterlo fare.
"Lo capisco. Fai la maestra, ricordo bene?"
"Si. Ma con i bambini è più semplice" affermo gettando un'occhiata a Jamie che finge di offendersi per la mia battuta mentre lei ride prima di congedarsi.
"Che ne pensi?" sussurra lui al mio orecchio appena prendiamo posto.
"Mi piace, mi è sempre piaciuta. Lo sai. Ma ti dirò di più appena vedrò Mathilda"
Per fortuna accanto a me non c'è nessuno o mi sarei sentita ancor più a disagio.
Diversi volti che ho sempre visto tramite il grande schermo arrivano e prendono posto.
Alcuni sono come sembrano, altri completamente diversi.
"Quella è Bella Thorne?"
Sussurro attirando l'attenzione di Jamie in un punto preciso.
"A quanto pare"
"Lei e Lily sono amiche?"
Scuote la testa inorridito.
"No per fortuna. Credo l'abbia invitata qualcun altro"
Le luci si spengono e vengo assorbita dal film per tutta la sua durata. È stato forte, forse troppo per me e lei bravissima nell'interpretare la parte di una ragazza anoressica che deve trovare il modo di accettare se stessa per sconfiggere la malattia, in una clinica poco convenzionale. Ho pianto e Jamie se ne è accorto perché non sono riuscita a nasconderlo. Purtroppo succede spesso, mi lascio coinvolgere.
"Grazie per avermi consolato"
"La prossima volta non ti ci porto se il tema è così.."
"Delicato?" tento di suggerirgli il vocabolo.
"Duro da sopportare per te"
Riafferro il suo braccio e sto per replicare quando lui si arresta improvvisamente e pronuncia un nome.
"Mat"
La ragazza in questione si avvicina con un gran sorriso sulle labbra ed è altissima oltre che bellissima.
"J"
Mi sento quasi un'intrusa tra loro due, c'è qualcosa che si è appena sprigionato nell'aria.
"Lei è Eloise"
Fatica a staccare gli occhi da lui, ma lo fa comunque per poi porgermi la mano. Per il modo in cui mi ha introdotta, presumo Jamie abbia parlato di me con lei.
"Piacere. Mi ha raccontato di te"
"Piacere. Spero solo in bene"
Sorride affabile, la stretta salda, prima di riguardare di nuovo lui.
"Mi è venuta un po' di fame. Credo che andrò lì. Se hai bisogno Jamie, sai dove trovarmi"
Mi congedo, non voglio rovinargli la serata, voglio che se la goda, voglio che si lasci andare perché credo che abbia capito anche lui quale sia la scelta del suo cuore. Deve solo ammetterlo ad alta voce.
L'after party è un buffet con musica classica che scorre negli altoparlanti di una sala che prima probabilmente apparteneva ad un centro congressi. O forse venivano effettuato delle prove di teatro. Lo scenario è suggestivo ed è un ottimo passatempo per me che sono sola e posso solo mangiare. Non devo bere o potrei combinarne delle mie, e non mi sembra proprio il caso.
"Ciao"
Una voce mi fa sussultare e appena mi volto scopro che appartiene ad un ragazzo veramente carino dagli occhi azzurri. Ha qualcosa di familiare ma non ricordo neppure il suo nome, anche se so di averlo già visto.
"Ci conosciamo?"
Glielo chiedo tranquillamente e lui sorride.
"Forse mi hai visto in TV o al cinema"
Fingo di ricordare, in realtà non ne ho la più pallida idea.
"Tu sei nuova? Non ti ho mai vista prima d'ora. E credimi, ti avrei notata"
Beve dal bicchiere mentre mi guarda e probabilmente è convinto di essere estremamente sexy, ma su di me non sta avendo alcun effetto.
Con un sorriso di circostanza, rispondo di essere solo l'amica di Jamie e spero mi lasci in pace e se ne vada.
"Dovresti provarci. Hai un bel viso, potresti sfondare in questo ambiente."
"Non mi interessa" ribadisco, addentando l'ennesima pizzetta mentre osservo i presenti in sala, giusto per non guardare lui.
"Potrebbe essere più facile col mio aiuto, se ti interessasse"
Mi volto verso di lui per fulminarlo con lo sguardo.
"Nemmeno se fossi davvero disperata. La mia dignità vale più di una comparsa in un film"
Il mio monologo sarebbe continuato sotto il suo sguardo infastidito e stupito se una figura familiare non avesse catturato la mia attenzione. I miei occhi si ritrovano incantenati coi suoi e per un attimo perdo la cognizione del tempo. Finché non è accanto a me e distoglie lo sguardo per osservare l'ospite indesiderato che ho avuto fin'ora.
"C'è qualche problema?" mi chiede, senza smetter però di fissare lui.
"No" rispondo cercando di capire cosa ci faccia qui.
"Io non credevo.." quello riparla, si schiarisce la voce prima di andare via blaterando un " scusatemi"
"Come mai sei qui? "
Non riesco a reprimere un sorriso, non riesco a non posare una mano sul suo braccio.
"Avevo ricevuto l'invito anche io"
"Non me l'hai detto ieri"
"Non dovevo venirci. Poi ho sentito te e Jamie e ho cambiato idea"
Il mio sorriso si amplia facendolo ridere.
"Sbaglio o sei felice di vedermi?"
"Non sai quanto!"
Mi sta salvando da una serata in solitudine o peggio in compagnia di quel cretino di poco fa.
Invece lui è qui.
"Cosa ti ha detto Alden Ehrenreich? Ti ho visto tutta infervorata"
Non c'è bisogno che chieda chi sia , so benissimo a chi si sta riferendo.
"Che se avessi voluto, mi avrebbe aiutata a sfondare nel mondo del cinema. Naturalmente ci sarei dovuta andare a letto"
È serio mentre mi scruta, mentre passa un braccio dietro di me per prendere qualcosa da mangiare ma credo mi stia abbracciando e quella stessa sensazione che ho provato ieri, la sento nello stomaco.
"Perché non me l'hai raccontato prima?"
"Perché l'ho rispedito da dove è venuto da sola, Lou"
Non condivide ciò che dico, ma non continua a discutere e mi passa un dolce dal tavolo.
"Stai tentando di farmi stare zitta o di farmi ingrassare?"
Addento e la crema fuoriesce. Succede sempre con i bignè e per quanto siano buoni, odio accada adesso, proprio davanti a lui.
"Nessuna delle due. Anche perché se volessi farti star zitta conosco diversi modi, El"
Sorride sornione, ignaro del fatto che il mio stomaco si è contratto alle sue parole. È una tipica frase da Louis ma non reagisco come avrei fatto di solito e non capisco che diavolo mi sta succedendo stasera, non ho neppure bevuto!
"Usciamo fuori un attimo?"
Glielo propongo perché qui c'è troppo caldo, perché i miei sensi sono intorpiditi e ho bisogno che l'aria fresca mi aiuti a riacquisire lucidità.
"Dopo di te"
Mi segue, la sua mano sulla mia schiena a ricordarmi la sua presenza, come se fosse necessario.
Incrocio lo sguardo di Jamie che mi sorride e sembra felice. Appena nota Louis dietro, mi fa un occhiolino, provocando la mia risata. Non cambierà mai.
"Sei mai stata a NewYork?" chiede mentre ci appoggiamo al parapetto.
"No, tu?"
Annuisce, senza guardarmi. Io invece lo faccio, continuo ad osservarlo con la sua maglia semplice, un po' larga sul davanti e il tatuaggio in bella mostra .
"Com'è?"
"New York?"
Adesso sono io ad annuire mentre i suoi occhi incontrano i miei e mi perdo tra le sue parole.
"Frenetica ma bella. Soprattutto a quest'ora o un po' prima, quando le luci la illuminano è quasi magica"
Posso immaginarlo, riesco a vedere tutto ciò che descrive con la mente. Sono li con lui, prima davanti alla statua della libertà, poi a radio city Music Hall, dopo a Central Park e immediatamente in High Lane, Times Squares, Brooklyn. Sono completamente assorta e sono sicura che il mio sguardo sia sognante in questo momento.
"Un giorno potremmo visitarla insieme" afferma, costringendomi a tornare indietro su questa terrazza, a Londra, alla prima del film.
"Un giorno"
Sappiamo entrambi che non accadrà. Non potrei mai partire con lui, Daniel non lo accetterebbe. Con questa consapevolezza, rimaniamo in silenzio, ad osservare il Big Bang non poi così lontano, rintoccare la mezzanotte.
"Sono stanca" mi ritrovo a dire senza nemmeno sapere il perché.
"Vuoi rientrare?"
Non posso dirgli che non mi riferisco alla stanchezza fisica. Per questo scuoto la testa con un sorriso sul viso.
"No, la mia serata mondana non può finire solo a mezzanotte, giusto?"
Sorride anche lui , prima di spostare nuovamente lo sguardo sul panorama.
"Quando ero a LA, mi è mancata questa vista"
Non ho intenzione di interromperlo, lascerò che mi racconti ciò che vuole.
"Prima l'ho odiata, credevo non riuscissi a vedere altro che quella stupida torre. Poi ho visto il mondo e nient'altro sapeva di casa quanto lei"
Mi guarda prima di continuare a parlare, prima di pormi una domanda che non mi aspetto.
"Tu cosa vuoi dal mondo Eloise?"
Non ne capisco il senso o forse non voglio capirlo.
"Cosa intendi?"
"Vuoi vederlo? Vuoi immergerti in esso o stare ferma in un'unico punto?"
So bene la risposta: vorrei vederlo, assorbirlo, colorarlo ed immergermi in esso. Ma non ne ho il coraggio ne la possibilità, quindi mi limiterò a guardarlo da lontano.
"Non tutti possono viaggiare quanto te Lou"
"Non è necessario fare il mio lavoro per viaggiare El. Basta volerlo"
Ammutolisco perché ha ragione. Forse.
Non mi piace questo discorso, non mi piace la sensazione di distacco che si è creata tra noi adesso.
"Che succede Lou? Perché sei cosi..distante adesso?"
Mi guarda perplesso ma quegli occhi, troppo chiari adesso, non sanno mentire.
"Sei infastidito perché..?"
"Potresti avere tutto ma tu non ci provi neppure. Lasci che lui decida per te"
"Lui non decide per me!" ribatto velocemente, piccata. Non è così, non sono affari suoi, non dovrebbe permettersi di immischiarsi come fa sempre.
"Avevi paura si arrabbiasse perché stavi venendo qui!"
Aggrotto la fronte, facendo un passo verso la sua direzione.
"Non avevo paura ne mi sarei fatta condizionare. In ogni caso non sono affari tuoi e non ti permetto di parlare in questo modo di situazioni di cui non sai un bel niente. Tu non lo conosci, non mi conosci."
Continua a guardarmi indifferente come se le mie parole non l'avessero toccato più di tanto. È lui adesso a fare un passo in avanti, è lui ad assottigliare centimetri.
"Ti conosco più di quanto credi Eloise"
Il tono di voce basso, certo di ciò che dice, mi manda in bestia.
Non è vero, lui non sa niente di me.
"È meglio che vada. Buonanotte"
La sorpresa nei suoi occhi, mascherata sul suo viso, conferma che quella ad avere ragione sono io.
"Aspetta"
Sento le sue dita richiudersi sul polso, sento le pelle accaldarsi in quel punto, sento il mio fastidio svanire ma non mi volto. Rimango ferma in attesa che parli, che dica di più.
"Non dovevo"
Non sono delle scuse ma credo mi possano bastare.
"Vado comunque. È tardi"
"Domani non lavori"
Si avvicina, senza lasciare il mio braccio.
"Lascia che ti riaccompagni a casa almeno"
Apro la bocca per ribattere ma la richiudo perché non mi va di andare via e lasciare il tutto in sospeso con lui.
"Avviso Jamie" è tutto ciò che dico, mentre mi segue e ci facciamo spazio tra la folla che sembra essersi moltiplicata. Afferra la mia mano, glielo permetto solo perché altrimenti rischieremmo di perderci.
"Bimba, va tutto bene?"
Mi scruta attentamente e sono costretta ad abbassare lo sguardo per nascondere tutto ciò che sto sentendo adesso: il disagio per la piccola discussione, il nodo allo stomaco per la mia mano sulla sua e tutta la fatica per nascondere quanto questo mi stia facendo effetto e non dovrebbe.
"Si. Mi riaccompagna Louis. Fai il bravo, ci vediamo domani"
Gli stampo un bacio sulla guancia, veloce prima di scappare, prima che possa fare altre domande perché sono sicura che abbia capito in realtà.
Le nostre mani sono ancora unite, ma lui non mi guarda. Mi limito a seguirlo, non senza un po' di fatica. Si indirizza verso una macchina nera, e non capisco cosa voglia fare finché non lo vedo salire sui sedili posteriori.
"Lui è Steve"
Mi sorride, come se dovesse incoraggiarmi ad entrare in macchina.
"Buonasera"
L'uomo alla guida ricambia, ma io ancora sono un po' colpita. Non me l'aspettavo, forse perché non è mai venuto a prendermi con l'autista e mi ero dimenticata che, come Harry, anche lui ne ha uno personale.
Guardo fuori dal finestrino, il mio disagio è aumentato per la presenza di quello che per me è un estraneo e per lui è un confidente.
Lo sento avvicinarsi, ma non mi volto. Non lo faccio neanche quando posa la sua mano sulla mia e parla.
"Sei arrabbiata?"
Scuoto la testa, mimando un no.
"Allora perché non mi guardi?"
Perché sarebbe troppo stasera, perché non so cosa mi sta succedendo, perché non vedere il mio fidanzato per due settimane mi ha reso vulnerabile e stasera sei troppo per me. Perché le tue parole mi hanno scosso.
"Mi piacciono le luci per la strada"
Mento, perché i suoi occhi mi piacciono di più.
"Domani ho un evento"
Il suo sguardo si fa insistente e sono costretta a ricambiare per non sembrare scortese o maleducata.
"Con i ragazzi?"
Annuisce, ma se anche avesse detto qualcosa non so se sarei stata in grado di capire. Il suo viso è in penombra ma il suo sguardo lo percepisco tutto, dappertutto.
"Ci sarà anche Harry?"
È la prima cosa stupida che mi è venuta in mente, la prima frase di senso compiuto da poter sussurrare per interrompere il flusso dei miei pensieri.
"Certo"
"Domani viene Daniel, altrimenti io e Grace avremmo potuto fare un pigiama party"
Lascia andare la mia mano, smette di guardarmi e posso respirare più profondamente. Chiudo gli occhi, mi lascio andare di più contro il sedile , prima di riguardare fuori e accorgermi che non è la strada per casa questa.
"Dove stiamo andando?"
Anche lui si è disteso e vederlo contro la portiera con la maglia un po' sollevata e la giacca aperta e la luce che lo illumina a tratti è un colpo al cuore.
"Al 24h"
Sono perplessa, stiamo andando al supermercato ?
"Al 24h?"
"Si, tu non hai fame?"
Sorrido e lo fa anche lui di rimando.
"No, mi hai rimpinzato di cibo. Cosa vuoi comprare?"
"Non lo so. Quello che ci ispira"
Non ribatto, non finché la macchina si arresta e col suo aiuto scendo.
"Non sono un po' troppo elegante per fare la spesa?"
Lascia scorrere gli occhi su tutta la mia figura, senza alcun problema, prima di rispondermi.
"Nah, cosa vuoi che sia? Sembri in pigiama"
La mia risata attira l'attenzione dell'unica cassiera a cui abbiamo sicuramente ravvivato il turno.
"Grazie per il complimento, mi potrei emozionare se continui così"
Ride anche lui adesso mentre ci dirigiamo verso gli scaffali dei dolciumi, mentre l'atmosfera si è ridistesa e mi piace un sacco. Si ferma davanti alle caramelle gommose, come se sapesse della mia dipendenza.
"Quali vuoi?"
Probabilmente gliene ho parlato durante una delle nostre chiacchierate, mi fa piacere se ne ricordi ancora.
"Coccodrilli decisamente" affermo , afferrando un pacchetto a cui ne segue un altro e un altro ancora.
"Uno non basta?" gli chiedo mentre lo guardo divertita.
"Hai mai provato a mangiare prima la parte bianca di quella colorata ?"
"Si. Lo facevo spesso"
Mi supera per dirigersi verso il salato senza rispondermi.
"Arachidi o patatine?"
Deve avere un problema, forse è uno scialacquatore ed io non ne sono a conoscenza. Non che non possa permetterselo.
"Lou non credi sia un po' troppo?"
Scuote la testa, si avvicina fino ad arrivare davanti a me, pochi centimetri ci separano.
"Non è mai troppo"
Solleva il braccio e prende anche dei salatini dall'alto, prima di allontanarsi di nuovo.
Sono ferma, immobile nel posto in cui mi trovo, devo riprendermi dal suo profumo, dalla sua vicinanza che così improvvisa mi ha destabilizzata.
"Vuoi rimanere lì?"
No ma si. Sarebbe meglio.
Sospiro profondamente senza farmi vedere, lo raggiungo alla cassa sotto gli occhi curiosi dell'unica spettatrice presente.
"Ci scusi, non esce quasi mai e devo stare attento che si comporti bene"
Lo dice con una tale serietà da renderlo quasi credibile, finché non gli do una piccola spinto sul braccio.
"Cretino"
"Vede? Diventa anche violenta se non sto attento. Arrivederci"
Scappa prima che possa riavvicinarmi ancora, ma mi aspetta prima di salire.
"Sei diventato galante tutto d'un tratto?"
"Sempre stato"
Apre la portiera e aspetta che salga.
"Vuoi solo guardarmi il sedere, altroché!"
Ride divertito e mi ritrovo a pensare che si, mi piace questo suono.
"Anche quello, lo ammetto"
"Louis!!"
Arrossisco, nonostante me la sia cercata, nonostante lo abbia provocato.
"Non chiedere mai Eloise, ad ogni domanda c'è sempre una risposta."
Mi volto a guardarlo, lo trovo intento ad aprire il primo dei tanti sacchetti che ha acquistato poco fa.
"Da quando i 24h ti rendono così saggio?"
Risponde offrendomi un coccodrillo che addento mentre aspetto che parli. Non lo fa, continua a guardarmi e quando anche lui richiude le labbra attorno alla caramella sono costretta a distogliere lo sguardo. Non so se lo stia facendo apposta, ma stasera sono troppo suscettibile.
Riconosco la via di casa e visto l'ora sono contenta Steve mi abbia riportata qui. Anche se sul più bello, anche se avrei condiviso ancora qualche altra caramella con lui.
"Questi tienili tu"
Mi porge i sacchetti e rifiuto, accettandone solo uno dopo le sue insistenze.
"Allora vado"
Annuisce prima che una smorfia sorpresa si dipinga sul suo viso, appena mi avvicino e gli lascio un bacio sulla guancia.
"Grazie per la bella serata. Buonanotte"
Sorride mentre mi guarda scendere e so che è sbagliato ma io voglio lo faccia.
"Buonanotte El. Al giorno dopo domani"
Sorrido anche io, richiudendo la portiera ed entrando nel palazzo. La macchina va via solo quando sono all'interno e la luce si spegne. Ho lasciato lui in quell'auto e speravo vi restassero tutte le sensazioni che provo, ma non è successo.
Domani, però, verrà Daniel ed andrà tutto bene.
Andrà tutto bene.
Me lo ripeto perché sarà così.
Andrà tutto bene.
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Eccoci qui!
Capitolo di cui mi piace solo la prima parte 😆 non ho riletto, quindi scusate se c'è qualche errore.
Ho una bella notizia per voi!
Tra qualche giorno (potrei far pressione perché avvenga prima 😏) quel genio di Moonlight92 pubblicherà il capitolo di Flash (😍) che è ambientato questa sera stessa, in parte. Quindi siamo cronologicamente collegate, perché il mio prossimo capitolo ripartirà dopo gli eventi che lei ha narrato!
Credo di aver detto tutto, fatemi sapere che ne pensate se vi va.
Al prossimo,
una Luisa tanto stanca 💗
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