PRIMO GIORNO

" PERLA, PERLA! INSOMMA SEI


PRONTA?". Perla sentì la voce di sua madre


arrivare dalla cucina, ma lei era troppo


impegnata a decidere cosa avrebbe


indossato. Era davanti al grande specchio


dell' armadio di noce, con vari completi


sistemati ogni uno sui rispettivi attacca


panni appoggiandoseli davanti per vedere


come gli stavano, nulla però la convinceva.


La camicina rosa le sembrava troppo rosa,


la maglietta bianca con le scritte brillantate


le sembrava troppo da sera, i pantaloni


le piacevano tutti e proprio per


questo invece non sapeva quale indossare.


Guardò un attimo l'orologio, erano già le


7:45 , c'era poco tempo per stare ancora lì.


Corse nell'armadio e prese la magliettina


grigia con le maniche corte bianche e il


colletto con la cravattina abbinata di raso grigio. Perla l' abbinò al pantalone nero


svasato sul fondo. Si guardò allo specchio e


pensò che per il primo era perfetto così. Si


passò un filo di ombretto rosa sulle


palpebre e si pettinò i capelli lasciandoli


cadere sulle spalle, lunghi e lucenti. Prese il


fermacapelli dal cassettino del carillon e si


appuntò una ciocca di capelli al lato del


capo. Era pronta. La madre non vedendola


scendere corse su per le scale, ma Perla era


già fuori dalla sua stanza, con la tracolla


nera da un lato e alcuni libri tra le mani: "


FINALMENTE!!!" esclamò la madre tirando


un sospiro di sollievo: " stai benissimo


così!" Perla sorrise e scese con lei le scale.


Fecero colazione di fretta e salirono


sull'auto rossa della madre. Perla guardava


fuori dal finestrino il percorso che la


portava a scuola, aveva mille pensieri in


mente, si chiedeva se si sarebbe trovata


bene, se i compagni sarebbero stati gentili ,


se i professori sarebbero stati chiari e
competenti, se, se se.... Se LUI sarebbe


stato lì.... Ci pensava mentre si stava


preparando e ci pensava ora perché


sperava davvero di incontrarlo a scuola era


sicuramente meno evidente che andarlo a


cercare a casa con qualche scusa banale


solo per attaccare ancora bottone.... Così


invece avrebbero frequentato le stesse


lezioni, le stesse attività , sarebbe stato un


modo più semplice per stare insieme e


conoscersi.


Hayden sollevò il grande telo bianco che


copriva la moto. Era bellissima, lucente,


praticamente come nuova, blu metallizzato.


Prese il casco nero e se lo mise, salì in sella e


sfrecciò per il cortile, lasciando dietro di sé


solo il rumore del motore e l'odore della


benzina. Sentiva l'aria che lo accompagnava, si


sentiva trasportare dal vento, nella sua mente


era come se rincorresse un immagine , Perla.


La scuola era un grande edificio eretto su 3


piani, il cortile era immenso, al suo centro c'era una fontana. Diversi ragazzi erano seduti ai


bordi di essa con i libri in mano. C'era chi


faceva colazione lì e chi solo semplicemente


era seduto per parlare con gli altri. Centinaia di


zaini colorati e tracolle alla moda venivano


sfoggiati da altrettanti proprietari vestiti alla


moda.


Perla scese dall' auto: "ci siamo" pensò fra se e


se. Quella sarà la sua seconda casa per più di 9


mesi. Si sentiva il cuore in gola per l' agitazione


ma mentre era persa nei suoi pensieri la madre


la riportò con la testa lì: " O NO!!!" Esclamò: "


che c'è?" Domandò Perla un po' agitata: " no è


solo che purtroppo mi ero dimenticata che oggi


lavoro fino a tardi. Sarò di rientro dopo cena,


scusa bocciolo ma non potrò passare a


prenderti" Perla alzò le spalle: " non


preoccuparti farò una passeggiata al ritorno,


tanto non è distante da casa, non sarà un


problema"


" sei sicura?" domandò la madre " si mamma, tranquilla" si salutarono con dei


baci sulle guance per poi avviarsi verso


l'entrata della scuola. Non c'era caldo ma Perla


si sentiva sudare le mani, le succedeva quando


era nervosa. Mille occhi indiscreti la


guardavano incuriositi, un gruppo di ragazzi


con la tuta blu della scuola fecero dei


commenti stupidi ad alta voce. Alcune ragazze


la guardarono con aria di critica, altre invece si


limitarono a fare un cenno di saluto con il capo.


Ancora pochi passi e sarebbe finalmente


entrata.


Il corridoio era immenso, colorato dai cartelloni


appesi ai muri. Gli armadietti erano di un


celeste pallido, il pavimento sembrava un


immenso specchio bianco. Perla si diresse


verso la segreteria per avere l'orario delle


lezioni da seguire, si sentiva osservata ma


ormai doveva farci l'abitudine. La segretaria


era una signora con l'aria simpatica, aveva


grossi occhiali da vista, I capelli corti e neri,


avrà avuto un età compresa tra i 50 e i 60 anni.
Guardò Perla con fare rassicurante: "ecco,


queste sono le tue lezioni, questo invece è il


modulo da compilare per accedere ai corsi


extra e per finire... questo è il tuo libretto delle


giustificazioni"


Perla prese il tutto e lo sistemò in modo


ordinato in una cartellina colorata. Fece per


uscire ma la segretaria la fermò: " Aspetta,


dimenticavo, le chiavi dell' armadietto!"


Perla le prese: "ah, già, giusto" la segretaria


però si avvicinò per farle una confidenza: "


guarda, però ti consiglio di non lasciarci cose


troppo di valore ..." Perla sorrise: " capito, ho


afferrato il concetto". Nel mentre la


campanella suonò e Perla corse verso la sua


aula, sorpassando altri ragazzi scontrandosi con


una ragazza bionda, alta, Perla si scusò con lei


ed entrò velocemente prendendo posto in un


banco in prima fila accanto alla finestra.


Nessun professore comunque era ancora


entrato in aula.
Un rombo si sentì nel cortile. Hayden


parcheggiò la moto blu illuminata dai raggi del


sole, prese il casco con sé e si avviò all'entrata


della scuola. Gli altri studenti erano già quasi


tutti nelle loro aule. Qualcuno di loro era


rimasto nei corridoi a parlare ma stando attenti


che non passasse qualche professore. Hayden


passò davanti a loro con una camminata fiera e


composta. Non passò certo inosservato, era


tutto vestito di nero, era molto elegante, forse


troppo. Un gruppetto di ragazze azzardarono


ipotesi su chi potesse essere. Una di loro disse:


" QUELLO È IL NUOVO PROFESSORE!!" un'altra


di tutta risposta commentò: " SEEEE, SE


QUELLO È UN PROFESSORE ALLORA IO SONO IL


PRESIDE...È TROPPO FIGO PER ESSERE UN


PROF!"


Una ragazza bionda si staccò dal suo gruppetto


di fotocopie e si diresse verso Hayden con fare


da grande diva. Hayden con modo indifferente


proseguì per la sua strada facendo solo un


cenno di saluto con il capo, la ragazza rimase di sasso, indispettita e offesa come se avesse


subito un affronto mentre il suo piccolo corteo


di fotocopie si mise a sghignazzare tra di loro,


lei si girò per fulminarle con lo sguardo, c'era


un aria di vendetta nella sua espressione. Entrò


in classe senza salutare. Notò la ragazza nuova


che l' aveva scontrata pochi minuti prima


davanti all'aula, non fece nessuna espressione


particolare ma la ignorò sedendosi dalla parte


opposta a lei , verso la porta dell' aula.


Hayden prese il blocchetto di fogli in


segreteria, mise le chiavi dell'armadietto in


tasca e corse verso l'aula. Si bloccò sulla soglia,


il suo cuore cominciò a battere forte. Lei era lì,


davanti alla finestra, i raggi del sole


illuminavano i suoi capelli facendoli apparire


ancora più chiari e splendenti, era assorta nei


suoi pensieri, con lo sguardo fisso a guardare il


cielo oltre la finestra. C'era un posto libero


accanto a lei, Hayden si sentì fortunato per


questo. Si affrettò ad entrare, si avvicinò a lei e


chiese: " è libero questo posto?" Perla si girò di scatto, non poteva crederci, era lui! Lo aveva


aspettato, aveva desiderato di averlo in classe


e finalmente era lì, davanti a lei. Restò senza


parole per qualche istante e poi sorrise: "


certo, siediti pure". Hayden spostò la sedia e si


sedette, tirò fuori un libro e una matita rossa.


Si guardarono negli occhi, una voce grossa e


squillante interruppe quel momento. "


Buongiorno a tutti , ben tornati e tornate" era


il professore " scusate il ritardo mie giovani


menti, ma il primo giorno è incasinato anche


per noi insegnanti...." Nel mentre prese un


gesso e scrisse alla lavagna: " per quanti non mi


conoscessero ancora io sono il professor


Alexander Medinay , insegno Storia e


Letteratura..." qualcuno sollevò un applauso


con fischi di incitamento : " bene bene, ai più


pare gradire il mio operato ...grazie ragazzi..."


Guardò la classe soddisfatto per poi aprire il


cassetto della cattedra per prendere il registro:


" dunque, facciamo un veloce appello" aprì il registro sfogliandolo velocemente: " bene ,


Almar?" " PRESENTE".


" Anuar?" " PRESENTE" .


" Oroviz?" " PRESENTE" Rispose la ragazza


bionda seduta vicino alla porta.


" bene, ma qui abbiamo due nuove entrate"


alzò lo sguardo per posarlo verso Hayden e


Perla: " Presentatevi alla classe ..." i due


rimasero in silenzio. Perla si sentiva in


profondo imbarazzo mentre Hayden sorrise


verso il professore ma non si alzò per


presentarsi, anche lui sembrava bloccato: "


caspita, siete così timidi? Vi assicuro che non


mordono" si udirono risate da parte della


classe: " vi presento io allora" ripose di nuovo


lo sguardo velocemente verso il registro: " la


signorina si chiama Perla Tayler, si è trasferita


con la madre da pochi mesi ed è molto brava in


molte materie tra cui le mie secondo quello


che mi hanno scritto qui... Ben Arrivata


signorina!" Perla sorrise e ringraziò con un filo di voce, tenendo gli occhi fissi sul banco. Il


professore Medinay proseguì con le


presentazioni: " il giovanotto invece si chiama


Hayden Treem. Lui si è trasferito con i genitori


da pochissimi giorni ...." Si ferma per leggere


meglio alcune cose: " interessante! Tuo padre


è uno scienziato!" si sollevò un mormorio tra


gli altri compagni di classe. Hayden sollevò gli


occhi al soffitto pensando tra se e se: " ma


perché?!" poi annuì semplicemente.


Professore continuò: " spero allora che tu sia


un bravo studente... qui non mi è stato lasciato


scritto nulla di più su di te ...." Disse con tono


perplesso. " beh, presentazioni fatte!"


commentò poi velocemente con tono


soddisfatto per poi proseguire nella lettura del


registro per l' appello sollevando di nuovo il


capo: " Coleman non è arrivata?" un altro


mormorio di voci e bisbigli si sollevò nell' aula.


La ragazza bionda accanto alla porta


commentò a voce più alta: " be, da lei c'è da


aspettarselo che non si presenti il primo giorno ...." Il professore la guardò senza dire nulla. Nel


mentre qualcuno bussò alla porta dell' aula:


"AVANTI" Disse il professore a voce alta : " per


favore ragazzi.... Iniziamo a fare silenzio ...." La


porta poi si aprì, sulla soglia apparve una


ragazza, con capelli neri colorati da qualche


ciocca bionda, gli occhi erano contornati di


nero in modo pesante e aveva un piccolo


piercing sul lato sinistro del naso. Era vestita


interamente di nero se non che i teschi bianchi


stampati sulla maglia davano un tono di luce in


tutto quel nero. Il professore Medinay sorrise:


" eccola! Ben arrivata signorina Coleman!


Prenda posto. La ragazza entrò ma prima


rivolse uno sguardo fulminante alla ragazza


bionda e uno sguardo curioso verso i nuovi


arrivati. Attraversò l'aula e prese posto


all'ultimo banco in fondo alla classe, accanto


alla finestra. Il professore si alzò: " ora che ci


siamo tutti, vi spiego brevemente ciò che


andremo ad affrontare questo anno scolastico


2009/2010. Per quanto riguarda le mie
materie.... Prenderemo coscienza dei fatti


storici più famosi e significativi e conosceremo i


più grandi autori di tutti i tempi ... quindi,


preparatevi al nostro viaggio!" Disse facendo


un gesto incitante verso di loro. Il professor


Medinay era un uomo alto, distinto , con folti


capelli castani. Aveva un aspetto piuttosto


giovanile nonostante i suoi 45 anni. Indossava


sempre un completo a giacca dalle natalità blu


e giocava con i colori delle sue cravatte per


spezzare. Aveva un espressione serena e


rassicurante, amava scherzare e fare battute


durante le sue lezioni ed era molto apprezzato


da tutti i suoi studenti per il suo carattere


positivo e incoraggiante. Un professore


davvero fuori dal comune a detta degli altri.


Le due ore con il professor Medinay


trascorsero quasi in un baleno: " bene ragazzi,


siamo quasi al capolinea per oggi. Mi


piacerebbe sapere un po' da ogni uno di voi


che cosa ha combinato l'estate appena


trascorsa. Per ciò, vi do un componimento da fare a casa per Giovedì...." Non fece in tempo a


concludere che dall'aula si sollevarono


polemiche: " NO, NO RAGAZZI, NON


COMINCIAMO.... Ho bisogno di verificare il


vostro grado di scrittura dopo questi mesi di


ozio....se non sbaglio questo è l'anno del vostro


diploma ... quindi rimboccatevi le maniche!!" la


campanella suonò, il professore si alzò dalla


sedia e salutò la classe. Tutti gli alunni si


alzarono per sgranchirsi le gambe. C'era un


gran fermento e un gran vociferare. Perla si


girò verso Hayden: " beh, non ho fatto gran


che' quest'estate...." Hayden sorrise: "


pensandoci bene neanche io...." Perla si


avvicinò a lui per guardare il foglio delle lezioni.


Hayden si sentì come stordito. Il profumo dei


capelli di lei era così dolce e buono che non


poté restarne indifferente. : " em... abbiamo un


ora di Spagnolo e poi scienze naturali....."


Hayden scosse la testa facendo un espressione


infastidita: " che c'è? Non ti piace come


materia? Guarda che non è male...." Hayden non sapeva che dire, poi cercò di risponderle: "


questa mattina mia madre mi ha annunciato


che avrebbe fatto l'insegnante... in questa


scuola...." Perla lo guardò stupita: " ma dai....


Non mi dire che...." Hayden annuì: " già....


Proprio così, sarà l'insegnante di scienze


naturali" " capisco..." Perla lo guardò


incuriosita. Avrebbe voluto saperne di più su di


lui, ma l'insegnante di Spagnolo era già entrata.


Era una signora dall'aspetto giovane , portava


una camicia a maniche lunghe color violetta e


un paio di jeans sbiaditi, i capelli raccolti in una


coda di cavallo. Prese il libro e alcune fotocopie


dalla sua cartella blu guardando poi verso la


classe: " bene! Buon inizio scolastico ragazzi.


Come molti di voi sanno io sono la


professoressa Cortez . Questo anno non mi


limiterò ad insegnarvi lo spagnolo nella sua


forma più ovvia, ma ci concentreremo


soprattutto nello Spagnolo scritto. Vi devo


preparare all'esame poiché vi verrà chiesto di


scrivere un componimento in lingua straniera e voi lo farete senza alcun problema... anche se


alcuni di voi non sono ancora pronti per


questo, quindi vi preparerò ad affrontarlo"


erano tutti molto attenti, si leggeva benissimo


nei loro occhi che nonostante fosse ancora


presto l'esame gravava sulle loro teste come la


famosa spada di Damocle.
Perla non sembrava molto preoccupata, non


perché andasse benissimo in Spagnolo, se la


cavava discretamente, ma più che altro il


tempo degli esami le sembrava ancora lontano


. In fondo era il primo giorno di scuola, perché


preoccuparsi?. Era molto più intenta ad


osservare Hayden senza farsene accorgere. La


guardava spesso, le sorrideva e lo sguardo di lui


pareva parlare da solo.


L'ora di Spagnolo terminò con il suono


squillante della campanella, nessuno era al


proprio posto. Tutti erano in giro per l'aula,


qualche ragazzo era seduto sui banchi, altri


invece giocavano con le palline di carta.


All'improvviso entrò in aula una donna davvero bella, molto elegante, vestita di blu, capelli


castani che scendevano sulle spalle. Aveva con


sé una cartella di semi pelle nera e il registro.


Tutti in classe tornarono immediatamente ai


loro posti. Hayden pareva agitato e cercava di


evitare lo sguardo della donna. Perla capì


subito che quella era la madre del ragazzo. Si


capiva anche perché c'era una certa


somiglianza con lui, soprattutto nei tratti del


viso e nei modi di fare.


La donna prese il gesso dalla cattedra, pareva


agitata ma contenta allo stesso tempo: " sono


la vostra nuova insegnante di scienze naturali,


la signora Treem..."

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