FERMACAPELLI

Perla ricevette una telefonata dalla madre

"Perla, insomma, dovevi essere a casa un ora fa! Tutto bene?"
Perla si sentiva ancora girare la testa per quei baci
"Si mamma, adesso arrivo a casa.."
Cominciò a pedalare, aveva impresso nella sua mente le labbra di Hayden, pensò solo a quello per tutto il tragitto che la portò a casa.
Una volta messa via la bici entrò in casa.
Sua madre stava sistemando il tappeto davanti al divano, Tigrino era sdraiato sul pavimento, Felix su una sedia.
La madre si soffermò a guardare la figlia un po' perplessa

"Cara, hai il viso arrossato, hai pedalato troppo in fretta.. sdraiati un po', ti preparo una merenda e magari un the freddo."
Perla sapeva che il motivo del suo viso arrossato non era per la pedalata ma per l'emozione e i sentimenti che provava, ma non lo avrebbe mai confidato a nessuno.
Voleva tenere quel momento solo per lei.

Hayden sistemò la moto in garage, corse in casa e con il fiatone domandò senza nemmeno guardare chi avesse davanti

"È possibile che io possa vedere il futuro?"
La madre si girò di scatto e il signor Cool posò il giornale sul tavolo

Hayden: " insomma! Non state lì zitti!! È possibile??"
Il signor Cool rispose con tono insicuro
"Eccooo... Può essere... Ma non ti era mai capitato prima?"
Hayden scosse il capo
"No, mai, è la prima volta, per questo non sono sicuro.. magari era solo una mia immaginazione.."
Non aggiunse nient'altro e corse in camera.
Il signor Cool sapeva quello che il figlio aveva visto.
Purtroppo non poteva né rassicurarlo né confermare quella visione.
Le sue ricerche stavano andando avanti.
A volte stava in piedi notti intere, ma non aveva ancora trovato qualcosa di utile.
Se le cose non fossero andate come sperava, sarebbero dovuti tornare il prima possibile su Sirius88 e cancellare il loro ricordo a tutti quelli con qui erano stati in contatto durante la loro permanenza.
Era orribile da pensare, abbandonare tutti al terribile destino che li aspettava, ma quella era la prospettiva che si poneva, l'unica soluzione.

Perla si addormentò quasi subito quella sera, il giorno dopo avrebbe avuto l'allenamento con la sua squadra, ma prima di tutto, l'avrebbe aspettata Hayden che l'avrebbe accompagnata a scuola.
Non vedeva l'ora di rivederlo e magari si sarebbero baciati ancora.. strinse il suo cuscino e chiuse gli occhi mormorando una filastrocca

"Luna, luna, accompagnami tra le stelle, abbraccia il mio sonno con la tua luce e regalami sogni argentati..."

Hayden era nel letto, dormiva, ma il suo sonno era tormentato

"Perla piangeva, ti prego Hayden aiutami, Hayden è tutto distrutto, Hayden salvami..."
Sentiva la voce di Perla, disperata, avvertiva la sua disperazione, la paura.
Vedeva con i suoi occhi la desolazione e la distruzione.
Il ragazzo si mise a piangere dalla disperazione.  Stava male, non capiva se quello che vedeva accadrà o se semplicemente ha visto quello che ha passato Perla, 100 anni prima, quando ancora non si conoscevano, perché comunque, nel suo futuro la Terra è scomparsa e Perla c'era.
Si sentiva ancora più male a pensarci.
In verità non aveva mai pensato prima d'ora a tutti quelli che sono morti nell'esplosione.
Quel pensiero non lo sfiorò mai, non pensò mai a come avevano vissuto quei ultimi istanti terribili.
Rabbrividì. In quel momento si sentì una persona orribile, egoista.
Quella sera, si ripromise che se fosse successo ancora, questa volta, non sarebbe scappato..

Perla si svegliò molto presto la mattina seguente, si sfilò il pigiama rosa e fece un bel bagno profumato.
Era felice perché mancava poco al suo incontro con il bel Hayden.
Lo avrebbe baciato lei se lui non si sarebbe fatto avanti oggi..

Le 8 arrivarono quasi subito.
Perla era davanti al cancello celeste della sua casa.
Salutò la signora Colben che era come ogni mattina sulla veranda seduta sulla sedia a dondolo a gustarsi una tazza di the allo zenzero.
L'anziana notò con piacere che la ragazza non si separava mai dal fermacapelli che le aveva donato. Pensò che aveva fatto fare una bella fine a quel oggetto che le aveva portato tanta fortuna. Sorrise, cullata da quel felice pensiero, finendo l'ultimo sorso di the.

Hayden era molto stanco.
Non aveva chiuso occhio quella notte.
Le sue paure gli affollavano la mente.
Prese la moto e partì veloce, non voleva far aspettare Perla.
Arrivò da lei in pochissimo tempo.
La vide splendida quella mattina, vestita con una camicetta celeste e un jeans blu scuro, la sua tracolla scintillante e la sua sacca per l'allenamento di basket
Hayden: " Buongiorno... Sei.. STUPENDA.."
Disse guardandola con voce sognante.
Perla sorrise
Perla: "Ti ringrazio.. anche tu in realtà.." rispose con evidente emozione.
Hayden le prese la mano

"Pronta?"
Perla annuì, poi si avvicinò e lo baciò.
Un bacio tenero e leggero sulle labbra calde del ragazzo.
Hayden la accarezzò lungo la schiena perfetta e sinuosa.
Un brivido percorse la ragazza che si strinse a lui.
Salì poi sulla moto stringendosi a lui mentre le ruote sfrecciavano sull' asfalto.

La signora Colben assisti' a tutta la scena e si sentì davvero felice.
Il suo fermacapelli aveva funzionato ancora una volta, pensò.
Rientrò in casa, ricordando i tempi della sua giovinezza.

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