Capitolo XX: Mahalo

Capitolo XX: Mahalo

Steve guidò fino a casa di Leilani, dove stavano trascorrendo il fine settimana, in un insolito silenzio; ormai Leilani lo conosceva abbastanza bene per poter dedurre, dalla sua espressione pensierosa, che stava meditando seriamente su qualcosa d'importante, e decise di lasciarlo riflettere in pace: poiché detestava essere distolta dalla proprie elucubrazioni, rispettava quelle altrui.

Una volta giunti a casa, mentre Leilani apriva la porta d'ingresso Steve uscì dal proprio silenzio con un commento forse banale, ma sicuramente sentito:

"Sono molto contento per Danny e Rachel."

"Sì, anch'io", dichiarò Leilani, entrando, "E anche che ci abbiano chiesto di essere i loro testimoni di nozze."

"Già", annuì Steve, entrando a sua volta e chiudendo a chiave, "Dovremo cominciare a pensare al regalo... Secondo te, che cosa farebbe loro più piacere, o più comodo?"

"Indagherò con Rachel", rispose lei, togliendosi i sandali dal tacco alto, "Hm, devo metterci un cuscinetto di gel, mi fanno male i piedi..."

"Vuoi un massaggio?"

Steve era molto bravo coi massaggi, ma Leilani gli sorrise per rassicurarlo e scosse il capo in segno negativo:

"No, grazie, non è niente di che...Basta una doccia veloce."

In camera da letto, Leilani si liberò rapidamente del vestito e lo appese nell'armadio, poi prese la sua corta camicia da notte e si diresse in bagno; mentre si spogliava a sua volta, Steve la covava con gli occhi, ma fece in modo che lei non se n'accorgesse. Era molto tempo ormai che rimuginava su una cosa, e sentiva che era venuto il tempo di dirgliela, ma ancora non sapeva come fare. Non era mai stato molto bravo con le parole: era un uomo d'azione, e come tale preferiva sempre di gran lunga i fatti.

Sentì lo scroscio dell'acqua della doccia, poi il cambiamento di tonalità mentre Leilani entrava nel box di vetro. Immaginò le gocce che scendevano a rivoli lungo il suo bel corpo nudo, ed il desiderio lo accese immediatamente. Non era solo desiderio fisico; con Leilani, non lo era mai. Oh sì, la componente carnale del loro rapporto era importante e molto calda, ma lo era in virtù del sentimento che li univa, semplicemente perché ne era l'espressione fisica.

Leilani, i capelli ritorti in uno stretto nodo e fermati con una pinza in cima alla testa per non bagnarli, aveva appena cominciato a risciacquarsi dalla schiuma del sapone all'olio di monoi che usava sempre, quando sentì dietro di sé la porta del box che si apriva; un attimo dopo Steve entrò nella doccia e le circondò la vita con le braccia, attirandosela al petto. Contro un gluteo, la donna percepì subito il suo turgore virile, prova del suo desiderio per lei, e le sfuggì un oh! tanto di sorpresa che di piacere e, perché no, di soddisfazione: la lusingava sapere di avere quell'effetto, su di lui. Del resto, lui ce l'aveva su di lei, e lo sapeva bene...

Steve chinò il capo e con le labbra le accarezzò il lato del collo, poi mordicchiò la tenera e sensibile pelle laddove s'incontrava con la spalla, ed infine vi passò la punta della lingua; frattanto, una delle sue mani le risalì l'addome fino a chiudersi a coppa su di un seno, dove con il pollice le vellicò il capezzolo già eretto in attesa di ricevere il suo tocco.

Leilani sospirò e lasciò cadere all'indietro la testa, esponendo ancor più il collo al sensuale assalto di Steve; come spesso le accadeva, le ginocchia le s'indebolirono al punto che dovette posare entrambe le mani contro la parete ricoperta di piastrelle verde mare per sostenersi. Il desiderio la sommerse come un'onda di marea e le accese un fuoco nel ventre, facendole emettere un basso lamento sospiroso.

Udendola reagire a quel modo alle sue appassionate attenzioni, Steve sentì il fiato mozzarsi in gola; la girò verso di sé e le tracciò un sentiero di baci ardenti lungo il collo e la mandibola fino a raggiungerle la bocca; ma invece di baciarla, si ritrasse e la guardò intensamente.

Leilani aprì gli occhi e lo scrutò a sua volta, lo sguardo offuscato; per un lungo momento, rimasero a fissarsi l'un l'altra mentre l'acqua calda scorreva sui loro corpi, riempiendo il box di vapore ed appannando i vetri. Dopo qualche istante, Leilani scorse negli occhi di Steve – in quel momento di un burrascoso blu talmente scuro da parere quasi nero – qualcosa di diverso, un'espressione che non gli aveva mai visto finora, e che la turbò; ma poi lui si piegò in avanti e le posò la bocca sulla bocca, baciandola profondamente con quell'esplosiva miscela di passione e di tenerezza che solo lui era capace di farle provare, e Leilani non riuscì più a pensare in modo razionale.

Steve la spinse con le spalle alla parete ed abbassò una mano a sfiorare il morbido accesso alla sua femminilità; lei sollevò una gamba, agganciandola dietro alla sua, ed emise un gemito che gli fece scorrere caldi brividi lungo la schiena. Poi dovette a sua volta lanciare un gemito, quando sentì le dita di Leilani afferrarlo ed accarezzarlo audacemente.

D'un tratto, Steve fu pervaso da un'inconsueta urgenza, tanto da indurlo ad interrompere i preliminari, in cui solitamente amava indugiare a lungo, per sollevarla contro la parete del box, posizionandola contro la propria erezione. Le piastrelle erano fredde, ma Leilani, d'un subito contagiata dalla smania di Steve, non se ne accorse nemmeno e rispose alla sua mossa circondandogli la vita con le gambe; nonostante la violenza del proprio desiderio, Steve aspettò di assicurarsi che a Leilani andasse bene quel che stava facendo, e solo dopo, quando lei gli fece un impercettibile cenno affermativo, si immerse in lei. Nel momento in cui i loro corpi infine si congiunsero, entrambi sospirarono di sollievo misto a piacere.

Steve premette il viso nell'incavo tra il collo e la spalla di Leilani. Sentiva il sangue in fiamme; i suoi muscoli interni lo circondavano come un guanto, ma non era abbastanza. Niente con Leilani era mai abbastanza, per lui, voleva di più, sempre di più... e non lo intendeva in senso fisico. Lei gli faceva provare cose che non aveva mai provato con nessun'altra donna in vita sua, e quella sera era giunto ad una conclusione definitiva di cui voleva farla partecipe. Però al momento aveva altre intenzioni: era determinato a farla impazzire tanto quanto stava impazzendo lui. Cominciò a muoversi, lentamente; ma dopo pochi istanti soltanto, incapace di frenarsi, aumentò il ritmo. I suoni incoerenti che sentiva provenire da Leilani lo incoraggiarono a mantenere quel passo; scostò il viso dal suo collo e le baciò le labbra, più e più volte.

Il piacere di Leilani saliva rapidamente, ogni movimento di Steve la portava sempre più vicina alla vetta; sentendo l'intensità crescere in lei fino ad un punto intollerabile, si staccò dalle labbra di Steve e, giunta al culmine, ansimò il suo nome, completamente senza fiato.

Percepire gli spasmi che le scuotevano le viscere, udirla chiamare il suo nome, sapere di essere lui, proprio lui, il responsabile del suo piacere e della sua totale perdita di controllo, fu per Steve il più potente catalizzatore che avesse mai provato prima; con un gemito simile ad un singhiozzo, si lasciò travolgere dall'orgasmo.

Per diversi minuti rimasero l'uno tra le braccia dell'altra, tremando per i postumi dello straordinario godimento fisico ed emotivo che li aveva rapiti e trasportati ben oltre la banalità della vita di tutti i giorni.

Infine, Steve si scostò da Leilani per permetterle di riportare i piedi per terra. La sentì rabbrividire, e si accorse che l'acqua era diventata quasi fredda. Si affrettò a chiuderla, poi le sfiorò una guancia con le dita e la baciò gentilmente.

"Mia incantevole principessa...", le mormorò sulle labbra.

"Mio sexy tenente comandante...", gli sussurrò lei di rimando, sorridendo con aria sorniona. Steve sogghignò a quella descrizione, scuotendo il capo divertito, poi si allungò fuori della doccia e prese un grande asciugamano, che avvolse attorno a Leilani. Fece altrettanto per sé con un altro telo, ed infine uscirono dal box. La porta era rimasta aperta durante tutto il tempo, e l'acqua aveva abbondantemente innaffiato il pavimento. Accorgendosene, Steve assunse un'aria contrita:

"Mi spiace...", cominciò, ma Leilani sbottò in una risata:

"Stai scherzando? Ne è valsa assolutamente la pena!"

La candida spudoratezza di quella dichiarazione lo fece ridere a sua volta.

Leilani prese un paio di salviette dall'armadietto e con esse, aiutata da Steve, asciugò la pozza d'acqua, poi le ammucchiò nel box, riservandosi di gettarle in lavatrice l'indomani. Poi usò brevemente il phon, dato che l'attività che aveva condiviso con Steve nella doccia aveva finito col bagnarle un poco i capelli, ed infine li raccolse in una treccia; a Steve piacevano sciolti ma, se non li intrecciava per dormire, il mattino dopo districarli era una vera tortura. S'infilò la camicia da notte e raggiunse Steve a letto.

Con indosso soltanto i pantaloncini, lui la stava aspettando ancora perfettamente sveglio; come lei s'infilò sotto il lenzuolo, allungò un braccio per invitarla ad accoccolarsi al suo fianco, cosa che Leilani fece ben volentieri, posando la testa sulla sua spalla. Steve le baciò la sommità del capo, apprezzando la consistenza setosa dei suoi capelli contro le labbra. Sentì le dita di lei sfiorargli il petto in una carezza così colma di tenerezza che all'improvviso fu sopraffatto da ciò che provava.

"Sposami", proruppe, senza preavviso. Leilani sbatté più volte le palpebre, incerta d'aver sentito bene, poi decise che le sue orecchie non la stavano ingannando e balzò a sedere come spinta da una molla; si voltò a guardarlo, gli occhi sgranati.

"Cosa...?!", farfugliò.

Steve si sollevò a sua volta a sedere; si rendeva conto d'essere stato troppo brusco, avrebbe dovuto preparare meglio il terreno, magari fare come Danny, comprare un anello, mettersi davanti a lei con un ginocchio a terra e chiederle di fargli l'onore di diventare sua moglie... Ma era stato vinto dall'intensità dei propri sentimenti e la richiesta gli era uscita di bocca praticamente senza che se n'accorgesse. Tuttavia, era proprio questo ciò che meditava di dirle da quando avevano lasciato la nuova casa dei Williams.

Le prese le mani tra le sue.

"Ti sto chiedendo di sposarmi, Leilani Rivelli", ripeté, poi si sforzò dirle cosa provava nella sua lingua natia, "Aloha no au la 'oe, mau loa... E male ana 'oe ia'u? I wahine na'u?"

Io ti amo veramente, per sempre... Vuoi sposarmi? Essere mia moglie?

Leilani era assolutamente senza parole. Due mesi prima, Giovanni Esposito al Baci Bistro aveva complimentato Steve per la sua fidanzata ed in quell'occasione era rimasta perplessa dal fatto che lui non l'avesse corretto, ma poi aveva liquidato la faccenda come nulla d'importante, anche perché Steve non le aveva mai dato motivo di pensare che fosse il contrario. Poiché però conosceva ormai bene il suo uomo, sapeva perfettamente che lui non era il tipo da prendere simili decisioni senza averci prima ben riflettuto. Quindi era sicuramente da un po' di tempo che ci stava pensando; almeno dalla cena al Baci Bistro, a quanto pareva.

"Ke 'olu'olu?", la sollecitò Steve in tono venato d'ansia. Le stava chiedendo per favore...

"Aaah, ehm...", farfugliò Leilani, "Questo è inaspettato, per me. Non so cosa dire...", s'interruppe, di nuovo ingarbugliandosi nelle sue stesse parole, "No no no, scusa... In realtà so benissimo cosa rispondere, ma... la verità è che sono terrorizzata!"

Rise nervosamente mentre Steve, a fronte dei suoi svarioni, aggrottava la fronte in un'espressione di completa perplessità. Allora Leilani prese un respiro profondo per calmarsi e ricominciò:

"Scusami, sto avendo un attimo di totale annebbiamento mentale. Mi occorre qualche istante per riprendermi...", fece un altro respiro, poi un terzo, cercando di calmare il tumulto di pensieri che si era scatenato nel suo cervello, per non parlare del turbine di emozioni nel suo cuore, "Okay, intanto mi vuoi dire da quanto tempo ci stavi pensando?", cercò di sapere, tentando di distrarre Steve mentre lei si riprendeva.

"Da un bel pezzo", rispose lui, confermando i suoi sospetti, "Precisamente dal momento in cui sei scappata via da casa mia, il giorno in cui Catherine si è fatta viva con me", vedendo che Leilani lo guardava senza capire, Steve si spiegò meglio, "In quel preciso momento ho realizzato che tu sei la donna della mia vita, tu e nessun'altra. Se ci ho messo così tanto a parlartene, è che fino ad allora non avevo mai preso in considerazione il matrimonio. Ritenevo che non facesse per me. Per non parlare del tipo di lavoro che facevo nei SEAL, sempre in giro per il mondo impegnato in missioni ad altissimo rischio... Adesso non è granché meglio, da questo punto di vista, ma almeno sono fisso in un posto. E poi tu conosci il mio lavoro, lo conosci bene, addirittura ne fai parte. Così ho cominciato a pensare che forse potevo farlo, potevo prendere in considerazione il matrimonio... con te", fece una pausa; aveva parlato a lungo perché aveva perfettamente capito che lei aveva bisogno di tempo, ma ora la sua espressione gli diceva che era giunta al punto, "Hai detto che sai cosa rispondermi, ma che sei terrorizzata. Allora, ti prego, dimmi qual è la risposta e perché hai paura..."

Leilani non aveva smesso un attimo di guardarlo negli occhi – quegli splendidi occhi cangianti che erano stati la prima cosa che aveva notato in lui e nei quali rischiava di annegare ogni volta che la fissavano in quel modo.

"Mi piace l'idea", rispose sottovoce, "Mi piace moltissimo... ma allo stesso tempo mi atterrisce. Tuttavia... ricordi il giorno in cui ci siamo messi insieme?"

Steve sorrise amorosamente:

"E come potrei dimenticarlo? Ogni momento è impresso nella mia mente in modo indelebile."

Lei ricambiò il suo sorriso, rincuorata.

"Quel giorno ci siamo detti che eravamo spaventati, ma disposti a correre il rischio, tu con me e io con te", s'interruppe bruscamente, sentendo che d'un tratto le sue esitazioni erano svanite come nebbia al sole, "Ebbene, Steve McGarrett, lo confermo: se tu sei disposto a correre il rischio, lo sono anch'io, in barba alla paura."

Steve continuava a scrutarla negli occhi.

"È un sì?", indagò, incerto d'aver correttamente interpretato la sua affermazione. La bocca di Leilani si curvò ulteriormente, accentuando il suo sorriso.

"Ae, Kepano", confermò, usando la versione hawaiana del suo nome. Non l'aveva mai fatto prima, e la cosa lo sorprese e lo toccò profondamente. I suoi occhi si illuminarono, diventando di un brillante colore verde smeraldo; sollevò le mani di Leilani, che ancora stringeva tra le sue, fino alle labbra e le baciò, poi se le appoggiò al petto. Sotto le dita, Leilani poté sentire il battito del suo cuore.

"Mahalo", mormorò Steve, in tono basso e zeppo d'emozione. Grazie.

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