Capitolo X: Carne e anima

Capitolo X: Carne e anima

Tornò a prenderle il volto tra le mani e la baciò ancora una volta, profondamente, appassionatamente. A Leilani tremarono le ginocchia, più di prima, e nuovamente dovette aggrapparsi a lui per non cadere. Steve la strinse forte, quasi a voler fondere i loro corpi; stava impazzendo di desiderio per lei, ma per quanto avesse voglia di prenderla lì su due piedi, era ben determinato a rendere la loro prima volta assolutamente perfetta.

Si staccò dalle sue labbra, solo per deporle lievi baci agli angoli della bocca, per poi scendere lungo il lato del collo. Leilani arrovesciò la testa all'indietro, e lui ne approfittò per sfiorarle la tenera pelle della gola con le labbra e la punta della lingua. La sentì rabbrividire tra le sue braccia. Sollevò il viso per guardarla negli occhi, e per un lungo momento il tempo parve fermarsi, mentre ciascuno leggeva nello sguardo dell'altro gli stessi sentimenti e le stesse emozioni.

Le mani di Leilani si sollevarono a sfiorargli il volto con dita lievi, come un cieco che desideri imparare i tratti del viso di qualcuno; poi scesero lungo il collo, si allargarono sul suo petto muscoloso, scesero ulteriormente sull'addome provocandogli dei tremiti incontrollabili, e si infilarono sotto la sua maglietta, dove le fece scorrere attorno alla sua vita fino a posarle sulla parte bassa della sua schiena, solo per poi risalire fino alle ampie spalle. Fu la volta di Steve di rabbrividire tra le braccia di Leilani.

Leilani riabbassò le mani, afferrò l'orlo della maglietta di Steve e la tirò lentamente verso l'alto, oltre la sua testa; lui mosse le braccia per agevolarla, e l'indumento cadde a terra. Gli occhi di Leilani luccicarono di ammirazione mentre percorrevano l'ampia superficie del suo torace e delle sue larghe spalle, che aveva avuto la ventura di scorgere una sola volta oltre quattro mesi prima; il fiato le si strozzò in gola: era la bellezza virile fatta persona, una statua vivente... ed era a portata delle sue mani e delle sue labbra.

Ma prima che potesse fare un'altra mossa, Steve le prese entrambe le mani e le sollevò, portandosele alla bocca per passare gentilmente la punta della lingua su ciascun polpastrello. Leilani chiuse gli occhi, sopraffatta, mentre il suo respiro si faceva irregolare ed affannato. La sensazione della lingua di Steve sulle sensibilissime terminazioni nervose dei polpastrelli fecero contrarre i muscoli interni della sua femminilità al ritmo di ogni carezza.

Non contento, una volta finito con le dita Steve le fece scivolare un braccio attorno alla vita e la strinse contro di sé, facendole ancora una volta sentire in modo esplicito quanto disperatamente la voleva; tenendole ancora una mano nella propria, cominciò a sfiorarle la delicata pelle dell'interno dell'avambraccio con le labbra e la lingua, dal polso fino all'incavo del gomito. Le ginocchia di Leilani non la ressero oltre e si piegarono e, se lui non l'avesse tenuta fermamente pressata contro di sé, sarebbe semplicemente crollata a terra in un mucchio. Un gemito le sfuggì dalla gola mentre Steve continuava a vellicare la pelle del suo braccio fino alla spalla, al collo, alla mandibola, fino alla bocca, mordicchiandole il labbro inferiore prima di tuffare la lingua oltre la giunzione delle sue labbra per cominciare un'altra lenta e sensuale danza.

La bocca di Leilani era dolce ed inebriante come idromele, e Steve la bevve come un uomo che sta per morire di sete; il desiderio che provava per lei era così forte da farlo tremare, ma continuò a frenarsi, determinato a rendere quell'esperienza tale che nessuno dei due l'avrebbe mai potuta dimenticare, una di quelle a cui si pensa per tutto il resto della propria esistenza.

La prese in braccio, proprio come aveva fantasticato prima, e la portò dentro, salendo le scale e dirigendosi il più in fretta possibile verso la camera la letto. Qui tornò a deporla a terra, e fu la sua volta ora di sfilarle la canotta. Sotto, Leilani portava il reggiseno di un bikini bianco con decorazioni d'argento, che finì subito a terra accanto alla canotta. Per un attimo, Steve rimase a rimirare i suoi seni, piccoli e deliziosi, i cui capezzoli eretti lo ipnotizzarono, irresistibili come il canto di una sirena: si chinò in avanti e ne prese uno in bocca, suggendolo delicatamente, poi mordicchiandolo.

Leilani boccheggiava senza fiato, mentre lui passava da un seno all'altro; stava per prendere fuoco, letteralmente. C'erano ancora troppi indumenti, tra loro due. Costringendo le gambe a sostenerla, abbassò le mani che teneva aggrappate alle spalle di Steve per reggersi e gli sbottonò i bermuda; cogliendo l'invito al volo, Steve si liberò dei pantaloni e dei pantaloncini, che calciò via con impazienza. Subito Leilani tentò di allungare una mano per avvolgerla attorno alla sua erezione e ricambiare così le sue eccitanti attenzioni, ma lui non glielo permise, conscio che, se lo avesse fatto, sarebbe partito per la tangente, mentre invece voleva farlo durare il più a lungo possibile, perché era un momento irripetibile: niente, neanche il più acuto piacere che avrebbe potuto giungere in futuro, sarebbe stato paragonabile all'emozione della loro prima volta.

Gentilmente, le sbottonò i jeans ed aprì la cerniera; si chinò, procedendo ad abbassare l'indumento lungo le sue belle gambe tornite. Leilani sollevò un piede dopo l'altro per permettergli di liberarla dei pantaloni. Poi Steve la fece sdraiare sul letto, agganciò ai lati gli slip del bikini e li sfilò, adagio, scoprendola infine completamente. Ammaliato dalla visione di lei, nuda nel suo letto, Steve indugiò a guardarla, gli occhi cangianti quasi neri per il desiderio. Notando il suo sguardo famelico, Leilani sentì il proprio nucleo femminile fremere ed incendiarsi e comprese che, se Steve l'avesse presa in quell'istante, lei sarebbe stata già più che pronta per lui.

Ma Steve era d'altro avviso.

"Sei così bella, Leilani, così incredibilmente bella... Nessun'altra donna mi ha mai fatto sentire quello che sento per te. Ho bisogno di te, amore mio... e non intendo solo fisicamente..."

Ancora una volta, Leilani fu colta in contropiede dall'aperta sincerità di Steve; che fosse un uomo dai sentimenti profondi lo aveva capito ben presto, ma sapeva anche quanto gelosamente tendeva a custodirli. Eppure a lei stava mostrando il proprio cuore e la propria anima, senza veli, senza remore, senza esitazioni. Lacrime di commozione le offuscarono gli occhi; tentò di abbracciarlo per attirarlo sul proprio corpo, per sentire il calore della sua pelle contro la propria, ma lui non aveva ancora terminato il suo assalto. Non le lasciò il tempo di dire una sola parola e la baciò di nuovo, profondamente, sensualmente; le afferrò i polsi e le sollevò le mani ai lati della testa, poi scivolando lungo il suo corpo le depose una scia di baci ardenti che partiva dalla sua bocca lungo la linea della mascella, il collo e il seno, dove nuovamente usò le labbra e la lingua per sprofondarla in un lago di delizie. Leilani gemette e si agitò sul materasso, incapace di star ferma; lasciandole i polsi, Steve mosse le mani lungo il suo corpo e l'afferrò per i fianchi, bloccandola. Poi continuò a scivolare verso il basso, disegnando una rovente catena di baci sulla sua pelle mentre scendeva, finché non raggiunse la sua parte più riposta; nel momento in cui le sue labbra la toccarono intimamente, una sensazione di indescrivibile piacere attraversò Leilani come una scarica da diecimila volt e il nome di Steve le sfuggì in un grido. Inarcò la schiena e si dimenò, per quanto possibile nella gentile ma ferma presa di Steve, rantolando parole incoerenti, ma lui non si fermò finché lei, con un singhiozzo, non raggiunse l'apice del godimento. Schegge di luce dai mille colori esplosero dietro le palpebre serrate di Leilani; senza fiato, ricadde sul letto priva di forze.

Steve si sentiva girare la testa: mai dare piacere ad una donna era stato tanto appagante; ma Leilani era semplicemente speciale, per lui, tanto quanto nessuna prima di lei lo era mia stata.

Leilani aprì gli occhi, ancora appannati dal piacere; li mise a fuoco nei suoi, e le sue labbra si schiusero in un sorriso la cui dolcezza gli fece annodare lo stomaco per la commozione.

"Steve...", lo chiamò in un sussurro, tendendogli le braccia. Il significato era indubitabile, e Steve seguì il suo invito: si mosse nuovamente lungo il corpo di Leilani, stavolta verso l'alto, e si posizionò tra le sue cosce, ma non la prese ancora. Invece, la baciò sulle labbra, più e più volte, e poi le riversò sul viso una pioggia di piccoli baci. Infine si ritrasse per guardarla negli occhi; lei ricambiò il suo sguardo e solo allora, lentamente, Steve entrò in lei.

Era così umida che scivolò dentro di lei con estrema facilità; ma era così calda e lo fasciava in modo così perfetto – quasi che fosse stata modellata esclusivamente per lui – che poco mancò che venisse all'istante. Strinse i denti per trattenersi, chiamando a raccolta ogni grammo di tutta la tremenda forza di volontà che lo caratterizzava e che lo aveva reso prima un SEAL e adesso un poliziotto eccezionale: voleva portarla nuovamente al culmine prima di abbandonarsi anche lui al piacere, affinché il loro atto d'amore fosse semplicemente il migliore che lei avesse mai sperimentato in tutta la sua vita. Voleva il cuore di Leilani, voleva la sua anima, non solo il suo corpo, e voleva che lei sentisse che anche lui le stava offrendo lo stesso in cambio.

Leilani lo vide serrare la mascella e lo sentì irrigidirsi, e comprese che lui stava frenandosi per amor suo. Avrebbe voluto dirgli di lasciarsi andare, che lei aveva già avuto la sua parte, ma capì che lui stava facendo tutto questo per dimostrarle il proprio amore e la propria dedizione, e sentì gli occhi inumidirsi nuovamente di lacrime di commozione. Allora gli annodò le braccia dietro il collo e gli abbassò la testa per baciarlo perdutamente; mise tutto l'amore e tutta la passione di cui era capace in quel bacio, nel tentativo di fargli capire che era interamente, incondizionatamente ricambiato.

Pian piano, Steve tornò a rilassarsi mentre la tensione del desiderio diminuiva; cominciò a muoversi dentro di lei, lentamente, più che mai deciso a rinnovare il piacere di Leilani. Le mordicchiò teneramente la gola, il collo, le spalle, ed ascoltò con soddisfazione i lamenti ed i sospiri di lei, fino a che Leilani non lo supplicò:

"Basta, Steve, ti prego..."

A quel punto, ormai incapace di trattenersi oltre, Steve aumentò il ritmo, e Leilani si mosse con lui, incontrando ogni sua spinta con una controspinta, conficcandogli le unghie nella schiena e lasciandogli rossi marchi d'amore a forma di mezzaluna, mentre le loro lingue mimavano il movimento dei loro corpi. Ben presto Leilani non riuscì più a resistere, si strappò dalle labbra ingorde di Steve e gemette:

"Oh cielo, Steve, mi stai uccidendo! Per favore...!"

Lui aprì gli occhi – in quel momento di una tempestosa sfumatura di verde mare – e rantolò:

"Sì, amor mio, portami con te..."

Leilani non poté dire se fu l'ultima spinta di Steve oppure le sue parole, ma un istante dopo sentì le viscere ribollire di un piacere incandescente, ancor più intenso del primo, che le strappò un alto lamento:

"STEEEEVE...!"

Le contrazioni dei muscoli interni di Leilani trascinarono anche Steve oltre il punto di non ritorno.

"Oh, LANIIIIII!!!"

Il suo grido fece eco a quello di lei mentre il piacere lo travolgeva come uno tsunami. Solo più tardi si sarebbe accorto che l'aveva chiamata paradiso, e quando lo fece si rese conto che era proprio così: Leilani era il suo eden personale, il suo pezzetto di cielo, il suo giardino di delizie.

Un lungo momento sospeso al di fuori del tempo li avvinse, portandoli nei territori oltre la banale quotidianità; non era più solo la fusione di due corpi nell'atto d'amore, era l'incontro di due anime al di là della materia e dello spazio. Lacrime di inenarrabile commozione riempirono gli occhi di entrambi: nessuno di loro aveva mai provato un'intensità simile. Era come se tutti e due avessero infine scoperto il reale significato dell'allocuzione fare l'amore, e l'emozione di quella scoperta era ineffabile.

Lentamente, fecero ritorno dalle vertiginose vette del piacere – fisico ed emotivo – che avevano condiviso; i respiri di acquietarono, i battiti cardiaci rallentarono, i muscoli si rilassarono. Occorsero diversi minuti prima che riuscissero nuovamente a muoversi, ma Leilani protestò quando Steve tentò di scostarsi, preoccupato di schiacciarla col proprio peso, e lo tenne fermo mettendogli le braccia attorno al collo. Il movimento di Steve dentro di lei le provocò altre piccole contrazioni, che le fecero spalancare gli occhi per la sorpresa ed emettere un lieve gemito stupefatto; mai in vita sua aveva provato un godimento tanto intenso, amplificato all'ennesima potenza dal sentimento altrettanto intenso che provava per quell'uomo, e dal fatto che sapeva che lui la ricambiava.

Steve rinunciò a spostarsi e le ricoprì il volto di baci; era sbigottito ed euforico, perché non aveva mai sperimentato niente di simile a quello che aveva appena provato con Leilani, non aveva mai perduto così completamente il controllo di se stesso. Se aveva ancora bisogno di una conferma che Leilani era la donna della sua vita, ora ce l'aveva, al di là di qualsiasi dubbio.

Rimasero stretti ancora a lungo, scambiandosi teneri baci e amorevoli carezze; poi ad un certo punto Leilani mormorò in tono un po' timido:

"Steve, ho voglia..."

"Sono qui, piccola", le interruppe lui, scoccandole uno sguardo assassino. La giovane donna rimase un momento interdetta, poi si mise a ridacchiare:

"Non ne dubito! Ma non era quello che intendevo: ho voglia di mangiare qualcosa..."

"Appunto: sono qui, tutto per te", rise Steve; ormai aveva capito l'antifona, ma non resistette al desiderio di provocarla un po'. Leilani lo colpì giocosamente con un pugno alla spalla:

"Ma smettila...! Quella famosa bistecca di cui si parlava...?"

"Ma tu guarda questa donna, preferisce una bistecca al sottoscritto...", finse di lagnarsi lui, ma in quella il suo stomaco emise un eloquente brontolio, "Ops..."

Si misero tutti e due a ridere, l'ilarità di ciascuno cagionata ed alimentata da quella dell'altro. Finalmente riuscirono a calmarsi, e Steve si scostò da Leilani, non senza riluttanza.

"Ho un paio di bistecche in freezer, se tu prepari l'insalata io mi metto al barbecue", le propose, raccattando i propri vestiti sparsi per mezza stanza.

"D'accordo", accettò lei, facendo altrettanto.

Mezz'ora dopo si misero a tavola sul terrazzo, nella luce declinante di quel giorno così importante nella vita di entrambi; anche se le pietanze erano semplici, Steve aprì una bottiglia di pregiato vino rosso della California: sentiva di aver un valido motivo per festeggiare. Sul tavolo posizionò diverse candele in bicchierini colorati, in modo da creare un'atmosfera ancor più romantica, confermando a Leilani che era un uomo che non aveva paura di mostrare il proprio lato tenero, perlomeno alle persone di cui si fidava. E lei era certamente una di esse.

Sopraggiunse l'improvvisa notte tropicale, e solo la luce delle candele illuminava il loro desco, mentre si guardavano negli occhi, spesso dimenticando di mangiare ed impiegando così un'eternità a finire di cenare.

Dopo cena andarono a passeggiare mano nella mano lungo la spettacolare spiaggia della baia di Kailua, alla luce delle stelle che tappezzavano il cielo, più sfolgoranti di diamanti posati su seta nera. Steve si fermò ad osservarle.

"In nessun posto come qui le stelle brillano così tanto", considerò, lui che di cieli ne aveva visti tanti, a tutte le latitudini, "Nel deserto australiano, anche, ma trattandosi di costellazioni a cui non sono abituato, il cielo mi è sempre parso estraneo e, in qualche modo, inquietante..."

"So cosa vuoi dire", confermò Leilani, "Sono stata anch'io nell'emisfero australe – una volta in Sudafrica e un'altra in Argentina – e ho avuto la stessa sensazione... Anche già la latitudine diversa è vagamente inquietante. Non c'è niente come il cielo di casa tua..."

"Hai proprio ragione."

Proseguirono ancora un po', poi tornarono indietro, camminando con lentezza.

"Dormi da me, stanotte?", domandò Steve mentre rientravano in casa.

Leilani esitò solo un momento, non perché non fosse sicura di cosa volesse fare, ma per risolvere un piccolo problema pratico.

"Sì, ne sarei felice", disse quindi, "Devo però fare un salto a casa mia a prendere un paio di cose."

"Se ti riferisci allo spazzolino da denti, ne ho di nuovi e posso dartene uno..."

"Ed immagino che mi presteresti anche una tua tshirt per la notte, vero?", indagò lei divertita, poi scosse la testa, "Non è solo quello: assumo la pillola anticoncezionale per ragioni mediche, ma non ho l'abitudine di portare il blister con me se non prevedo di trascorrere la notte fuori."

Alla luce del lampadario del soggiorno, Leilani vide Steve aggrondarsi di colpo.

"Che idiota, non ho neppure pensato di chiederti... sai, per la nostra sicurezza..."

"Se stai parlando di malattie sessualmente trasmissibili", disse Leilani tranquillamente, "ci fidiamo abbastanza l'uno dell'altra da non aver bisogno di chiedere. Quanto a prevenire una gravidanza non programmata, poiché sono automaticamente coperta dalla pillola non ho avuto questa preoccupazione neanche per un istante."

Steve era però ancora arrabbiato con se stesso.

"Okay, va bene, ma questo non giustifica la mia imprudenza", dichiarò, "Avrei dovuto pensarci."

"Tipico ragionamento da haole!", esclamò Leilani ridendo, "Andiamo, inutile preoccuparsi di qualcosa che è già successo, e che comunque non ha portato alcun danno... Eventualmente, ti sia di lezione per un'altra volta."

Steve si mise le mani ai fianchi e la guardò, improvvisamente pensieroso.

"Non ci sarà un'altra volta", disse lentamente, in tono convinto, "nel senso che non ci sarà un'altra volta nella mia vita in cui farò l'amore con una donna per la prima volta e non penserò alle conseguenze, e questo semplicemente perché so che tu sei l'unica donna con cui farò l'amore per il resto della mia vita."

Quella dichiarazione, così franca ed espressa in tono tanto risoluto, lasciò Leilani a bocca aperta.

"Ah... wow", mormorò, incapace di metter assieme una frase che avesse senso, "Questo lo chiamerei andarci giù di brutto... Mi piace", gli sorrise debolmente, sentendosi frastornata, "ma confesso che mi fa un po' paura."

Steve si grattò sotto l'orecchio, in una mimica che Leilani aveva imparato a riconoscere come espressione di momentaneo imbarazzo; era bravo a metter su una faccia di pietra per non rivelare i propri sentimenti, ma quei piccoli gesti lo smascheravano.

"Ne fa un po' anche a me", rivelò, "ma voglio correre il rischio. Con te."

Il sorriso di Leilani divenne più ampio e sicuro.

"Anch'io", rispose candidamente. L'espressione di Steve si distese mentre contraccambiava il suo sorriso.

"Vado e torno", disse Leilani, prendendo la borsetta e pescandone la chiave dell'auto. Steve l'accompagnò alla porta e le diede un bacio prima di lasciarla uscire.

Poco più di mezz'ora dopo, la giovane donna era di ritorno con un borsone sportivo contenente il necessario per trascorrere una notte fuori casa. Ormai si era fatto tardi, e lei e Steve andarono a dormire; ma non si addormentarono molto presto.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top