Capitolo VIII: Una canzone d'amore

Capitolo VIII: Una canzone d'amore

Trascorse altro tempo, durante il quale Steve non riuscì ad organizzare la festa a casa propria; intanto le nozze di Sheila e Nahele si avvicinavano. Leilani non aveva nessuna voglia di presentarsi senza un cavaliere, ma le sue previsioni si rivelarono esatte: tutti i suoi vecchi amici erano sposati o perlomeno fidanzati. Finché non rivolse il pensiero ai nuovi amici, tra cui Danny. Nei due mesi trascorsi dal pranzo inaugurale della sua casa, Danny aveva capito di non aver possibilità con lei, ma invece di prendersela, come avrebbe potuto fare un uomo meno intelligente di lui, aveva trasformato la sua attrazione per lei in amicizia disinteressata. Flirtavano ancora scherzosamente, come prima, ma il loro rapporto era cambiato; Kono se n'era accorta, ed aveva tirato mentalmente un sospiro di sollievo. Tuttavia delle elucubrazioni di Kono, Leilani era completamente ignara mentre concludeva che, se Danny non era impegnato con Grace il fine settimana del matrimonio, avrebbe potuto farle da accompagnatore.

Fu fortunata: in effetti, il detective era libero e fu lieto di accettare.

OOO

Il giorno seguente, mentre usciva per la pausa pranzo, Leilani si sentì chiamare da Steve:

"Scusa, hai un minuto?"

"Certo", rispose lei, deviando per entrare nel suo ufficio, "Dimmi pure."

"Tra dieci giorni si sposa un mio cugino", le disse lui, senza preamboli come nel suo stile, "Mi ha detto di portare un'amica, e ho pensato a te, se sei libera."

Dieci giorni? Leilani si sarebbe morsa una mano per la frustrazione: non era possibile, Steve le chiedeva un appuntamento – okay, per una situazione formale, non romantica, ma si sarebbe volentieri accontentata – e lei era già impegnata!

"Grazie, Steve, ma... quando sarebbe, di preciso?", indagò, in un ultimo sprazzo di speranza: se era di domenica, poteva anche farcela, anche se due matrimoni in due giorni l'avrebbero stroncata...

"Sabato 7 aprile."

Niente da fare, pensò Leilani.

"Mi spiace, ho un impegno quel giorno...", disse, rammaricata.

"Sì, capisco", annuì Steve, nascondendo accuratamente la propria delusione, "Avrei dovuto chiedertelo prima, dieci giorni di preavviso sono pochini..."

"No no, anche se me lo avessi chiesto due mesi fa non avrei potuto", si affrettò a spiegare Leilani, "Anch'io sono di matrimonio, si sposa una delle mie migliori amiche, Sheila..."

Le sopracciglia di Steve si sollevarono di scatto fin quasi a toccare la linea dei capelli.

"Eh? Per caso lo sposo di chiama Nahele Raymonds?"

"Sì... perché, lo conosci?"

lui, il mio cugino che si sposa!"

Leilani scoppiò a ridere incredula:

"Ma tu guarda com'è piccolo il mondo! Conosco Nahele dai tempi del liceo... ehi aspetta, allora sei tu il cugino in Marina di cui ogni tanto mi parlava! Ma non mi ha mai detto che era un SEAL..."

"Non lo sapeva", spiegò Steve, "Dopo che sono entrato in Marina ci siamo un po' persi di vista, ero sempre in giro per il mondo e quando tornavo era sempre una toccata e fuga. È finita che abbiamo ripreso a frequentarci solo quando mi sono stabilito nuovamente qui", la fissò, "Beh, a questo punto direi che possiamo andarci insieme, a maggior ragione, no?"

Quegli occhi, in quel momento di un verde brillante, misero in serio pericolo l'autocontrollo di Leilani.

"Ehm, ho già un accompagnatore", spiegò, "Danny. Ma potremmo fare un ménage à trois!", sorrise alla propria battuta con ostentata disinvoltura, "Sai che invidia, tutte le altre signore presenti?"

Steve fece buon viso a cattivo gioco e rise, ma avrebbe volentieri strozzato Danny.

"Sicura che non farei da terzo incomodo?", indagò in tono leggero, anche se sotto sotto non scherzava affatto.

"Ma figurati!", Leilani scosse la testa, facendo ondeggiare la lunga coda di cavallo che era la sua acconciatura abituale al lavoro, "Dico davvero, possiamo andare tutti e tre insieme. Avvisiamo gli sposi e ci facciamo mettere allo stesso tavolo."

"D'accordo allora", accettò Steve, pensando che rifiutare, a quel punto, sarebbe stato scortese, oltre che fuori luogo, "Chiamo Nahele e glielo dico."

"Perfetto. Io vado a dirlo a Danny."

Leilani tornò sui suoi passi e s'imbatté proprio nel detective.

"Viene anche Steve, al matrimonio di Sheila e Nahele", gli annunciò. Danny inarcò le sopracciglia:

"Come?"

"Ho appena scoperto che è cugino dello sposo, ed è stato invitato anche lui. Gli ho proposto di andarci tutti e tre insieme, non ha molto senso che ci venga da solo, ti pare?"

Omise di dirgli che Steve aveva pensato di chiederle di fargli da dama: Danny aveva trasformato la propria attrazione per lei in amicizia perché aveva capito che non era interessata a lui nel modo in cui avrebbe voluto, ma non era il caso di rigirare il coltello nella piaga.

"Hai ragione", concordò Danny, "Allora passo a prendere prima lui, poi veniamo da te."

"Molto bene."

OOO

Il giorno del matrimonio, Danny e Steve giunsero puntualmente a casa di Leilani. Danny era elegantissimo nel suo completo di lino color écru e l'immancabile cravatta, in seta lucida color grigio perla, mentre Steve aveva indossato l'alta uniforme. Leilani sentì l'auto arrivare ed uscì sul patio ad accoglierli; portava un abito corto dal taglio semplice ma molto chic, di leggera mussola color verde acqua e con sottili spalline di strass dorati; al collo aveva un pendente di un raro tipo di corallo verde, mentre i capelli erano raccolti in un'acconciatura morbida. Una pochette dorata e sandali ugualmente dorati e dal tacco alto completavano la sua mise da cerimonia, non classica ma ugualmente raffinata.

"Sei bellissima", le disse Danny, rubando le parole di bocca a Steve, che si trattenne a stento dal fulminarlo con gli occhi. Leilani si mise le mani sui fianchi e li squadrò:

"E voi siete tutti e due da infarto, ragazzi", dichiarò in tono sfrontato, e rise alle loro espressioni sbalordite, "Le altre invitate moriranno di invidia...", rincarò la dose, ridendo poi ancor più forte delle loro facce, che da sorprese divennero stralunate.

Passato il momento ilare, chiuse la porta e si diresse alla propria auto, un SUV bianco. Vedendoli ancora fermi, si girò a guardarli:

"Andiamo con la mia auto, così non perdo tempo a indicare la strada per la casa di Sheila prima e per il ristorante dopo. Inoltre, in questo modo non litigate come al solito su chi di voi due guida peggio."

Attraverso il collegamento audio, li aveva sentiti spesso bisticciare, specialmente durante gli inseguimenti. A sentire Danny, Steve guidava come un pazzo e prima o poi gli avrebbe fatto venire una sincope, mentre secondo Steve Danny al volante era un imbranato.

Steve guardò dubbiosamente i tacchi dei sandali di Leilani, alti e sottili, ma decise di non aprir bocca. La giovane donna tornò ad incamminarsi e salì al posto di guida del proprio veicolo; Danny si affrettò a salire al suo fianco, così a Steve non rimase che sedersi dietro.

Leilani era china in avanti e pareva trafficare sotto il volante; confusi, i due uomini si scambiarono un'occhiata. Poi Leilani tornò a rizzare la schiena e passò a Danny i suoi sandali. Il detective li prese e sbatté le palpebre, ancor più confuso di prima; allora lei accennò ai propri piedi, ai quali ora calzava un paio di infradito con una zeppa appena accennata. Sia Danny che Steve fecero tanto d'occhi.

"Ehi, mica avrete creduto che guidassi con quei tacchi, vero?"

Steve fu molto contento d'esser stato zitto, prima.

OOO

Sheila abitava a Kahaluu, a quindici minuti da Kailua in direzione nord-est, lungo la strada litoranea. La casa della sposa – a dire il vero, era la casa di entrambi gli sposi, dato che già convivevano, ma Nahele era andato a dormire dai suoi genitori in modo che potessero arrivare separatamente sul luogo della cerimonia – aveva già cominciato a riempirsi di invitati, e l'arrivo di Leilani con due cavalieri, per di più entrambi così affascinanti, fece sensazione. Avvertita, Sheila andò incontro all'amica; indossava un abito bianco dallo stile semplice, senza spalline, e una lei di fiori colorati le ornava il capo; aveva tenuto fede al proprio proposito di vestirsi in stile misto formale e hawaiano, ed era semplicemente incantevole.

Leilani le presentò i suoi accompagnatori:

"Sheila, questi sono il tenente comandante Steve McGarrett e il detective Danny Williams. Ragazzi, vi presento la mia carissima amica Sheila Cook, tra poco Raymonds."

Steve infilò il berretto sotto il braccio e strinse la mano alla sposa:

"Mio cugino è un uomo fortunato", commentò.

"Grazie, comandante", disse Sheila, lusingata, porgendo la mano a Danny.

"Concordo", dichiarò il poliziotto, sorridendole.

"Leilani, puoi aiutarmi un attimo col rossetto?", le chiese Sheila. La giovane donna ne fu un po' sorpresa, dato che la sposa era chiaramente già truccata al gran completo, ma la seguì; capì subito che era stata una scusa per parlarle a quattr'occhi:

"Nahele mi aveva detto che venivi con due cavalieri, ma potevi avvisarmi che erano due schianti simili, a momenti mi veniva un attacco apoplettico!", Sheila la rimproverò scherzosamente, "Dimmi un po', quale dei due è il tuo boyfriend?"

"Nessuno", rispose Leilani ridendo, "Siamo colleghi di lavoro, e buoni amici, ma niente di più..."

"Ah sì?", fece la sposa, poco convinta, "Dai, dimmi che almeno uno te lo spupazzi, ogni tanto..."

Leilani rise ancor più forte a quell'espressione:

"Ma nient'affatto!"

Sheila sbuffò incredula:

"Non mi dire che non ci hai nemmeno mai pensato!"

"Beh...", fece Leilani in tono di ammissione, e all'occhiata trionfante dell'altra si difese, "Ehi, l'hai appena detto tu che sono due schianti, vorrei vedere quale donna sana di mente non farebbe almeno un pensierino su uno dei due..."

Sheila sospirò comicamente:

"Se non fossi pazza di Nahele, io farei un pensierino su tutti e due!"

Risero a crepapelle, come facevano da ragazze quando parlavano dei ragazzi; ma nella risata di Leilani c'era una nota amara: entrambi gli uomini erano dei gran bei pezzi di figliolo, brave persone, gentili, leali, generosi, divertenti... ma mentre Danny era – o almeno era stato – disponibile, Steve non lo sembrava affatto. Ah, come sarebbe stato tutto più facile se si fosse innamorata del primo invece che del secondo! Perché non si poteva comandare al cuore? Ma tanto Pele che Hi'iaka si erano innamorate senza volerlo di Lohiau, e se neppure le dee erano capaci di amare o non amare a comando, come poteva farlo lei, una semplice donna mortale?

"Cambiando discorso...", fece Sheila, richiamandola al presente, "Volevo chiederti un favore."

"Ma certo, dimmi pure!"

"Al banchetto nuziale canteresti una canzone a Nahele da parte mia?", chiese la sposa, "Ti ricordi che ti ho raccontato che, mentre ero in coma all'ospedale e lui mi vegliava, mi diceva sempre sei la mia lady, e io sono il tuo uomo, torna da me, e c'è una canzone di Céline Dion che è proprio perfetta..."

Leilani rammentava perfettamente quel particolare, ed aveva sempre pensato che fosse terribilmente romantico. E conosceva anche molto bene la canzone, una delle sue preferite di quella cantante.

"Va bene", accettò, "Sono un po' arrugginita col canto, ma lo farò volentieri."

OOO

Dalla casa di Sheila al Sunset Beach Park c'era una mezz'ora di tragitto in automobile; la sposa salì col padre sulla Mercedes decappottabile bianca presa in affitto per l'occasione, tutta addobbata di fiori e foglie nel miglior stile hawaiano re-interpretato in chiave moderna, e le auto degli invitati si accodarono. Giunti al parcheggio del parco, abbandonarono i mezzi e si diressero a piedi sul luogo della cerimonia, che si sarebbe svolta proprio in riva al mare. Tutti gli invitati si liberarono delle scarpe per poter camminare più agevolmente sulla sabbia; finita la cerimonia, avrebbero avuto a disposizione fontanelle ed asciugamani per pulirsi i piedi e rimettersi le calzature prima di recarsi al ristorante dove si sarebbe tenuto il banchetto nuziale.

Tutti ricevettero ghirlande di fiori, poi si accomodarono sulle sedie pieghevoli predisposte sulla spiaggia, al riparo dal sole sotto un tendone, gli invitati dello sposo a sinistra, quelli della sposa a destra; a rigore, Steve avrebbe dovuto mettersi assieme agli invitati dello sposo, ma poiché era assieme a due della sposa, rimase con loro.

Nahele, abbigliato con un elegante completo di lino bianco con fusciacca rossa e con al collo una lunga lei di foglie verdi, prese posizione davanti, con accanto il testimone – suo fratello maggiore Lo'hua – e la funzionaria civile che avrebbe celebrato la cerimonia.

Attaccò la marcia nuziale, proveniente da una pianola elettronica suonata da una professionista, e tutti si girarono a guardare la sposa che arrivava al braccio di suo padre. Leilani si voltò a lanciare un'occhiata all'amico di gioventù e lo vide radioso, letteralmente illuminato d'amore. Darei il braccio destro perché Steve mi guardasse così, pensò, mentre un groppo di commozione – ma anche di autocommiserazione – le saliva alla gola. Maledizione, non era il momento di essere triste, due dei suoi migliori amici finalmente convolavano a nozze e quello era il loro giorno più bello, non doveva rovinarlo con le sue paturnie! Ingoiò il nodo alla gola e si obbligò a sorridere.

Lo sposo dette inizio al rituale suonando una grande conchiglia, rivolto verso il mare, per richiamare l'attenzione delle divinità su quanto stava per avvenire. La cerimonia in sé fu piuttosto breve ma intrisa di commozione, dato che la funzionaria che la celebrava era zia della sposa e non si limitò all'arido rito civile, ma fece un bel discorso sull'amore e sulle prove della vita, riferendosi palesemente all'incidente di Sheila che per poco non l'aveva strappata ai suoi cari. Seguì la benedizione di un pastore anglicano prima e di una kahuna hawaiana poi, in rappresentanza della fede religiosa rispettivamente della sposa e dello sposo. Alla fine, gli sposi lanciarono in mare alcune delle loro lei come offerta propiziatoria.

Il banchetto nuziale si svolse nel romantico ristorante Ola presso il Turtle Bay Resort di Kahuku, a dieci minuti dal Sunset Beach Park, dove vennero serviti piatti di cucina hawaiana contemporanea con sottofondo musicale di ukulele, chitarre e tamburelli; Leilani sedette tra Steve e Danny al tavolo che era stato loro assegnato in compagnia di altre cinque persone, tutti amici della sposa in gran parte conosciuti da Leilani, ed un paio anche da Steve, che si dimostrarono assai simpatici.

Poco prima che venisse portata la torta nuziale, Sheila si avvicinò a Leilani per chiederle della canzone. La giovane donna si rivolse ai suoi accompagnatori:

"Ora canterò una canzone a Nahele per conto di Sheila", spiegò, "ma ho bisogno che uno di voi due mi faccia un favore."

"Quello che vuoi", fu svelto ad offrirsi Danny. Di nuovo, Steve provò l'impulso di strozzare l'amico.

"Puoi contare su di me", dichiarò, sforzandosi di parlare normalmente e non a denti stretti. Leilani percepì la stranezza del suo tono, ma non ne comprese il motivo.

"Ehm, mi basta uno di voi", fece, un po' a disagio, "Ecco, si tratta di una canzone d'amore, e per darle la giusta enfasi mi serve un... come dire... un contraltare, insomma un finto innamorato, perché non posso certamente mettermi a fissare lo sposo come se fossi pazza di lui. Danny, ti spiace se uso te?"

"Usami pure quando e come vuoi, piccola!", la esortò il detective ridendo. Sotto il tavolo, Steve strinse i pugni fino a piantarsi le unghie nei palmi.

"Non esagerare, ragazzone biondo", lo rimproverò Leilani ridendo, "Allora vado."

Andò dunque a prendere il microfono che le era stato preparato e chiese l'attenzione generale. Il brusio della conversazione cessò e centoventi paia d'occhi si fissarono su di lei. La cosa non la intimidì punto ed attaccò spigliatamente il discorso che si era preparata a mente:

"Penso lo sappiano tutti i presenti", esordì, "ma ciò non di meno desidero rinfrescarvi la memoria: quasi due anni fa, Sheila ebbe un brutto incidente, che la fece rimanere in coma per quasi tre mesi. In tutto quel tempo, Nahele non lasciò mai il suo capezzale, continuando a parlarle, a raccontarle storie, a cantarle canzoni, a leggerle libri. I genitori di Sheila naturalmente lo aiutavano in questo, e anche alcuni amici che oggi sono qui a festeggiarli, ma è stato lui, Nahele, quello che più si è impegnato, dimostrando una volta per tutte quanto era vero e profondo il suo amore per Sheila...", fu interrotta da uno scrosciante applauso che fece arrossire lo sposo, mentre la sposa gli rivolgeva un sorriso adorante, "La frase che più le ripeteva", riprese Leilani, quando l'acclamazione cessò, "era sei la mia lady, io sono il tuo uomo, torna da me. E così è stato: Sheila è tornata da Nahele, e oggi, nel giorno del loro matrimonio, vuole dedicargli una canzone."

Leilani fece un cenno al deejay, che fece partire lo stereo con la base del brano di Céline Dion, intitolato The Power of Love. Sulle poche note introduttive, la giovane donna si voltò a guardare Danny negli occhi e gli sorrise dolcemente.

The whispers in the morning  [I sussurri nel mattino]

Of lovers sleeping tight [Di amanti che dormono profondamente]

Are rolling like thunder now [Rotolano come tuoni ora]

As I look in your eyes [Mentre guardo nei tuoi occhi]

La voce di Leilani era calda e sensuale, piena e quasi potente come quella della cantante canadese, ma di gradazione più bassa, un mezzosoprano piuttosto che un soprano. Un brivido corse lungo la spina dorsale di Danny: erano solo amici, ma per mesi lui aveva sperato in qualcosa di diverso, ed ora non poteva fare a meno di ripensarci...

Ignara dei pensieri che turbinavano nella mente del detective, Leilani attaccò la seconda strofa in tono ancor più appassionato:

I hold on to your body [Mi aggrappo al tuo corpo]

And feel each move you make [E percepisco ogni movimento che fai]

Your voice is warm and tender [La tua voce è calda e tenera]

A love that I could not forsake [Un amore a cui non potrei rinunciare]


Quanto a Steve, la bocca gli divenne del tutto secca; vanamente, tentò di salivare per inumidirla di nuovo. Cielo, che voce... e che parole... Si accorse che il cuore gli batteva forte, non veloce, ma violento come un tamburo.

Inconsapevole del turbamento che stava causando al bel comandante di Marina, Leilani dispiegò la voce in tutta la sua potenza sui versi successivi:

'Cause I am your lady [Perché io sono la tua lady]

And you are my man [E tu sei il mio uomo]

Whenever you reach for me [Ogni volta che ti tenderai verso di me]

I'll do all that I can [Farò tutto quello che posso]

La sposa guardò lo sposo negli occhi, lasciando che tutto il suo amore per lui vi risplendesse. Nahele sentì le lacrime inumidirgli le ciglia mentre le afferrava una mano e se la portava alle labbra per deporvi un bacio ardente.

Il tono di voce di Leilani tornò più intimo, abbassandosi quasi in un sussurro:


Even though there may be times [Anche se ci possono essere momenti]

It seems I'm far away [In cui sembra io sia lontana]

Never wonder where I am [Non chiederti mai dove sono]

'Cause I am always by your side [Perché sono sempre al tuo fianco]

Danny s'incupì di colpo: quello era il modo in cui voleva essere amato, quello era il modo in cui voleva amare. Aveva creduto d'averlo trovato con Rachel, ma si era rivelato un'illusione... L'amarezza era ancora tanta, sebbene fossero ormai trascorsi più di due anni dal divorzio... Di recente si erano un poco riavvicinati, se non altro non litigavano più a ogni piè sospinto per Grace, ma di qui ad aver speranza per il futuro ce ne correva parecchio.

A Steve sembrava di soffocare: Leilani guardava Danny come se fosse il suo personale dio in terra, e invece avrebbe voluto essere lui, Steve... era lui quello che Leilani doveva guardare così... perché lui l'avrebbe guardata allo stesso modo... Brividi gli percorrevano il corpo, dalla nuca ai talloni, e lo stomaco gli tremolava come se contenesse un nugolo di falene impazzite. Mai in tutta la sua vita si era sentito così.

Intanto Leilani proseguì col ritornello, la voce che tornava sonora e potente:

'Cause I am your lady [Perché io sono la tua lady]

And you are my man [E tu sei il mio uomo]

Whenever you reach for me [Ogni volta che ti tenderai verso di me]

I'll do all that I can [Farò tutto quello che posso]

La canzone continuò raggiungendo il suo apice, a cui l'interprete diede particolare enfasi:


We're heading for something [Siamo diretti verso qualcosa]

Somewhere I've never been [In un luogo dove non sono stata mai]

Sometimes I am frightened [A volte sono intimorita]

But I'm ready to learn [Ma sono pronta ad imparare]

Of the power of love [Del potere dell'amore]

Il potere dell'amore... All'improvviso, per la prima volta in vita sua, Steve capì in pieno che cosa fosse veramente: una forza che niente poteva reprimere o negare. Nahele e Sheila ne erano l'esempio vivente, un esempio folgorante.

Leilani sorrise a Danny come avrebbe sorriso al suo principe azzurro:


The sound of your heart beating [Il suono del tuo cuore che batte]

Made it clear [Lo ha reso palese ]

Suddenly the feeling that I can't go on [All'improvviso la sensazione che non posso continuare]

Is light years away [È lontana anni luce]

Ancora una volta Danny ripensò a Rachel e alla loro occasione perduta, e sotto il tavolo strinse i pugni, avvilito; ma fu attento a non lasciar trapelare i suoi sentimenti, non voleva rovinare la festa di nozze agli sposi, né ai suoi amici.

Steve, dal canto suo, spasimò dal desiderio di poter stringere Leilani a sé tanto da farle percepire il battito del proprio cuore, proprio come diceva la canzone. Un cuore che stava palpitando per lei, lo stava facendo già da giorni, o addirittura da settimane, non lo sapeva di preciso; ma sapeva invece che l'avrebbe fatto per sempre. Era irrimediabilmente, follemente, perdutamente innamorato. Al confronto, il sentimento che aveva provato per Catherine, per quanto sincero, appariva sbiadito, scialbo, quasi mediocre.

Di nuovo, Leilani elevò la propria voce al massimo volume per l'appassionato ritornello:

'Cause I am your lady [Perché io sono la tua lady]

And you are my man [E tu sei il mio uomo]

Whenever you reach for me [Ogni volta che ti tendi verso di me]

I'll do all that I can [Farò tutto quello che posso]

Sul finale, dispiegò ulteriormente la voce, al punto di dover allontanare il microfono dalla bocca, concludendo con un acuto degno di un soprano:


We're heading for something [Siamo diretti verso qualcosa]

Somewhere I've never been [In un luogo dove non sono stata mai]

Sometimes I am frightened [A volte sono intimorita]

But I'm ready to learn [Ma sono pronta ad imparare]

Of the power of love [Del potere dell'amore]


L'applauso esplose non appena le ultime note si furono spente. Nahele si alzò in piedi, e così fece Sheila, presto imitati da tutti gli invitati, compresi Steve e Danny, che tributarono così a Leilani una standing ovation degna di una professionista del calibro della cantante originale, Céline Dion.

Leilani ce l'aveva messa tutta; aveva sempre avuto una bella voce, e da ragazza aveva studiato canto, ma non aveva mai pensato ad una carriera in quel settore, concentrata invece sugli studi che le avrebbero permesso di combattere il crimine a livello tecnologico. Il più che palese apprezzamento del pubblico la lusingò, ma non si montò certo la testa per quello che, in fondo, non era che un altro regalo per gli sposi, i suoi vecchi amici del liceo. Si inchinò graziosamente, ed al perdurare degli applausi lanciò baci a destra e a manca. Poi mentre finalmente l'ovazione scemava, si diresse verso gli sposi per abbracciarli e baciarli. Sheila aveva le lacrime agli occhi.

"Grazie, Leilani", le mormorò all'orecchio, "Hai espresso alla perfezione i miei sentimenti...", si asciugò una lacrima che scivolava dall'angolo della palpebra, "Ma sei sicura di non essere innamorata di Danny? Lo guardavi in un modo..."

Leilani scosse la testa in segno negativo: aveva sì guardato Danny, perché era a lui che aveva chiesto assistenza in quel senso, ma in realtà si era raffigurata Steve al suo posto. Però non poteva certo dirlo, né a Sheila, né a chicchessia. Hokeo: amava segretamente, e così doveva rimanere.

"Ucciderei per poter essere amato così", disse Danny sottovoce, rivolto a Steve, accennando a Leilani che parlava con gli sposi. Il suo tono era amaro, e l'amico capì subito che stava pensando all'ex moglie, Rachel.

Ucciderei per essere amato da lei in quel modo, pensò Steve, guardando a sua volta Leilani, ma si limitò ad annuire, un modo per concordare con quello che l'amico aveva detto, ma senza sbilanciarsi.

Non aveva mai avuto problemi a prendersi le donne che voleva, finora: non gli era mai capitato che il suo interesse non venisse contraccambiato. Si proponeva – quando non era la donna stessa a fare il primo passo – poi aspettava che la donna gli facesse capire di essere a sua volta disponibile, ed era fatta. Era successo anche con Catherine. Ma Leilani non gli aveva mai dato ad intendere di essere interessata a lui come a qualcosa di più che un buon amico. Anzi, si comportava con molta più confidenza con Danny che con lui, anche se questo era certamente dovuto – almeno in parte – al fatto che ogni tanto si vedevano fuori del lavoro, quasi sempre con Grace, per andare al cinema, a mangiare una pizza, a nuotare. Sogguardò l'amico: nel tempo che avevano lavorato insieme, ormai quasi un anno, era giunto a volergli bene come ad un fratello, con una rapidità che non gli era abituale, dato che normalmente era abbastanza restio a concedere il proprio affetto. Ma Danny era buono, sincero, trasparente, onesto, generoso, insomma era impossibile non volergli bene. Se Leilani doveva innamorarsi di qualcun altro e non di lui, Danny era l'unico uomo a cui Steve l'avrebbe lasciata senza opporsi. O almeno, ci avrebbe provato.

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