54.


Harry era combattuto tra emozioni contrastanti mentre Louis lo faceva accomodare in macchina.

Doveva andare con lui, la loro felicità dipendeva da questo, ma ora che le balene erano andate via da Haven Bay, lui non poteva fare a meno di chiedersi che cosa ne sarebbe stato dell'industria turistica appena nata.

Il futuro di Alan e Carol dipendeva da quello!

E c'erano anche tutti gli altri che lui aveva incoraggiato ad investire tempo e denaro.

Il fallimento che Louis aveva previsto stava per avverarsi.

"Harry."

Riluttante, si voltò per incontrare lo sguardo di Louis, incapace di nascondere i suoi tormenti.

Lo amava tanto, ma non poteva dividere quell'ansia con lui, che non provava alcun interesse per Haven Bay.

Louis l'aveva avvertito dei pericoli di quell'iniziativa.

Perché diavolo lui pensava sempre che per ottenere qualcosa bastassero l'impegno e la volontà?

Louis gli cinse le spalle con un braccio e con l'altra mano gli sollevò il mento.

"Andrà tutto bene" lo rassicurò. "Ho già pensato al futuro del villaggio con o senza balene, ma torneranno, Harry. Forse passerà qualche giorno, qualche settimana o anche più, ma Haven Bay in ogni caso sopravviverà e prospererà, te lo prometto."

A Harry riprese a girare la testa.

"Che cosa vuol dire con ho pensato al futuro del villaggio?"  chiese confuso.

Louis sorrise dolcemente come per placare la sua appressione, poi spiegò:

" Mentre mi aiutavi a risollevare gli indici di ascolto della Q2RV, io ho concluso un accordo con la contea per lo sviluppo turistico di Haven Bay. Il piano sta per essere approvato. Ecco perché ti ho detto di imprimertelo bene nella mente come è adesso, Harry. Tra pochi mesi non sarà più lo stesso."

"L'hai fatto per me, Louis?" mormorò Harry tirando fuori le parole a fatica per l'emozione.

Quasi non riusciva a credere che lui avesse cambiato completamente idea.

" Non c'è molta gente come te" replicò lui con tenerezza. " Gente che fa le cose per gli altri senza aspettarsi e pretendere una ricompensa o un riconoscimento. Ho bisogno di te nella mia vita, Harry. Qualunque cosa avessi dovuto fare per averti, ero deciso a farla. Non mi importava se la Q2RV sarebbe fallita o meno. Il fatto che tu stessi cercando di salvarla per me era più importante del successo e sapevo come ti avrei consolato in caso di fallimento, ma Haven Bay costituiva ancora una barriera tra noi. Capivo che un eventuale insuccesso della tua iniziativa per il villaggio avrebbe rappresentato un problema per il nostro rapporto perché avrebbe fatto soffrire le persone che ami. Gente come Alan e tua sorella, che non meritano altre sofferenze e tutti gli altri che vogliono un futuro lì."

" Così hai deciso di lanciarti in questa avventura contro le tue stesse opinioni" mormorò Harry sbalordito per l'effetto che il suo atto di generosità aveva avuto su di lui.

Louis chinò il capo.

" Avevi ragione quando dicevi che i miei pregiudizi nei riguardi del villaggio erano ingiusti".

" No, non avevo ragione" si affrettò a precisare Harry, ben consapevole che era stato lui quello che aveva sofferto di più per i pregiudizi altrui. " Non sapevo che cosa avevi passato. Almeno non fino a oggi, quando pensavamo di non poter tornare a terra e Garret mi ha raccontato tutto."

Cercò con ansia i suoi occhi.

"Ora non te ne importa più?"

" No, se ho te" rispose Louis semplicemente.

Non c'era dolore nel suo sguardo, solo profondo e immenso desiderio per lui e per il futuro che potevano avere insieme.

" Sarò tuo per sempre " gli promise Harry pervaso da un senso di sollievo nel prendere coscienza che ormai la perdita di Paul apparteneva definitivamente al passato.

Gli gettò le braccia al collo e lo fissò con gli occhi che brillavano d'amore infinito.

Louis sembrò rilassarsi e gli rivolse un altro dolce sorriso.

" Allora accetti di sposarmi?" gli domandò.

Harry rise e lo baciò con il cuore che quasi gli scoppiava per la gioia.

" Solo se insisti." Lo scrutò in viso con espressione maliziosa. "E comunque devi farlo, visto che ormai Nerida ha deciso di sbandierare la nostra relazione ai quattro venti."

Una risata uscì spontanea dalla gola di Louis e Harry rimase ad osservarlo con stupore.

Era la prima volta che lo sentiva ridere di cuore, la prima volta che scorgeva nei suoi occhi una luce di genuino piacere e sembrava anche cambiato...la tensione, la diffidenza, la durezza, il cinismo erano come svaniti per sempre dal suo volto, cancellati da quella risata.

Harry promise a se stesso di farlo ridere ancora tante volte in futuro e di portare più allegria possibile nella sua vita.

Avrebbero avuto una grande famiglia e sarebbero stati felici insieme.

Harry avrebbe mandato via i sorveglianti da Leisure Island, che non sarebbe stata più una fortezza isolata dal mondo, ma un luogo risonante di gioiose risate e la loro vita sarebbe stata completa e ricca di tutte le cose per cui vale la pena di esistere.

Harry alzò il viso e si accorse che Louis lo stava osservando con le sopracciglia aggrottate.

" Va tutto bene?" gli chiese lievemente preoccupato.

Lui lo tranquillizzò con un sorriso.

" Come potrebbe essere altrimenti? Mi sei sempre vicino e vieni in mio soccorso ogni volta che mi trovo nei guai..."

" Perché ho bisogno di te " lo interruppe Louis, fissandolo con serietà. " E sarà sempre così, Harry. Senza di te..."

" Anche io ho bisogno di te, Louis " lo interruppe Harry accarezzandogli la guancia per rassicurarlo. " È stato il destino ad unirci. L'ho sentito appena ti ho visto per la prima volta e adesso ne sono sicuro. Niente può separarci né ora né mai."

" Harry"

Louis emise un profondo sospiro senza rendersi conto che aveva trattenuto il fiato fino a quel momento.

Gli sembrava quasi incredibile che stesse succedendo davvero, che lui lo amasse tanto, ma la conferma era lì, nei suoi occhi, nella sua voce, in ogni parola che pronunciava.

" Baciami, Louis" lo sentì sussurrare dolcemente. " Baciami con tutta la passione che hai dentro e con tutto l'amore che ci accompagnerà per la vita."

Louis non udì la pioggia che batteva sui finestrini dell'auto nè il solitario ululare del vento.

Non vide Payton girare lo specchietto retrovisore.

Non esisteva nient'altro al mondo a parte lui.

Non c'era nessuna tempesta, solo una grande pace.

Tenendo l'uomo che amava stretto al cuore, lo baciò con infinita tenerezza.

Un viaggio di mille miglia, pensò Louis, inizia con un singolo passo.

E lui aveva già fatto molta strada.

Sapeva di essere cambiato e di aver ricevuto tanto da Harry e si ripromise di seguire la via che lui avrebbe indicato, passo dopo passo, con eterna gratitudine.

Ora la sua vita era degna di essere vissuta.

Aveva un senso.

E lo avrebbe avuto sempre...insieme a Harry.



Grazie a tutti per aver letto, votato e commentato questa storia, che spero vi sia piaciuta.
Dopodomani inizierò a pubblicarne una nuova, ispirata alla vicenda storica di Spartaco.
Baci piccicati 💕

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