45.


C'erano ancora molti punti oscuri nel modo di agire di Louis e ad un tratto a Harry sembrò terribilmente importante conoscere alcune risposte.

" Dimmi" esordì, poi d'impulso lo accarezzò sulla guancia come per rassicurarlo sui suoi intimi sentimenti.

" Tutto quello che vuoi" lo incoraggiò Louis.

Gli occhi verdi di Harry lo fissavano intensamente esigendo la verità.

" Dimmi che cosa è successo quella notte...chi è morto durante la tempesta e perché hanno usato te..."

Il sorriso scomparve e Louis cadde in un silenzio cupo.

Un brivido corse lungo la schiena di Harry.

Trattenne il fiato: sapeva di aver toccato una ferita profonda del suo animo, una ferita che lui non voleva mostrare a nessuno.

"Che cosa importa ormai?" gli chiese Louis nascondendo accuratamente ogni emozione.

" Non lo so, sei tu che devi dirmelo."

Lo vide esitare riluttante, profondamente combattuto e quando finalmente ottenne la risposta sentì che ogni parola gli costava un'enorme sofferenza.

" Il suo nome era Paul Macauley ".

Harry provò una stretta al cuore e si pentì di avergli fatto quella domanda, ma ormai non poteva più lasciare cadere l'argomento.

"Venne con te sulla barca quella notte?"

"Sì."

" Con tuo nonno?"

" Sì."

" L'amavi, Louis?" azzardò con la gola asciutta.

"Sì."

Nessuna ambiguità, nè mezzi termini.

Nemmeno l'obiezione che era troppo giovane per amare: unicamente un semplice dato di fatto.

Louis e Paul erano usciti in barca per affrontare la tempesta insieme, ma Louis era tornato solo e l'avevano incolpato della sua morte.

Harry avrebbe voluto evitare la domanda seguente, ma il dubbio era così tremendo che non poteva ignorarlo.

" E Paul aveva gli occhi verdi?"

Louis alzò la testa sorpreso.

"Come fai a saperlo?"

Evidentemente aveva dimenticato le parole che gli erano sfuggite durante il primo incontro.

Accidenti ai tuoi occhi! Ti rendi conto di che cosa mi stai facendo?

Ma Harry le ricordava bene.

Era stato allora che l'aveva baciato come se avesse voluto perdersi in lui, tormentato dal ricordo del ragazzo un tempo amato e poi perduto.

Lo fissò con uno sguardo duro e sospettoso.

" È stato il vecchio Garret a dirtelo?"

" No, affatto. Non mi ha mai parlato di un ragazzo coinvolto nella tragedia."

Louis serrò le labbra colto da un' improvvisa amarezza poi, come se cercasse di scrollarsi di dosso le ombre del passato, assunse un'espressione vigile.

"Fa qualche differenza per te?" chiese.

Paul è morto vent'anni fa, si ripetè Harry disperatamente, lottando contro le lacrime che minacciavano di sgorgargli dagli occhi.

Quel ragazzo è un fantasma del passato mentre lui era un ragazzo in carne e ossa nelle sue braccia, l'uomo con cui ora Louis voleva condividere la sua vita, ma fino a quando?

Non gli aveva promesso nulla e lui aveva giurato a se stesso di non lasciarsi più coinvolgere in una storia senza futuro e inoltre ci sarebbe sempre stata l'ombra di Paul ad aleggiare tra loro.

" Harry?"

La punta di ansietà nella voce di Louis lo distolse dai suoi pensieri.

" Non credo che vivere insieme sia una buona idea " disse di impulso. "Almeno non per il momento."

Louis si fece ancora più scuro in volto.

" Mi prenderò cura di te, Harry. Qualunque cosa vorrai, te la darò. Posso soddisfare ogni tuo capriccio...."

" Non è questo, Louis..." protestò Harry. "Ho bisogno di tempo per riflettere. Forse ne abbiamo bisogno tutti e due."

" Tempo." Pronunciò la parola con profonde ironia. " Quanto tempo?"

" Non lo so, mi dispiace. Non posso venire via con te stanotte, Louis, è troppo presto "fu la risposta di Harry.

" Dispiace anche a me. Significa che dovrò aspettare ancora."

Lo baciò con molta passione, quanto bastava per ricordargli gli attimi appena condivisi.

"Cambia idea" mormorò suadente " e stabilisci tu le condizioni."

" No...Per favore " replicò Harry con voce roca, quasi sul punto di pentirsi della sua decisione. " Non....non stasera, Louis."

Non osava fargli altre domande sull'amore che aveva perduto, ma doveva assolutamente saperne di più.

Garrett... pensò disperato. Domani lo chiederò a lui.

Stando a quanto Louis aveva sottinteso, il vecchio pescatore doveva conoscere la storia e certo non solo lui!

D'un tratto si rese conto che tutti gli anziani di Haven Bay ne erano al corrente: avevano accusato Louis della morte di Paul e per questo lui odiava il villaggio.

Notando il colore dei suoi occhi Garret l'aveva spinto a contattare Louis per usarlo come un fantasma del passato tornato a tormentarlo e Louis aveva detto di essere ossessionato da lui.

Non amore...ossessione!

Nonostante quelle inquietanti rivelazioni la tentazione di ignorare tutto e restare insieme a lui era così forte che Harry riuscì a fatica ad alzarsi dal letto.

Sforzandosi di non guardare Louis, raccolse i vestiti e andò in bagno.

Il giorno dopo forse avrebbe avuto le idee più chiare.

Dopo aver costretto Garret a dirgli tutta la verità....ma quella sera no...aveva vissuto troppe emozioni per poter pensare con lucidità.

Quando uscì dal bagno, Louis si era già vestito e sedeva ai piedi del letto con le mani sulle ginocchia, le spalle curve e la testa bassa.

Harry non poté fare a meno di provare tenerezza per lui.

" Louis....sei stato così gentile...c'è qualcosa che posso fare per te? ?

Louis si alzò e sorrise malizioso.

" Sì, certo."

Harry trasalì.

" Volevo dire...a parte venire a vivere insieme a te a Leisure Island..."

" Beh a parte questo " replicò lentamente lui " potresti procurarmi Zachary."

Harry lo guardò confuso.

" Ho bisogno di un nuovo amministratore delegato per la Q2RV." gli rammentò.
" Qualche tempo fa gliel'ho proposto e lui ha rifiutato ma se gli parlassi tu, Harry, sono sicuro che ti ascolterebbe. Digli che può stabilire lui le condizioni e lo sosterrò in qualunque iniziativa fino in fondo e se la Q2RV decollerà e se lui sarà abbastanza bravo, potrebbe espandersi anche a livello nazionale o addirittura internazionale. Sarà a capo di tutto, diventerà celebre nel mondo della televisione. Dipende solo da lui se davvero mira ad una carriera esaltante piena di soddisfazioni."

La generosità dell'offerta aveva quasi dell'incredibile eppure Harry non dubitava minimamente che Louis fosse sincero.

In un colpo solo aveva risolto tutti i problemi, infatti assumendo suo fratello poteva evitare che i dipendenti della stazione televisiva dovessero pagare un caro prezzo per gli errori di Harry e al tempo stesso dava a Zachary un'occasione d'oro.

Con un groppo alla gola gli si avvicinò.

" Ti ringrazio" mormorò.

" Non c'è bisogno, sono io che ci guadagno se riesco ad assumere Zachary."

" È il miglior regalo che potrei fare a mio fratello " lo corresse Harry. " Telefonerò a Zachary stasera stessa."

" Sì benissimo" Louis prese un biglietto da visita dal taschino della camicia e glielo porse.

" Puoi contattarmi a questo numero." Lo fissò con gli occhi ancora carichi di desiderio. " Anche tu puoi farlo, Harry, a qualunque ora."

Lui annuì abbassando lo sguardo.

" Ti chiamerò presto " promise in un sussurro. " Buona notte, Louis"

Mentre si allontanava sentiva che non sarebbe stato un addio.

Quella sera le loro vite si erano intrecciate in modo inestricabile.

Ormai non potevano più ignorarsi.

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