44.
Pur controvoglia Harry combattè il senso di beatitudine post sesso e cominciò a riflettere sui problemi da affrontare.
Il tempo non si era fermato e purtroppo non si poteva ignorare quello che sarebbe accaduto il giorno dopo.
Louis invece non sembrava avere alcuna intenzione di pensare al futuro.
" Puoi parlarmi così ogni volta che vuoi " disse scoppiando in una risata compiaciuta.
Non gli era mai apparso tanto rilassato.
Le sue labbra gli sfiorarono dolcemente la bocca.
" Allora che cosa volevi? Dimmelo e se mi è possibile esaudirò i tuoi desideri."
Commosso dall'intensità di quelle parole Harry provò una stretta al cuore.
" Non voglio niente, Louis, mi basta essere con te."
Lui si girò a baciargli il palmo della mano.
La tenerezza di quel gesto lo colpì profondamente.
" Louis, ci sono alcune cose che dobbiamo decidere" riprese Harry esitante. " Come per esempio il modo per risolvere il pasticcio che ho combinato con l'intervista."
" Non c'è alcun problema. Basta trovare qualcuno che sostituisca Samantha fino al suo ritorno. Hai tutta la giornata di domani per cercarlo. Alza il prezzo e puoi comprare chiunque" rispose Louis con il suo solito cinismo.
Ma non era così facile come sembrava.
Harry non aveva dimenticato il suo commento sull'imminente perdita della Q2RV.
Non voleva che Louis pagasse un simile prezzo per tentare di riaverla e oltretutto quel fallimento avrebbe coinvolto molte altre persone.
" Non posso restare alla direzione della Q2RV " affermò deciso. " Devo dare le dimissioni."
Louis alzò il capo accigliandosi.
" Non è necessario, Harry" lo rassicurò. " Ho visto le proiezioni degli indici di ascolto di questa settimana. Alcune sono piuttosto positive. Evidentemente con qualche programma sei riuscito a destare l'interesse del pubblico. Certo, non tutte le tue innovazioni hanno ottenuto i risultati che speravi, ma nel complesso le cose vanno meglio."
" Quanto meglio?"
"Un poco."
Harry fece una smorfia.
" Insomma, alcuni programmi sono stati un vero fiasco come la mia intervista."
Louis annuì.
" Dovrete sopprimerli o cambiarli, ma altri hanno funzionato egregiamente."
" Ho fallito" concluse Harry senza mezzi termini. " Ho deluso tutti quanti, tu, gli sponsor e me stesso e l'intero staff che aveva riposto in me la sua fiducia..."
" No" lo interruppe Louis. " Dobbiamo essere realistici e guardare ai risultati. Innanzitutto tu sei riuscito a far uscire la Q2RV dal clima di mediocrità che la stava paralizzando. Hai mostrato la strada che porta al futuro. Sviluppa quello che ha funzionato e rielabora quello che non va."
Harry ascoltò attentamente quelle parole, cercando di assimilarne il significato, ma neanche questo riuscì a scuoterlo dal senso di sconfitta.
Vedendolo ancora avvilito, Louis non si diede per vinto e fece ricorso a tutto il suo carisma.
" Harry, quello che hai fatto ha più valore di qualsiasi banale aumento degli indici di ascolto. La tua strategia d'attacco è stata la scossa che serviva per risvegliare i dirigenti della nostra rete televisiva dall'apatia. Ora bisogna solo dare tempo al tempo, consolidare i risultati raggiunti e non farsi abbattere dagli errori. Elimina i rami secchi e correggi la mira, così potrai andare avanti meglio di prima. Il risultato finale della tua opera, tesoro, non è affatto un fallimento, ma un grande successo."
Visti da quella prospettiva, i rischi che Harry aveva corso sembravano giustificati e Harry cominciò a sentirsi meno abbattuto.
Almeno non aveva perso la stima di Louis.
"Quindi dovrei proseguire?" chiese incerto.
Un lampo di desiderio balenò negli occhi di Louis, subito seguito da un'espressione affettuosa.
" Se è questo che vuoi, amore, credo di poterti stare lontano durante il giorno sempre che tu trascorra le notti con me."
Lo baciò con un'intensità che esprimeva fin troppo chiaramente come intendeva passare quelle notti.
D'istinto Harry si domandò se avrebbe mai potuto colmare totalmente il suo vuoto, illuminare gli oscuri recessi della sua anima e ricordò che c'erano ancora molte cose che non sapeva di Louis.
Certo, l'intesa fisica era già qualcosa, ma lui voleva che il loro rapporto fosse molto di più ed era convinto che poteva esserlo.
Di nuovo la sua mente tornò ai problemi più immediati.
" Apprezzo tutto quello che hai detto, Louis, ma non posso continuare a restare qui" ribadì deciso.
Louis corrugò la fronte.
" Per l'intervista di stasera? Si è solo trattato di un singolo sbaglio" obiettò.
" Uno sbaglio di troppo. Ormai non posso più pretendere la fiducia incondizionata dello staff. Quindi è meglio che ti trovi un altro direttore, qualcuno che possa partire dai risultati ottenuti e fare meglio."
" Ti appoggerò fino in fondo, Harry."
Harry scosse il capo.
" Hai bisogno di un vero professionista, energico, innovativo, coraggioso, che non abbia paura di commettere errori e sia forte abbastanza da superarli. Io sono soltanto un dilettante."
" Non mi importa, io starò sempre dalla tua parte."
"No, Louis, sarebbe la mossa sbagliata."
" Sei sicuro di non voler cambiare idea?" gli domandò, cercando nei suoi occhi qualche segno di cedimento.
" È meglio così" insistette lui.
Louis si rilassò, allargando lentamente le labbra in un sorriso soddisfatto.
" Beh, in fondo mi fa piacere. In questo modo non ci sarà bisogno di essere troppo discreti. Vieni con me a Leisure Island, Harry, abbiamo ancora molte altre cose di cui parlare..."
Harry era sul punto di rispondere di sì.
Louis non gli aveva fatto una proposta di matrimonio, ma la felicità che provava in quel momento, la sensazione di appartenergli, il desiderio di vivere per sempre insieme a lui...tutto lo spingeva ad accettare.
Tuttavia uno strano senso di disagio lo trattenne.
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