Come promesso l'autista passò a prendere Harry alle otto del lunedì mattina.

Guidava un' auto che non si era mai vista prima: una lunghissima e superaccessoriata Bentley rossa fiammante!

Parcheggiata davanti alla modesta villetta di Carol nella piccola stradina, appariva totalmente fuori luogo.

I vicini alzarono le tendine delle finestre per sbirciarla, mentre i bambini del quartiere si precipitarono fuori ad ammirare quella straordinaria curiosità.

Alan fu il primo ad accorrere ed esaminò orgoglioso il nuovo splendido mezzo di trasporto di zio Haz.

Carol accompagnò il fratello sulla veranda ed entrambi rimasero di stucco alla vista di tanto lusso, ponendosi mentalmente la stessa domanda: tutti gli amministratori delegati hanno a disposizione un'automobile simile?

" Credo che ci sia più di quanto mi hai raccontato, Harry" concluse Carol, lanciando un'occhiata maliziosa al fratello. "Louis Tomlinson deve tenere molto a te."

"È solo per fare scena con la stampa" commentò Harry ad alta voce, ma la sua mente cominciava già a correre.

Una Bentley tra tante auto!

Forse Louis aveva ricordato la storia da lui raccontata ai sorveglianti per infiltrarsi alla sua festa di Capodanno, oppure voleva fargli capire i vantaggi che avrebbe ottenuto concedendosi a lui.

In ogni caso non aveva certo badato a spese!

Harry raddrizzò le spalle.

Non intendeva farsi comprare in alcun modo da nessuno.

Armand ci aveva provato, ma senza risultati, comunque subito gli venne in mente che doveva acquistare qualche abito da manager per andare in giro con quella macchina.

Quel giorno il completo di lino blu che indossava sarebbe andato a pennello, ma il resto del suo guardaroba consisteva prevalentemente di indumenti eccentrici per niente adatti all' immagine che ovviamente Louis voleva attribuirgli e, se il tutto fosse servito anche solo ad ingannare Nerida, ed era un'eventualità da non trascurare, lui doveva a Louis la sua piena collaborazione.

Salutò Carol con un bacio e scese il vialetto con passo deciso.

Coraggio e stile, pensò sorridendo tra sè!

Avrebbe potuto benissimo alzare gli indici di ascolto della Q2RV e dare una bella lezione a Louis!

" Buongiorno, signor Styles" salutò educatamente l'autista, mentre gli apriva la portiera.

Harry si soffermò e lo guardò sorridendo.

"Buongiorno a lei, posso sapere il suo nome?"

" Payton " rispose l'uomo.

Harry scoppiò a ridere.

Sì, Louis si era ricordato.

" Non è il suo vero nome " replicò divertito, " o sbaglio?"

L'autista non poté trattenere un sorrisetto da cospiratore.

" No, signore, ma per questo lavoro devo farmi chiamare così. Ordini del signor Tomlinson. Per chiunque, io ora sono Payton. Il signor Tomlinson ha detto che avrebbe capito..."

" Naturalmente. Grazie, Payton."

La mente di Harry stava iniziando a viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda di quella di Louis e quando Louis cominciava una partita la giocava fino in fondo e gli piaceva vincere, ma anche ad Harry piaceva.

Quel nuovo lavoro si prospettava davvero interessante...

Entrò nella limousine e si ritrovò nell'abitacolo più lussuoso e comodo che avesse mai visto.

L'autista chiuse la portiera e prese posto al volante.

Quando il potente motore turbo si avviò sommessamente, lui sorrise e fece un cenno di saluto ad Alan.

Allorché la Bentley rossa fiammante si lasciò alle spalle il villaggio, Harry provò la netta sensazione di imbarcarsi in una nuova avventura stavolta molto più personale.

Avrebbe continuato a tenere d'occhio gli sviluppi di Haven Bay, facendosi aggiornare da Carol e Alan, ma quel giorno rappresentava il primo vero passo verso la creazione di un rapporto con Louis, qualcosa che per lui era di enorme importanza.

L'autista lo condusse proprio davanti alla porta della sede centrale della Q2RV.

" Quando vuole l'auto, chiami pure la reception, signore e io l'attenderò qui " gli spiegò rispettoso tenendogli aperta la portiera mentre lui scendeva.

Harry gli sorrise, grato per i suoi consigli su come comportarsi.

" Grazie, Payton " replicò calorosamente. " Le auguro una buona giornata, come spero sarà la mia."

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