35.
Harry si incamminò pigramente verso il ponte posteriore e si appoggiò al parapetto, lo stesso da cui Louis l'aveva invitato a salire sullo yacht al loro primo incontro.
Era stata una semplice coincidenza che l'avesse visto scendere di nascosto dal peschereccio oppure un segno del destino?
E a quel punto toccava davvero a lui prendere una decisione o sarebbe stato il fato a indicarla?
Udì i suoi passi, ma non si voltò.
Louis si affacciò al parapetto accanto a lui, di fronte al villaggio che detestava.
Sentì i suoi occhi che gli scrutavano attentamente il profilo, come per leggergli nel pensiero.
" Stasera, Harry. Sarà la nostra sera. Vieni con me a resta con me a Leisure Island " implorò con voce profonda facendogli palpitare il cuore di paura e di eccitazione.
" No, non stasera, Louis " rispose Harry in un sussurro.
" Non è quello che desideri anche tu, Harry " insistette lui.
" Forse, però non sei l'unico che va in cerca di risposte, Louis "
Lui non cercò di eludere l'argomento.
" Se non so quali siano le tue domande come posso conoscere le risposte?" obiettò con voce roca per l'emozione. " In ogni modo, qualunque cosa tu voglia, io cercherò di dartela, se è alla mia portata."
L'amore è alla sua portata? si chiese Harry. E io posso soddisfare le sue esigenze qualunque siano? E se anche ci riuscissi , cercherà davvero di rendermi felice, una volta ottenuto quello che vuole?
Louis insistette con un tono più dolce e seducente come una carezza.
" Più di qualunque altro uomo io abbia mai incontrato, sei riuscito a farmi capire che cos'è che desidero e non ho mai avuto e che il denaro non può comprare, ma non so dirti dove ci porterà questa strada, Harry. Non voglio illuderti con false promesse. So solo che, se non ti avrò, mi chiederò in eterno che cosa ho perduto."
" Sì " mormoro Harry. Lo capiva e apprezzava la sua onestà. " Anch'io voglio essere sincero con te. C'è qualcosa in te che mi attrae enormemente eppure, anche se può sembrare strano, ho quasi paura. Temo di poter distruggere quel qualcosa di speciale che sta nascendo tra noi se decido di fare la cosa sbagliata."
"Ma perché sbagliata? Sono certo invece che è la cosa più giusta per entrambi."
Lo fissò negli occhi aggiungendo:
" E tu non puoi negarlo, Harry. Stamattina mi volevi e mi vuoi ancora. Smettila di ingannare te stesso!"
" Non è così semplice, Louis " ribattè Harry accalorandosi mentre dava voce ai propri dubbi. " Ho la sensazione che tu non mi lascerai mai entrare davvero nella tua vita. Ti sei costruito intorno delle barriere che non intendi lasciare oltrepassare da nessuno e io non voglio fare l'amore con te per poi sentirmi solo." Gli occhi gli si riempirono di lacrime. "Mi dispiace, non posso stare con te stasera, ho troppa paura."
" Potrebbe essere diverso con te " mormorò Louis. " Se mai potrà accadere con qualcuno sarà solo con te Harry." Gli prese la mano, intrecciò le dita con le sue e le strinse forte. " Proviamoci insieme."
Harry percepì una profonda disperazione dietro quelle parole e fu quasi sul punto di cedere.
Il cuore gli imponeva di dargli tutto ciò che gli stava chiedendo, ma la sua mente l'avvisava che non avrebbe ricevuto nulla in cambio.
Non poteva ignorare che per lui rappresentava solo un tentativo, non un impegno per il futuro.
Scosse malinconicamente il capo.
" Non può funzionare, Louis, almeno non ora."
Un moto di frustrazione irrigidì i lineamenti di Louis e un lampo di rabbia balenò nei suoi occhi.
" Forse mi sarebbe convenuto raccontarti un mucchio di fandonie."
" Me ne sarei accorto " replicò Harry risentito. " Non sottovalutare la mia intelligenza."
Lui sostenne fiero il suo sguardo poi si rifugiò nel sarcasmo.
Gli lasciò la mano, facendo un gesto di rassegnazione, poi parlò con un tono tagliente che esprimeva tutta la sua delusione.
" Bene e ora che cosa facciamo? Ti desidero tanto che la notte non dormo al pensiero di come potrebbe essere fare l'amore con te e non intendo rinunciare a scoprirlo, Harry. Un giorno, prima o poi, succederà, qualunque cosa ne pensi e qualunque cosa accada in seguito. Non mi importa. Tra noi sei tu quello che dovrà cedere."
Un' ondata di sollievo tavolse Harry.
Non era la fine.
Abbozzò un sorriso titubante.
" Allora penso che ci vedremo alla Q2RV se sarai lì...se vorrai esserci."
Louis sogghignò malizioso.
" Mi risparmieresti di doverti mandare l'autista se venissi da me stanotte...potrei accompagnarti personalmente."
" Andrò per conto mio " disse Harry con fermezza.
Lui sospirò.
" Non serve, ti manderò l'auto."
" Non ce n'è bisogno."
" Tengo molto ai dettagli " replicò Louis asciutto. "Ricorda, verranno a prenderti alle otto in punto." E con un lampo di sfida negli occhi aggiunse:" Sarò presente al tuo arrivo alla Q2RV solo per conferire maggiore autorità alla tua carica, poi me ne andrò subito. Se non altro l'esperienza mi ha insegnato ad essere paziente e sono disposto ad aspettare, Harry Styles. Stai pur certo che il nostro prossimo incontro non avrà a che fare né con Haven Bay nè con Nerida Bellamy nè con nessun altro. Riguarderà solo noi due."
Harry gli rivolse un timido sorriso.
"Sono d'accordo."
La risata di Louis fu breve, tagliente e ironica.
"Stai attento, Harry, la mossa seguente tocca a te, ma ricorda, in ogni caso sarò io a vincere."
" Te lo auguro. Ma che cosa vuoi vincere, Louis? Forse dovresti chiedertelo " ribatté Harry con un'occhiata penetrante mentre gli stringeva per un attimo la mano, poi si voltò e scese rapidamente la passerella che l'avrebbe riportato sulla terraferma nelle braccia sicure di Haven Bay.
Solo quando raggiunse il vecchio muricciolo di pietra che circondava il porto si girò, ma Louis non era più sul ponte.
Aveva già acceso i motori del Liberty per allontanarsi da lì e per tornare nella sua fortezza di Leisure Island.
Harry si appoggiò con i gomiti al muricciolo e osservò lo yacht uscire dalla baia.
Provava un doloroso senso di perdita e di frustrazione, ma non di vuoto.
Domani, pensò, è un altro giorno...
Doveva pur esserci un modo per raggiungere il cuore e la mente di Louis Tomlinson e lui era deciso a trovarlo.
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