34.
Appena furono rimasti soli, Louis inarcò un sopracciglio con aria interrogativa.
Se intendeva provargli che si era trattato di una semplice finzione, Harry non gli avrebbe mai creduto.
Qualunque cosa avesse fatto negli ultimi vent'anni, nel profondo era rimasto un uomo buono e sensibile e questo accresceva ancora di più l'attrazione che Harry provava per lui.
" Mi ripeti sempre che é troppo tardi, Louis, ma non lo è affatto " gli disse pacato sfidando il suo sguardo con un'aria profondamente convinta.
Le sue labbra si curvarono in un sorriso ironico.
" Ricordo quando avevo la tua età...è passato tanto tempo, Harry, più di una vita."
Harry scosse il capo sconsolato.
Continuava a nascondere qualcosa, forse soprattutto se stesso, ma quello che aveva mostrato ad Alan era il vero Louis Tomlinson, ne era assolutamente certo.
" Non si tratta di affari...quello che stai facendo oggi " replicò lentamente. " Avremmo potuto affiancare al tuo capitano un pilota del luogo. Non era necessario che venissi tu."
Gli sorrise e aggiunse in tono dolce:
" Su, ora basta, smettila di dire bugie..."
Louis lo fissò per qualche secondo con un'espressione di intenso e nostalgico desiderio che lo fece fremere.
Anche quando distolse gli occhi ardenti e blu per rivolgerli alla baia la tensione tra loro non diminuì.
" Forse avevo voglia di rivedere le balene " dichiarò Louis in tono enigmatico.
Harry sospirò deluso.
" Allora ti auguro di passare una buona giornata " replicò con leggerezza. " Temevo che per te fosse un sacrificio. Venire qui intento."
Louis si era di nuovo chiuso in se stesso e Harry d'un tratto non riuscì più a sopportarlo.
Gli si avvicinò, posò le mani sulle sue spalle rigide e gli stampò un breve, lieve bacio sulla guancia.
" Grazie per aver reso felice Alan" disse con voce roca.
" Anch'io voglio essere felice " sussurrò Louis, prendendolo tra le braccia.
Poi chinò il viso senza nemmeno guardarlo negli occhi e lo baciò con incontenibile passione.
Harry fu trascinato in un vortice di sensazioni che per un attimo lo rese incapace di reagire o di pensare, poi il desiderio di sconfiggere la sua reticenza, di abbattere le sue difese e di leggere nella sua anima cancellò ogni esitazione.
Lasciò che lui lo stringesse al proprio corpo con forza, come se volesse assorbire la sua stessa essenza e si offrì senza remore, travolto da continue ondate di eccitazione.
Gli avrebbe dato tutto di sè, se fossero stati in un luogo più appartato.
Inebriato, Louis gli lasciò la bocca per baciargli il viso, le palpebre e le orecchie.
" Dio, quanto ti voglio! Più di ogni altra cosa al mondo " confessò in un roco sussurro.
"Lascia che accada, Harry, so che anche tu mi vuoi...."
Harry aprì gli occhi.
In quelli blu di Louis ardeva un violento fuoco di desiderio pronto a bruciarlo, a ridurlo in cenere...
E poi? Che cosa sarebbe rimasto, a parte un senso di vuoto? riflettè Harry, combattuto, mentre gli cingeva ancora il collo con le braccia, stretto a lui, consapevole dell'eccitazione di entrambi.
Non aveva mai provato una sensazione simile né con Armand né con un altro uomo.
Eppure...
" Non negarlo!" esclamò Louis spazientito dal suo silenzio.
" Non posso " ammise Harry con un sospiro.
" Allora andiamo nella mia cabina."
Non desiderava altro da lui?
Solo il suo corpo?
" No!" gli uscì con decisione dalle labbra.
" Harry..." mormorò Louis mentre il tocco erotico delle sue mani gli ricordava quanto fosse pressante il loro desiderio.
" Non ora!" gridò Harry, ormai assalito da troppe incertezze per poter cedere al richiamo dei sensi.
Un vocio eccitato e un rumore di clacson provenienti da fuori dissolsero l'intimità del momento.
I pullman erano arrivati.
Dalla gola di Louis salì un gemito.
"Hai ragione" sospirò " adesso non è il caso." Lo fissò intensamente. " Ma almeno rimani con me oggi."
Harry non aveva previsto di restare sullo yacht, ma in fondo quel giorno la sua presenza non era richiesta da altre parti.
" Se è questo che vuoi " replicò esitante.
" Sei tu quello che voglio " dichiarò Louis con voce profonda. "È per questo che sono venuto e ora non sto dicendo una bugia, Harry."
Allentò la stretta del suo abbraccio e con una mano gli accarezzò dolcemente il viso.
Il suo sguardo divenne affettuoso.
" Hai visto? A forza di starti vicino sto diventando un bravo ragazzo " bisbigliò con una punta di scherzosa tenerezza
Combattuto tra il desiderio che sentiva rinascere e il senso del dovere, Harry si sciolse a malincuore dal suo abbraccio.
La situazione richiedeva la partecipazione attiva di entrambi.
Tuttavia non passò la giornata insieme a Louis anche se avrebbe voluto.
Si mescolò agli uomini di affari giapponesi e alle loro mogli, che apprezzarono moltissimo le comodità del lussuoso yacht e lo spettacolo delle balene.
Tutto filò liscio come l'olio.
Louis fu un capitano perfetto, anche se dietro ai suoi modi affabili di tanto in tanto Harry scorgeva nel suo sguardo il desiderio e la fame d'amore che lo attanagliava.
Era una sensazione eccitante e al tempo stesso spaventosa.
Harry si ripeteva che sarebbe stata una pazzia non accettare la passione che lui gli offriva.
Non aveva mai provato un'attrazione simile per un uomo e forse con lui sarebbe andato tutto alla perfezione oltre ogni sua più rosea aspettativa.
Louis gli avrebbe permesso di accedere ai suoi segreti più profondi, dividendo con lui i tormenti del suo animo, per poi dimenticare il passato e avviarsi verso un futuro di inimmaginabile felicità per entrambi.
Tuttavia un attimo dopo si diceva che era un pazzo a credere che con lui Louis sarebbe cambiato.
Era abituato ad avere tutti gli uomini che voleva e probabilmente adesso si era intestardito solo perché lui gli si era negato.
Una volta saziato il suo appetito sessuale non avrebbe più provato alcun desiderio nei suoi confronti.
La decisione era ardua.
Quando entrarono nel porto, al termine dell'ultimo giro, il sole si stava già inabissando nel blu intenso del mare all'orizzonte.
Pur sapendo che Louis lo aspettava nella cabina di pilotaggio per concludere il discorso lasciato a metà, Harry non si sentiva pronto.
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