33.
Erano solo le nove quando l'immenso yacht bianco di Louis doppiò la scogliera ed entrò nel porticciolo di Haven Bay.
Il Liberty era così bello e spettacolare che turisti e residenti si assieparono sul molo per vederlo arrivare.
La notizia che Louis aveva prestato il suo yacht per fronteggiare l'emergenza aveva suscitato enorme sollievo in tutto il villaggio.
Le voci su di lui avevano ricominciato a circolare.
Non c'era dubbio, Louis Tomlinson intendeva fare grossi investimenti sullo sviluppo turistico di Haven Bay, altrimenti perché si sarebbe preoccupato per loro?
Harry era piuttosto infastidito da quell'atteggiamento e purtroppo la notizia della sua nomina ad amministratore delegato della Q2RV non avrebbe contribuito a migliorare la situazione.
Tutti ormai pensavano che lui e Louis avessero stretto un'alleanza.
Turismo e televisione, un connubio imbattibile!
Gli articoli apparsi sui giornali avevano convalidato quell'impressione.
Qualunque cosa Louis avesse detto a Nerida, non era riuscito del tutto a tarparle le ali.
La stampa aveva parlato del loro accordo per il documentario e accennato all'impulso che la trasmissione aveva dato all'attività turistica del villaggio, ma almeno non era stata fatta alcuna allusione a una relazione sentimentale tra loro.
Le uniche fotografie pubblicate erano quelle scattate durante la festa di Capodanno.
Lo scandalo era stato scongiurato, ma a quale prezzo?
Harry sperava soltanto che l'interesse del pubblico per loro prima o poi si sarebbe sgonfiato.
" Che bomba!" esclamò Alan quando il Liberty attraccò al molo.
Guardò Harry con gli occhioni scuri che brillavano di eccitazione.
" Sarebbe grandioso poterlo usare sempre!"
" Alan, si tratta di una situazione eccezionale " specificò Harry serio. " Non possiamo chiederlo di nuovo, quindi non farti venire idee strane."
Salirono a bordo.
Alan aveva il compito di consegnare al capitano il programma delle partenze mentre Harry doveva assicurarsi che l'equipaggio sapesse come comportarsi.
Vennero cortesemente scortati da un marinaio nella cabina di comando, dove Harry si ritrovò di fronte Louis in persona nelle vesti di capitano.
Dopo aver mandato via il marinaio con un cenno, Louis gli rivolse un sorriso divertito.
" Non puoi proprio stare lontano da me vero, Harry?"
Era vestito completamente di bianco, ma l'immagine del suo corpo nudo e tremendamente virile era ormai impresso in modo indelebile nella mente del riccio.
Senza rendersene conto Harry cominciò a spogliarlo con gli occhi e, ancora più turbato e confuso, riuscì a fatica a ritrovare la voce.
" Io pensavo...mi avevi detto...insomma credevo che non saresti mai tornato a Haven Bay."
L'allegria negli occhi di Louis svanì dietro un'espressione cupa e impenetrabile.
" Sono qui, ma questo non significa che sia tornato " affermò ambiguo.
" Allora perché sei venuto?"
Louis alzò le spalle.
"Beh, per questo particolare compito sono più adatto di tanti altri, visto che conosco le abitudini delle balene e le acque di questa baia come il palmo della mia mano, quindi per oggi ho sostituito il capitano. Volevi che tutto andasse liscio con i giapponesi, no? Io ti ho promesso questo favore e quando prometto mantengo."
Sfortunatamente, la spiegazione era fin troppo plausibile.
Harry provò una fitta di delusione e rimase in silenzio e intanto Louis aveva già spostato la sua attenzione su Allan, rivolgendogli un cordiale sorriso.
" Tuo zio si è dimenticato di presentarci. Sono Louis Tomlinson, Alan."
" Alan Styles " fu la pronta risposta del ragazzo.
Il suo viso espressivo era raggiante di gioia mentre avanzava per stringere la mano che Louis gli stava porgendo.
" Grazie per essere venuto, signor Tomlinson. Temevo che zio Haz avesse commesso un grosso errore fino a che lei non è arrivato a salvare la situazione."
" Detto tra noi, Alan, lo ha commesso. La prossima volta che ricevi una telefonata del genere rispondi soltanto che richiamerai per la conferma, poi assicurati di poter soddisfare la richiesta prima di accettare la prenotazione e fai una lista di alcune società di noleggio a cui rivolgerti per altre imbarcazioni. So che sei il ragazzo adatto per questo lavoro!"
" Grazie e ho già provveduto " replicò Alan zelante. " Non mi accadrà più, signor Tomlinson."
" Bravo!" approvò Louis. " Comunque tuo zio è un uomo molto intraprendente. Ammiro il suo coraggio, ma non potrai averlo sempre al tuo fianco, Alan. D'altra parte se c'è qualcuno che ha imparato a stare sulle proprie gambe sei proprio tu, quindi ce la farai sempre, vedrai!"
Alan rise orgoglioso e lusingato dal complimento.
" Grazie, signor Tomlinson. Senta, ho preparato questo programma per lei, spero che vada bene."
Louis lanciò un'occhiata al foglio.
" Sì, penso che potremmo rispettarlo. Non preoccuparti, Alan. Pensa solo a far salire i passeggeri a bordo, incassa i soldi e lascia fare tutto il resto a me."
" D'accordo, grazie ancora signor Tomlinson, è stato un piacere incontrarla e, a proposito, il suo yacht è fantastico!"
" Grazie, Alan!"
Si strinsero la mano con reciproco rispetto.
Dall'espressione sul viso di Alan, quando si voltò, Harry capì che aveva trovato un altro eroe da venerare.
Non poté fare a meno di sentirsi immensamente grato per il modo in cui Louis aveva trattato suo nipote.
Non c'era stato il minimo sarcasmo nelle sue parole e nei suoi modi.
Niente di falso o di forzato.
Si era comportato verso il ragazzo esattamente come Zachary, con un sottile riconoscimento del suo coraggio, apprezzando le sue capacità e accettandolo totalmente come qualunque altro essere umano.
" Vieni, zio Haz?" gli chiese Alan.
" Tra un minuto, Alan, vai pure avanti, voglio scambiare due parole con il signor Tomlinson."
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