32.
Louis scrutò Harry intensamente negli occhi.
" Meglio che tu abbia rifiutato la mia proposta di matrimonio " disse infine con un' inaspettata punta di malinconia nella voce. " Sarei un pessimo marito, sia per te sia per qualsiasi altro uomo."
Balzò in piedi e gli porse la mano per aiutarlo ad alzarsi.
"Telefono subito agli studi per fare l'annuncio, poi affronterò Nerida. Lunedì manderò un autista a prenderti: devi arrivare alla Q2RV con tutti gli onori che si addicono alla tua posizione. Mi raccomando, mi aspetto di vederti recitare il tuo ruolo con l'abilità che conosco."
" Vale a dire?" chiese Harry cercando di ignorare la calda stretta della sua mano.
" Con coraggio e stile."
Quando Louis fu in piedi di fronte a lui, lo guardò con un'aria divertita.
" A proposito, sono curioso di sapere che cosa avresti fatto se avessi rifiutato di prestarti lo yacht. Avrei potuto dirti di no, lo sai benissimo."
Harry abbozzò un mesto sorriso.
" Mi sarei rivolto alla marina. Era quella l'ultima spiaggia che avevo in mente."
" La marina?" chiese Louis incredulo.
" Sì. È già accorsa in nostro aiuto mandando un guardacoste per proteggere le balene dal traffico delle imbarcazioni. E cinquecento turisti giapponesi delusi non sarebbero stati una bella pubblicità per l'immagine del nostro paese. Avrei detto all'ammiraglio che ne andava dell'orgoglio e dell'onore della nazione. Dubito che mi avrebbe concesso la sua portaerei, ma forse avrei potuto spuntare un cacciatorpediniere. Dopo tutto, a che cos'altro serve la marina adesso se non ad aiutare i cittadini nel momento del bisogno?"
Louis scosse la testa.
" Quello che mi sconcerta è che avrebbero potuto rispondersi di sì. Hai una bella faccia tosta, Harry Styles."
" Preferisco definirlo spirito di iniziativa."
" Faccia tosta" insistette lui. " E un cieco ottimismo. Giochi con il fuoco come se non fosse pericoloso ma lo è, Harry."
Sul suo volto c'era un'espressione combattuta.
Abbassò lo sguardo sulla mano che ancora teneva stretta e sfregò il pollice sull'anello.
" Non dovresti essere così fiducioso" lo ammonì.
Poi gli lasciò la mano e fece un cenno verso il molo.
" Meglio che ti accompagni alla tua barca."
Si incamminò a passo svelto come se fosse ansioso di liberarsi di lui.
Harry faceva quasi fatica a stargli dietro.
Mantenne la conversazione su un piano strettamente professionale fino a quando gli lanciò la corda d'ormeggio e a lui non restò altro che avviare il fuoribordo.
Lo guardò incerto.
" Ti rivedrò, Louis?"
" No, se posso evitarlo " rispose lui ironico.
Poi più dolcemente aggiunse:
" Abbi cura di te, Harry."
E, cosa strana, sembrava davvero preoccupato per lui contro la sua stessa volontà.
Consapevole del teleobiettivo puntato su di loro, Harry avviò il motore, fece un cenno di saluto a Louis e lentamente uscì dalla baia.
Ebbe molto tempo per pensare al loro incontro durante il tragitto fino a Haven Bay.
Louis era un uomo estremamente eccitante e Harry sapeva che l'attrazione fisica tra loro era reciproca, ma gli ricordava qualcosa che voleva dimenticare, non tanto la tempesta di vent'anni prima, ma soprattutto l'uomo che era stato un tempo...
Ecco perché Louis ripeteva sempre che ormai era troppo tardi...gli eventi della vita lo avevano cambiato profondamente o forse era stata la tragedia di quella notte a cambiarlo?
Più ci pensava, più aveva le idee confuse e più moriva dal desiderio di rivederlo.
Si chiese che cosa avrebbe fatto Louis se lui avesse gestito la Q2RV in modo da alzare gli indici di ascolto.
A quel punto non avrebbe avuto alcun motivo per licenziarlo.
In tal caso forse, ma solo forse, avrebbe voluto avere ancora a che fare con lui.
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