31.
Louis fissò Harry negli occhi, ansioso, come se volesse entrare nel suo mondo, ma non avesse il coraggio di chiederlo.
" Tu potresti farne parte, se solo lo volessi, Louis " gli disse Harry di impulso.
Louis scoppiò in una fragorosa risata e sul suo volto tornò la consueta maschera di cinismo.
" Qualche tempo fa lo avrei fatto, forse, ma ormai è troppo tardi e a parte questo prima devo risolvere altri problemi."
" Per esempio? "
Con un cenno della mano gli indicò il mare.
" Su una barca laggiù c'è uno scagnozzo di Nerida Bellamy con un teleobiettivo. Domani saremo sulla prima pagina del suo giornale con un titolo del tipo Incontro d'amore segreto in tenuta adamitica."
" Oh no! " gemette Harry angosciato per aver fornito un altro spunto scandalistico a quella donna.
" Oh sì!" ribatté Louis con una smorfia di disgusto.
" Giuro che non immaginavo una cosa simile " disse Harry con uno sguardo che implorava perdono.
Louis gli rivolse un sorrisetto ironico.
" Se avessi saputo del tuo arrivo, non avrei preso il sole nudo. L'ho fatto solo per mostrare il mio disprezzo per quelle maledette spie, ma quando mi sono svegliato, vedendoti accanto a me...ho dimenticato completamente la presenza di quel fotografo. Me ne sono ricordato alzandomi, quando ho rivisto la barca."
Harry sì senti svuotato, deluso.
Per tutto il tempo in cui aveva parlato di Carol e Alan lui sapeva che li stavano osservando e senza dubbio non l'aveva ascoltato con la totale attenzione che lui immaginava, ma nonostante tutto gli avrebbe prestato lo yacht!
Lo faceva per generosità oppure rientrava in qualche suo piano?
Harry scrollò il capo confuso e frustrato.
Il cinismo di Louis cominciava ad influenzarlo e lui non voleva.
Doveva aggrapparsi ai suoi valori.
" Ti preoccupa la pubblicazione di tutte quelle menzogne?" gli chiese avvilito.
" Personalmente non molto" rispose lui. " Ma non sono sicuro di come potrai sentirti tu quando ti fotograferanno con Alan per fare un confronto..."
Un moto di repulsione irrigidì i dolci lineamenti di Harry. " Non oseranno..."
" Qualunque cosa pur di vendere " intervenne lui tagliente.
" Ma è mostruoso! "
" Sì."
Louis sembrava alquanto indifferente, stranamente indifferente.
Doveva aver trovato un modo per aggirare il problema, concluse Harry.
" Che cosa intendi fare?" gli chiese.
" Mi è venuta qualche idea mentre stavamo parlando."
" Per esempio?"
Louis non rispose subito e lo scrutò intensamente negli occhi con un'espressione indecifrabile.
" Una volta che sei sposato " esordì infine lentamente " l'interesse del pubblico cala e i giornali ti lasciano in pace." Fece una pausa, poi con un'alzata di spalle aggiunse: " Potremmo sposarci."
Il cuore di Harry si fermò per un attimo, ma subito dopo l'istinto l'avvisò che si trattava solo di una trappola.
" Non dire sciocchezze!" ribattè furioso.
Louis alzò un sopracciglio. " La maggior parte degli uomini salterebbe di gioia di fronte a una proposta simile".
" No, non è vero " sibilò Harry indignato. " La maggior parte degli uomini vuole essere amato dall'uomo che sta per sposare e tu mi disprezzeresti se cogliessi al volo l'occasione..."
" Ma pensa ai vantaggi che..."
" Smettila, Louis!" Gli occhi verdi di Harry sprizzavano disprezzo. " Hai passato il segno."
Louis sospirò.
Un'ombra passò sul suo viso, forse di rimpianto, prima che tornasse la solita espressione impassibile.
Gli parlò in un tono deciso che non ammetteva obiezioni.
" Visto che non ti piace l'idea di diventare mio marito, sarai l'amministratore delegato nominale della Q2RV e sottolineo nominale. Dopo un mese, visto che gli indici di ascolto non saranno saliti, ti licenzierò e con questo la storia si conclude. Potremmo voltare pagina entrambi. È solo uno scambio di favori, Harry. Tu avrai in prestito lo yacht e io riuscirò ad abbattere le armi di Nerida per l'ennesima volta."
A Harry quell'idea non piaceva affatto perché una cosa era fingere per una sera, un'altra vestire i panni di un amministratore delegato fantoccio per un intero mese.
Tuttavia non poteva assolutamente accettare l'altra proposta e non capiva nemmeno come gli fosse venuto in mente un'idea così cinica.
Fu assalito da un senso di sconfitta perché non voleva che tra loro finisse così!
Ma subito dopo si riprese.
Per il momento la cosa più importante era lo yacht ed era venuto per quello e se non avesse accettato il suo piano non avrebbe ottenuto nulla, quindi non gli restava altra scelta.
" Va bene, affare fatto" dichiarò.
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