28.


Harry sorrise a Louis sforzandosi di restare calmo.

" Stavolta sono venuto da solo. Ho attraccato al tuo molo salvandoti dal rischio di una brutta scottatura. Non sai che è pericoloso addormentarsi al sole?"

" Io amo il rischio."

Gli occhi di Louis brillarono dello stesso desiderio esploso durante il loro primo incontro.

" Ho passato troppe notti insonni " sussurrò " e ora tu sei qui."

Si mosse con un gesto veloce e gli afferrò il polso.

Prima che Harry capisse le sue intenzioni perse l'equilibrio e cadde supino sulla sabbia.

Louis gli impedì di alzarsi premendo il torace nudo sul suo petto.

" Non è giusto!" esclamò Harry riprendendo fiato a fatica.

" E allora?"

Un lampo di soddisfazione balenò negli occhi blu di Louis mentre lo guardava dall'alto in basso.

" Tu mi hai colto in svantaggio o almeno così credevi. Io non ho fatto altro che capovolgere la situazione. Anzi, a questo punto, per pareggiare i conti dovresti essere nudo anche tu, non ti pare? "

Il cuore gli balzò in gola e con voce strozzata Harry implorò:

" No, Louis, ti prego non fare l'idiota, ma il fatto è che è così difficile riuscire a parlarti. Non mi aspettavo di trovarti così e non sapevo che cosa fare."

Louis chinò il capo sfiorandogli sensualmente le labbra con la bocca.

" Perché non dovrei baciarti? " mormorò. " Perché non prendere quello che desidero? Tu mi usi per i tuoi scopi, Harry. Fai quello che ti pare. Ti intrometti nella mia privacy e nei miei sogni."

Sogni? Che genere di sogni? Belli? Brutti? Sconci? Angosciosi ricordi della tempesta di Haven Bay? Forse aveva fatto male a tornare da lui, a tormentarlo...

Quei pensieri divennero sempre più confusi mentre le labbra di Louis gli accarezzavano la bocca.

La sua lingua tracciò una linea di piacere lungo i contorni prima di assaporarla pienamente.

Un segnale d'allarme risuonò nella mente di Harry.

Stava per baciarlo come l'altra volta, con quella devastante passione...

" No!" esclamò angosciato, girando bruscamente la testa da un lato. " Ti prego, Louis, no! Devo chiederti un favore e non posso farlo così " spiegò disperato.

" Perché no? Potrebbe essere questa la mia ricompensa " suggerì Louis cinico.

Harry cercò i suoi occhi incredulo.

" Non dirai sul serio....per chi mi hai preso?"

Stancamente Louis scosse il capo, assalito da un' ondata di tristezza.

" Non dovevi tornare da me, Harry, mi riporti alla mente cose che preferisco dimenticare. Vai via prima che sia troppo tardi."

Si spostò, lasciandolo libero.

Harry si sollevò a sedere, incerto e turbato.

Gli aveva ordinato di andarsene eppure lui non riusciva a muoversi.

A parte il fatto che gli tremavano le gambe, sentiva la disperata esigenza di restare per aiutarlo in qualche modo.

Prese i pantaloncini e glieli lanciò.

" Ho bisogno di parlarti " implorò con voce incerta. " Non puoi concedermi un minuto?"

Louis lo scrutò intensamente negli occhi, poi tornò al suo atteggiamento di cupa ironia.

Si alzò in piedi come per mostrargli che non gli importava il fatto di essere visto nudo da lui.

Istintivamente Harry pensò che era molto più prestante di Armand e poi lui gli volse le spalle e si infilò il pantaloncini.

Per qualche momento di estenuante tensione rimase in silenzio a guardare la baia o forse a decidere se restare o meno con lui.

Harry non tentò nemmeno di insistere.

Sperava solo che lui gli concedesse un'altra occasione.

Finalmente Louis si sedette, incrociò le braccia sulle gambe piegate e continuò a fissare il mare come se Harry non ci fosse.

C'era una strana intimità nel silenzio che li avvolgeva.

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