10.
" So che sono passasti vent'anni, ma Haven Bay non significa proprio niente per te?" gli chiese Harry incredulo.
Dovevano pur esserci stati alcuni momenti felici nella sua infanzia, degni di essere ricordati!
Louis lo fissò in un silenzio carico di tensione e Harry si sentì raggelare.
Doveva aver evocato qualcosa di tremendo, a lui incomprensibile, ma ora era innegabilmente presente fra loro.
" Quegli occhi..." mormorò Louis in un soffio impercettibile e sofferto. Poi con tono aspro e duro: " Chi è stato? Chi ti ha mandato?"
" Nessuno, è stata una mia idea."
" Chi sono i tuoi genitori? I tuoi parenti?"
Harry era completamente sconcertato, ma, dato che non aveva nessun consanguineo, per quanto ne sapesse, la sua risposta fu semplice e immediata.
" Non ho parenti, almeno nel senso letterale del termine, anche se, in un altro senso, appartengo ad una grande famiglia, la migliore al mondo."
" Dimmi il tuo nome."
" Harry Styles."
" Styles..." Louis tacque, quasi stesse cercando nella mente qualche possibile associazione.
Poi, accrescendo la confusione di Harry, si voltò e gettò il contenuto del flûte nel mare.
Sembrava voler dire che, per quanto lo riguardava, la festa fosse finita.
Quando tornò a guardarlo aveva un'aria diversa: tutto il magnetismo sensuale che emanava prima era completamente svanito e nei suoi occhi c"era un'espressione fredda e distante.
" Credo che continueremo questa conversazione nella mia cabina " disse. " Parliamone in privato. Così potrai dirmi tutto quello che pensi, Harry Styles, senza paura di essere distratto ed interrotto, ma stai pur certo...scoprirò tutto su questa cospirazione e anche su di te!"
Alzò una mano e tracciò con l'indice una linea lungo la guancia di Harry.
" Stai giocando con forze irresistibili e se sfuggiranno al tuo controllo dovrai prendertela solo con te stesso..."
Quella decisione avrebbe dovuto rendere felice Harry poiché Louis gli stava dando l'opportunità che desiderava, eppure le sue parole erano così oscure, così minacciose, che lui si sentiva estremamente a disagio all'idea di ritrovarsi solo con quell'uomo affascinante e imperscrutabile.
Senza attendere il suo assenso, Louis lo prese per il gomito e lo guidò attraverso la folla, annullando con garbo tutti i tentativi dei suoi ospiti di fermarlo per ricordargli che mancavano pochi minuti al brindisi di mezzanotte.
Harry lo seguì silenzioso, ripetendo a se stesso che non aveva nulla da temere.
Non aveva preso parte a nessuna cospirazione e la sua vita era un libro aperto.
Per quanto lo riguardava, non c'era niente da scoprire, ma era curioso di sapere perché Louis nutrisse tanti sospetti.
Che cosa significava Haven Bay per lui?
A quel punto, vista la sua reazione, Harry era sicuro che doveva esserci sotto qualcosa e tra sè imprecò contro Garret McKeogh per averlo lasciato all'oscuro.
Anche se era possibile che neanche il vecchio pescatore ne fosse al corrente, oppure che avesse ritenuto più saggio non turbare il suo incontro con Louis con spiacevoli riferimenti al passato.
In ogni modo, Harry non poteva fare a meno di chiedersi che cosa c'entrasse il colore dei suoi occhi con tutto ciò.
E quali erano le forze irresistibili che potevano sfuggire al suo controllo?
La presa d'acciaio della mano di Louis sul suo gomito era certamente una di quelle.
Non c'era alcun motivo che giustificasse la potente attrazione che sentiva verso quell'estraneo, tuttavia, si ammonì, doveva ignorarla.
Lui era andato lì per uno scopo soltanto e doveva tenere la mente concentrata sulla sua missione.
Solo questo contava.
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