Chapter 4-...And His Cousin
Cico guardava la figura del suo amico che si rimpiccioliva sempre di più,ogni passo che faceva era sempre più deprimente. Non era assolutamente giusto. L'aveva appena ritrovato ed ora doveva di nuovo rilasciarl da solo. L'unica consolazione e speranza a cui si appendeva era il suo numero di telefolo.
Un paio di anni fa,quando è stato costretto a trasferirsi in Sardegna per la sua famiglia,non aveva intenzione di cambiare numero o gestore telefonico. Ma i genitori di Strecatto lo avevano costretto,minacciandolo che se avesse provato ad avere altri contatti con il figlio avrebbero reso la sua situazione economica più miserabile di quello che era già.
E così,con il cuore in gola avvolto e soppresso dalla rabbia e dalla tristezza cambiò numero e gestore per il bene di entrambi.
Adesso sperava solo che lo avrebbe chiamato. Dio,eccome se lo sperava,gli mancava già la sua voce e la sua presenza allegra al suo fianco.
"Cico,chi era quel ragazzo con cui stavi parlando?" La voce di Lyon lo fece riprendere.
"Lui? Bhe.....lui è solo il mio migliore amico"
Cico rispose tentennando. Si potevano ancora definire migliori amici dopo tutto il tempo che era passato fra loro? Dopo anche i sentimenti che aveva iniziato a provare per il viola? Cosa erano diventati adesso era un mistero ai suoi occhi.
Il silenzio calò nella conversazione ed il sole iniziò a tramontare mentre due figure si fecero largo fra le vie di Cagliari,allontanandosi da un parco.
La camminata fù di pochi minuti,dopotutto la villa del loro amico blu non era molto distante da dove si trovavano pochi minuti prima. Per oggi,era la loro destinazione come punto di incontro per rivedersi con i visi familliari dei loro amici
La villa di Alex non era un complesso enorme,poichè viveva in città e non nella parte residenziale di villegiatura verso la periferia della città,per questo era di medie dimensioni.
La facciata principale aveva un piccolo cancello di metallo nero,alto 5 metri,che deliniama insieme a delle mura di mattoni il confine della villa. Una volta sorpassato il portone,si entrava nel perimetro interno. Anche da fuori al cancello però si potevano notare i colori vivaci e sgargianti di quella villa esotica,dopotutto ad Alex era sempre piaciuto fare ritocchi stravaganti per attirare l'attenzione. Il complesso nell'intero non era male.
Una volta citofonato al campanello,ad apparire alla loro vista non fu il loro amico azzurino,ma Anna,la ragazza di Lyon.
L'adolescente stava indossando uno dei suoi soliti vestiti viola scuro con qualche decorazione sul nero,ai piedi portava degli stivaletti marroncini con qualche centimetro di tacco. I capelli legati in una coda alta e le sue cuffie,sempre con lei,erano poggiati nella loro posizione di sempre.
La ragazza lì fece entrare,non prima però di avergli fatto una ramanzina.
"Si può sapere dove eravate finiti? Siete in ritardo di un quarto d'ora. Gli altri avevano pensato di iniziare la serata senza di voi"
Anna li interrogò,per poi venir calmata dal suo fidanzato che le portò un braccio sopra le spalle e l'avvicinò a se.
"Non preoccuparti,siamo arrivati in ritardo perché Cico si è fermato a parlare con un suo amico di infanzia. Vogliamo entrare? Siamo già in ritardo,non facciamoli aspettare più del dovuto"
E spostando abilmente la converzione verso un altro soggetto,i 3 si fecero largo fra le mura accoglienti e calde della villa,seguendo il sottofondo delle risate calorose nel soggiorno.
Certe volte si fermava a pensare assorrvandole. Calde e accoglienti erano le mura della villa di Alex,un contrasto con quelle di Stre che erano fredde e soffocanti. Anche le ville erano uno l'opposta dell'altra. Se quella di Alex era di medie dimensioni,quelle di Stre potevano far competizione ad una reggia per quanto enormi erano,una volta vi ci si era pure perso.
Alex e Stre stessi sembravano uno l'opposto dell'altro. Alex era un estroverso,Stre era un introverso. Alex combinava pasticci,Stre era sempre composto. Alex ti trascinava in una risata contagiosa,Stre invece rimaneva in silenzio capendoti al primo sguardo. Alex era uno spirito libero,Stre era chiuso in una gabbia di cristallo. Anche i loro colori erano opposti. Alex come colori aveva l'azzurro ed il blu,Stre il rosa ed il viola. Certe volte era strano.
Si era fermato più volte a guardare le loro fatture e le loro somiglianze,nonostante era a conoscenza che nessuno dei due sapesse della mera esistenza dell'altro,era sempre strano notare le disuguaglianze e le somiglianze fra i due felini. Sembravano due facciate di una stessa medaglia,uniti ma opposti.
Storse il naso a quei pensieri.
Più di una volta aveva notato la loro somiglianza,ed era tentato pure di domandare se potessero conoscersi o meno,ma mai questione fù posta.
Gli sembrava un quesito princiapalmente stupido visto che Strecatto viveva –e vive ancora tutt'ora– a Milano,mentre Alex aveva sempre vissuto a Roma e da poco si era trasferito in Sardegna.
Dubitava fortemente che si potessero conoscere.
"E poi ha urlato:'Io non sono un pinguino!' mentre la gente lo guadava male perché abbracciava un palo e-Ciao Cico,Ciao Lyon!"
Una volta entrati nella sala la loro presenza fu subito notata,ed il minore del gruppo –che stava raccontando un altro aneddoto esilarante che aveva come protagonista un Alex ubriaco– si fermò per salutarli.
"Come mai ci avete messo tanto?"
Il ragazzo dalla capigliatura rosa sakura,seduto sul tappeto della villa vicino al suo amico corvino,ci domandò.
"Cico si è fermato a parlare con un amico di infanzia"
Rispose,al posto del rosso,Lyon. Attirando gli sguardi curiosi degli altri.
Giusto,aveva più volte parlando degli amici che si era fatto a Milano prima di trasferirsi,e più volte aveva parlato di Stre e del suo legame con lui. Era il minimo che fossero curiosi di sapere chi fosse. Un sospiro si fece strada fra le sue labbra sapendo cosa avrebbero chiesto successivamente.
"Come si chiama?"
Mario,nonostante non fosse mai stato una persona curiosa e che si faceva principalmente i cavoli suoi,domandò,un briciolò di curiosità si poteva vedere nei pozzi neri che aveva come occhi.
"Strecatto"
Il nome venne detto in un sussuro,sperando di essere abbastanza udibile da essere sentito.
Un nome,9 lettere,3 sillabe. Qualcosa di così insignificante ma allo stesso tempo necessaria per la realizzazione della sua vita. Una promessa.
I volti dei ragazzi si incuriosirono ancora di più,o almeno,quasi tutti.
Il ragazzo dalla capigliatura azzurra,che durante la conversazione stava bevendo del succo d'arancia,si trovò a sputare il liquido verso il suo amico rosso e a spalancare gli occhi dalla sorpresa.
La serata sembra aver avuto un inizio promettente.
Cico lo guardò interdetto,più scioccato dalla sua reazione che arrabbiato di essere ricoperto di liquido appiccicoso. Lyon accanto tratteneva a stento le risate,insieme a Mario e Stefano che erano sul tappeto poco distante. Giorgio aveva uno sguardo di rimproverò mentre Anna era preoccupata.
"Ma che diavolo-Alex! Che cavolo ti passa per quella testa?"
Cico gli urlò contro. L'intonazione della sua voce faceva capire un unica cosa:era incazzato.
"Strecatto? Strecatto De Lucis? Quello Strecatto?!"
Alex,dall'altra parte,pose impanicato un altra domanda dalla risposta richiesta.
La sala caddè in silenzio e la testa di Cico divenne completamente vuota.
Strecatto era un modello,attualmente il più famoso del momento in Italia,e questo era risaputo. Migliaia erano le riviste su cui aveva visto foto del suo amico di infanzia,o le interviste che aveva guardato per tenere il passo con le informazioni. Anche se era distante da lui,voleva lo stesso cercare di fargli capire che c'era e ci sarà sempre per lui.
Quindi non era questo il problema princiapalmente.
Però ad Alex non aveva mai fregato niente della moda o di stile in generale. Si vestiva come voleva,poco importava se fosse anticlimatico o vecchia moda.
Strinse gli occhi. Eccola,un altra differenza. Stre era un patito della moda e voleva rimanere sempre aggiornato,ad Alex fregava ben poco dello stile in voga.
Quindi,perchè Alex avrebbe dovuto informarsi di cose che non segue? Non avrebbe senso. Mancava un pezzo nella figura del puzzle.
Quindi,anche se stupida e risaputa come domanda,per placare la sua mente la chiese lo stesso:
"Come fai a conoscerlo?"
E per i successivi minuti la stanza divenne di nuovo silenziosa. Questa volta però l'aria sembrava più ghiacciata del solito. Fissò la figura di Alex davanti a se. I suoi occhi erano calcolatrici,come se stesse cercando un modo per rispondere alla domanda senza dare troppe informazioni al riguardo. Per quanto Alex non l'avesse mai dato a vedere,era una persona furba e molto astuta. Una caratteristica fondamentale nella famiglia da cui proveniva.
"È una lunga storia.Diciamo che possiamo definirci conoscenti,non ci vediamo però da un bel po' di anni,quindi potrebbe pure essersi dimenticato che esisto. Fra me e lui non scorreva proprio buon sangue"
Lo guardò male all'ultima frase del suo monologo. Stre era una persona troppo dolce e timida per fare del male volontariamente a qualcuno,e per dire una cosa del genere significava che era successo qualcosa fra di loro.
Conosceva Stre da quando avevano 5 anni,e di certo,si sarebbe ricordato della presenza di Alex con loro. Inoltre l'amico aveva detto di vivere a Roma,e Stre era di Milano,qualcosa nella sua storia non tornava affatto.
"Aspetta,non avevi detto di essere di Roma tu?"
Giorgio,seduto accanto ad Alex sul bracciolo della sua poltrona,diete voce ai pensieri di tutti.
"Stre è di Milano,e siccome conosco il tipo che sono i suoi genitori–faccio una smorfia alla loro menzione–non ha mai lasciato Milano se non per servizi fotografici di brand esteri. All'estero"
Specificò l'ultima parte per poi ripartire.
"Quindi.....tu come fai a conoscerlo?"
Gli chiese incrociando le braccia.
"Ve l'ho detto è una lunga storia....non ho voglia di parlarne adesso,preferirei sorvolare"
Alex non era il tipo sentimentale che si tuffava nel parlare della storia della sua vita,come malgrado tutti pensavano. Era una persona molto riservata,ed era raro che raccontasse qualcosa su di se o sul suo passato. Cavolo,fino ad adesso,nonostante erano 5 anni che il loro gruppo si era formato,sapevano ben poco a riguardo anche della famiglia del ragazzo.
Cico di solito non lo spingeva più di tanto,ma questa volta la sua curiosità ebbe la meglio.
"Alex,ascoltami. Stre è una delle persone che ho più care in vita,lo vedo come mio migliore amico,e questo lo sai anche troppo bene. Hai detto che lo conosci e che fra voi non scorre buon sangue. Ma nonostante questo ti rifiuti di dare spiegazioni. Spero per te che tu non abbia qualcosa contro di lui"
Era una minaccia? Possibile. Un avvertimento? Assolutamente si.
La stanza divenne gelida e l'aria attorno a loro divenne incredibilmente pesante.
"Ok....che ne dite se ci calmiamo tutti un attimo?"
Stefano provò a smorzare un po' la tensione,accompagnato da Anna.
"Qualcuno vuole altro succo? La pizza dovrebbe anche arrivare a momenti così possiamo spostarci in sala da pranzo"
La ragazza provò a deviare l'attenzione su altro,ma non ottenne successo.
Mario si era ormai dissociato dalla situazione,ora che erano andati sulla vita personale,aveva preferito ritornare nel suo angolo di silenzio scrollando fra i social del suo telefono. Non era affatto interessato alla vita dell'amico,non quando non era pronto a condividerla con loro. E a differenza di qualcuno lui rispettava la privacy ed il consenso.
Lyon si avvicinò a lui e si sedette al suo fianco,anche lui partendo con la sua stessa idea,nonostante tenesse uno sguardo su entrambi per controllare la situaizone.
Anna non ricevendo risposta sbuffò infastidita,prima di sedersi vicino a Giorgio.
"Va bene,fate come volete"
Giorgio era il più vicino ad Alex nel loro gruppo,e malgrado ciò sapeva ben poco della sua vita.Quindi,era l'unica persona dentro quella stanza oltre a Cico che aveva le orecchie ben aperte per poter sentire. L'idea di sapere qualcosa in più sull'amico blu lo elettrizzava e non poco.
Alex rimase in silenzio,processando la sua risposta,prima di sospirare frustrato. Ormai aveva fatto un passo più lungo della gamba,era giunto il momento di svelare le carte in tavola.
"Ok,va bene,ma non impazzite per quello che sto per dirvi per quanto ridicolo e ambiquo possa sembrare"
Avviso il anticipo,attirando l'attenzione e la preoccupazione degli altri. Ma prima che si potesse ribattere ciglio calò la notizia bomba.
"Siamo cugini"
E le certezze che aveva cadderó una appresso all'altra. Non lo capiì,gli ci vollerò dei secondi per elaborare la sua frase,e a quanto pare non solo lui,perché anche gli altri erano rimasti sbalorditi dalla rivelazione.
"SIETE CUGINI?!"
Giorgio ed Anna urlarono a pieni polmoni in enfasi.
Aveva senso però,eccome se aveva senso. Le somiglianze fisiche che avevano e allo stesso tempo le loro disuguaglianze caratteriali e comportamentali. Non sembrava più un pensiero tanto bizzaro adesso,soprattutto perché nel profondo aveva confermato i suoi dubbi. C'era ancora qualcosa che non quadrava. Mancava ancora un altro elemento alla figura prima di averla del tutto completa,con tanto di cornice.
"Non c'è bisogno di urlarlo ai 4 venti!"
L'urlo di Alex lo riportò al presente.
"Non sapevo avessi un cugino,come mai che non ce ne hai mai parlato?"
Lyon aprì bocca per la seconda volta in 20 minuti.
"Diciamo che non mi piace sbandierare la mia vita privata e bhe...non mi piace e basta"
Il ragazzo dalla capigliatura azzurra e gli occhi luminosi rispose. Si poteva notare dal modo in cui si strofinava in braccio che era a disagio da questa situazione. Fortunatamente per lui nessuno glielo puntó.
"C'é ancora una cosa che non mi spiego....Stre non mi ha mai parlato di te"
Ed era vero. Stre non gli aveva mai parlato di avere cugini o familliari della sua età in generale. La sua bocca divenne improvvisamente amara e secca. Che non si fidasse di lui? Magari non gliel'aveva mai detto perché non lo reputava importante quanto lo era lui per il rosso.
Alex scosse la mano e la testa,molto probabilmente intercettando i miei pensieri,perché si tuffó in una spiegazione minima della situazione. Ancora una volta,evitando di parlare troppo di se.
"Non è che non si fidasse di te o altro. Sonostato disereditato da mio padre quando ero molto piccolo...Strecatto ti avrebbe accennato di avere uno zio da parte di madre giusto?"
Annuìi senza esitazione.
"Nella famiglia una persona che viene disereditata viene cacciata di casa e portata in orfanotrofio. La 'nostra' famiglia non parla di quelle persone siccome vengono viste come fallimenti e disadattati. Fanno finta che non esistano e viene proibito parlarne se no...non vogliamo andare nei dettagli delle punizioni. Ho detto pure troppo"
Spiegò brevemente e fece rimanere con la bocca aperta tutti quanti.
Cico si passò una mano fra i capelli corti scarlato frustrato. Che altro ancora nascondeva la famiglia di Stre e quando ancora in basso erano disposti ad andare per impedire di macchiare la loro immagine di nobiltà. Una cosa era certa
Sarebbe stata una lunga nottata quella che avevano davanti.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top