Chapter 3-He...

"C-Cico....sei veramente tu?"
Stre tentennante assaporò il suo nome per la prima volta dopo anni che non lo aveva pronunciato. Era un suono così dolce,ma allo stesso tempo così malinconico.

Stentava a reggeva in piedi dall'emozione,anche se dimostrava fisicamente di essere lì,la sua mente ormai vagava persa nei suoi ricordi. Che ora non avevano più una nota grigia,ma erano pieni di colori,e consapevolezza. Consapevolezza che Cico eri lì davanti a lui,e che non doveva aggrapparsi ai ricordi di un tempo,perchè ora potevano crearli di nuovi.

Aveva rivisto dopo tempo che sembrava immemore il suo migliore ed anche unico amico,la sua ancora di gioia e felicità,la sua speranza,ed il suo principe.

Due dita si portarono all'altezza della sua vista,e schioccarono,producendo un piccolo suono inaspettato che fece riportare i suoi pensieri,alla figura davanti a lui.

"Ovvio che sono io Stre! Chi vuoi che sia? Il presidente degli Stati Uniti?"
Gli chiese il ragazzo davanti a lui scherzosamente.

Tu sei più importante...
Avrebbe voluto dire Stre in quel momento,ma non lo fece,aveva paura di rovinare quel momento tanto agoniato.

Al suo posto,fece l'unica cosa che in quel momento gli parve sensata e alla quale aveva resistito così tanto,lo abbracciò. Forti braccia gli risposero,ed avvolsero la sua figura magra,mentre con una mano gli accarezzava i capelli.

In quell'abbraccio erano racchiuse le varie emozioni che provava: Felicità,dopo undici anni era finalmente riuscito a rivederlo,ed a riemergersi nei suoi occhi color cioccolato fondente,neri come la pece.
Paura,erano passati undici anni dall'ultima volta che si erano visti. Era cambiato tutto,loro erano cambiati,e se anche lo spettro della loro amicizia ne sarebbe stato danneggiato? Non lo sapeva,ma aveva paura di scoprirlo.
Rabbia,verso se stesso e la sua famiglia. Sapeva che i suoi genitori c'entravano qualcosa con il suo trasferimento,più di una volta aveva accennato qualcosa sull'argomento,con lui presente o meno,ma non aveva ancora scoperto niente. Si sentiva in colpa per non aver compreso le loro intenzioni prima e di averlo lasciato accadere.
Gioia,perché finalmente poteva rimanere in pace con se stesso,perchè era riuscito a riincontrarlo e poterlo riabbracciare.

"Cico non mi abbandonerai più vero?"
La voce rotta dall'emozione di Stre si fece l'argo nell'abbraccio. Una certezza che aveva bisogno di sentire dall'unica persona di cui gli importava.

"Mai più Stre,mai più"
Erano un sussuro le parole del rosso,ma il viola le sentì lo stesso,e questo gli bastò per sorridere. Ed una promessa disperata fu sigillata e si spera mai infranta.

"Mi sei mancato tanto"
"Anche tu micetto,anche tu"
Micetto.....da quanto tempo non lo chiamava così? Ormai non lo sapeva manco lui,l'unica cosa certa e che gli era mancato quel nomignolo. Era nato così,per scherzo,durante uno dei loro giochi nel campo fiorito,ed all'inizio non gli piaceva. Cico lo usava per innervosirlo,ma alla fine ci aveva fatto l'abitudine fino a definirlo piacevole. Ed ora eccolo lì,a sorridere al ricordo di quei momenti e all'utilizzo di quel nomignolo,un tempo odiato.

"Abbiamo tanto di cui parlare"
Furono le osservazioni di Cico mentre stringeva a se Stre,chiudendo gli occhi e inebriandosi del momento tranquillo. Ed anche i suoi pensieri iniziarono a vagare a mille allora.

Gli era mancato il suo migliore amico,e da quel momento non lo avrebbe più lasciato. Stre era stato il suo compagno di giochi più fidato. Ogni volta che i suoi genitori litigavano,sgattaiolava sempre da lui ed il viola lo accoglieva a braccia aperte,accompagnato anche con della cioccolata calda che aveva fatto prepare,ovviamente all'insaputa dei suoi genitori,dalla servitù.

Era stato doloroso per lui andarsene per partire,mai nella vita aveva sofferto di perdità più grande,ed ora che lo aveva ritrovato fra le sue braccia,non lo avrebbe più lasciato andare.

"Cico...."
Lo chiamò l'altro ormai rosso,immergendo la testa nel suo petto per provare a nasconderlo.

"Si?"
Rispose lui di rimando,rimanendo con gli occhi chiusi e assaporando gli secondo di quel momento.

"Alla fine abbiamo mantenuto la nostra promessa"
Gli disse,stringendo di poco la prese nell'abbraccio.

"Una promessa è una promessa,va sempre mantenuta,non importa le difficoltà"
Gli disse l'amico.

E rimasero così in silenzio per un tempo che gli sembrò infinito,ma allo stesso tempo troppo corto. Dovettero infatti sciogliere il loro piccolo spazio di mondo quando la voce di un ragazzo chiamò il rosso.

"Cico! Dove sei?"
Il tono di voce era molto spazientito,lo doveva cercare da tanto.

Il nominato di turno sbuffò per poi rispondere a gran voce.
"Lyon sono qui!"

Strecatto era confuso,molto confuso. Non riconosceva la voce,quindi non era nessuna conoscenza che potessero avere in comune,ergo,poteva essere un amico che Cico si era fatto in questi anni,e il pensiero lo metteva parecchio in ansia e a disagio.

"Eccoti finalmente!"
Stre alzò lo sguardo che fino ad allora aveva tenuto basso ed osservò il ragazzo lì davanti.

Era poco più alto di lui,più o meno della stessa altezza di Cico azzardò,e la sua pelle era abbronzata,il suo fisico era asciutto e robusto. Gli occhi color nocciola venivano di poco ricoperti dai capelli castani gli ricadevano sul volto in modo disordinati.
La cosa che attirò lo sguardo di più Stre furono i suoi vestiti però.
Aveva uno stile....particolare.Sempre che andando girando con degli occhiali da avviatore in testa possa definirsi stile.

"Cico,chi è lui?"
Chiese il viola guardando la figura del castano davanti a sè. Era non poco sottopressione. Era la prima volta che interagiva con altre persone della sua età,al di fuori dell'ambiente lavorativo.

"Stre lui è Lyon,Lyon lui è Stre" Presentò brevemente il rosso un po' seccato dall'interruzione del suo amico.

"C-ciao...."
Si presentò timidamente. Si poteva percepire il suo sentimento di sconfortezza anche a kilometri di distanza.

"Ciao,io sono Lyon"
dall'altro canto,il ragazzo castano era molto più aperto e socievole,si vedeva a vista d'occhio che era amichevole,poteva fare amicizia pure con dei yoyo....e quelli sono giocattoli inanimati.

Stre si morse il labbro interno. Cico era una persona altrettanto socievole,e non lo sorprendeva che aveva trovato in lui un amico. Magari poteva essere anche migliore di lui,ma scacciò il pensiero sedutastante. Non avrebbe mai ceduto Cico a nessun'altro. Era un desiderio egoistico,eccome se lo era,ma Cico era l'unica persona preziosa che gli rimaneva,e non l'avrebbe lasciata andare a nessun'altro.

"Cico,dobbiamo andare,gli altri ci stanno aspettando"
disse il castano al rosso,che sbuffò e si girò a guardare il viola.

"Devo andare,tieni,questo è il mio nuovo numero di telefono. Col trasloco ho dovuto cambiare ente telefonico...ehm,quando vuoi chiamami,a dopo Stre!"
Stre prese delicatamente il pezzetto di carta,come se fosse un tesoro millenario prezzioso ritrovato da quale galeone ottocentesco,e lo mise in tasca.

Appena riporto lo sguardo sul suo amico appena ritrovato,lo vidde venir trascinato poco distante dal castano,mentre lo salutava con la mano.

Lo salutò di rimando anche lui,ignorando il sentimento di abbandono,ormai conosciuto,che si stava facendo spazio nelle sue viscere,mangiandolo dall'interno.

Non ti abbandonerà,non può farlo,ha detto che sei importante.
Si autoconvinse.

Lo aveva promesso,non lo avrebbe più abbandonato. Sarebbero stati di nuovo insieme. E lui non se ne sarebbe andando di nuovo a causa dei suoi genitori,sarebbe rimasto. Ora erano entrambi al sicuro,fuori dallo sguardo dei suoi genitori. Stavano bene.

Siamo amici,gli amici non si abbandonano.

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