Have a Hollie jolly Christmas

PROMPT: Pattini

EVENTO: Evento mondano (gala, party privato, aperitivo, etc)

CARATTERISTICA: Il personaggio ha una pila altissima di maglioni natalizi ed imbarazzanti (e non ha paura di usarli)

PILOTA: Daniel Ricciardo


Il Natale è la festa che riunisce le famiglie attorno ad un tavolo, con un vociare continuo e alla lunga fastidioso. Natale è tornare a casa, dove per i primi anni di vita si addobba l'albero insieme ai genitori con un'inspiegabile sorriso stampato sul volto. Natale è essere "tutti più buoni" e un'occasione per riscoprire la gentilezza e la compassione.

Per Daniel Ricciardo, Natale ha sempre e solo significato una cosa: normalità. Lontano dalla frenetica vita di tutti i giorni, lontano dai riflettori e da quel mondo talmente sfarzoso da sembrare – talvolta – freddo ed insensibile. Tornare a Perth per Natale gli ha sempre riempito il cuore di gioia: l'unica cosa che lo spingeva ad affrontare un volo intercontinentale di ventidue ore era sapere che una volta atterrato avrebbe potuto riabbracciare sua mamma Grace, suo papà Joe e sua sorella Michelle. Loro erano le uniche persone di cui aveva bisogno per essere felice, poi ci pensavano il sole ed il mare a completare quella sensazione di pace che tanto agognava dopo la fine della stagione.

Ma quest'anno il Natale è diverso: niente mare, niente pelle abbronzata, niente surf e, soprattutto, niente famiglia. L'idea di restare a Monaco con i suoi colleghi sembrava allettante all'inizio ma ora, ripensandoci meglio, non è poi così divertente. I suoi genitori ne hanno approfittato per andare in crociera ai Caraibi – dove hanno sempre voluto andare ma, per un motivo o per l'altro, hanno sempre rimandato – e Daniel non ha saputo dire di no alla festa organizzata da Lewis Hamilton insieme a tutto il mondo della Formula Uno.

Scuote la testa e si lascia andare ad un leggero sorriso pensando alle feste di Lewis a cui ha preso parte in passato, ricordando tutti i dettagli perfettamente curati e ricoperti di lustrini in puro stile Hamilton. Passeggia avanti e indietro un'infinità di volte, si ferma a fare alcune foto con dei fan che lo hanno riconosciuto in aeroporto e aspetta impaziente l'arrivo della sua amica Hollie. Non vede l'ora di mostrarle per davvero la realtà in cui vive ed è determinato a dimostrarle che fare il pilota non è solo guidare in tondo a 350 chilometri orari ma è molto di più.

Hollie non è mai uscita dai confini dell'Australia, l'unica volta che ha preso un aereo in vita sua è stata per andare a Melbourne a marzo a vedere il Gran Premio inaugurale di Formula Uno per non sentire più le lamentele di Daniel sul fatto che non l'ha mai visto correre una vera gara. Non deve portargli molta fortuna però, dato il ritiro al trentesimo giro al Gran Premio di casa.

In quell'occasione le erano sembrate infinite tre ore e mezza di volo, ma non sapeva ancora cosa significasse stare seduta e con poca possibilità di movimento su un volo intercontinentale lungo un giorno intero. "Come fanno i piloti a fare questa vita ogni settimana?" è l'unica cosa che continua a chiedersi l'australiana quando l'aereo ormai è atterrato sul suolo europeo.

Non le piace volare, non ci trova niente di speciale, soprattutto se per rivedere Daniel ha dovuto spendere buona parte dei soldi che ha guadagnato negli ultimi dodici anni di lavoro. Non ha una famiglia ricca, non è mai stata una ragazza dai gusti costosi e scintillanti. Se l'è sempre cavata da sola, soprattutto da quando – a diciotto anni – ha finito la scuola ed ha iniziato a lavorare nel ristorante sulla spiaggia di Dutch Inn, mettendosi da parte abbastanza soldi da poter diventare del tutto indipendente e lasciare la casa dei suoi genitori.

Ama la semplicità, la stabilità, ma soprattutto la normalità della sua vita. È felice soltanto quando, dopo una giornata a servire clienti provenienti da tutto il mondo, può togliersi la divisa, infilarsi la muta, prendere la sua amata tavola da surf e cavalcare le onde selvagge dell'oceano. L'unico motivo che l'ha spinta ad attraversare il mondo è rivedere Daniel, con il quale ha passato molti più anni di quanti voglia ricordare.

Si ricorda il suo primo giorno di scuola alle medie e di come quel ragazzino dai capelli ricci e scuri le abbia offerto di sedersi accanto a lui accogliendola con un gigantesco sorriso, il più grande che avesse mai visto fino a quel momento. Era impossibile non diventare amici di Daniel, nemmeno quando aveva i brufoli nel periodo della pre-adolescenza ed un'irrefrenabile passione per i guai. Mai avrebbe pensato che quel ragazzo buffo sarebbe stato il suo primo fidanzatino e, ancor meno, che si sarebbero tenuti in contatto nonostante gli stili di vita opposti che hanno intrapreso.

Dopo l'ennesimo controllo di sicurezza, Hollie riesce a riprendere il possesso della sua valigia e si dirige a passo svelto verso l'uscita dell'aeroporto, esausta dalle ore di volo ma felice di poter stare con il suo amico per le vacanze di Natale. Non appena le porte automatiche si aprono, Hollie vede un gigantesco cartellone con scritto "MISS HOLLIE ANDERSON" che copre interamente la faccia di Daniel e la parte superiore del suo corpo.

"Danny" dice la ragazza cercando di trattenere una risata, data l'accoglienza per niente sobria da parte del suo amico. "Ti prego, non facciamoci riconoscere subito" continua, abbassando immediatamente il cartellone in modo da poter finalmente vedere il viso sorridente del pilota.

"Che ti aspettavi da Daniel Ricciardo?" domanda retorico il ragazzo cercando invano di trattenere uno dei suoi più grandi sorrisi. "Fatti abbracciare, Hol" prende slancio ed abbraccia la sua amica, che ricambia la stretta vigorosa. Stanno in quella posizione per una manciata di secondi, mentre attorno a loro si forma una discreta folla di persone, probabilmente curiosa di conoscere la ragazza abbracciata ad un pilota di Formula Uno. "Non hai idea di quanto sia bello sentire l'accento australiano" conclude lui sciogliendo l'abbraccio con la ragazza e, da gentiluomo, le prende la valigia per avviarsi all'uscita dell'aeroporto.

"Aussie power!" esclama Hollie alzando un braccio in aria liberandosi in una risata che contagia anche Daniel. "Allora, che programmi abbiamo per Natale? Dimmi che non ho fatto il giro del mondo per congelarmi e basta" la ragazza alza ed abbassa velocemente le sopracciglia con sguardo inquisitore, cercando di carpire qualche informazione dagli occhi scuri dell'australiano.

"Andiamo ad una festa, ti va? Tanto non puoi dire di no perché ho già confermato per entrambi" Daniel carica la valigia nel portabagagli della sua Aston Martin Vanquish grigio topo mentre vede con la coda dell'occhio Hollie in procinto di aprire la portiera della macchina sul lato sinistro dell'automobile. "Guidi tu, Hol?" si avvicina al lato del guidatore e si appoggia con i gomiti alla portiera senza riuscire a smettere di ridere di gusto.

"Fanculo, non è colpa mia se qua è tutto al contrario" sbuffa la ragazza uscendo nuovamente della macchina dando uno spintone a Daniel quando gli passa accanto, per poi andare verso il lato del passeggero sul lato destro. "E vedi di non fare l'incosciente. Vai piano altrimenti scendo e faccio l'autostop, Danny" lo ammonisce appena sale a bordo, chiude la portiera con un leggero tonfo e si allaccia la cintura di sicurezza.

"Tre cose" Daniel si allaccia la cintura e gira il busto verso Hollie, piegando leggermente la testa di lato mentre inizia a spiegare. "Prima di tutto, in teoria siamo noi quelli che fanno tutto al contrario rispetto al resto del mondo. Secondo, perché ti ostini a chiamarmi Danny? Mi sembra di essere tornato l'idiota che ero alle medie" scrolla le spalle assumendo un'espressione quasi disgustata al ricordo della sua adolescenza.

"E la terza cosa?" domanda Hollie, ormai incuriosita dalla serietà di Daniel. Lo conosce talmente tanto bene da essere consapevole che quando Daniel Ricciardo non sorride per venti secondi, è davvero il caso di starlo a sentire.

"Mai dire ad un pilota di andare piano" ammicca ritornando ad essere il solito sorridente ragazzo dai capelli ricci e la risata contagiosa, il vecchio Danny che Hollie ricorda fin dal primo giorno di scuola.

Sussulta trattenendo quasi il respiro quando sente il motore della macchina di Daniel ruggire prepotentemente prima di sfrecciare lungo la riviera della Costa Azzurra. Grazie alla guida sportiva di Daniel ed all'infinità di cavalli in più rispetto alle macchine incontrate lungo la strada, il tragitto dall'aeroporto di Nizza alla cittadina di Monte Carlo si consuma tra un paio di canzoni urlate a squarciagola e una decina di fotografie scattate con il finestrino abbassato.

"Bienvenue à Monaco" dice entusiasta Daniel in un francese macchinoso una volta che entrambi scendono dalla macchina, parcheggiata sul lungomare che offre un'incantevole vista sul mar Mediterraneo.

"Ora sì che mi sento di più a casa" sospira Hollie inalando tutto il sapore di salsedine che riesce a catturare, si appoggia al cofano della macchina e guarda l'orizzonte. "Ti ricordi il Natale del 2004?" domanda la ragazza girando il viso per guardare Daniel, sistematosi accanto a lei con le mani nelle tasche del giubbotto ed un lieve sorriso che si fa largo sul suo viso.

"Non ricordarmelo" Daniel scuote la testa massaggiandosi le tempie con il pollice e l'indice della mano sinistra. "Se chiudo gli occhi sento ancora gli schiaffi che mi ha dato mio padre" ridacchia alzando gli occhi al cielo e incrociando le gambe distese davanti a sé.

"Ti ha picchiato perché gli hai vomitato sulla Jeep o perché avevi un costume da bagno verde fluo con una renna sul pacco?" chiede retorica Hollie scoppiando a ridere al ricordo del suo amico mentre si stringe nelle spalle a causa dell'aria fredda alla quale non è per nulla abituata.

"Ti ricordo che tu sei tornata a casa coperta soltanto dalla tua tavola da surf perché hai lanciato i vestiti in mare quella sera" lo sguardo di Daniel si posa sulla ragazza, quasi come se fosse una gara a chi ha combinato più disastri nella sua vita.

"Raccapriccianti" Hollie scuote la testa per scacciare il più velocemente possibile quel ricordo sfocato dalla sua testa, per poi tornare a posare gli occhi sulle onde che si infrangono sulla spiaggia pochi metri davanti a loro. "Mi manchi laggiù ogni tanto, sai?" confessa poco dopo l'australiana alzando lievemente la testa verso il suo amico, sfoggiando un piccolo sorriso tirato.

"Anche a me manchi. Qui è tutto diverso, anche se ci vivo da una vita non è come stare a casa mia" Daniel prende un lungo respiro, sicuro di poter esternare tutti i suoi sentimenti ad Hollie, conscio che con lei è libero di parlare di qualsiasi cosa. "Sono contento che tu sia venuta, mi mancava stare con te" ammette Daniel impercettibilmente, come se stesse raccontando il suo più grande segreto per la prima volta ad alta voce.

"Siamo in vena di sentimentalismi, Danny" lo prende in giro la ragazza, sapendo benissimo quanto odi il soprannome con cui spesso e volentieri lo chiama. Si sporge verso di lui e gli circonda il collo con le braccia, infilando la testa nell'incavo del suo collo.

"Ti voglio bene, Hol. Anche se mi chiami Danny" Hollie lo sente sorridere anche se non può vederlo in faccia, lo conosce talmente bene da capire quando sta sorridendo semplicemente sentendo il suo tono di voce. Daniel la stringe forte a sé e si perde in quell'abbraccio per una manciata di minuti.

"Come mai una Aston Martin?" domanda l'australiana appena sciolto l'abbraccio lanciando un'occhiata alla macchina sulla quale è appoggiata. Daniel scoppia a ridere e scuote leggermente la testa, non riuscendo a capacitarsi del cambio di discorso alquanto repentino e piuttosto scollegato.

"Quando me ne sono andato dalla Red Bull me ne hanno lasciate tenere alcune" si gira guardando la macchina ed accarezzandone il cofano come se fosse una persona.

"Se dovessi licenziarmi io, mi porterei via la bottiglia di gin più costosa che si trova dietro al bancone. Tu te ne vai da una scuderia e ti danno una Aston Martin come liquidazione" Hollie alza le braccia in segno di disappunto. "La vita è ingiusta" aggiunge alzando gli occhi al cielo in modo plateale.

"Dovevi fare l'attrice, guarda che faccia" esclama Daniel indicandole il viso con l'indice della mano destra. "A proposito della mia macchinina, visto che ti piace così tanto non ti dispiace se ci facciamo un giro sopra, no?" domanda cauto il ragazzo, provando a testare il terreno e vedere la reazione di Hollie.

"Dove mi porti, signor Ricciardo?" chiede la ragazza con un fintissimo accento inglese.

"Prima andiamo a casa e poi ti porto ad una festa" risponde criptico il pilota, facendo corrugare la fronte all'amica. "E non chiamarmi signor Ricciardo, sembra che ho ottant'anni" Daniel le dà uno spintone sul fianco per poi girarsi e salire in macchina dal lato del guidatore, spingendo Hollie a fare la stessa cosa.

Fortunatamente, il tragitto in macchina dal lungomare di Monte Carlo all'appartamento di Daniel è veloce. Hollie non vede l'ora di riposarsi un paio d'ore, farsi una doccia rigenerante e cambiare quei vestiti che indossa da troppo tempo per i suoi gusti. Tuttavia, le intenzioni di Daniel sono chiare: Hollie non ha il tempo di potersi rilassare prima di andare alla festa perché il pilota la informa che partiranno non appena lei avrà finito di lavarsi e di preparare qualche vestito per l'occasione.

"Ma alla festa ci sono tutti i tuoi amici piloti?" domanda Hollie prendendo l'occorrente per fare la doccia dalla sua valigia.

"Certo, anche se non sono tutti belli e simpatici come me" Daniel sfoggia un enorme sorriso, talmente grande che Hollie si preoccupa di doverlo portare in ospedale a causa di una paralisi facciale.

"L'importante è che ci sia Charles Leclerc" la ragazza assume un'espressione pensierosa, iniziando a fantasticare sul principino della Formula Uno mentre si lascia scappare un sospiro dalle labbra.

Daniel si tocca il cuore con uno sguardo pieno di dolore, come se avesse ricevuto una pugnalata al centro del petto, si accascia sul letto ed emette strani versi agonizzanti con la bocca. "Non puoi preferire Leclerc a me" dice a fatica ormai sull'orlo delle lacrime.

"Meno male che dovevo farla io l'attrice, Danny" Hollie si avvicina al suo orecchio, sussurra quelle parole e, una volta appurata la reazione di Daniel, gira i tacchi e si dirige verso il bagno di casa Ricciardo, con un sorriso soddisfatto dipinto sul volto.

Una bella doccia rigenerante è proprio quello di cui Hollie ha bisogno dopo un'intera giornata sopra ad un aereo e si prende il suo tempo sotto all'acqua calda prima di affrontare una lunga notte di festeggiamenti in mezzo a persone estremamente diverse da lei. È felice di poter passare del tempo con Daniel come ai vecchi tempi, ma è anche nervosa perché per stare con lui dovrà stare in mezzo a tutti i piloti in una festa troppo elegante per i suoi standard.

Le feste a cui è abituata Hollie si svolgono in costume da bagno in riva al mare, con litri di birra e falò sulla spiaggia fino all'alba. Non è abituata a dover indossare dei vestiti lunghi e costosi e questa cosa la mette notevolmente a disagio. Ma ogni volta che le si para davanti uno scenario imbarazzante nella sua mente intanto che è ancora in bagno a tamponarsi i capelli bagnati, scrolla la testa cercando di rimanere positiva e pensando che ci sarà Daniel accanto a lei durante tutta la serata. E Daniel non le ha mai dato modo di dubitare di lui: è stato l'unico ragazzo della sua vita a volere solo ed esclusivamente il suo bene, non l'ha mai trattata male e se si sono lasciati è stato solo perché lui si è trasferito dall'altra parte del mondo per inseguire il suo sogno, cosa che Hollie ha sempre ammirato ed apprezzato del suo Danny.

Daniel approfitta dell'assenza momentanea di Hollie per riempire con le ultime cose la sua valigia, ancora non del tutto sicuro su come reagirà la sua amica una volta informatela della sorpresa che l'attende. Hollie ha conosciuto alcuni dei piloti a Melbourne lo scorso marzo e, inevitabilmente, ha riportato a Daniel le sue considerazioni riguardo ai suoi colleghi.

Se con Alex, Max e Lando ha trovato subito dei punti in comune – nonostante la differenza abissale tra i tre – con altri non ha avuto la stessa impressione positiva. Uno fra tutti Lewis Hamilton, che ha ironicamente chiamato PM: pacchiano megalomane. A Daniel sfugge un sorriso quando ripensa al messaggio che ha ricevuto qualche giorno dopo il Gran Premio d'Australia da parte di Hollie, dove spiegava il suo strano soprannome riguardo al pilota inglese che, in fondo, non si discosta di molto dalla realtà.

"Che stai facendo?" la voce di Hollie lo riporta alla realtà facendogli fare un balzo, preso com'era nei suoi pensieri. "Perché stai facendo la valigia?" domanda ancora la ragazza, stringendosi nell'asciugamano e con i capelli ancora bagnati.

"Devo dirti due cose. Una ti piacerà e l'altra meno. Scegli quale vuoi sentire per prima" risponde Daniel sedendosi ai piedi del letto con gli occhi verso l'alto per guardarla.

"Prima quella buona, come sempre" sospira Hollie riponendo il suo beauty case in uno dei ripiani dell'armadio che Daniel le ha gentilmente offerto.

"La festa non è qui, ma a Saint Moritz, in Svizzera" l'australiano sorride nel vedere la reazione istintiva della ragazza a quella notizia dato che vedere la neve era una delle cose che voleva fare prima di morire, ma Perth è una delle città con il clima più mite del mondo anche d'inverno. Hollie applaude con un enorme sorriso sul volto e dei piccoli saltelli che la fanno sembrare più piccola della sua età.

"Non può esserci una cattiva notizia dopo questa" replica Hollie con le mani sulle guance, ancora incredula.

"La festa è a casa di Lewis" Daniel sgancia la bomba e, come si aspettava, l'entusiasmo di Hollie svanisce in un nanosecondo.

"Mi stai dicendo che quel PM ha anche una casa in Svizzera?" domanda la ragazza sbuffando sonoramente e guardando verso l'alto.

"Non è sua, ha affittato un posto, non ho capito bene" continua il numero tre gesticolando leggermente con le mani, come a volersi scusare per aver tolto il buon umore alla sua amica. "Ma ci divertiremo, ci saranno tutti e vedrai che anche Lewis non è così male" Daniel aggiunge uno dei suoi sorrisi ammaliatori per provare a far cambiare l'idea ad Hollie.

"Quello che mi hai appena detto conferma ancora di più il mio pensiero su Hamilton ma sono una persona educata e farò la brava, te lo prometto" Hollie abbozza un sorrisino innocente ed alza il mignolo in direzione di Daniel che fa la stessa cosa e lo stringe come a suggellare una promessa tra i due in modo molto infantile.

"Bene, allora preparati e portati dietro la roba più pesante che hai, Saint Moritz non è Monte Carlo, soprattutto non è Perth" Daniel alza le sopracciglia dando una leggera gomitata ad Hollie che si rifugia nuovamente in bagno per infilarsi almeno la biancheria intima.

"Dovrai prestarmi qualcosa, mister sobrietà, perché non riuscirei a scaldarmi nemmeno se indossassi tutti i vestiti che ho portato" la ragazza esce dal bagno con addosso soltanto un semplicissimo completo intimo e cerca degli abiti puliti nella sua valigia.

"Aspetta un attimo, quand'è che sei diventata così?" Dan alza ed abbassa l'indice della mano destra indicando il corpo seminudo di Hollie, che scruta attentamente. "Non avevi le tette quando stavamo insieme. Quand'è che ti sono cresciute?" incrocia le braccia al petto, con un'espressione per metà contenta per ciò che sta guardando e per metà delusa per non essersi potuto godere anni fa quello spettacolo.

"Danny, avevamo dodici anni!" Hollie allarga le braccia ed alza gli occhi al cielo sbuffando, per poi abbassarsi velocemente e mettersi una felpa abbondante che le arriva quasi alle ginocchia. "E mi sembra di ricordare che nemmeno tu fossi un adone" stavolta è il suo turno di incrociare le braccia al petto e battere ritmicamente il piede contro il pavimento, come se fosse una sfida a chi è il più duro dei due.

"Non ero un adone ma ero già simpatico all'epoca. Tu invece facevi a botte con tutti" l'australiano scoppia a ridere con una mano sul viso a stropicciarsi la faccia per scacciare quei ricordi di adolescenza.

"Mi stavano tutti sul cazzo ed erano degli idioti, non era di certo colpa mia" Hollie alza le spalle infilandosi un paio di jeans stretti strappati leggermente sulle ginocchia. "L'unico a posto eri tu e ho detto tutto" piega leggermente la testa di lato per poi finire di asciugarsi i capelli, che raccoglie in uno chignon disordinato.

"Sono favoloso, lo so" si atteggia Daniel con il petto all'infuori e uno dei suoi sorrisi smaglianti per i quali è tanto famoso.

"Gasati meno, Danny" risponde acida l'australiana uscendo dal bagno e finalmente pronta ad affrontare il secondo viaggio della sua giornata. "Dovessi pubblicare tutte le tue foto a dodici anni non avresti più nemmeno una fan che ti dichiara il suo amore" conclude con un sorriso beffardo riuscendo miracolosamente a zittire Daniel, impresa pressoché impossibile per chiunque tranne che per lei.

Senza perdere ulteriore tempo, i due amici scendono le scale del palazzo di Daniel e si dirigono in garage, dove i fari della lussuosissima Aston Martin DB10 si accendono quando il suo legittimo proprietario schiaccia un pulsante sul telecomando. Hollie si volta immediatamente verso Daniel, con la bocca spalancata a metà tra l'incredulo e lo sconvolto. Appoggia rumorosamente la valigia per terra e si avvicina timidamente alla macchina.

"Non può essere..." sussurra accarezzando quasi con paura il cofano della macchina più bella che abbia mai visto. "È la macchina di James Bond!" esclama pochi secondi dopo, giusto il tempo per analizzare i suoi dettagli più da vicino.

"Proprio lei" conferma Dan infilando le valigie di entrambi nel portabagagli con un'espressione orgogliosa sul viso.

Ha tante macchine, questo è ovvio, ma la DB10 è il suo orgoglio personale. L'anno scorso, quando è passato alla Renault, uno dei suoi più grandi timori era che gli avrebbero chiesto di riconsegnare quel gioiellino su quattro ruote. Ma fortunatamente la scuderia austriaca gli ha concesso di tenere alcuni vecchi modelli con sé in ricordo dei tempi passati.

"Ci andiamo con questa a Saint Moritz?" domanda impaziente Hollie mentre si avvicina alla macchina per aprire – stavolta dal lato giusto – lo sportello del passeggero.

"No, voliamo su un tappeto, Jasmine" la prende in giro Daniel salendo al posto del guidatore e, dopo aver chiuso la portiera, mette in moto il gioiellino ed accende la radio.

"Questa è indubbiamente la macchina più bella del mondo" afferma la ragazza abbassando la cappotta per scoprire un optional che aggiunge un ulteriore motivo in più per amare quella stupenda Aston Martin.

Ed è con lo splendido sorriso che Daniel le rivolge poco dopo essersi allacciata la cintura di sicurezza che escono dal garage e si immergono nel fitto traffico del Principato di Monaco. Le palpebre di Hollie si fanno di colpo pesanti – complice la stanchezza di un volo così lungo – mentre la macchina di James Bond sfreccia a velocità moderata sul lungomare di Monte Carlo con direzione Saint Moritz, Svizzera.

Improvvisamente, dal buio pesto in cui Hollie si ritrova non appena chiude gli occhi, la figura di Daniel avanza a passo deciso verso di lei. Si guarda attorno e scopre, con sua immensa delusione, di essere ad una sfilata di moda. Ci sono personaggi famosi, di quelli che solitamente vede sulle copertine dei giornali scandalistici o di gossip, riesce addirittura a riconoscere qualche attore e qualche cantante seduto in prima fila, presente all'evento soltanto per sfoggiare un bel vestito più caro della sua casa e per postare due fotografie su Instagram.

I contorni della stanza sono sfumati, in sottofondo si sente un fastidioso ed incessante chiacchiericcio ed una famosissima canzone natalizia rimbomba dalle casse di quel posto gremito di persone.

I flash delle macchine fotografiche continuano ad illuminare la stanza ad intervalli irregolari quando Daniel arriva alla fine della passerella indossando un discutibile maglione verde scuro con un pupazzo di neve decisamente troppo grande disegnato al centro. L'australiano lo indossa con fierezza e con l'immancabile sorriso ad increspargli le labbra, che i fotografi non smettono di immortalare.

Al secondo giro, indossa un maglione rosso con due lecca lecca intrecciati sul davanti e la scritta "Merry Christmas" poco più in basso. La scena si ripete per almeno sei o sette volte, Hollie guarda il suo amico sfilare con disinvoltura circondato da flash di macchine fotografiche e cellulari.

Le luci si accendono all'improvviso e, come per magia, Hollie si ritrova sul palco al fianco di Daniel, anche lei con un maglione bianco latte con Babbo Natale sulla sua slitta che tiene nella mano destra una campanella, la mano sinistra aperta ad imitare un saluto ed un fumetto sopra al cappello rosso e bianco che recita "HO HO HO!".

Il pubblico li applaude entrambi, Hollie si sente a disagio; cerca di coprire l'imbarazzante maglione extra large che indossa e guarda Daniel per cercare un appiglio psicologico.

"Mostra il maglione, è il pezzo forte della mia collezione!" esclama il ragazzo al suo fianco togliendole le mani da sopra il disegno.

"Collezione? Non dirmi che..." sussurra Hollie guardando l'amico in cagnesco.

"Ebbene sì, Hol, quei maglioni che odi tanto oggi sono diventati la mia fortuna" risponde tutto contento battendo le mani come un bambino di cinque anni davanti ad un nuovo giocattolo.

Accade un'altra magia ed appaiono davanti a loro due grossi scatoloni pieni di maglioni di colori e misure diversi impacchettati. La gente, che fino a poco prima era seduta composta attorno alla passerella, si accalca attorno a loro due. Tutti allungano le braccia per potersi accaparrare almeno una delle tante buste che Hollie e Daniel iniziano a lanciare per la stanza.

L'improvviso suono di un clacson riporta Hollie alla realtà, non riesce ancora a mettere a fuoco ma dopo pochi secondi vede le montagne innevate fuori dal finestrino. Un sorriso spontaneo si crea automaticamente sul suo viso a quella vista e si gira di scatto verso Daniel, ancora concentrato sulla strada, con la stessa espressione in viso uguale a quella che si ricorda Hollie prima che si addormentasse.

"Ho fatto un sogno assurdo" asserisce l'australiana stropicciandosi gli occhi in modo infantile.

"Ehi, ma buongiorno" la saluta Daniel girando leggermente la testa per farla entrare nel suo campo visivo, dopodiché riporta lo sguardo davanti a sé. "Hai dormito per cinque ore buone" la prende in giro poco dopo. "Forza, racconta che sono curioso" scrolla leggermente le spalle mentre svolta a sinistra per prendere una strada quasi deserta che sembra non finire mai.

"Cinque ore?" gli fa eco Hollie sbarrando gli occhi per la sorpresa. "Scusami, di solito sono di compagnia" si scusa immediatamente con il suo amico sentendosi un po' in colpa per averlo lasciato guidare per così tanto tempo senza nemmeno poter parlare con nessuno.

"Tranquilla, i voli lunghi sono così. Ogni volta che vado a casa o torno a Monaco dormo per una giornata intera, è normale" la rassicura Daniel con uno dei suoi classici sorrisi contagiosi. "Ora dimmi tutto, mancano pochi minuti e siamo arrivati" conclude il pilota tamburellando le dita sul volante.

Hollie si schiarisce la gola ed inizia a raccontare il sogno a Daniel, senza omettere nessun dettaglio di ciò che si ricorda. La reazione spontanea dell'australiano è una sonora risata che riempie l'abitacolo che era rimasto estremamente silenzioso per tutta la durata del viaggio.

"Per il momento ho una collezione di calzini meravigliosi, non avevo mai pensato ai maglioni natalizi sinceramente, ma potrebbe essere un business notevole" è il commento di Daniel una volta fermata la macchina nel grande parcheggio già pieno di macchine lussuose e scintillanti.

"La sobrietà prima di tutto, vero Ricciardo?" lo prende in giro Hollie che scuote la testa in segno di disappunto ed accenna un sorriso mentre si slaccia la cintura di sicurezza.

"Potrai appurare tu stessa quanto sono belli dal vivo i miei maglioni stupendi" commenta l'australiano spegnendo il motore della macchina e scendendo dal mezzo.

"Dovevo immaginarmelo che non era un sogno, ma una premonizione" Hollie scuote la testa e chiude lo sportello della macchina una volta uscita e viene immediatamente investita in pieno dalla gelida aria invernale.

Saint Moritz non è affatto come Monte Carlo. Il clima è notevolmente più freddo e la neve imbianca il tetto della baita affittata da Lewis, così come le montagne che la circondano. Hollie non ha mai visto la neve in vita sua e non riesce a togliere lo sguardo dal panorama bianco candido che le si para davanti. Le sembra di essere tornata bambina e, dopo aver fatto un giro su sé stessa per ammirare meglio tutto il paesaggio circostante, una palla di neve fredda la centra in pieno viso.

Si gira immediatamente verso Daniel che, con un'espressione colpevole dipinta in faccia, si nasconde dietro alla sua macchina per evitare di essere colpito a sua volta. Hollie tuttavia non è arrabbiata, al contrario, è felice come mai prima d'ora. Si libera in una risata che echeggia per tutto il parcheggio.

Daniel si incarica di prendere le valigie e, pochi minuti dopo, entrambi si trovano all'interno dello chalet. Lo spazio è enorme e sprizza lusso da ogni angolo. D'altronde, la festa è organizzata da Lewis, cosa ci si poteva aspettare se non addobbi giganteschi e luci colorate?

"Eccovi! Stavamo perdendo le speranze!" esclama Max Verstappen, il giovane pilota olandese ed ex compagno di squadra di Daniel, mentre si avvicina a loro.

"Max!" Daniel posa le valigie per terra ed accoglie il suo amico con un abbraccio. "Ti ricordi Hollie?" l'australiano si gira e la incita ad avvicinarsi per salutare il ragazzo biondo, che annuisce in risposta non appena la vede.

"Come posso dimenticarla?" l'olandese le sorride e la stringe in un veloce abbraccio, che lascia Daniel perplesso per una manciata di secondi.

"Da quando tu abbracci le persone?" chiede il pilota numero tre affiancandosi ai due.

"Ora abbiamo capito perché a trent'anni sei ancora single, Danny" risponde sarcastica la ragazza dopo essersi staccata da Max, che le batte il cinque per la frecciatina appena lanciata.

"Ma che c'entra! Max è quello freddo ed antipatico, io sono quello solare e divertente" spiega Daniel alla sua amica, per poi rivolgersi direttamente al pilota Red Bull. "Sei cambiato, amico" gli poggia una mano sulla spalla con un'espressione seria che dura meno di dieci secondi.

"Gelosone" commenta Max prendendolo in giro mentre gli scompiglia il ciuffo di capelli neri e ricci.

I due piloti si scambiano qualche battuta mentre Hollie si allontana e si avvicina alle ampie vetrate della stanza che regalano una vista mozzafiato delle montagne svizzere. Daniel aveva ragione: le sarebbero serviti i suoi maglioni imbarazzanti date le basse temperature.

"Ma Charles è già arrivato?" domanda improvvisamente Hollie girandosi verso Max e Daniel, ancora impegnati in una conversazione più seria ma che la ragazza non ha ascoltato.

"Hol, sei un'ansia unica" sbuffa Daniel alzando gli occhi al cielo e stropicciandosi gli occhi.

"Non dirmi che sei un'altra che sbava per Leclerc" Max aggrotta le sopracciglia e poggia le mani sui fianchi, sembrando ancora più piccolo di quanto già non sia.

"Io non sbavo proprio per nessuno!" risponde immediatamente alzando di qualche decibel il suo tono di voce. "Ma sono una ragazza e posso garantirvi che piacerebbe anche a voi se foste donne" si porta le braccia al petto ed incrocia i loro occhi lanciando uno sguardo di sfida.

"Perché puntare su Leclerc quando puoi avere Verstappen?" Max si indica da solo dandosi delle arie, con le braccia incrociate al petto per far risaltare i muscoli da sotto il maglione scuro.

"Caro Maxie, ti preferirò a Charles quando tratterai la tua macchina con la stessa dolcezza con cui dovresti trattare una donna" Hollie alza un sopracciglio con un ghigno dipinto sul viso. Sa di aver colpito l'orgoglio dell'olandese, non tanto per la frase che ha pronunciato ma per il nomignolo con il quale lo ha chiamato.

"Questo è un colpo basso" Max si tocca il cuore fingendo un malore. "Io sono uno aggressivo ma nessuna si è mai lamentata" cerca di risollevarsi, facendo però scoppiare a ridere sia Hollie sia Daniel, che ha assistito al siparietto tra i due in silenzio per vedere come Max sarebbe uscito dal confronto con la sua amica.

"Allora, Charles?" domanda nuovamente Hollie con le braccia larghe, ancora in attesa di una risposta.

"Il principino monegasco è arrivato circa due ore fa, è di sopra nella sua camera" una voce sconosciuta arriva alle orecchie della ragazza che non ha tanta confidenza con i piloti da riconoscerli solo dal timbro vocale. L'unico indizio che ha è l'accento: chi ha appena parlato ha un forte e marcato accento inglese. Le opzioni sono quindi due: Lando o Lewis. E Hollie spera con tutto il cuore che sia il primo.

La ragazza si gira in direzione della voce e nota – suo malgrado – che Lewis Hamilton ha appena fatto il suo ingresso trionfale all'interno della sala principale dello chalet. I due si squadrano da capo a piedi, si studiano, cercano di capire quali sono i punti deboli l'uno dell'altra.

"Lewis" lo saluta Daniel allungando il braccio destro in modo che l'inglese possa stringergli la mano nella sua e rivolgergli un sorriso, che mette in mostra la dentatura bianca e perfetta del pilota campione del mondo.

"Hollie, giusto? Benvenuta in Svizzera" il sorriso smagliante e la voce profonda di Lewis Hamilton si rivolgono ad Hollie che gli stringe la mano educatamente.

"Grazie, tu invece sei il PM" risponde la ragazza guardando il pilota della Mercedes negli occhi color nocciola.

"Pole Man, intendi? Beh sì, sono io" ridacchia il britannico crogiolandosi nei continui complimenti che le persone gli rivolgono.

"Io direi pacchiano megalomane, ma scegli pure la versione che preferisci" aggiunge l'australiana con una punta di ironia nella voce ed una risatina soffocata con la mano davanti alla bocca.

"Te le ha suonate, Lewis" Max gli dà una pacca sulla schiena lasciandosi andare ad una risata spontanea.

Lewis si guarda un po' in giro e, data l'atmosfera, annuisce leggermente dando ragione ad Hollie incassando la frecciatina in grande stile. In pochi minuti sono tutti nelle proprie stanze, decorate appositamente per l'occasione, in modo da potersi cambiare per presenziare alla festa ormai imminente.

Hollie raggiunge la sua stanza e si perde a guardare il panorama che si accorge subito essere diverso da quello che aveva ammirato poco prima al piano inferiore. La sua camera si affaccia sul retro della baita, regalando una vista completa dell'immenso lago ghiacciato, coperto per l'occasione da una struttura per fare in modo che la festa non venga rovinata dalla pioggia o addirittura dalla neve, dato il periodo invernale.

Hollie non è il tipo di ragazza che ama le feste, men che meno quelle da ricchi che non sanno come spendere i loro soldi ed organizzano eventi stupidi per ostentare la loro ricchezza. Ma ormai si trova in mezzo a tutto questo e, per una volta, può accantonare i pensieri negativi e provare a godersi la serata insieme a Daniel e tutti gli altri piloti.

Apre la valigia e cerca qualcosa di appropriato da indossare, consapevole del fatto che non ci sia nulla in tutto il suo guardaroba al completo in grado di competere con gli abiti firmati che sfoggeranno gli ospiti questa sera. Lascia da parte la sensazione di disagio alla bocca dello stomaco e prova ad abbinare un paio di pantaloni eleganti con una camicia bianca. "Se scendo vestita così mi scambiano per una cameriera" dice tra sé e sé con uno sbuffo mentre si lascia andare di peso sul letto morbido.

Ed è proprio quando si sta rassegnando al fatto che lei non appartiene a questo mondo che sente qualcuno bussare alla sua porta. Si alza in piedi alla velocità della luce, come se avesse appena preso la scossa, e si affretta ad aprire.

Davanti a lei si palesa il vestito più bello che abbia mai visto in tutta la sua vita. Arriva fino alle caviglie, è bordeaux, a maniche lunghe e con una linea morbida fatta apposta per appoggiarsi delicatamente sulle curve del corpo senza risultare volgare.

"Non mi ringraziare, Hol. Pensavi che ti lasciassi venire giù in pantaloni e camicia? Sbrigati che sono arrivati tutti, anche il tuo Charles" dice Daniel dopo aver spostato il vestito in modo che la ragazza possa vedere la sua faccia.

"Grazie, Danny" Hollie prende l'abito ancora coperto dalla plastica per non rovinarlo e, dopo aver dato un bacio sulla guancia a Daniel, rientra in camera per fingere di essere all'altezza dell'ambiente in cui si trova.

L'abito le calza a pennello e si meraviglia di come Daniel abbia azzeccato la sua taglia senza saperla. Ammira il suo riflesso alla specchio e quasi stenta a riconoscersi: la gonna del vestito le accarezza i fianchi e scivola morbida fino quasi ai piedi, i capelli sono raccolti con un'infinità di forcine in modo da imitare un'acconciatura elegante ed il trucco leggero la fa sembrare più raffinata.

Non è abituata a vedersi in questo modo ed anche se al suo viso ha aggiunto soltanto una passata di mascara ed un rossetto nude le sembra che la ragazza riflessa allo specchio non sia lei, ma una che le assomiglia vagamente.

"Eccomi, sono pronta" annuncia il suo arrivo nella sala principale dello chalet, la stessa stanza dove poco fa ha incontrato Lewis e Max.

"Finalmente, stavo diventando vecchio" scherza Daniel sistemandosi i polsini della camicia bianca che indossa sotto alla giacca nera dello stesso colore dei pantaloni. "Wow, sei bellissima" aggiunge una volta giratosi a guardare la ragazza che non ha mai visto così elegante.

"Grazie, anche tu non sei niente male tutto ripulito e tirato a lucido, Danny" sorride di rimando Hollie avvicinandosi al suo accompagnatore. "Dove sono gli altri?" domanda dopo essersi guardata intorno, delusa nel non sentire nessun rumore proveniente dall'interno della baita.

"C'è una sorpresa: la festa è sul lago" mormora Daniel, che la prende a braccetto ed insieme attraversano la grande stanza di legno che conduce sul retro dello chalet.

"Cioè mi stai dicendo che è sul ghiaccio?" gli fa eco Hollie, con gli occhi sbarrati e la bocca semiaperta dallo stupore.

"Affermativo" risponde semplicemente Daniel che tiene lo sguardo sulla sua amica per qualche attimo in più del solito.

Ammira il suo viso dai lineamenti dolci, la pelle abbronzata tutto l'anno e nota che gli occhi solitamente castani sembrano quasi verdi, forse a causa del paesaggio bianco che si riflette nelle sue iridi. Le sistema una ciocca di capelli fuoriuscita dall'acconciatura precaria dietro l'orecchio e le rivolge un sorriso genuino che lei ricambia immediatamente.

"Sono contento che tu sia venuta qui quest'anno. Non avrei sopportato passare il Natale senza nessuno della mia famiglia e senza di te" ammette il pilota numero tre prendendole le mani nelle sue.

"Anch'io sono contenta, Danny" gli sorride Hollie intrecciando le dita con quelle del ragazzo.

"Grazie, dico davvero. Lo so che questo non è il tuo ambiente e credimi che a volte lo odio anch'io. Ma se c'è una cosa che Lewis sa fare meglio di tutti è..." inizia Daniel, ma Hollie lo interrompe prima che lui possa finire la frase.

"Guidare più veloce?" domanda tagliente l'australiana con un sorriso beffardo in volto, ricevendo un'occhiataccia da Daniel.

"Quello, e organizzare feste. Credimi, ci divertiremo" la rassicura ed apre la porta che conduce ad un corridoio dove entrambi cercano un paio di pattini da indossare per accedere alla pista ghiacciata.

Hollie non aveva bisogno di essere rassicurata: sa perfettamente che è impossibile non divertirsi in compagnia di Daniel Ricciardo, ma il fatto che lui si sia sforzato a dirle quelle parole di conforto la fa sentire ancora più sicura di quello che sta per fare.

"Tu lo sai che io non so pattinare, vero?" lo incenerisce con lo sguardo per poi alzarsi in piedi, aiutata dal suo accompagnatore, e cerca in tutti i modi di non cadere per terra.

"Sai stare in equilibrio su una tavola da surf, questo sarà come bere un bicchiere d'acqua per te" Dan le rivolge un sorriso di incoraggiamento ed un occhiolino, la prende per mano ed insieme si dirigono sulla superficie del lago ghiacciato.

La pista è gremita di persone, ci sono tutti i piloti di Formula Uno con le rispettive famiglie. Si vedono bambini di età diverse sfrecciare sui pattini come se lo facessero tutti i giorni, si rincorrono e riempiono l'ambiente di risate ed urla di gioia. Le donne invece sono tutte in un angolo, con vestiti stupendi di alta sartoria, capelli perfettamente pettinati ed un modo di fare quasi regale.

Ci sono Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas al bancone del bar con una bottiglia di vodka ed un bicchiere a testa impegnati in una gara alcolica su chi riuscirà a bere più shottini senza perdere l'equilibrio sul ghiaccio. Sebastian Vettel fa da giudice in quella gara improvvisata, controlla che i due finlandesi non barino e che, soprattutto, non si insultino nella loro lingua madre per chissà quale stupida ragione.

Poco distanti da loro, i rookies della stagione appena conclusa – Alex Albon, Lando Norris e George Russell – parlottano tra loro, gesticolano vistosamente e tutti e tre tengono in mano un bicchiere che sorseggiano di tanto in tanto. All'improvviso, tutto il gruppetto scoppia a ridere per una battuta di Lando, che coinvolge in quel siparietto anche Antonio Giovinazzi, Pierre Gasly e Carlos Sainz, a pochi passi da loro.

L'attenzione di Hollie, tuttavia, è rivolta tutta ai suoi piedi. Non vuole perdere la concentrazione per non cadere per terra, facendo la figura dell'idiota davanti a tutti quei ragazzi che sembrano perfettamente a loro agio sui pattini, mentre invece il loro habitat naturale è su una monoposto che sfreccia a 300 chilometri orari.

"Se mi lasci andare il braccio ti riempio di botte Danny, sappilo" lo minaccia Hollie che avanza lentamente trascinata dal suo amico.

"Stai tranquilla, è tutta una questione di allenamento" Daniel sminuisce la questione alzando di poco le spalle ed accelerando improvvisamente.

Hollie si aggrappa al suo braccio perfettamente fasciato dalla giacca nera che indossa e chiude gli occhi sperando di non finire con il sedere sul ghiaccio che si trova sotto ai suoi piedi. Insieme raggiungono un piccolo gruppetto formato soltanto da Max e Charles, impegnati in una conversazione non troppo seria, dati i sorrisi sulle loro facce.

"Hollie Anderson, finalmente ci conosciamo" la voce suadente del pilota della Ferrari arriva diretta alle orecchie di Hollie, che diventano rosse esattamente come le sue guance. "Charles Leclerc, piacere di conoscerti" allunga gentilmente una mano verso la ragazza che, stordita dal suo charme, rimane in silenzio per alcuni secondi di troppo.

A farla rinsavire ci pensa Daniel che, accortosi della situazione e a conoscenza dei pensieri della sua amica riguardo al pilota numero sedici, le dà una gomitata sul fianco per evitare di farla sembrare più stupida di quanto stia dimostrando.

"Piacere" mormora stringendogli la mano mentre il monegasco sfoggia un meraviglioso sorriso affascinante.

"Hollie" la riprende Max sventolandole la mano davanti agli occhi, gesto che le fa scuotere la testa e spostare lo sguardo sull'olandese.

"Che c'è?" domanda al biondo allargando le braccia e, di conseguenza, perdendo l'equilibrio che aveva trovato stando aggrappata a Daniel il quale, immediatamente, la afferra per i fianchi e la riporta saldamente attaccata a lui.

"Niente, mi piace vederti in difficoltà" ridacchia il numero trentatré prendendo un sorso del suo mojito.

Lo sguardo di Charles si sposta da Max ad Hollie, passando infine su quello di Daniel per provare a capire qualcosa di quella strana scena alla quale sta assistendo.

"Hollie ha una cotta per te" dice semplicemente Daniel al monegasco, il quale abbozza un sorriso ed abbassa gli occhi per l'imbarazzo.

Hollie non perde l'occasione per tirare una gomitata sul fianco a Daniel che, preso in contropiede da quel gesto, perde l'equilibrio e cade a terra. Il tonfo pare essere molto più forte del previsto dato che tutti i presenti smettono all'istante di fare quello che stavano facendo per concentrarsi sul pilota australiano caduto su una spessa lastra di ghiaccio.

Max è il primo a scoppiare a ridere, talmente forte da doversi aggrappare al parapetto in legno lungo il perimetro del lago per non fare la stessa fine del suo ex compagno di squadra. Hollie raggiunge l'olandese e si aggrappa in fianco a lui per lo stesso motivo e Charles inizia a filmare la scena con il suo cellulare, ricevendo il dito medio ed una risata amara da parte di Daniel, che si copre la faccia con le mani per ridurre il più possibile l'umiliazione sui social media.

La caduta di Daniel è soltanto il prologo di quelle che succedono da lì a poche ore: i fumi dell'alcol e la difficoltà di stare in equilibrio sul ghiaccio mietono le vittime successive. Lando e Carlos finiscono a terra dopo una rincorsa sul lato lungo del lago che non ha visto nessuno dei due uscirne vincitore, dato che entrambi si sono ritrovati con i loro abiti sporchi di neve e bagnati fradici a causa del ghiaccio.

Tante cadute e bicchieri di rum e coca dopo, le luci sulla pista si spengono e viene montato un palco accanto al maestoso albero di Natale che campeggia in un angolo all'inizio del lago.

Il padrone di casa fa la sua entrata trionfale e, per non smentirsi, il tutto è accompagnato da un gioco di luci che regala uno show colorato ed alquanto sopra le righe. Lewis appare magicamente attraverso un'apertura quadrata che lo catapulta sopra al palcoscenico vestito interamente di luci, sia per quelle che lo circondano sia per i diamanti che indossa sopra al completo che riflettono la sua figura tutto intorno.

"Pacchiano" mormora Hollie che guarda la scena a metà tra il divertito e lo scioccato.

"Megalomane" Max Verstappen finisce la frase alle sue spalle.

I due si scambiano un gesto d'intesa con le mani senza neanche il bisogno di guardarsi mentre assistono alla scena finendo i loro rispettivi cocktail.

Lewis conclude il suo discorso del quale né Hollie né Max né Daniel né Charles – ormai diventati un gruppo – capiscono molto, non per ciò che sta dicendo ma per la durata del suo monologo. Tutti e quattro fanno in tempo ad ordinare ed a finire un altro drink per affrontare la situazione.

Hollie si sente stupida per aver pensato di potersi sentire a disagio in quel mondo scintillante e del tutto diverso dal suo, invece deve ricredersi. I piloti, alla fine della giornata, sono dei ragazzi normali che amano stare in compagnia. L'unica differenza tra lei e tutti gli altri invitati è il conto in banca, ma in questo momento si sente perfettamente inclusa nei loro discorsi.

La risata contagiosa di Daniel, il fascino di Charles e gli occhi indagatori di Max le fanno scoprire qualcosa in più sul loro lavoro e sulla quotidianità del suo amico.

"Non l'ha fatto davvero" mormora la ragazza nel sentire gli aneddoti raccontati da Max di quando lui e Daniel erano nella stessa scuderia.

"Smettila di prendermi per il culo" lo prende in giro Daniel, seduto in fianco all'olandese su uno sgabello, mentre Hollie si trova di fronte al biondo e in fianco a Charles.

"Non è colpa mia se fai sempre delle minchiate" continua il numero trentatré bevendo un sorso di gin tonic soffocando una risata.

"Meno male che non siete tutti così" sospira Hollie ancora con il fiato corto a causa di una lunga risata e si gira verso Charles che le sorride di rimando.

"Da quando Max e Daniel non sono più in Red Bull non è la stessa cosa. Loro animavano il paddock, ora è molto più serio e noioso" conferma il monegasco in un inglese perfetto ma con un adorabile accento francese.

"Eravate una coppia di clown più che una coppia di piloti, allora" Hollie prende in giro i due seduti davanti a lei che annuiscono per confermare la sua teoria. "Comunque non ho una cotta per te" aggiunge subito dopo a bassa voce all'orecchio di Charles.

"Come no? Ora sì che sono triste" il pilota della Ferrari improvvisa un labbro tremolante sul volto e si porta una mano sul cuore, scaturendo la risata di Hollie che cerca di non attirare l'attenzione portandosi una mano sulla bocca, in modo da ovattarne il suono.

"Daniel esagera sempre" ammette lei scuotendo la testa e le spalle bevendo un sorso dell'ennesimo rum e coca. "Ma mi ricordo che mi parlava sempre del nuovo talento della Formula Uno, io non sapevo nemmeno chi fossi perché non seguo le gare e poi quando sono venuta a Melbourne a vedere il Gran Premio, mi ha presentato quello sbruffone di Lewis e non te" aggiunge alzando la voce in modo da farsi sentire anche da Daniel, che si gira di scatto verso di lei incenerendola con lo sguardo.

"Nessuno sa resistere al principino della Formula Uno" dice sarcasticamente Max alzando ripetutamente le sopracciglia.

"Geloso, Verstappen?" lo guarda Hollie con un atteggiamento di sfida negli occhi.

"Di Charles?" scoppia a ridere indicando il suo coscritto che lo segue a ruota. "Leclerc e Verstappen sono il futuro della Formula Uno, pieni di ragazze ed incredibilmente bravi in pista, come possono essere gelosi l'uno dell'altro?" continua l'olandese che con una sola frase descrive il loro rapporto con una semplicità disarmante.

Charles è d'accordo con le sue parole infatti annuisce ed alza il bicchiere facendolo scontrare con quello di Max, si sorridono e brindano alla loro brillante carriera che li vedrà inevitabilmente scontrarsi in pista ma abbracciarsi sul podio.

Le ore seguenti sono un susseguirsi di racconti divertenti riguardanti le conferenze stampa pre e post gara, giochi alcolici con tutti gli ospiti e balletti improvvisati al centro della pista, ai quali si aggiunge anche Lewis. Proprio in quel frangente Hollie rivaluta almeno un pochino il pensiero riguardo al pilota della Mercedes, lo vede sotto un'altra luce e forse riesce ad andare oltre il mondo di eccessi che sfoggia senza pudore sui suoi profili social.

L'albero di Natale diventa protagonista verso mezzanotte quando, grazie all'intervento di alcuni camerieri, viene spostato al centro della pista. Dopodiché viene riempito con una serie di regali perfettamente impacchettati che gli ospiti avevano lasciato alla reception prima di sistemarsi nelle camere.

Il personale assunto da Lewis per la festa si era preoccupato di incartare tutti i regali ed attaccare i bigliettini con il mittente ed il destinatario, in modo che ognuno potesse trovare facilmente il proprio regalo sotto all'albero.

Hollie e Daniel, ormai in confidenza sui pattini, si dirigono insieme verso il grande abete perfettamente addobbato che campeggia maestoso al centro della pista ghiacciata. Entrambi prendono i loro pacchetti e si allontanano dall'albero per stare in tranquillità, dove il chiacchiericcio si fa più lontano e soltanto una musica di sottofondo tiene loro compagnia.

"Prima tu" la incoraggia Daniel con un sorriso smagliante sulla faccia, già fiero dei regalo che le ha fatto ancora prima di vedere la reazione della ragazza.


"Mi fai un po' paura in questo momento, lo ammetto" lo guarda Hollie per cercare un segno sul viso di Daniel che possa darle qualche suggerimento sul regalo.

L'australiana appoggia il bicchiere mezzo vuoto sopra ad un tavolino in legno ricoperto di decorazioni natalizie e lucine ad intermittenza bianche e disfa il fiocco dorato che chiude il sacchetto con alberi di Natale e slitte di Babbo Natale ripetuti in serie su tutta la carta. Per allungare l'attesa e la sorpresa, Hollie infila dentro la mano destra e cerca di indovinare cosa possa averle regalato Dan.

"Non è possibile" scuote la testa sentendo il tessuto morbido sotto alle sue dita. "Dimmi che è uno dei tuoi maglioni sobrissimi" scherza afferrando il regalo e scoprendo finalmente di cosa si tratta.

"Non è un maglione qualsiasi. È il tuo preferito" le sorride Daniel allargando ancora di più il sorriso, se possibile. "Ed è il mio, così avrai sempre una parte di me quando tornerai in Australia" continua il pilota piegando leggermente la testa di lato.

Hollie apre il maglione e nota che si tratta dello stesso maglione bianco che le è apparso in sogno durante il viaggio da Monte Carlo a Saint Moritz. Spalanca la bocca a metà tra il contento e lo stupito e lo indossa, appurando con piacere che quel colore risalta la sua carnagione abbronzata e sentendo il profumo di Daniel inebriarle le narici.

"Davvero rinunceresti ad uno dei tuoi maglioni preferiti per darlo a me?" domanda Hollie ancora incredula per ciò che quel gesto significhi per uno come Dan.

"Ne ho un milione di maglioni natalizi, se devo rinunciare a uno di loro voglio che sia tu ad averlo" ammette con calma l'australiano con una sincerità inaudita.

"Grazie, Danny" mormora la ragazza con gli occhi che brillano mentre si sporge verso l'amico per stringerlo in un forte abbraccio. "Ora tocca a te" lo incita ad aprire il suo regalo staccandosi da lui, sorride ed incrocia le braccia al petto in attesa che lo apra.

Daniel inizia a rompere la carta fino a trovare una scatola gialla che appoggia sul tavolo in modo da non far cadere nulla per terra. Toglie il coperchio e non riesce a credere a ciò che si trova davanti agli occhi: un modellino da assemblare del suo primo kart – costruito insieme al padre Joe – con allegata una foto di Daniel quando aveva tre anni in mezzo ai suoi genitori nel giardino di casa Ricciardo e un'altra con Hollie e Daniel l'ultimo giorno di scuola, in costume da bagno e con le braccia al vento sulla spiaggia di Dutch Inn. In un angolo della scatola c'è un ultimo regalo: un portachiavi a forma di ruota con un 3 scritto sopra con la calligrafia di Daniel.

Il pilota rimane senza parole davanti a quei regali così semplici ma allo stesso modo così significativi per lui. È talmente emozionato da sentire alcune lacrime solcargli il viso fino a posarsi sulle labbra che – anche se sta piangendo – sono ricurve in un sorriso.

"Ehi, non piangere" sussurra Hollie con gli occhi lucidi a sua volta. "Ti piacciono?" chiede accarezzandogli una guancia e asciugando le sue lacrime con i pollici.

"Sono meravigliosi. Grazie Hol, con due foto e due oggetti mi hai regalato i ricordi migliori della mia vita" risponde sottovoce appoggiando la fronte a quella della ragazza, smette di piangere e si lascia andare al sorriso più grande che Hollie gli abbia mai visto.

"Sei il sorriso della Formula Uno. Non dimenticarlo mai, Danny" risponde l'australiana stringendo il suo amico in un forte abbraccio dove entrambi perdono la cognizione del tempo.

Rimangono attaccati per qualche minuto, finché si separano di scatto a causa di un forte rumore sopra le loro teste. Alzano gli occhi al cielo, i quali riflettono nelle loro iridi i fuochi d'artificio colorati che scoppiano sopra tutta la città. La scritta "Merry Christmas" compare in mezzo alle stelle a caratteri cubitali mentre il campanile di una chiesa a valle batte i dodici rintocchi della mezzanotte.

"Buon Natale, Hol" mormora Daniel dandole un bacio sui capelli mentre la tiene stretta a sé con un braccio attorno alle sue spalle.

"Buon Natale, Danny" risponde subito Hollie stringendosi al petto del suo amico. "È vero, nessuno sa organizzare le feste meglio di Lewis" aggiunge subito dopo contro al suo petto.

Ed è con un sorriso che potrebbe illuminare un intero circuito di Formula Uno, che Hollie e Daniel riscoprono il piacere delle loro risate, della loro compagnia e della loro amicizia che niente e nessuno potrà mai sciogliere per la durata di tutta la loro vita. 

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