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I due fratelli Emerson corsero a perdifiato verso la spiaggia, trovandola vuota e silenziosa, se non per il suono delle onde che si infrangevano sugli scogli. Notarono solamente li scarponcini di Mackenzie, ma di lei nessuna traccia.
«Non abbiamo fatto in tempo.» singhiozzò Rebecca, sentendo le ginocchia cedere sotto al suo peso per poi cadere di peso morto nella sabbia e gridare con tutto il fiato che aveva in corpo e con tutta la rabbia che possedeva. Non può essere. Non può essere morta, pensò Rebecca singhiozzando mentre sentiva il cuore stringersi in una morsa ferrea e dolorosa da sopportare.
«Non può essere.» sussurrò sconvolto il ragazzo, guizzando con sguardo sconvolto da una parte all'altra della spiaggia poi all'improvviso notò un puntino bianco galleggiare sullo specchio dell'acqua, cosa che gli fece spalancare gli occhi, «Mackenzie!» gridò a pieni polmoni poi corse verso il mare e ci si tuffò dentro.
Senza perdere altro tempo, nuotò più velocemente che poteva verso il corpo galleggiante della sua ragazza. Quando arrivò vicino a lei, la fece svoltare e notò immediatamente la pelle pallida e le labbra bluastre e che il suo petto non si alzava ed abbassava più.
Sentì il suo cuore perdere un battito a quella vista spiazzante mentre le lacrime gli pungevano ai lati degli occhi e con prepotenza cercavano di uscire. Si sforzò di non piangere poi trascinandosi dietro Mackenzie, arrivò alla riva del mare. Rebecca – che aveva già chiamato l'ambulanza – l'avvolse all'istante in una coperta poi Ethan, appoggiò le sue labbra su quelle gelide e ci soffiò dentro per passarle l'ossigeno, facendo poi pressione sullo sterno.
«Svegliati.» sussurrò Ethan, ora piangente, poi le passò altro ossigeno, continuando a fare pressione con entrambe le mani, «Svegliati, amore mio.» biascicò con voce tremante e con gli occhi umidi mentre grondava d'acqua salata e lacrime.
Continuò a farle la respirazione a bocca a bocca per ancora un paio di minuti poi dalla bocca di Mackenzie uscì uno forte spruzzo d'acqua, susseguito poi da altri più piccoli ed infine tornò a respirare, esalando un lungo e profondo respiro e sbattendo velocemente le folte ciglia per cercare di capire dove si trovasse. Non ci riuscì però, perché poi sentì gli occhi farsi pesanti e per la seconda volta, venne avvolta dalla tenebre.
«Tranquilla amore, presto saremo in ospedale e tu starai meglio.» sussurrò con un filo di voce Ethan, accarezzandole la fronte gelida per poi premere le sue labbra tiepide sulla bocca gelata di lei.
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E cupcakes, 'Hater' è prima da una settimana! Grazie 😭
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