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Ethan e Mackenzie si trovavano nella camera di lui. Il ragazzo era seduto sul suo letto matrimoniale mentre la ragazza continuava ad andare avanti e indietro per la stanza col cuore che batteva a mille. Era davvero pronta a raccontare il suo problema a Ethan? Era davvero pronta a mostrarsi debole di fronte a lui? Di fronte al ragazzo che per quattro anni aveva insultato su ogni tipo di social, credendosi forte e superiore a lui? Non credeva, o meglio non poteva farcela.

«Kenz, tutto bene?» domandò con filo di preoccupazione nella voce. Il ragazzo sapeva – grazie a Rebecca – che Mackenzie doveva parlargli del suo problema, ma vederla così ansiosa lo stava facendo preoccupare tantissimo e si sentiva veramente in colpa perché lui – almeno in parte – sapeva di quella cosa.

Mackenzie si passò una mano tra i capelli leggermente sbiaditi e gli mostrò un sorriso forzato, annuendo ripetitivamente.

«C-certo, tutto bene.» alla ragazza tremò appena la voce poi stringendo i pugni lungo a fianchi, si posizionò davanti a Ethan ed infine appoggiò le mani sopra alle sue spalle, facendo una leggera pressione su di esse.

Ethan portò il suo sguardo in quello lucido di lei e, azzurro come il cielo più limpido e sereno si mescolò al marrone della terra e delle robuste cortecce degli alberi. Le guance di Mackenzie si colorarono di rosso mentre sul viso abbronzato e con un leggero strato di peluria bionda di Ethan, comparve un sorriso rassicurante, «Dimmi tutto, Kenz».

La ragazza fece un profondo respiro per calmare i battiti accelerati del suo cuore in subbuglio poi strinse maggiormente la presa sulle spalle di lui, «Mi prometti che non mi giudicherai e che non mi vedrai come una persona debole dopo quello che ti racconterò?» chiese flebilmente. Ethan annuì con decisione, fissandola negli occhi per trasmetterle la sua promessa sul non giudicarla, «Te lo prometto».

Quando Mackenzie finì di raccontare tutto ad Ethan, con le budella che continuavano a contorcersi e un senso di nausea a farla stare male, non si sarebbe mai aspettata che lui l'abbracciasse, sussurrandole che lui e Rebecca avrebbero fatto di tutto per aiutarla e facendola scoppiare in un pianto liberatorio.

«G-grazie.» sussurrò con voce tremante la ragazza, ricambiando l'abbraccio e lasciando che le lacrime le solcarselo le guance arrossate.

Ethan la strinse più forte a sé, stando attento a non farle del male talmente le sembrava piccola e fragile fra le sue braccia.

«Kenz, che ne dici se questo fine settimana ce ne andiamo al mare? Te la ricordi la casa al mare dei miei, no? Potremmo andare lì.» propose lui, incominciando ad accarezzarle con dolcezza la schiena mentre lei emetteva teneramente dei piccoli sbuffi, tirando su col naso.

Tirò su col naso un'altra volta. «S-sì, me la ricordo. Può venire anche Becca, vero?» domandò a sua volta, stringendo la stoffa della giacchetta di jeans che Ethan indossava. Quest'ultimo annuì, «Certo che può venire anche lei».

«A-allora va bene».


🌈 Angolo Autrice 🌈
Ehilà cupcakes, era da un po' che non facevo un 'angolo autrice' 😱
Volevo dirvi che ho messo 'Roses' in pausa, almeno per ora, tanto non se la caga nessuno 😩
Sto cercando di concentrarmi solo su questa, ma sono due giorni che non scrivo nulla 😢
Spero di riuscire a buttare giù qualche riga entro stasera 💪
Ps: vi sta piacendo questa storia? 💞

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