VI
"Sono felice di vederti! E' come se non ci sentissimo da anni..." Liam sorride, e sembra che si senta in colpa, come se fosse sua la colpa di quella lontananza con il suo amico.
"Sì... Mi dispiace Li..." Dice Harry mentre lo abbraccia, stringendolo come se volesse dirlo anche lui.
"Hey Liam!" Louis lo chiama da dietro, dopo aver scavalcato il recinto.
"Ciao amico!"
Si danno il cinque ed Harry si aspetta che la cosa finisca lì, ma Liam stringe Louis tra le braccia, appoggiando il mento sulla sua spalla, e dandogli delle pacche sulla schiena; Harry potrebbe o non potrebbe sorridere a trentadue denti per essere testimone del fatto che abbiano raggiunto un nuovo livello di amicizia proprio lì, davanti a lui.
Louis aveva convinto Harry a chiamare Liam per uscire, e l'aveva invitato con loro per provargli che non erano nient'altro che amici. A causa del cattivo tempo, nessuno di loro era disposto a fare qualcosa fuori, quindi avevano finito per sedersi sul letto di Liam, a guardare un sacco di puntate di The Big Bang Theory.
Harry e Liam sono ossessionati da quel telefilm, ed erano stati felici quando Louis aveva detto che piaceva anche a lui. Guarda in modo strano Harry quando corregge i personaggi se confondono un termine scientifico, e quasi giudica Liam nel momento in cui ride per una battuta sessista, ma si trovano a ridacchiare ogni cinque minuti ed è rilassante, senza che Liam dica qualcosa sulla situazione.
L'amico di Harry, comunque, è seduto tra di loro, quindi non devono preoccuparsi di non mostrarsi troppo affettuosi. A volte parlano come se non ci fosse nessun'altro nella stanza, e si scambiano sguardi d'intesa, ridendo insieme anche se nessuno dice niente di divertente perché a quanto pare i loro cervelli sono collegati... ma Liam a quanto pare si gode solamente il fatto che non stiano litigando.
"Harry è come Sheldon. Al cento per cento." Dice Liam quando stanno cercando di indovinare quale personaggio li identifichi al meglio.
"Sì..." Harry ridacchia, nascondendosi la testa tra le mani.
Lo sa che è un po' nerd. Sa che corregge sempre le altre persone ogni volta che dicono qualcosa di sbagliato su argomenti scientifici, sa che a volte compatisce le persone per la loro ignoranza, sa che si sente perso quando altra gente parla di cose di tendenza di cui lui non sa nulla, e sa che non dovrebbe essere così coinvolto con i personaggi della Marvel... Ma per lui non è assolutamente un problema, e dato che quella caratteristica rende Sheldon Cooper una persona così interessante, magari funziona anche per lui.
"Escludendo la parte socialmente compromessa, però!" Aggiunge, provando ad ignorare i colpetti di tosse di chi non è d'accordo con lui. Ma che c'è di male nel trascorrere un'intera settimana ad ignorare le chiamate e rifiutare gli inviti degli amici per finire un libro rinchiuso in camera sua?
"Io penso di essere più come Leonard. Escludendo il fatto che è un genio." Afferma Liam.
E' un po' goffo con le ragazze, infatti, e ha la tendenza a lasciarsi ossessionare da una ragazza per anni, se gli rivolge parola. Non gli piace la scienza, ma ha ogni tratto rappresentativo di quel personaggio. Ed ha il suo Sheldon come migliore amico da sopportare, anche se abita a Nizza, quindi potrebbe davvero essere la sua versione reale.
"Quindi io chi sono?" Si chiede Louis. Liam aggrotta le sopracciglia per pensare, ma Harry sa già la risposta.
"Tu sei Penny." Dice, quasi come se ci avesse già pensato prima.
"Stai dicendo che sono un'attrice fallita, alcolizzata e superficiale con un complesso di Elettra?" Louis gira la testa verso Harry, al di là di Liam, chiaramente offeso. "Che si fidanza con un sessista egocentrico che è in pratica un'insicurezza ambulante? ... Senza offesa, amico." Aggiunge, abbassando il tono di voce per sembrare educato quando si rivolge a Liam.
"Non-" Comincia Liam, ma viene completamente ignorato da Harry che gli parla sopra.
"Ti sto dicendo che sei una donna forte e sicura di sé, che insegue i suoi sogni e che arriva dal nulla cambiando le vite dei ragazzi, ed insegnando loro come a volte fare delle cose sbagliate può essere una buona cosa." Dice Harry fermamente, fronteggiando Louis che sta aspettando che dica una parola di troppo per uscire dalla stanza. "E tutti sanno che Penny si sarebbe fidanzata con Sheldon se le convenzioni sociali non li avessero resi così incompatibili."
Si guardando, con le sopracciglia inarcate, come se stessero discutendo su chi ha ragione. Louis deve essere felice della risposta, però, perché si apre in un sorriso e nella sua caratteristica faccia da buffone, facendo ridacchiare Harry prima che entrambi si appoggino di nuovo contro il muro.
"Grazie per avermi rovinato lo show, ragazzi!" Grugnisce Liam, soffermandosi probabilmente sul fatto che sembra avere la tendenza a mercificare le donne, e questo mette definitivamente in discussione il suo personaggio.
Quando hanno finito la stagione e devono cambiare il disco, tutti loro si lamentano, perché non vogliono alzarsi dal confortevole posto nel letto di Liam per raggiungere il lettore DVD.
"Dovremmo giocare a sasso, foglio, forbici, Lizard, Spock per decidere?" Harry fa un sorrisetto, incapace di nascondere quanto lo renda felice poter dire una frase di Sheldon.
"Non puoi saperlo a memoria." Sbuffa Louis, sottovalutandolo.
"No! Non dirlo o comincerà a-" Liam prova ad avvertirlo, ma è decisamente troppo tardi.
"Le forbici tagliano la carta, la carta avvolge il sasso, il sasso uccide Lizard, Lizard avvelena Spock, Spock rompe le forbici, le forbici decapitano Lizard, Lizard mangia la carta, la carta invalida Spock, Spock vaporizza il sasso e come è sempre stato... il sasso rompe le forbici." Spiega Harry, mimando le azioni di tutti gli elementi della frase, e terminando con un'espressione vittoriosa, ignorando completamente Liam, che sta quasi per scoppiare a piangere, per guardare Louis che lo sta osservando sbalordito.
"Questa è la cosa più inutile da imparare a memoria... La amo." Le parole di Louis vanno dritte nell'ego di Harry, che ha abbastanza energie da saltare fuori dal letto e salvare la giornata a tutti.
"Fanculo! Che ti è successo?!" Esclama Liam, indicando il fianco di Harry, un po' esposto perché si piega per raggiungere il lettore DVD e la sua t-shirt si arrotola verso l'alto.
"Io... um... Ho colpito una parete, okay?! Il mio letto è piccolo e mi muovo un sacco." Spiega Harry e, per una volta, è la verità. Omette solo la parte in cui succede che condivida il letto con Louis e quindi diventa un po' più complicato non sbattere contro qualcosa quando si muove. Di sicuro l'impatto non sarebbe stato così doloroso se non avessero cominciato a limonare selvaggiamente, ma a volte i bacini dolci non bastano.
Louis sta zitto dato che Liam accetta la risposta, ed Harry si aggiusta gli short per assicurarsi che l'altro livido -più allarmante!- non venga mostrato, per evitare che finisca le giustificazioni per il posto inusuale in cui si trovano.
Si trovano a metà di un episodio quando il cellulare di Harry vibra. Corre fuori dalla stanza per rispondere, mimando un 'torno subito!' al suo amico e al suo rag- ... Louis. E' la chiamata che aspetta da tutta l'estate, ed è sicuro che non sarebbe abbastanza silenzioso da non disturbare Liam e Louis che guardano Raj e Howard pomiciare virtualmente.
"Niall!!!" Grida Harry prima che il suo amico possa dire qualcosa, saltellando sul posto eccitato.
"Hazza bear!!! Cazzo, mi sei mancato così tanto!" Urla Niall ancora più forte, ma sta cercando di parlare al di sopra di una musica ad alto volume, in sua difesa.
"Com'è Barcellona?!"
"Fottutamente paaaazzeeeesca! Te lo dico, bisogna tornarci insieme. Sono stato ubriaco per quattro giorni, amico! QUATTRO GIORNI." Niall sembra affascinato, ed Harry vorrebbe essere andato a divertirsi in Spagna con lui, ma non può lamentarsi... "Com'è l'estate all'inferno?"
"Mmh..." Harry non sa come dire che si sta divertendo un sacco e che non gli dispiacerebbe restare un altro po'. "Non è così male..."
"Davvero? Mi dispiace non averti scritto, ma non ho avuto un secondo nemmeno per respirare!" Niall si scusa per non essersi informato dell'estate di Harry, ma sono quel tipo di amici che possono non sentirsi per mesi e non possono smettere di abbracciarsi quando si rincontrano, quindi va bene così.
"Non preoccuparti, stessa cosa per me."
"Com'è la nuova famiglia?"
"Um... Interessante?" Harry sogghigna.
"Sono pazzi o qualcosa del genere?"
"No, per niente. Sono a posto..." Harry sorride, rendendosi conto che non avrebbe mai pensato di dirlo. "Jay è un'ottima cuoca ed è davvero gentile, sua figlia è intelligente e divertente e... e anche il figlio è okay."
"Nomi? Quanti anni hanno?" Chiede Niall e Harry può sentirlo sorseggiare qualcosa, probabilmente la centesima pinta di birra.
"Lottie sedici, quasi diciassette, e Louis ventidue."
"Ventidue? E' carino?" Harry non smette di muovere la tenda di fronte a lui e sorride. "Sì. Molto carino."
"Oh, no... Non quel tono di voce..." Dice Niall, scettico.
"Cosa? Quale tono?" Harry smette di muovere le tende, adottando un tono di voce più profondo e più serio.
"Quello che usi quando hai comprato un libro che in teoria dovrebbe essere il miglior libro esistente e non è niente di meglio dell'enormità di libri che hai già."
"Che cosa stupida. E non ho così tanti libri." Harry prova a difendersi, imparando in quel momento che ha un tono e nemmeno lo sapeva.
"Quant'è carino?"
"Non lo so..." Harry alza le spalle e cerca di nascondere quanto gli piaccia Louis quando lo descrive, ma è difficile. Niall lo conosce troppo bene, ed è piuttosto chiaro che il suo amico gli stia nascondendo qualcosa, dato che normalmente non riesce a stare zitto.
"E' gay?" Chiede Niall. C'è il rumore di un bicchiere sbattuto sul tavolo, quindi ha appena messo da parte la sua pinta per concentrarsi sulla questione Harry.
"Cosa?! Per- Perché me lo stai chiedendo?" Harry sta sudando, e la sua voce trema, e non è per niente un attore bravo come Louis.
"E' gay?"
"Non ha nessuna rilevanza in una conversazione dove due amici si stanno aggiornando e dove provano a passare il poco tempo che hanno al telefono per-" Prova Harry, ma fallisce.
"Okay, è gay. Ti prego, dimmi che non hai una cotta per lui, Hazza..."
"Io non..."
"Non posso crederci che hai una cotta per il tuo fratellastro!" Grida Niall come se Harry avesse direttamente confessato tutto.
"Ma l'ho incontrato prima della vacanza! Tecnicamente, siamo due estranei che, insisto su questo punto, NON CONDIVIDONO LO STESSO SANGUE, ed è successo che i nostri genitori si conoscono molto bene..." Harry lo dice come se giustificasse tutto quello che non ha detto a Niall.
"Mio dio, Harreeehhh!" Niall lo rimprovera, ed Harry appoggia la fronte sul muro più vicino. E' finito in qualche modo nella stanza vuota di Nicola, lontano da possibili orecchie curiose.
"Lo soooo..." geme Harry.
"Non puoi fare niente, sarebbe troppo strano per tuo padre! Continua a tenerti nel profondo questa attrazione che hai per lui-e sto dicendo abbastanza nel profondo da non farla riemergere, non nel profondo da fare fantasie su di lui- e distraiti in qualsiasi modo prima che possa accadere qualcosa."
Harry strizza gli occhi per un po' ed è abbastanza sicuro che Niall possa vederlo mentre impreca.
"Harry! Non puoi andare a letto con il tuo fratellastro solo perché è carino, sarebbe un casino!"
"Non è così."
"Una sedia! Qualcuno mi porti una cazzo di sedia!" Niall sta urlando in sottofondo e Harry sa che ha capito che cosa significa tutto quello, quindi si siede sul letto della sorella di Liam, tenendosi la fronte con la mano libera, il gomito su una gamba.
"Ho provato ad evitarlo, giuro! Ma noi non possiamo farne a meno e-"
"Noi?!" Niall sembra fuori di testa, e continua ad ordinare diversi drink, dicendo a qualcuno di tenergli la mano. "Harry, ascoltami. E' il tuo fratellastro. C'è la parola fratello. Non puoi continuare. Ti sto dicendo... Sento quello che stai dicendo, ma lo sai che non è giusto per tuo padre..."
"Devo andare." Harry taglia la conversazione, non intenzionato ad ascoltare quello che già si ripete ogni giorno.
"Forse hai trovato una persona speciale, Haz, ma ricordati... Anche tuo padre l'ha trovata."
"Ci vediamo quando torno a casa. Fai le congratulazioni a Greg per il bambino da parte mia."
Harry riaggancia e colpisce il muro mentre esce dalla stanza, combattendo contro quell'insidiosa sensazione nel suo stomaco.
Quando torna nella camera da letto, Louis e Liam stanno combattendo sul letto. Harry immagina che abbia cominciato Louis, prima di tutto perché nel bicchiere d'acqua di Liam sul comodino c'è qualcosa di verde e un po' disgustoso. Ed Harry sa che è la gomma di Louis.
Scoppierebbe a ridere e si unirebbe alla lotta, se non fosse per il fatto che Liam schiaccia Louis sotto i suoi muscoli e stringe con troppa forza la sua maglietta, per i suoi gusti.
"Hey!" Prende Liam per il colletto della maglia. "Tirati indietro!"
Liam è costretto a lasciar andare Louis, e agita le mani per dimostrare che non lo sta più toccando, ed Harry smette di accigliarsi, pronto ad ucciderlo se avesse provato a far male a quel ragazzo.
"Sei fortunato che Harry ti abbia salvato! Ma mi prenderò la mia vendetta!" Dice Liam, come se stesse recitando una battuta di un film di Batman o qualcosa del genere.
"Ok Payno!" Louis ride, chiaramente non impressionato dalla minaccia di Liam. Gli torce il capezzolo, guadagnandosi uno squittio acuto che non fa affatto divertire Harry, e fa la linguaccia come un bambino.
Harry porta una mano sul petto di Liam per impedirgli di avvicinarsi a Louis quando si alzano, intercettando qualsiasi attentato al capezzolo da parte del suo amico.
"Dovremmo andare, ora. Bisogna cominciare a fare i bagagli." Dice, con un tono di voce serio, serrando la mascella, spaventato, quando Louis comincia a dare un po' troppa attenzione a Liam.
"Okay, okay... Ma mi chiami prima di partire, okay?" Liam si arrende e va ad abbracciare il suo amico.
"Certo. Parto dopodomani, comunque, quindi tornerò a trovarti." Harry lo rassicura, e lascia che Louis lo abbracci per salutarlo.
E' piuttosto tardi quando rientrano, quindi immaginano che siano già tutti nelle loro camere. Camminano dandosi la mano e urtandosi per gioco, dirigendosi verso la cucina e allontanando velocemente le mani quando vedono che Gemma e Lottie stanno chiacchierando vicino al tavolo.
"Ciao ragazzi. Vi siete divertiti?" Gemma li saluta mentre mastica qualcosa.
"Yep. Volevate vedere un film?" Harry alza un sopracciglio, notando due ciotole di pop corn sopra il tavolo, tra di loro. Sia lui che Louis si siedono, cominciando a prenderli dalle ciotole, ignorando gli schiaffi delle sorelle per tenere lontane le loro mani.
"Sì, ma non sapevamo quale scegliere e abbiamo finito per cominciare a chiacchierare di film piuttosto che guardarne uno. Quando siete arrivati stavamo dicendo che ci mancherà farlo insieme." Spiega Lottie.
Louis fa il broncio e infila il volto in una manciata di pop corn, ed Harry non riesce a non trovarlo adorabile.
"Che cosa pensate che vi mancherà di più di Nizza?" Chiede Lottie.
"Il tempo, il cibo, dormire fino a tardi, la spiaggia... e i negozi carini." Sorride Gemma, pensando a tutto quello mentre frigna tra i pop corn.
"E a te?" Lottie guarda Harry, e quest'ultimo apre la bocca per rispondere, ma i pensieri cominciano ad affollarsi nella sua testa.
Mi mancherà farmi svegliare da Louis, sentire la sua voce come se fosse la mia sveglia, e le carezze gentili sulla mia testa mentre mi riconnetto lentamente con il mondo.
Mi mancherà la pila di vestiti sul pavimento e il letto perennemente sfatto accanto al mio, e mi mancheranno i 'MERDA' rumorosi ogni volta che inciampa in una scarpa che ha lasciato in mezzo al passo.
Mi mancherà passare la notte a guardare Louis recitare, mi mancherà il sorriso orgoglioso che aveva sul viso per tutto il tempo, e mi mancherà la passione nella sua voce quando spiegava i retroscena di ogni produzione e li rendeva la cosa più interessante che avessi mai imparato.
Mi mancheranno tutti i sorrisi di Louis: quello che dice 'grazie', quello che dice 'sei un idiota', quello che ha quando ti fa ridere, quello che ha quando aiuta sua mamma con una faccenda e le dà un bacio, quello che ha quando mi guarda, e quello che ha quando mi trasmette le parole che non può dire ad alta voce.
Mi mancheranno le mani di Louis e i suoi occhi; i capelli di Louis e la sua risata; le labbra di Louis e la sua lingua. Mi mancherà la sua pelle morbida e la dolcezza del suo profumo, l'odore di margherite e di marshmallows, e mi mancherà il battito del suo cuore quando riposo sul suo petto.
"Non lo so..." Dice invece, perché tutte le cose che gli mancheranno hanno a che fare con suo fratello. Abbassa lo sguardo sul tavolo, agitando di continuo le mani, sentendo il piede di Louis contro il suo. Oh, gli mancherà anche quello.
Lottie non lo chiede al fratello, ed è probabilmente la cosa più giusta che abbia mai fatto.
"A te che mancherà, Lo'?" Chiede Gemma.
"... Voi ragazzi."
Tutti la guardano e poi si guardano l'uno con l'altro, e realizzano che si mancheranno tutti. Non saranno divisi per troppo tempo, saranno ancora una famiglia quando lasceranno Nizza, ma hanno trascorso buona parte del tempo insieme, ed Harry si sente come se tutti occupassero un posto speciale nel suo cuore.
Harry e Louis lasciano le ragazze a chiacchierare in cucina e vanno nella loro stanza, determinati a cominciare a fare i bagagli per evitarli di doverli fare all'ultimo minuto e dimenticarsi tutte le cose che hanno disseminato in casa negli ultimi due mesi.
"... e non dimenticarti la tua maglietta rossa. L'hai lasciata nella lavanderia." Finiscono di preparare tutto ed Harry non può fare a meno di assicurarsi che Louis non si dimentichi la sua maglietta preferita, quella che lascia scoperte le clavicole, i calzini sotto il letto, la fascia nel cassetto del comodino, o il suo costume ad asciugare sul balcone.
Chiude la porta e vede appesa la felpa grigia di Louis, e combatte l'urgenza di stringerla e seppellirci il naso dentro per godersi il profumo dolce di cui è ancora impregnata. Si avvicina alla valigia di Louis e gliela porge, ma Louis scuote la testa.
"Puoi tenerla."
"Ma tu ami questa felpa..." Ribatte Harry, ma non è molto convincente.
"Lo so. Ma la amo mille volte di più indosso a te." Dice Louis senza nemmeno guardare Harry mentre fissa i suoi vestiti, come se quella fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Allora devo darti qualcosa anch'io..." Harry aggrotta le sopracciglia, pronto a dargli la luna, se la volesse. "Aspetta qui!" Harry sussulta e corre fuori dalla stanza, senza ascoltare quello che Louis gli sta dicendo.
Va in cucina e non saluta nemmeno le ragazze che stanno ancora chiacchierando, si ferma nel momento stesso in cui entra nella stanza.
"Non mi interessa quello di cui state parlando. Sono in missione." Annuncia, aprendo ogni credenza e ogni scatola, controllando ogni posto dove si possa nascondere qualcosa.
Le ragazze alzano gli occhi al cielo e continuano a chiacchierare, sussurrando e pensando che Harry non le possa sentire mentre parlando di sesso.
"Scusate signorine, non vi è permesso parlare di sesso fino al matrimonio!" Harry aveva intenzione di fare una battuta, ma si ricorda che non è esattamente uno scherzo.
"Non c'è niente di male nel parlare di precauzioni e degli errori che si possono commettere la prima volta. Che stai cercando, comunque?" Gemma sbuffa.
"Papà ti ha detto dove ha messo la mia tazza fortunata?" Chiede Harry, con la testa nel retro di una credenza appoggiata sul pavimento.
"Nella lavastoviglie."
"Merda! Dovevo pensarci!" Harry si sbatte una mano sulla fronte, sentendosi stupido per non aver controllato all'interno dell'elettrodomestico rotto che nessuno apre mai. "Grazie! Divertitevi a parlare di peni e vagine!" Urla Harry mentre va verso le scale e ridacchia quando le sente fare una smorfia imbarazzata.
"Eccoti! Stavo- Che cos'è?"
"E' la mia tazza fortunata. Ogni volta che ci bevo mi arrivano belle notizie. Ci stavo bevendo quando sono stato accettato al London International Institute of Science. Mi ha portato un sacco di fortuna e di felicità, è tanto speciale per me. Magari ti aiuterà con i tuoi sogni?" Harry sta sorridendo così tanto che deve mordersi il labbro inferiore per calmarsi.
"Cazzi volanti colorati e girasoli?"
"Sei davvero così sorpreso?"
"Assolutamente no."
Harry deve praticamente lottare per raggiungere la valigia di Louis e prenderla, ma alla fine arrotola la tazza all'interno di una maglietta spessa e la posiziona con cura tra i suoi vestiti.
Quando hanno quasi finito e si convincono di poter sistemare tutto durante l'ultima giornata, si svestono fino a rimanere in boxer, e vanno a lavarsi i denti. Continuano ad oscillare per darsi qualche botta scherzosa, perché a quanto pare non riescono a non toccarsi per più di mezzo secondo, e continuano a chiacchierare perché nemmeno la bocca piena di dentifricio riesce a farli stare zitti per due minuti.
"Vuoi lo shampoo al cocco?" Chiede Harry.
Louis scuote lentamente la testa, perché non vuole ancora ammettere quanto gli piaccia e negherà fino alla morte pur di non ammettere che è sopportabile profumare di isola tropicale. Harry aggrotta le sopracciglia per farlo arrendere, quindi annuisce sconfitto, sputano e si risciacquano la bocca, pronti per andare a letto.
"Comunque non penso che quella cosa renda i miei capelli più morbidi." Louis finge di non aver perso quella battaglia, una volta che sono fuori dal bagno.
"Che?! Ma è... coconuts!"* Dice Harry, e nemmeno aspetta Louis per scoppiare a ridere.
"Ti odio così tanto." Dice Louis ma sorride, e sta chiaramente trattenendo una risata.
"Davvero?" Harry fa il broncio, guardando Louis dal suo petto, dato che quest'ultimo gli sta accarezzando i capelli e annuisce.
Harry agisce come se fosse offeso, e si districa dalla presa di Louis, superandolo a grandi passi per andare sul letto, tenendo il broncio e sdraiandosi invece nel letto di Louis. Aveva dimenticato quanto fosse più confortevole rispetto all'altro, e si domanda come diavolo Louis era riuscito a prenderselo.
"Dai piccolo..." Si lamenta Louis, allungando una mano per Harry. "Torna qui."
"Hai detto che mi odi. Quindi ti sto lasciando da solo." Geme Harry, ma riesce solo a far sorridere Louis ancora di più.
"Hai ragione. Ti odio." Ripete Louis. Ma Harry non pensa che sia così, quindi si appoggia sul gomito, aspettando che Louis si scusi. "Ti odio così fottutamente tanto."
Louis si alza e cammina per la stanza fino ad arrampicarsi sopra di lui, piegandosi a baciare il suo collo mentre parla.
"Odio il tuo collo." Sussurra, leccandolo. "Odio le tue piccole orecchie." Dice, mordendo il suo lobo sinistro. "Odio le tue labbra." Mormora mentre bacia Harry ed apre le sue labbra con la punta della lingua. "Odio la tua lingua." Sorride, prima di leccarla e succhiarla, baciando Harry con tutto 'l'odio' che prova per lui.
"Cos'altro odi?"
"Da dove cominciare!" Esclama Louis, facendo ridacchiare Harry. "Odio davvero davvero tanto i tuoi capelli." Aggrotta le sopracciglia mentre ci passa una mano attraverso. "E odio anche il tuo naso." Bacia la punta. "Non sopporto il tuo torso..." Ci trascina sopra la mano, fino al bordo dei boxer. "E odio il tuo cazzo. Merda, lo odio." Sussurra Louis mentre comincia a passarci il palmo della mano, sorridendo nel sentire Harry davvero molto reattivo.
"Che altro?" Harry ansima leggermente.
"Odio tutto di te. Ti odio dalla testa ai piedi, e anche oltre."
Harry sta diventando duro solo per le parole di Louis, e non osa muoversi mentre viene toccato un po' ovunque, e in due parti contemporaneamente: i capelli e le labbra; il collo e i capezzoli; le cosce e il cazzo... E si sente fin troppo perso tra le mani e la lingua di Louis.
Louis sta in silenzio mentre si posiziona tra le sue gambe e gli toglie i boxer. Harry fa scattare verso l'alto i fianchi per aiutarlo ed è alla mercé di Louis perché questo continua a toccarlo e a ripetergli quanto cazzo odia ogni suo singolo millimetro.
"Ti gireresti per me, amore?" Chiede Louis, massaggiando le cosce di Harry con un leggero sorriso. Tutto quello che Harry può fare è annuire e girarsi per stendersi sullo stomaco, e sperare di non morire per lo shock.
Louis si mette su di lui e lascia traccia delle sue labbra su tutta la schiena di Harry, dal suo collo alle fossette alla fine della sua spina dorsale. Harry sente le sue labbra pennellare tutta la sua pelle, e rabbrividisce perché non può vedere Louis, e può solo prepararsi a sentire quello che avverrà successivamente.
Seppellisce la testa nel cuscino e lo strattona ai lati, cercando con difficoltà di non dimenarsi contro il materasso. Louis impiega una vita per raggiungere il suo culo, e si ferma lì lasciandoci un bacio mentre lo strizza leggermente, prima di leccare tutta la striscia tra le natiche di Harry.
"Cazzo!" Louis sussulta, ed Harry potrebbe scoppiare a piangere se scoprisse che qualcosa ha rovinato quel momento. "Quanto cazzo sei liscio?!" Chiede Louis, e torna a leccare il buco rosa e pulito di Harry, facendolo ridacchiare nel cuscino.
Può sentire il respiro caldo di Louis contro di lui e deve stringersi nel cuscino per gemere. Non può vedere quello che sta succedendo e da un lato è peggio, ma dall'altro è molto molto meglio.
Louis lo provoca, baciando le sue natiche e il suo buco e leccandolo brevemente, ma senza andare fino in fondo. Quindi, quando Harry sente la sua lingua dentro di lui, gli scivola una lacrima sul cuscino che profuma come i capelli di Louis, e il suo cazzo non può fare a meno di contrarsi.
La sua lingua è pura beatitudine. Allarga le natiche di Harry con le mani e lo assaggia come se fosse la migliore delle caramelle, e Harry cerca davvero di non ricordarsi di come appare la lingua di Louis quando lecca qualcosa, perché a quel punto dovrebbe spiegare il perché di quelle lacrime sul cuscino.
Louis fa roteare lentamente la lingua all'interno di Harry, facendogliela sentire di più, facendola uscire solo per farla rientrare di nuovo. Mette un dito al di sotto della lingua, godendosi il modo in cui è bagnato il buco di Harry quando lo fa scivolare prima di aggiungerne altre due, per sentire come si stringe intorno a loro. Le muove all'interno e accarezza l'orlo, dando una leggera pressione quando va ancora più in fondo e morde le natiche di Harry.
Harry perde la testa e oscilla indietro verso la faccia di Louis, si aggrappa alle lenzuola e scava con i denti nel cuscino soffocante, che è diventato la sola cosa che evita che chiunque in casa scopra cosa stiano facendo.
"Ti piace, bellissimo?" Sussurra Louis contro il buco di Harry, e aspetta la risposta mentre gli lascia un succhiotto sul culo. Harry annuisce nel cuscino, non lasciando andare il tessuto tra i denti anche se da uno strattone.
Louis deve rendersi conto del fatto che Harry, sotto di lui, sta cercando una sorta di sollievo, e prende il suo polso per appoggiarlo sul letto. Morde i suoi fianchi soffici, e continua a muovere le dita, distendendosi lentamente sopra di lui per raggiungere il suo orecchio.
"Tu non hai idea di quanto io ti odi, Harry." Sussurra Louis e conficca le sue dita in una sola brutale spinta, facendo urlare Harry nel cuscino, urlo che sembra un singhiozzo soffocato e violento.
Louis si muove un po' così da trovarsi sulla curva del collo di Harry, la mano che continua a massaggiare il buco di Harry mentre porta quella libera e trascina la mano sulla sua schiena passandoci la punta delle dita, e comincia ad accarezzare la testa di Harry. Continua a coccolare i suoi capelli gentilmente, finché non contrae il pugno, stringendo una manciata di capelli prima di strattonarli gradualmente.
Continua a tirare leggermente, massaggiando nel frattempo lo scalpo di Harry, ma deve leggergli nella mente perché, nemmeno un secondo dopo, li tira velocemente in una sola mossa, facendo sì che la sua intera faccia si allontani dal cuscino quando gli colpisce la prostata con le dita.
Lo rimpiange, però, perché Harry spalanca la bocca nel momento in cui lo strattona e geme urlando quando Louis colpisce il suo punto sensibile. E' la cosa più rumorosa che Harry abbia mai urlato, e si espande per l'intera camera, e probabilmente l'intera casa.
"Merda!" Sussurra Louis, spaventato dal fatto che qualcuno abbia sentito -perché per non averlo fatto sarebbero dovuti essere sordi- o per quanto questo lo ecciti, da quanto è duro contro la schiena di Harry. "Cazzo! Merda!" è tutto quello che dice Louis a ripetizione, mentre strizza gli occhi e allenta la presa sui capelli di Harry.
Harry non torna con la testa nel cuscino, ma guarda Louis, gemendo direttamente nella sua bocca e mordendosi il labbro inferiore lentamente mentre lo fissa. Quando Louis apre gli occhi, l'occhiata che condividono è più piacevole del momento in cui Louis ha colpito la sua prostata.
Gli occhi di Louis luccicano, e sono più blu del normale, sono limpidi e lucidi, e guardano direttamente la sua anima. Continuano a guardarsi senza distogliere lo sguardo mentre Louis rotea le dita un'altra volta, prima di alzarsi. Porta Harry con se e si mettono a quattro zampe per permettere a Louis di continuare a masturbarlo, rendendogli difficile trattenere i gemiti.
Non è sicuro di quale sia la causa, se le dita di Louis al suo interno, o il suo petto che accarezza la sua schiena, o la mano che pompa il suo cazzo, o ancora l'erezione di Louis che colpisce il suo culo, è la cosa più bella che abbia mai provato, ed è più che un motivo valido per ricoprire le lenzuola pulite con il suo sperma.
Presto smette di sentire le mani di Louis su di lui, e il suono dei suoi gemiti viene coperto da quello di Louis mentre si masturba.
"Sulla mia sc-schiena..." Sussurra Harry, sentendo ancora il cuore palpitante. Non è sicuro che Louis possa sentirlo, quindi si gira e glielo ripete. "Sulla mia schiena. S'il te plaît, mon coeur."
Louis distoglie lo sguardo mentre continua a masturbarsi, ma è comunque già vicino a venire. Appoggia una mano sul suo fianco e comincia a bagnare la schiena di Harry con il suo sperma, come richiesto. Harry rabbrividisce e si contrae ad ogni goccia, inarcando la schiena e godendosi ciò che aveva richiesto.
Poi Louis crolla addosso ad Harry, che crolla sul letto, e quest'ultimo vorrebbe davvero fare una battuta sul fatto che entrambi siano distesi sul casino che loro stessi hanno creato, ma non ha abbastanza energie per muoversi e dare sollievo al crampo che ha dovuto sopportare, quindi può aspettare.
Si stanno a malapena riprendendo da tutto, ansimanti, con i cuori che battono forte e i corpi appiccicosi di sperma e sudore, e dovrebbe essere disgustoso, ma in qualche modo è come essere in paradiso.
Questo finché non sentono dei passi nel corridoio.
"Oh caz-" Louis quasi impreca. "Hai chiuso a chiave la porta?" Sussurra.
Harry prova a ricordarsi che cosa ha fatto prima di tutto quello, che cosa era successo durante il giorno prima di quello, e ci mette un po' prima di riportare alla mente il fatto che avesse chiuso la porta, ma non a chiave.
"Cazzo!" Scivola velocemente nei boxer una volta che Louis si è tolto dalla sua schiena, e deve afferrare il suo cazzo sensibile, ma corre fino alla porta per chiuderla a chiave. Ha la sensazione che abbia evitato il disastro per solo qualche secondo, però, quando la sua mano si muove sulla maniglia senza che lui abbia fatto nulla.
Guarda Louis che si sta già pulendo il petto e che sta coprendo le lenzuola sporche. Fa segno ad Harry di andare in bagno, dato che ha i capelli bagnati, e così anche il suo petto e la sua schiena, e il corpo è pieno di lividi rossi.
Harry va in punta di piedi verso l'altra stanza e chiude la porta, correndo dentro la doccia perché è l'unico modo, al momento, per apparire più presentabile, e spera che Louis usi il suo talento nella recitazione per salvarli.
Quando esce dalla doccia, si asciuga e si inclina verso la porta, cercando di origliare per capire se c'è qualcuno con Louis. Non sente niente, quindi esce dalla porta, con l'asciugamano intorno alla vita.
"E' stato- Cazzo!" Harry salta e si porta la mano al petto, perché gli prende quasi un colpo quando vede sua sorella seduta sul letto che ha appena distrutto, proprio accanto al punto bagnato. Louis è seduto accanto a lei, nella sua tutina, ed appare tanto ansioso come potrebbe esserlo chiunque in quella situazione, sudato e con le guance rosse.
"Scusate ragazzi, ma abbiamo sentito un grido e abbiamo pensato di venire a controllare. Giuro che mi sembrava la tua voce..." Dice Gemma a sua fratello.
"Davvero? Strano... Non ero io." Harry aggrotta le sopracciglia e scandaglia la stanza alla ricerca della prima maglietta, perché il suo petto è ancora un disastro e okay, la stanza ha la luce soffusa, ma un solo sguardo da vicino e Gemma potrebbe riconoscere il kit d'emergenza.
"Perché ti stavi facendo una doccia così tardi?" Chiede, strizzando gli occhi come se sapesse che suo fratello stava combinando qualcosa.
"Perché... ho... avuto da... fare... quindi non ho avuto tempo fino ad ora." Prova Harry, mentre Louis rovescia il cuscino distrutto dalle lacrime e dai denti di Harry.
"Sì, immagino..." Mormora Gemma, e né Harry né Louis osano ribattere. "Provate ad abbassare il tono."
"Lo faremo." Sorride Harry, ma subito dopo vorrebbe schiaffeggiarsi.
"Pensavo che non li aveste fatti voi, quei rumori...?" Chiede Gemma in modo retorico mentre se ne va, lasciandosi dietro il fantasma della conversazione più stressante fatta in quella stanza, la più stressante da tanto tempo...
•••
"Non ho mai visto così tanti libri nella mia vita." Sussurra Louis, completamente sconcertato dal numero di librerie nella stanza.
Des aveva fatto una sorpresa a Jay, portandola ad una cena romantica senza bambini. Avevano dato loro abbastanza soldi per una pizza e per stare insieme mentre loro erano fuori, e si erano affidati a Gemma come genitore temporaneo. Di certo erano tutti abbastanza adulti da prendersi cura di loro stessi, ma anche abbastanza adulti da fare un disastro assurdo e incendiare la casa.
Gemma però aveva altri programmi per la serata, e lei e Lottie si erano preparate per andare alla festa di una sua amica, che aveva un sacco di parenti e cugini più o meno dell'età di Lottie. Festeggiava il suo compleanno in uno yatch preso a noleggio, e Lottie aveva acconsentito ad andare, senza temere alcuna droga nei drink data la presenza di Gemma al suo fianco.
Harry e Louis erano quindi in casa da soli per gran parte della serata, e ovviamente ne avevano approfittato.
Si erano ritrovati, in qualche modo, a fare una battaglia con le pistole d'acqua nel giardino, rincorrendosi finché Harry non era entrato in casa ed aveva provato a convincere Louis a non seguirlo. Ovviamente si era pentito il secondo stesso in cui aveva visto il ragazzo correre a tutta velocità verso di lui, senza curarsi di schizzare acqua tutt'intorno.
Avevano corso intorno a tutta la villa, che si era trasformata in una zona di guerra e si erano fermata ad ogni fontanella per ricaricare le pistola, ridacchiando e squittendo ogni qualvolta si bagnavano con l'acqua fredda.
Quando Louis era entrato in una stanza per sfuggire ad Harry, aveva lasciato cadere la pistola vuota ed aveva alzato le mani in aria, pronto a dichiarare bandiera bianca e salvarsi. Harry, però, non aveva pensato alla vittoria. Non era stato in quella stanza per tutto il tempo della loro permanenza lì, e gli aveva portato alla mente un sacco di ricordi.
Era l'ufficio di suo padre. La stanza non aveva niente a che fare con lui e dava l'aria di un estremo egocentrismo e di voglia di stupire. Suo fratello l'aveva decorata, insistendo sul fatto che si sarebbe adattata perfettamente alla casa, anche se non era successo. Ma ne era stato così orgoglioso, e aveva continuato a vantarsi del fatto che donava un tocco di autenticità alla casa, che Des era stato solo contento di fare felice suo fratello.
Non è una stanza grande, ma abbastanza spaziosa da contenere una larga scrivania in legno che domina l'intera visuale, una sedia nera in pelle che sarebbe capace di inghiottire qualunque persona più bassa di 1,83 ci si sieda. Ci sono un po' di fogli, e una penna in un vaso vuoto di rame nell'angolo destro.
Ci sono un po' di tele appoggiate sulla parete, che ritraggono giardini provinciali e tutti I tipi di natura morta che Anne aveva dipinto negli anni.
Ci sono due pareti intere occupate da quattro librerie grandissime. Romanzi, enciclopedie, dizionari e un centinaio di libri scientifici sono tutti in bella mostra, così ben organizzati da dare alla stanza il suo fascino.
"Mia mamma veniva sempre qui a leggere mentre papà lavorava a qualcosa. Si prendeva la sua sedia verde e la sua coperta, e leggeva un romanzo mentre papà si concentrava sulle scartoffie." Spiega Harry mentre cammina per la stanza guardando in ogni angolo, come se potesse scoprire dettagli per la prima volta.
"E' una cosa carina..." Louis sorride prima di saltellare nel gigantesco trono di pelle.
Harry passa le dita su una delle tele, sentendo al tattoo la vernice e ricordando il giorno in cui sua mamma aveva passato ore a cercare di renderlo perfetto, mentre lui infilava le sue piccole mani nei secchi e lasciava delle impronte nelle tele che Anne gli aveva dato quando voleva che diventasse come lui.
Quando si gira di nuovo, Louis sta roteando sulla sedia, apparendo davvero intimidatorio. Si è portato indietro i capelli bagnati, formando una sorta di ciuffo che in qualche modo evidenzia i suoi zigomi, e l'accenno di barba lo fa apparire più adulto del normale.
"Vieni da daddy." Dice Louis seriamente, con la sedia girata verso Harry. Scoppia a ridere, poi, quando vede Harry che contrae la mascella. "Dovresti vedere la tua faccia!"
"Non è divertente." Harry aggrotta le sopracciglia, ma comincia a ridacchiare.
Cammina verso la scrivania e si siede sul bordo, fronteggiando Louis mentre questo comincia ad aprire ogni cassetto per guardare tra le cianfrusaglie di suo padre.
"Tuo padre tiene roba davvero strana qui..." Louis ridacchia, agitando uno Slinky** di plastica colorato.
"E' mio e di Gemma!" Sussulta Harry, prendendo il giocattolo da Louis per giocarci. "Venivamo sempre a giocare qui, deve aver trovato tutte le cose che ci avevamo lasciato."
Louis smette di roteare gli occhi in adorazione quando il suo sguardo si ferma su qualcosa di apparentemente molto appetibile. Si lecca le labbra e si piega in avanti verso il cassetto, portando il braccio in fondo per afferrare l'oggetto.
"Quindi, chi di voi giocava con questi qui?" Sorride, tenendo un pacchetto di preservativi e tornando a sedersi indietro sulla sedia quando Harry perde il suo sorriso.
"Ma che... Nessuno di noi!" Harry prende velocemente il pacchetto da Louis per controllarne la data di scadenza, e fa una smorfia. Louis trasale ed entrambi cominciano ad immaginarsi quello che i loro genitori hanno fatto.
C'è un breve silenzio prima che Harry cominci a giocare con la molla per concentrarsi su qualcos'altro, facendo finta di suonare la fisarmonica.
Louis, nell'altra mano però, sta ancora tenendo la scatola. Si alza in piedi e allarga lentamente le gambe di Harry con le mani, per posizionarvisi in mezzo. Harry all'inizio non reagisce, e appoggia il giocattolo sulla scrivania per osservare lo sguardo di Louis che esprime il fatto che sta avendo un'idea che li porterà nei guai.
"Cosa?" Ridacchia, avvicinando Louis grazie ai fianchi.
Louis flette le sopracciglia e si avvicina all'orecchio di Harry, accarezzando una coscia con la mano libera.
"Vuoi giocare?" Sussurra, prima di lasciare un bacio stampo sul collo di Harry e tornare indietro per guardare la sua faccia.
"Qui?" Chiede Harry, continuando a sorridere mentre porta la mano sul bordo degli shorts di Louis.
Louis annuisce, con un sorriso timido ed uno sguardo impertinente quando si piega in Avanti per baciare Harry, che apre immediatamente la bocca. Appoggia la scatola sulla scrivania e toglie le magliette di entrambi, lanciandole sul tappeto, per poi avvicinarsi ancora di più.
Ricominciano a baciarsi, all'inizio in modo lento e gentile, poi aumentano progressivamente la velocità quando Harry avvolge le gambe intorno alla vita di Louis, le mani appoggiate dietro sulla scrivania.
Louis lo bacia dalle labbra alle guance, dalle guance al collo, e dal collo alle clavicole. Ci si sofferma un po' prima di riprendere la via fino al collo di Harry, mordendo e succhiando come al solito, accarezzando il torso fino al bordo degli shorts blu navy. Sono di Gemma, e Louis si chiede come è possibile che ad Harry stia bene letteralmente ogni cosa.
Torna alle sue labbra mentre passa il palmo della mano sul suo cazzo al di sopra del tessuto, lieto di sentirlo contrarsi nella sua mano mentre sente il sapore della menta nella sua lingua.
Harry si raddrizza velocemente per stringere il culo di Louis, massaggiandolo mentre continuano a baciarsi, rendendo il bacio più bagnato e più rumoroso perché le loro mani sono incapaci di contenersi.
Le fa scivolare negli shorts di Louis e poi nei boxer, continuando a stringere il suo culo, poi le appoggia al lati e poi le alza per trascinarle verso il basso.
Louis fa un passo indietro, ed aspetta che anche Harry si tiri indietro per poter fare lo stesso, liberando la semi erezione che non perde tempo a prendere in mano quando si siede di nuovo. Mantiene una presa gentile, stuzzicando la punta, facendo scorrere la mano ad un ritmo attento e aumentando lentamente la velocità, intensificando le gesta fin quando Harry non è completamente duro.
Si tira leggermente indietro quando sente la mano di Harry tra le sue gambe, che massaggia il suo cazzo anche se non ne ha bisogno, perché apparentemente vedere Harry nudo su una scrivania di legno basta per farlo arrapare.
"Aspetta..." Louis sospira e si china per cercare qualcosa tra i cassetti. "Sai dove - Trovato!"
Si rialza con una piccolo bottiglia di lubrificante ed un grande sorriso, e la appoggia sul tavolo prima di stringere le cosce di Harry. Lo guarda per un po' prima di coinvolgerli in un bacio a bocca aperta e farlo alzare in piedi, facendolo piegare sulla scrivania, appoggiato sui gomiti, mentre Louis ringrazia Dio per quella visuale.
"Um... o-okay..." Sussurra Louis, ed Harry immagina che Louis non l'avesse programmato, ma sta per succedere.
Prende la bottiglia e si assicura che il buco di Harry sia abbastanza bagnato quando ci passa la mano, mentre l'altra tiene il fianco di Harry. Distribuisce il lubrificante e lo stuzzica ad un ritmo dolorosamente lento, guadagnandosi dei silenziosi gemiti da Harry mentre chiude gli occhi, mentre stringe i pugni con il viso contro la scrivania.
Louis continua per un po' di secondi prima di far scivolare un dito all'interno, poi un secondo e poi un terzo, allargando Harry che sussurra e oscilla indietro contro la sua mano per farlo andare più a fondo, i capelli che lo rendono cieco quando tira su la testa.
"Okay?" Chiede Louis, stringendogli una natica, aspettando che l'altro annuisca prima di tirare fuori le dita.
"Solo..." Harry sospira.
"Hmm?"
"Ti prego non..." Il tono di Harry è davvero timido quando prova a parlare, e spera solo che Louis capisca cosa voglia dire. "Solo muoviti, ok?"
"Non voglio farti male..."
"Va tutto bene... Mi fido di te."
Louis non risponde, a quello. E se Harry aprisse gli occhi per guardarlo in faccia, probabilmente verrebbe in quel momento.
Harry può sentirlo aprire la scatola e prendere un preservativo prima di metterlo e posizionare una mano sulla sua schiena, in basso. Harry si morde un labbro quando sente la punta di Louis, e strizza gli occhi quando avanza lentamente, facendogli aprire la bocca in una 'o', perché magari Louis non si sta ancora muovendo, ma può sentire perfettamente quanto è grosso.
E pensa che potrebbe andare bene, che potrebbe prenderlo senza troppi sforzi, ma poi Louis comincia a muoversi, e lui si perde un po'. Sente una spinta lenta con la mano di Louis sulla sua schiena, e ringrazia l'universo del fatto che siano da soli, perché non c'è modo che vengano interrotti e che lui non lo senta più.
Si sta godendo la spinta lenta e la gentile carezza sul suo culo, e ondeggia i fianchi per adattarli a quelli di Louis. Quando finalmente si sistema e si coordina ai movimenti di Louis, viene preso alla sprovvista quando Louis aumenta la velocità e va più a fondo ogni singola volta, fino a quando non sta praticamente martellando dentro di lui, con le mani ferme sui fianchi, che poi si spostano per una carezza dolce lungo la spina dorsale, giusto per assicurarsi di distruggere completamente Harry, portandolo a chiedersi se sarà mai più capace di camminare.
Harry cerca di reggersi alla scrivania e si aggrappa al bordo, facendo cadere il vaso di rame e il portapenne sul pavimento mentre stringe il legno e comincia a produrre i suoni più assordanti che Louis abbia mai sentito.
"AWH! CA-" Continua a tenere la bocca spalancata mentre Louis lo scopa sulla scrivania del padre, gemendo così tanto da perderci la testa.
Harry si sente andare in pezzi, singhiozzando appena ogni volta che sente il bacino di Louis contro il suo culo. Ha i capelli tutti sul viso, che si muovono ogni volta che un respiro esce dalla sua bocca, ha le mani bloccate nel legno, mentre si regge per non cadere e rischiare di perdersi anche solo una spinta.
Porta la mano in basso per masturbarsi e cercare di liberarsi da ciò che gli sta distruggendo lo stomaco, ma Louis lo lascia fare per pochi secondi prima di prendergli il polso e allontanarlo gentilmente.
"Aspetta." Ansima Louis. Dal tono di voce sembra distrutto tanto quanto Harry, e rallenta le spinte prima di colpire con un solo, brutale movimento la prostata di Harry, facendolo lacrimare e rischiare di macchiare il bordo della scrivania di Des.
Louis lo fa di nuovo, per due volte, ed Harry riesce solo a gridare e ad ansimare nello stesso momento in cui Louis si svuota nel preservativo.
Quando si allontana, il cazzo di Harry sta già perdendo liquido preseminale, ed Harry si gira verso Louis guardandolo con disperazione, quasi supplicandolo per avere un po' di sollievo.
Fa sedere Harry sulla scrivania e spinge sul torso per farlo stendere. Comincia a masturbarlo, poi, guardandolo mentre viene, rilasciando sperma ovunque, e poi si rilassa.
"Cazzo... Adesso sono-" Harry sta per dire che è 'ricoperto del suo stesso sperma', ma non può finire la frase dal momento in cui Louis comincia a leccarlo per ripulirlo, con gli occhi piantati in quelli di Harry che è appoggiato sui gomiti per guardare il tutto.
"Che stavi dicendo?" Sorride Louis.
Harry prova a ridacchiare, ma tutto quello che riesce a fare è rilasciare un singhiozzo felice mentre cade di peso sulla scrivania e si sdraia un altra volta, il petto che si alza e si abbassa e il culo in fiamme. Non si concentra su quello che fa Louis in quel momento, perso nella sua Twilight Zone.
"Stai bene tesoro?" Chiede Louis, accarezzando con le dita le gambe di Harry. Harry annuisce, con gli occhi ancora chiusi, mentre respira pesantemente, ancora incapace a parlare.
Quando ricomincia a sentirsi le gambe si alza lentamente, sussultando quando il suo culo tocca il bordo della scrivania. Louis si è rimesso boxer e short, e sta cercando di riordinare il casino che hanno lasciato, perché è troppo sudato per potersi riprendere sedendosi sulla poltrona di pelle.
"Non riesco a trovare-" Inizia Louis, ma viene interrotto dal rumore di una porta che sbatte.
C'è un momento nella tua vita nel quale sai che sei fottuto ed hai poche opportunità per fuggire, e prendi in considerazione solo l'idea di stenderti sul pavimento e arrenderti. E' esattamente come si sentono Harry e Louis in quel momento.
Si muovono velocissimi e corrono per rimettere tutto a posto, afferrano il vaso e il porta penne, riposizionano i fogli che avevano mischiato, mettono il pacchetto di preservativi e il lubrificante dove l'avevano trovato, e si precipitano fuori dall'ufficio dopo che Harry si è rivestito, prima che vengano beccati.
Harry si muove per primo e corre al di fuori della stanza, e Louis dà un'ultima occhiata in giro per accertarsi di non aver lasciato nulla di sospetto, quando si imbatte in Lottie. Harry lo sente parlarci, e spera che lei non capisca nulla.
"Louis! La festa è stata così divertente! Non siamo potuti rimanere tanto perché mamma mi ha mandato un messaggio dicendo che stavano arrivando, ma la gente lì era così carina! E mi sono fatta un sacco di amici e Gemma-"
Harry vorrebbe davvero andare a salvare Louis, ma la corsa che ha fatto fino al corridoio ha aggravato le condizioni del suo culo, e in quel momento non riesce davvero a muoversi. Sta per fingere di chiamarlo, ma Lottie lo lascia andare, e lui la ringrazia mentalmente perché è troppo esausto per gridare dopo una battaglia con l'acqua e un altro tipo di sforzo.
Quando Louis entra nella stanza, si assicura che non ci sia nessuno dietro di lui, e poi comincia ad imprecare fino ad arrivare al letto, cadendoci sopra per placare il mini attacco di cuore.
"Questo è stato senza dubbio il momento più snervante della mia vita." Confessa.
Harry dovrebbe concordare, o confortarlo, o magari farsi una doccia e stendersi a pancia in giù sul letto per i prossimi tre giorni, ma l'unica cosa che riesce a fare è scoppiare a ridere fragorosamente finché Louis non si unisce a lui, e finiscono per ridacchiare per dieci minuti di fila.
•••
"Gemma, Harry, Lottie, Louis! Scendete subito!" Des li chiama, mentre tutti stanno finendo di fare le valigie.
Si ammucchiano uno dopo l'altro nel divano più piccolo, e Louis si stende sopra a tutti, con la testa sul grembo di Gemma, il culo su Harry, e le gambe su Lottie. Gemma comincia a tirargli l'orecchio e Lottie cerca di togliergli il piede all'inizio, ma poi tutti si rendono conto che Louis, con un sorriso, può fare tutto quello che vuole, mentre Harry continua a godersi la sua postazione per tutto il tempo.
"Che succede?! Sei incinta?!" Chiede Gemma, e il tono di voce è un po' troppo eccitato; Lottie squittisce all'idea di un nuovo bambino, mentre Louis ed Harry provano a fare del loro meglio per non sembrare troppo nauseati.
"No." Dice Jay, senza sorridere e senza ombra di divertimento.
"Ma qualcun altro potrebbe esserlo tra poco!" Des si acciglia, e tutti, all'improvviso, restano zitti. "Stavo facendo ordine tra i fogli nel mio ufficio, ed ho trovato questo."
Quando il padre di Harry mostra l'involucro vuoto del preservato, Harry e Louis si guardano velocemente, orripilanti, pensando al fatto che entrambi si sono concentrati troppo sulla scrivania, e non abbastanza su quello che c'era sul pavimento.
C'è un silenzio imbarazzante durante il quale Gemma alza un sopracciglio e Lottie guarda Louis, probabilmente ricordandosi di averlo visto correre fuori dall'ufficio di Des, senza fiato e sudato.
Louis deve sentire il suo sguardo su di sé, perché comincia lentamente a mordersi le unghie, mettendosi in modo impacciato una mano sul petto.
"Adesso mi direte chi di voi ha pensato di poter invitare qualcuno mentre noi eravamo fuori, senza avvertirci, per farsela con qualcuno nel mio ufficio!" Des sembra furioso. Odia quando qualcuno lo tradisce, considerando specialmente quanto è tollerante.
"Non sono stata io!" Lottie si sbriga a tirarsi fuori dall'impiccio.
"Beh, spero di no!" Jay si lamenta, come se Lottie non fosse nemmeno un'opzione.
Harry e Louis rimangono zitti, agitandosi mentre cercano di raccogliere le loro doti di attori per negare la cosa. Ma Gemma e Lottie sanno che erano gli unici in casa, quindi già sentono le conseguenze della loro fantasia da prima-volta-su-una-grande-scrivania.
Potrebbero dire che sono stati loro, non loro insieme, ovviamente, ma potrebbero dire di aver invitato delle persone e che non sarebbero dovuti andare nell'ufficio di Des. Il problema è che Harry non vuole imbarazzare suo padre, e non vuole che Jay pensi che avrebbe fatto sesso nell'ufficio di suo padre -oltretutto le ha chiaramente detto di non avere un ragazzo- e non vuole essere un cattivo esempio per Lottie.
Ma si rende anche conto del fatto che Louis non vorrebbe scioccare sua madre, dato che si è tolto il suo anello di castità nemmeno una settimana prima. Vuole essere se stesso di fronte a lei, okay, ma questo non vuol dire condividere i dettagli della sua vita sessuale, e non vuole che Des se lo immagini con un altro ragazzo ogni volta che entra in quella stanza, specialmente perché l'altro ragazzo è suo figlio.
"Sono stata io." Dice Gemma.
Harry, Louis e Lottie la guardano sorpresi, e né Harry né Louis osano prendere le sue parti per difenderla o esporsi.
"Volevo spiegare a Lottie com'era. Cercavo il libro di educazione sessuale nel tuo ufficio così avrei potuto incoraggiarla a stare attenta." Dice Gemma, come se stesse raccontando la verità.
Lottie aggrotta le sopracciglia e guarda stranita sua sorella, Harry si guarda le dita sul grembo da dietro Louis, e quest'ultimo tiene gli occhi sul pavimento mentre ascolta quella storiella inventata.
"Io-... Era rotto. Quindi l'ho buttato. Devo essermi dimenticata il pacchetto nel tuo ufficio... Scusa papà."
Jay e Des si guardano, e non hanno bisogno di parlare per riuscire a capire quello che stanno pensando. Jay sembra furiosa per il fatto che Gemma abbia provato ad insegnare a sua figlia determinate cose, mentre Des la ritiene una risposta accettabile.
"Okay, bene..." Des è un po' più esitante, ora, ed il tono di voce è più basso e il cipiglio se n'è andato. Non può arrabbiarsi con sua figlia perché voleva insegnare a Lottie il sesso sicuro. "Ma pensa per te la prossima volta."
"Voglio parlare con te, Lottie. Subito." Dice Jay, e Lottie si alza dal divano con espressione confusa, cercando con lo sguardo Louis che tiene gli occhi al pavimento perché, per una volta, ha lasciato che sua sorella si prendesse la colpa per qualcosa che ha fatto lui.
Des guarda con rimprovero sua figlia, poi li lascia lì per andare a fumare una sigaretta fuori, scuotendo la testa con le mani sui fianchi. Prima che Gemma possa chiedere qualunque cosa ai ragazzi, si alzano pronti per correre di sopra.
"Voi due! Fermatevi!" Li sgrida Gemma. Si guardano, prima di girarsi verso di lei, ed Harry prova a guardare da un'altra parte perché è il peggior bugiardo del molto e sua sorella riuscirebbe a vedere la verità stampata in faccia. "Non voglio sapere che è successo, non voglio sapere se Diego o il tuo ragazzo segreto sono dovuti sgattaiolare nel giardino. Se lo farete di nuovo senza assicurarvi di non aver lasciato nulla al caso, non vi proteggerò mai più. E' chiaro?"
Sia Harry che Louis annuiscono come se fossero stati rimproverati dai loro genitori, e tornano nella loro stanza per finire di fare la valigia, senza guardarsi finché non sono entrati.
"Per quello che vale... Sono stato bene." Ridacchia Louis mentre massaggia la schiena di Harry.
Harry lo guarda, appoggiato sul petto di Louis e sorride, felice del fatto che Louis non si sia spaventato così tanto da non rifarlo. Si avvicina per baciarlo, e torna ad appoggiare la guancia sul suo petto.
"Vogliamo tornarci?" Scherza Harry, e se non fosse per la mano che gli dà uno schiaffo sulla testa dopo pochi secondi, avrebbe giurato che Louis stava considerando la cosa, pensando sicuramente che sarebbe stato un bel modo per concludere il viaggio.
•••
"Assicurati di passarci a trovare prima di mezzogiorno, così possiamo andare insieme... E dì a Niall che c'è una stanza singola per lui sul tuo stesso piano... E non dimenticarti-"
"Lo so papi! Non preoccuparti. Ci sarò." Lo rassicura Harry prima di abbracciarlo per salutarlo.
Si sono tutti riuniti vicino al taxi di Harry, che sta aspettando di fronte alla casa mentre lui saluta tutta la famiglia.
Des gli sta ripetendo tutto quello che deve ricordarsi per il matrimonio e i dettagli per la camera che ha prenotato per lui, chiedendogli di nuovo perché non va direttamente a Manchester con loro invece che tornare a Londra. Harry deve ricordargli che prima del matrimonio c'è il compleanno di Niall, e suo padre sospira drammaticamente dicendo qualcosa sul fatto che lo sta tradendo. Però continua ad abbracciarlo da cinque minuti...
Liam è lì, e cerca di non mostrarsi troppo triste, perché non sa quando si rivedranno. E' stato invitato al matrimonio, ma avrà già cominciato le lezioni all'università e non potrà saltarle.
Lottie ha singhiozzato tutto il giorno, dicendo che non vuole andarsene. Si è goduta gli ultimi giorni anche di più dei giorni iniziali della vacanza, riuscendo a scoprire un sacco di cose su sé stessa, sulla sua vita, sulla sua famiglia. Salta tra le braccia di Harry e lo abbraccia stretto, mentre lui gli solletica i fianchi, e cerca di ricordarle che sono fratello e sorella, e che ci sarà sempre nel caso in cui lei abbia bisogno di lui.
Gemma e Harry non sono i fratelli più affettuosi del mondo. Si prendono in giro e scherzano. Ma si ricordano di quando era più semplice, quando guardavano dei film sotto la coperta nei giorni piovosi e scappavano di casa per andare in piscina dagli amici quando era passata la mezzanotte, o quando erano andati in un ristorante lussuoso con la carta di credito del papà. Per questo, quando Harry la guarda, fingono di scoppiare tragicamente a piangere, abbracciandosi come koala.
Quando deve salutare Jay, lei sembra un po' timida, indecisa su cosa fare e su come salutarlo, spaventata di fare la cosa sbagliata. Harry, però, fa un po' di passi avanti e sorride, prima di abbracciarla gentilmente, lasciando sia lei che se stesso senza parole. Si rende conto di essere davvero felice del fatto che Jay farà, da quel momento, parte della sua vita, e pensa che lei meriti di saperlo.
Alla fine, porta lo sguardo su Louis che sta scavando nel cemento con i piedi. Tutti li stanno guardando, ed Harry vorrebbe semplicemente che sparissero così che potrebbe baciarlo per salutarlo. Invece, porta una mano sul retro del collo e lo stringe nell'abbraccio più fraterno che può, baciandogli un lato della testa, dandogli delle pacche sulla schiena come se fosse Liam, senza mai guardarlo negli occhi.
E poi, se ne va.
Ovviamente, non si lamenta del fatto che non abbia potuto salutarlo o dirgli quanto gli mancherà. Glielo aveva detto per tutta la notte e finché non erano scesi al piano di sotto. Glielo aveva detto quando lo aveva baciato mentre stava per addormentarsi, e quando lo aveva baciato dopo essersi svegliato. Glielo aveva detto quando gli aveva stretto la mano, e glielo aveva detto quando aveva toccato ogni parte del suo corpo per l'ultima volta prima di... prima.
Per tutto il tragitto fino all'aeroporto e per tutto il viaggio fino all'Inghilterra, Harry si chiede che cosa succederà.
Che cosa succederà quando si rivedranno al matrimonio? Che cosa succederà quando i loro genitori firmeranno il certificato rendendoli ufficialmente fratelli? E cosa succederà quando loro non saranno più capaci di trattarsi nell'unico modo in cui sanno farlo?
Afferra velocemente le cuffiette, volendo solo la voce di Carla Bruni per addormentarsi.
"Hazza Bear!" Urla Niall mentre corre dalla stanza fino alla porta d'ingresso e stringe Harry tra le braccia, quest'ultimo che salta con lui pensando che agganciare le gambe intorno alla sua schiena sia una buona idea, ma deve ricredersi quando si ritrovare a cadere per terra.
Niall non gli lascia nemmeno mettere le valigie in camera, perché prende le birre e lo fa sedere sul divano mentre gli racconta tutto, dalla nascita del nipote, alla conferenza che si era perso a Londra, passando per la ragazza con cui stava per andare a letto a Barcellona, ma che si era dileguata con una scusa stupida quando aveva scoperto che lui era vergine.
Si assicura di non tralasciare alcun dettaglio degli eventi più importanti prima di finire la sua birra e prendere quello che serve per affrontare il discorso dell'estate di Harry. Torna dalla cucina con una bottiglia di cioccolato liquido, due cucchiai, e il più grande gelato alla vaniglia del mondo -quello fatto con il latte di cocco- perché Harry ci aveva completamente riempito il frigorifero.
"E nessuno se n'è accorto?" Chiede Niall, dopo che Harry gli ha raccontato la maggior parte delle cose successe a Nizza.
"No... Non penso."
"Sei pazzo."
Harry prende una cucchiaiata di gelato così grande da congelare il cervello. Inclina la testa all'indietro per bere il liquido di cioccolato come se fosse una bottiglia di vodka, e lascia che Niall appoggi la testa sulla sua spalla quando lo imita.
"Non so molto dell'amore io, ed odio dirti questa cosa ma... Penso che dovreste metterci un punto prima del matrimonio... Prima che tu ti faccia troppo male, e dacci un punto. Dovresti chiuderla a piccoli passi." Dice Niall con la bocca piena di gelato e la faccia coperta di cioccolato.
"Ma non so se riesco..."
Niall si tira su e prende il cucchiaio e la vaschetta gelata dalle mani di Harry per metterli sul tavolo. Gli fa girare il viso per guardarlo e lo osserva con quello sguardo da 'ascoltami' che precede sempre un discorso che sa già che gli farà cambiare idea.
"Okay. Immagina. I vostri genitori si sono sposati. Voi continuate a fare quello che state facendo, ed ecco quello che succede: continui ad investire sempre di più in questa... chiamiamola relazione... e poi? Passate il tempo a nascondervi da tutti, senza poterne mai parlare con le persone che amate di più? Non potreste presentarvi agli amici e alla famiglia -perché dubito che la frase 'questo è il mio ragazzo. Oh! Comunque, è anche mio fratello!' possa passare come casuale- non potrete mai essere visti troppo vicini, non potrete uscire dappertutto, e non potrete nemmeno trasferirvi insieme perché i vostri genitori vi chiederebbero perché volete vivere da soli con il vostro fratellastro e perché non avete avuto un ragazzo per tutto il tempo..."
"Poi magari tuo padre lo scoprirà e si incolperà di non avervi fatto stare insieme, e divorzierà dalla donna che ama per rendere felice suo figlio anche se lui stesso non lo sarà. Trascorrerà altri dieci anni ad accontentare i suoi figli senza mai fare qualcosa per se stesso, e morirà rimpiangendo le uniche due donne che abbia mai amato."
Quando Niall finisce di parlare, Harry si chiede quando il suo migliore amico sia diventato un veggente. Ma ha capito il punto. E, anche se gli fa male, non può negarlo. Non può fingere che non sarà quello che succederà. Quindi si mette lungo, con la testa sulla pancia di Niall, e lascia che gli accarezzi la pancia mentre scoppia a piangere come una fontana, scendendo a patti con il fatto che la cosa più sincera che abbia provato in tutta la sua vita deve finire.
•••
Per la prima volta in quindici anni di amicizia, non è Harry a controllare Niall, quella notte. Si sveglia sul divano -perché Niall probabilmente ha immaginato che se avesse provato a trascinarlo in camera sarebbe caduto ogni tre passi- con il piumone sotto il mento, il calzini di Lanterna Verde, e la sua copertina sotto alla guancia a mo di cuscino. Il fatto che Niall abbia cercato il pezzo della sua coperta celeste nella valigia, sapendo che Harry non sarebbe riuscito a dormire senza, gli fa rendere conto quanto si guardino le spalle a vicenda.
Comincia a programmarsi la giornata. Dovrebbe alzarsi, farsi una doccia, disfare le valigie, e cominciare a realizzare di dover prendere il telefono per fare la chiamata che teme di più al mondo.
Ecco quindi che passa l'intera giornata seduto sulla scrivania, con il telefono al centro della stessa.
Riordina i fumetti nello scaffale più alto sopra la scrivania, cambia la lampadina della lampada che non usa da un anno, getta via le lettere che aveva lasciato aperte per mesi, e fa la punta ad ogni singola matita. Praticamente fa di tutto per ritardare l'unica cosa che dovrebbe davvero sistemare.
Quando la sua scrivania è stranamente perfetta e i suoi fumetti da collezione sono abbastanza brillanti da accecarlo, afferra il cellulare. Lo fissa per altri dieci minuti, e alla fine fa scorrere il pollice per scegliere il numero giusto.
"Pronto?" Louis risponde dopo il terzo squillo, ed Harry sta già per morire.
"Ciao..." Prova a fare del suo meglio, ma già suona depresso.
"Ciao... C-come stai?"
"Bene, bene... Tu?"
"Idem." Non sa se Louis fosse con lui e Niall quella notte sul divano, ma ha lo stesso tono di voce di Harry, e non c'è sorpresa o preoccupazione nella sua voce.
C'è un silenzio breve, prima che comincino a parlare nello stesso momento.
"Dobbiamo parlare." Dicono entrambi ed Harry aggrotta le sopracciglia perché, no, non sta succedendo.
"Di cosa vuoi parlare?" Chiede Louis.
"No, di cosa vuoi parlare tu?"
Può sentire un sospiro pesante dall'altra parte, e si rende conto che non aveva mai dovuto sopportare un silenzio così doloroso al telefono.
"Ho pensato a... cose... e immagino che... um..." Sembra che Louis stia trattenendo le parole che potrebbero cominciare a fargli bruciare la gola. "...Penso che tu sia congelato, Harry."
Cosa.
"Cosa?"
"Penso che tu sia congelato, e che devo allontanarmi da quella porta e fischiare." Dice Louis come se tutto fosse chiaro.
Finché capisce.
"Quindi sono Jack?"
"Ovviamente."
"Come mai?" Harry va verso il letto e si stende, cercando di fermare la testa dal girare così tanto. Non intendeva cominciare la conversazione così, ma è migliore di come l'aveva programmata.
"Jack è una persona appassionata e spensierata, che sa esattamente quali sono le giuste parole per far capire a Rose che è intrappolata nel suo mondo, per farle capire che deve smetterla di preoccuparsi e deve godersi l'avventura. Tu sei Jack, io sono Rose. E la nave è in fondo all'oceano."
C'è un'altra pausa, non perché il tutto sia strano, ma perché Harry sta sorridendo e piangendo nello stesso momento, e non è capace di formare una frase di senso compiuto.
"Sei più carino di Leonardo... ma ecco." Aggiunge Louis.
"E le tue forme sono più impressionanti di quelle di Kate Winslet." Ridacchia Harry.
"Lo so." Louis concorda in modo serio, ed Harry scoppia a ridere anche se non avrebbe pensato di poterlo più fare per un po' solo qualche ora prima.
C'è un altro silenzio dopo le loro risate, e sospirano per quelle parole che non hanno bisogno di dire ad alta voce.
"Non posso credere al fatto che la nostra versione del diamante dell'oceano sia una tazza con dei cazzi sopra." Dice Louis dopo un po', ed Harry scoppia a ridere di nuovo.
Finiscono per parlare per ore del perché Rose abbia gettato la collana nell'oceano, a quanto fosse irrealistica la scena dell'accetta, e ovviamente tutti e due si pongono la stessa domanda: perché diavolo non hanno condiviso lo spazio di quella maledetta porta di legno.
Ma parlano anche di tutte le cose random che gli vengono in mente.
Parlano delle giornate di Louis nella squadra di calcio al liceo, del club di teatro, del rifugio scientifico di Harry in Svizzera per andare a visitare il CERN, della relazione di Louis con sua madre, e di quella di Harry con suo padre.
"Oh mio Dio! Volevi prenderlo a pugni, immagino!" Louis ride quando Harry gli racconta dell' 'incidente Joshua Polonsky'. Des era andato a prendere Harry a scuola, una volta, e aveva afferrato il megafono per gridare 'Joshua! Piaci ad Harry! E gli piacciono anche le lunghe camminate sulla spiaggia e i supereroi! Esci con lui!' attraverso le finestre, dopo che Harry gli aveva detto, una volta, che gli piaceva.
"Quando è successo sì... Ma poi Joshua quel giorno mi ha chiesto di uscire con lui. Quindi in realtà l'ho ringraziato."
"Non ci credo!"
"Credici. Ma pensava che Ghost Busters 2 fosse bello come Ghost Busters, quindi è stato un po' un fallimento." Harry si stringe nelle spalle.
"Non so nemmeno che risponderti." Dice Louis, ed Harry ha ancora abbastanza risatine per un'altra ora.
"Gli è dispiaciuto così tanto di avermi rovinato la cotta che papà mi ha fatto mangiare gelato per cena per due mesi. Che potrebbe anche spiegare la mia leggera intolleranza ai latticini."
"Des è il migliore!" Ride Louis. "Mark non era per niente così..."
Non avevano mai parlato del papà di Louis. Non l'aveva mai nominato e aveva sempre evitato l'argomento. Era il taboo più grande della sua famiglia, quindi Harry non dice una parola quando capisce chi è 'Mark'.
"Non ci ha mai portato a scuola o ci ha chiesto come era andata la nostra giornata, quindi non poteva sapere nulla. Non facevamo quasi mai qualcosa tutti insieme, ma comunque..."
Harry non è sicuro se dovrebbe dire qualcuno o chiedere i dettagli, quindi lo lascia parlare di tutto quello che vuole.
"Penso che volessi che fosse un buon padre, per compensare il fatto che il mio padre biologico non mi aveva nemmeno riconosciuto..." Il tono di Louis è freddo, come se avesse imparato a mettere da parte le emozioni, riguardo a questa cosa. "All'inizio era carino, ma poi in pochi mesi si era trasformato in un coglione, e mentiva continuamente a mia mamma, e non era mai in casa, nemmeno per Lottie. Pensava che fossi troppo effeminato e debole, e non mi portava mai da nessuna parte. Mia mamma non ci ha mai detto perché hanno divorziato, ma ho indovinato il motivo quando sono passato in auto davanti al posto dove lavorava, e l'ho visto baciare una ragazza davvero incinta, nemmeno due mesi dopo essere andato via di casa. Non l'ho mai detto a Lottie, e non l'ho mai detto nemmeno a mamma... ma sono piuttosto sicuro che lei lo sapesse."
C'è una pausa poi, ed Harry immagina che tutto quello che Louis voleva dire l'ha detto. E pensa che sia il suo momento, per parlargli di suo padre.
"Papà è il miglior padre che tu possa avere. E già ti ama. Farebbe di tutto per renderti felice, e non perché sei il figlio della sua fidanzata. Vedo che ti tratta nello stesso modo in cui tratta me e Gemma. Quindi ti prego, non preoccuparti di tutti i coglioni che hai avuto in passato. Il tuo futuro è pieno di feste a sorpresa organizzate perché avrai cotto i biscotti senza mandare a fuoco la casa, e di settimane al parco tematico perché avrai accettato di andare a giocare a golf con lui anche se avevi pianificato di uscire con i tuoi amici."
"Non voglio che pensi che te lo stia rubando o qualcosa del genere..."
"Oh no, ti prego, fallo! Si è focalizzato sui miei risultati per vent'anni, ne ho abbastanza per tutta la vita!" Harry ridacchia, ed è felice del fatto che Louis stia ridendo con lui.
E' solo quando Harry vede la luce del sole che tramonta illuminare la stanza che si rende conto che hanno passato al telefono circa sette ore. E sì, se ne renderà conto a fine mese.
"Penso che dovremmo andare a dormire..."
"Sì..." Louis concorda, ma nessuno dei due aggancia, nessuno dei due prova in qualche modo a terminare la chiamata, e nessuno dei due osa andarsene da quella maledetta porta galleggiante.
"Hey, Harry?" Sussurra Louis dopo un po'.
"Hmm ?"
"Ti odio, lo sai..." Sussurra Louis, dato che non vuole che nessuno lo senta.
"Ti odio anch'io."
•••
"Cos'è quella borsa rossa sotto al letto?"
"E' il mio kit di sopravvivenza."
L'unica cosa che Harry faceva tutto il giorno era parlare con Louis. Si mandavano messaggi in continuazione, si chiamavano al telefono, si mandavano Snapchat, passavano ore a fare videochiamate Skype e a volte si addormentavano con uno schermo acceso vicino alla testa.
Inutile dire che il proposito di prendere le distanze era stato un totale fallimento.
"Perché hai un kit di sopravvivenza sotto al letto?" Louis aggrotta un sopracciglio. Harry sta facendo le valigie per il matrimonio mentre Louis è steso sul letto, a guardarlo.
"Nel caso in cui ci sia un'apocalisse."
"Sei così strambo."
"Lou, quando le macchine svilupperanno una loro coscienza e domineranno il mondo, rimpiangerai di non avere il tuo kit."
"Tesoro, se le macchine dovessero mai dominare il mondo, sarei nella mia stanza a controllarle con un paio di joystick e una risata malvagia." Afferma Louis come se fosse ovvio. "Quindi potrei trovare un modo per lasciarti vivere."
Harry scoppia a ridere e fa quasi cadere i suoi stivaletti Chelsea per reggersi lo stomaco con le mani. Perché Louis è la persona più divertente del mondo.
"Non penso che sia appropriata per un matrimonio, amore." Commenta Louis quando vede che Harry infila in valigia la sua camicia nera trasparente che non ha nemmeno abbastanza bottoni per coprire la farfalla tatuata sul petto.
"Non voglio metterla al matrimonio..." Si offende Harry, ma la rimette immediatamente sulla stampella.
"Com'è stata la festa di Niall?"
"Divertente... Siamo andati in discoteca e siamo tornati alle sette di mattina con lui che correva a culo di fuori in strada ma... E' stato divertente." Ridacchia Harry.
"Voglio saperne qualcosa?"
"Non vuoi, no." Harry scuote la testa, schioccando la lingua per enfatizzare il 'no'.
"Hai... Ballato... O cose del genere?" Chiede Louis esitante, ed Harry dà un'occhiata allo schermo e lo vede giocherellare con il cuscino.
"Sì. Da solo." Harry sorride, e a Louis sembra piacere la risposta.
Continua a fare le valigie con Louis che lo guarda e commenta quello che prende, o qualcosa che nota nella stanza. Discutono della spada laser di Harry di Star Wars, che viene usata per lo più come torcia quando non si decide a cambiare le lampadine, quando il telefono suona.
"Ciao, Gems!" Risponde Harry. Si allontana dall'armadio per sedersi dietro la scrivania, cercando di non ridere per la faccia buffa che fa Louis.
"Hey, Haz. Volevo parlarti di una cosa... Sei da solo?" Sembra insicura, ed Harry si preoccupa un po', perché di solito Gemma non è mai la persona che si preoccupa delle conversazioni.
"Um... Sì. Che succede?" Chiede, soffocando una risata con una mano quando Louis fa del suo meglio per intrattenerlo.
"Non so come dirtelo... E forse sono solo paranoica ma-" Comincia Gemma, ma Harry sbatte il pugno sul bordo della scrivania e strizza gli occhi, e Louis gli chiede subito se sta bene. "E' Louis?"
"Sì, siamo su Skype."
"Okay... um... puoi dirgli che lo richiami? E' importante." Gemma è seria, e la telefonata diventa spaventosa. Le uniche volte in cui aveva usato quel tono di voce erano state quando Harry aveva preso la sua nuova felpa senza il suo permesso, e quando voleva metterlo in guardia su Jeff.
Scrive a Louis, sul pc, quello che Gemma gli ha detto, e quest'ultimo lo rassicura dicendogli che mangerà qualcosa nel frattempo.
"Fatto. Che succede?"
"Volevo solo che mi dicessi che sono pazza e che sto immaginando delle cose."
"Riguardo a cosa?" Harry può sentire Gemma prendere un respiro profondo prima di continuare.
"Tu e Louis... State insieme?"
"Cosa?!" Harry urla, come se fosse la cosa più scioccante ed impossibile che abbia mai sentito. "Solo perché siamo tutti e due gay, voglio dire... Non ci credo che tu lo pensi."
"Lo so! Ma... Ho visto il modo in cui vi guardate e come vi toccate, e cose del genere, ed ho pensato al fatto che avete cominciato a piacervi da un momento all'altro... ma poi siete diventati un po' strani... Non penso che sia normale il modo in cui ti accarezza la schiena... e il modo in cui lui è sempre sulla difensiva, ma con te diventa tremendamente tenero e dolce o... o forse è il modo in cui vi stavate per baciare ma poi vi siete girati..."
"Solo perché stiamo bene insieme non significa che siamo più che... amici..." Prova a difendersi Harry.
"Ma c'è differenza tra stare bene insieme e stare come state voi... e lo sai anche tu."
"Gems, io e Lou abbiamo un sacco di cose in comune e ci troviamo bene insieme. Non vuol dire che... facciamo cose."
"Sul serio? Perché non mi sembrava che steste parlando delle cose che avete in comunque quando non so come ti ha fatto urlare in camera... per non parlare del mistero del preservativo..." Dice come se sapesse esattamente quello che era successo, ed Harry cerca disperatamente una spiegazione.
"Te l'ho detto. Non ero io. Siamo solo... amici."
"Ma voi non dovreste essere solo amici, Haz. Dovreste essere fratelli. E ho visto un sacco di cose che non erano da fratello. Pensi che io non abbia notato che le caratteristiche del suo ragazzo coincidevano con le tue? E il fatto che ti abbia chiamato 'mon coeur'? O il fatto che non sei stato nemmeno sorpreso dal fatto che è gay?" Gemma sta parlando come se avesse analizzato tutte queste cose per giorni, prima di giungere ad una conclusione.
"Non è come pensi."
"Allora dimmi com'è, Haz! Ti prego. Dimmi che papà non è destinato ad essere triste un'altra volta. Dimmi se perderà la donna che ama per colpa tua... un'altra volta."
"Un'altra volta?" Harry rimane a bocca aperta. Ha sempre provato a non pensarci. Des e Gemma gli avevano ripetuto che non era colpa sua, che non avrebbe potuto avvertire Anne comunque, e lui non si era mai dato la colpa per essersi addormentato in macchina. Ma gli era comunque rimasto in testa, negli anni, e Gemma aveva appena tirato il filo sbagliato. "Pensi che sia stata colpa mia?"
"Non sto dicendo questo. Sto solo dicendo che non si merita di passare la vita da solo a controllarci."
"Non gli chiederò di non sposare Jay."
"Ma ho visto il modo in cui guardi Louis, Harry. Conosco quello sguardo. E' lo sguardo di qualcuno che sarebbe disposto a fare qualunque cosa, per quella persona. E non sono sicura che questo mi stia bene."
Harry rimane in silenzio. Non sa come convincere sua sorella del fatto che questa cosa non continuerà, perché non riesce nemmeno a convincere se stesso. Hanno cercato di chiuderla tante volte, ma hanno sempre trovato un modo per tornare indietro. E non sa cosa dirle, non sa se riuscirà a mantenere la promessa, e non sa nemmeno se dovrebbe riagganciare e ignorare le sue telefonate.
"Lo ami davvero, mh?" Chiede Gemma con una voce gentile, come se potesse sentire le lacrime che gli scendono lentamente sulle guance.
Harry comincia a singhiozzare, con le labbra tremanti mentre chiude gli occhi contro il pugno. Il suo cervello è un posto orribile, al momento, e lui vorrebbe solo essere una macchina, per non avere un cuore.
"Mi dispiace tanto Hazza. Avrei voluto che andasse diversamente." Gemma cerca di confortarlo, ma sta piangendo a dirotto e tutto quello che può fare è chiudere la chiamata e lanciare il telefono sulla scrivania.
Si prende un momento per calmarsi e smettere di piangere. Ma non importa quante volte possa asciugarsi gli occhi con le mani, perché le lacrime continuano a scendere, e il suo cuore continua a fare male.
Non si sente ancora bene quando richiama Louis, ma immagina che sia meglio così, dato quello che sta per dirgli.
"Era ora! Pensavo ti fossi dimenticato di me!" Scherza Louis, ma questa volta Harry non riesce a ridere. Non guarda lo schermo e continua a tirare su il naso, ha gli occhi piccoli e rossi mentre sceglie le parole.
"Mi piacerebbe se..." Mormora.
"Cosa? Stai piangendo? ... Tesoro, che succede?" Louis è troppo gentile e si preoccupa troppo per lui; lo stomaco di Harry si contorce.
"Bisogna dimenticarci, Lou." Harry finalmente lo guarda, con le labbra ancora tremanti. "Siamo fratelli. Nient'altro. E non mi piaci in nessun'altro modo."
"Tesoro..."
"Smettila... Di chiamarmi in quel modo. Smettila di chiamarmi in qualsiasi altro modo. Non salutarmi... Ti prego." Lo supplica Harry, guardando Louis che comincia a piangere come lui.
Non l'ha mai visto piangere in quel modo. Non è nemmeno sicuro di averlo mai visto piangere fino a quel momento. I suoi occhi sono rossi e luccicanti, ed è come una coltellata al petto per Harry, le sue labbra stanno trattenendo suoni che Harry non vuole sentire, e lo guarda con il tipo di tristezza che avrebbe un bambino se gli togliessero tutta la felicità.
Louis si bagna le labbra tremanti e si aggiusta la frangetta prima di parlare, balbettando leggermente.
"Non- Non lo farò."
Lo schermo diventa improvvisamente una foto che Harry aveva fatto in giardino, una piccola icona di Louis che è sdraiato sul prato con un rametto di lavanda tra il naso e il labbro superiore, mentre finge che siano dei baffi.
E Harry realizza quanto sia inutile quel kit sotto al letto, perché il mondo è appena finito, e lui non è sopravvissuto.
•••
*coconuts: coco in inglese si usa per definire dolce una persona
**Slinky: gli Slinky sono le molle giocattolo
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