V
"Harry! C'è qualcuno per te!" Jay lo chiama dalla porta d'ingresso.
Quando Harry si alza dalla sdraio e va dentro casa, Diego è già seduto in cucina, vicino a Jay che gli sta servendo del tea. Lei sta sorridendo e sembra veramente interessata a quello che l'amico di Harry le sta dicendo.
"Ciao!" Harry lo abbraccia, poi si siede per prendere un po' di tea.
Aveva chiarito che voleva essere solo suo amico e Diego aveva accettato felicemente, concordando sul fatto che non sentiva verso di lui quello che sentiva quando erano più piccoli. Continuano a passare del tempo insieme, però, godendosi il modo in cui si trovano bene insieme e i loro ricordi felici.
Harry normalmente sarebbe andato a casa sua, ma Diego aveva insistito per passare a prenderlo per vedere un film che nessun altro avrebbe voluto vedere, tre ore di documentario sui satelliti.
"Jay, lui è il mio amico Diego."
"Oh, lo so, tesoro, abbiamo parlato prima che arrivassi. Non sapevo che sapessi montare una tenda in meno di un minuto, ci sarà utile se andremo in campeggio!" Harry va un po' nel panico, perché non sa quanto Diego possa aver raccontato riguardo ai loro campeggi estivi.
"Sì, e poi è il migliore per trovare dei posti dove piantarli, baciarsi sulle rocce non sarebbe stato troppo bello!" Diego ridacchia, ed Harry si strozza con il tea.
Jay, d'altra parte, sembra ammirata, e ride con lui.
"Quindi voi due stavate insieme? Siete..."
"Oh no! Siamo solo buoni amici, ora, ma questo tizio è stato il mio primo amore!" Diego fa l'occhiolino ad Harry, che si sta chiedendo quanto ci metterebbe a morire pugnalandosi con un cucchiaino.
"Che amore!" Tuba Jay, ed Harry non è sicuro di cosa sta succedendo. "Devi rimanere per cena stasera! Non accetterò un no come risposta."
"Beh, se ad Harry sta bene...?" Diego si gira a guardare il suo amico, che è senza parole è completamente perso. Maschera la confusione con un sorriso, cercando di non rispondere dicendo 'cosa' un centinaio di volte.
"Certo..."
"E' fatta allora! Spero che ti piaccia la bouillabaisse!" Jay applaude in anticipazione.
"Sono praticamente cresciuto sulla barca di papà. Il mio sangue è per metà di pesce." Diego fa un largo sorriso, e Jay si illumina. "Penso che dovremmo andare a vedere il film ora, ma grazie ancora, signora. Non vedo l'ora di assaggiare la sua cucina."
"Che ragazzo adorabile! E ti prego, chiamami Jay. Ci vediamo alle sette. Divertitevi!"
Harry è certo di essere entrato in un universo parallelo. Okay, Jay non ha mai detto niente di anche remotamente omofobo, ma lo aveva pensato in conseguenza del fatto che Louis nasconde la propria sessualità e che lei è così severa e tradizionalista... Aveva senso.
Si chiede se Louis lo sappia, se sappia che se lo dicesse a sua mamma lei gli darebbe la sua benedizione per parlare del suo primo ragazzo. Ma non parlano da giorni, e non ha davvero idea di come possa dirgli una parola senza ricevere in cambio un centinaio di preghiere per andarsene.
Arrivano a vedere il film con dieci minuti di ritardo, ma si perdono solo la pubblicità ed hanno abbastanza tempo per prendere un po' di pop corn. Il film inizialmente non insegna nulla di nuovo, ed Harry si appoggia con la schiena sulla poltrona, appoggiando i piedi sul sedile vuoto di fronte a lui, per godersi la riscoperta di tutto quello che sa sulla luna da un'altra prospettiva.
Quando tornano a casa di Harry, il tavolo è già pronto per la cena, ed è stato cambiato dal solito tavolo che si trova fuori che non poteva essere utilizzato a causa della pioggia che non aveva cessato per tutto il giorno.
"Diego! Come stai?!" Des saluta l'amico di Harry, stringendolo in un caldo abbraccio prima di accompagnarlo fino alla sala da pranzo mentre gli chiede novità su suo padre.
Harry non ha mai avuto problemi a parlare di ragazzi con Des. Non aveva nemmeno avuto bisogno di fare coming out. Aveva sei anni quando aveva chiesto a suo padre perché la sorella del ragazzo che gli piaceva lo derideva, e Des era stato veloce a dirgli che quegli insulti non lo definivano, non importava chi gli piacesse, non avrebbe mai dovuto vergognarsi del fatto che non gli piacevano le ragazze come ai suoi amici.
Aveva insegnato ai suoi bambini cose sui ragazzi, sentendosi saggio, quando avevano raggiunto l'età giusta per la curiosità, e non aveva esitato a guardare con molta attenzione l'effetto che faceva su Harry, facendo un discorso completamente diverso a sua figlia e a suo figlio, ma con la stessa conclusione.
Anne non era così a suo agio all'inizio, ma aveva capito velocemente quando l'aveva sentito parlare dei ragazzi e delle ragazze nella scuola, la differenza nella sua voce o il sorriso che aveva. Quello non lo rendeva niente di meno di un bellissimo bambino, quindi l'aveva accettato.
Harry era stato a suo agio nel condividere qualsiasi cosa con suo padre. Dalla sua prima cotta alla scuola media al suo cuore spezzato pochi mesi prima. Suo padre era sempre stato ad ascoltare il racconto di qualsiasi storia, di qualsiasi appuntamento e di qualsiasi sentimento Harry potesse avere, o qualsiasi domanda potesse fare, e gli avrebbe sempre dato il miglior consiglio senza mai giudicare suo figlio.
Quindi Des conosce ovviamente molto bene Diego, ed è veramente un bravo ragazzo, quindi non ha problemi ad accoglierlo in casa e trattarlo come un figlio.
Tutti si riuniscono progressivamente intorno al tavolo, ed Harry si siede vicino a Diego, di fronte a sua sorella. Des è a capotavola tra i suoi figli e Jay dall'altro lato tra Lottie e l'ospite.
Quando Louis arriva dopo che tutti hanno preso posto, si siede sulla sedia aggiunta accanto a Gemma, e fa un sorriso finto verso Diego salutandolo, non molto contento di vederlo ancora.
"E' buonissimo!" Mormora l'ospite quando da un secondo morso al cibo cucinato da Jay. Lei arrossisce e sta per cominciare una conversazione profonda riguardo a come si cucinano le cozze, ma Des tossisce e lei diventa consapevole del fatto che magari a lui non interessa affatto.
Trascorrono l'intera cena a parlare di Diego e di suo padre e di com'è vivere all'estero e di come lui ed Harry condividano la stessa passione per le lingue e per i documentari lunghi...
Sta andando tutto bene. Eccetto per gli sguardi che Louis ha lanciato all'amico di Harry per tutto il tempo.
Usa un tono scortese quando fa domande difficili, forzando il tavolo ad un silenzio imbarazzante che nemmeno sua madre può evitare. Comincia ad essere infastidito da tutta l'attenzione che la sua stessa famiglia riserva all'ex fidanzato di Harry. Ruota gli occhi al cielo ogni volta che parla, ed Harry è piuttosto sicuro che non sia un incidente quando lascia cadere la saliera nella sua ciotola, schizzando bouillabaisse tutta addosso alla sua camicia verde Persiana, insistendo che pensava che Diego l'avesse già afferrata.
Quando Harry afferra un tovagliolo per ripulirlo, cominciando a massaggiare il suo petto, non pensando a quello che sta facendo, Louis gli dà un calcio sullo stinco, ed è una cosa che Harry non pensava avrebbe mai più sentito.
"Allora Diego, com'era il campo scuola? Sono sicura che fosse incredibile, data la zona." Chiede Jay.
"Era... Interessante... molto selvaggio... intendo la natura." Diego ridacchia, gli occhi che incontrano quelli di Harry in uno sguardo consapevole su quello che era successo nelle tende di notte. "Abbiamo passato parecchi giorni nelle insenature, facendo così tanto trekking che avremmo anche potuto camminare fino a casa, e so ancora come fare i braccialetti di macramé in un attimo!"
"Non sembra la cosa più difficile del mondo da fare..." Mormora Louis, sfacciato.
"Louis!" Lo rimprovera Jay, e lui va ad aggiustarsi la frangetta prima di rendersi conto che ha un ciuffo, cosa che sembra farlo incazzare ancora di più.
Finiscono di cenare poco dopo, e Diego comincia a fare progetti sul tornare, parlando con Jay riguardo ai migliori piccoli pesci da cucinare... Lei è molto persuasiva e lui veramente molto educato.
Quando Harry lo abbraccia per dargli la buonanotte e torna nella sua stanza, trova Louis seduto sul letto con le cuffiette al massimo. Vorrebbe rassicurarlo così tanto sul fatto che Diego è solo un amico, baciargli via quel cipiglio, stare nello stesso letto per ore e parlare di cose random, intrecciando i piedi sotto alle coperte... Ma manda giù e va nel bagno per lavarsi i denti.
Può ancora sentirlo, però. Non vuole fare nient'altro che non sia tornare indietro e baciarlo per ore, non lasciare mai andare le sue mani mentre respira contro il suo collo. Vuole ascoltare la sua voce e annegarci, fargli dire ciò che vuole, basta che non smetta mai di parlare.
Sputa il dentifricio rimanente e si risciacqua la bocca prima di guardare verso la porta. Avvolge la maniglia con la mano come per aprirla, ma non lo fa. Si piega in avanti, invece, appoggiando la testa contro il legno freddo.
Raccoglie tutte le sue forze per uscire e fingere di non aver bisogno di ogni piccola parte di quel ragazzo, di ogni risata, di ogni sorriso, ogni tinta del suo profumo e di tutto le parole che escono dalla sua bocca e che inducono Harry a pensare che sia quello il paradiso.
Quando finalmente esce, Louis sta fumando sul balcone, ed Harry si chiede se abbia rinunciato a provare a sostituire la corsa con le sigarette tutto d'un tratto, o se si senta come lui, e abbia bisogno di crearsi una sorta di dolore per distrarsi da ciò che lo sta facendo impazzire.
Louis rientra dopo un po', probabilmente pensando che Harry stia già dormendo. Ma non ci è riuscito dal giorno in cui Louis l'ha privato del suo calore. Louis si stende sul suo letto e incrocia le braccia sotto la testa, fissando il soffitto in silenzio.
"Dovresti dire a tua madre che sei gay." Dice Harry d'un tratto. Immagina che il fatto che non possano stare insieme non sia una ragione per non far sì che lui sia se stesso in famiglia o intorno a chiunque voglia.
"Cosa?" Sussurra Louis debolmente.
"Non ha nessun problema con due ragazzi fidanzati. Dovresti dirglielo."
"Come lo sai?"
"Ha scoperto che Diego stava con me. Non era nemmeno sorpresa. E non mi ha mandato al rogo. Quindi penso che vada bene..." Dice Harry, e pensa che non ci sia nient'altro da aggiungere, quindi gira il viso faccia a faccia con la parete per addormentarsi.
"Grazie." È tutto quello che dice Louis dopo un po', probabilmente tenendosi dentro tutte le domande che vorrebbe fare. "Non eri tenuto a dirmelo. Quindi grazie."
Harry annuisce, sapendo che Louis lo sta guardando, e chiude gli occhi per superare ancora un altro giorno combattendo contro se stesso.
Gli sembra di aver dormito solo per dieci minuti quando si sveglia. Gemma e Lottie stanno urlando nel corridoio e stanno ridendo troppo forte, e Des continua a bussare alla porta, quindi è impossibile continuare a dormire.
"Buongiorno..." Dice Louis dall'angolo della stanza, indossando una maglietta bianca di cotone e dei pantaloni corti della tuta grigi. "... um... andiamo a fare trekking oggi..."
Harry non risponde nulla, e guarda Louis mettersi le scarpe da ginnastica prima che esca.
Si alza e si infila i suoi pantaloncini da ginnastica bianchi e una maglietta nera dopo essersi fatto una doccia veloce, scivola nelle Nike gialle e va di sotto.
Guidano in macchina fino alla foresta più vicina, e tutti cantano le fastidiose canzoni da viaggio tranne Harry e Louis, troppo concentrati a guardare i finestrini. Quando Gemma continua a colpire suo fratello cantandogli ad alta voce nell'orecchio, lui si arrende, e comincia ad urlare il nome di cose random che vede sulla strada. Poi cominciano a cantare Britney Spears, e Harry rimane in silenzio nel momento in cui Louis canta, la sua voce intonata che ipnotizza e si diffonde in macchina solo per torturare Harry.
Arrivano dopo due ore e sente il suo culo un po' intorpidito quando scende, ma è eccitato di camminare e respirare aria fresca, sentire il crepitio delle foglie sotto i suoi piedi, e guardare gli alberi ondeggiare nel vento...
Camminano lungo il sentiero apposito per gli escursionisti, godendosi la bellissima giornata e il fatto che il parco sia deserto, facendosi indicare da Des il nome di tutti gli uccelli, di tutti gli alberi, e di ogni piccolo fiori che riescono ad individuare.
"Ouch!" Lottie sussulta nel momento in cui cominciano a scalare una collina.
Harry e Louis corrono immediatamente verso di lei per darle una mano quando si ferma su un solo piede. Le loro braccia si toccano sulla sua schiena, e si guardano brevemente prima di concentrarsi di nuovo sul suo dolore.
"E' una spina! Sta nella mia scarpa!" Si lamenta Lottie, e sia Harry che Louis si abbassano per toglierla.
Entrambi provano a toglierle la scarpa, discutendo su chi debba farlo, spinti dai piagnucolii di Lottie.
Quando hanno tolto il piede, notano una grande spina nel suo calzino, e guardano la scarpa per capire da dove sia entrata. Louis lascia che si appoggia sulla sua spalla, tenendole la gamba mentre Harry prende la spina togliendola dal suo piede prima che Louis possa raggiungerla.
"Grazie mio eroe!" Sospira Lottie sollevata, rimettendosi la scarpa prima di riunirsi agli altri, lasciando i suoi due salvatori a bisticciare.
"Giusto perché tu lo sappia, si riferiva a me." Lo osserva Louis mentre si rialza.
"Io ho tolto la spina."
"Solo perché mi hai spinto."
"Ti ho spinto perché tu mi hai spinto!" Urla Harry.
"Perché è compito mio! Sono suo fratello!"
"Anch'io sono suo fratello!"
Louis non dice niente, e dà un calcio ad una roccia, fingendo che non gli abbia procurato un male terribile al piede, e facendo ridacchiare Harry nella sua mano.
"Oh, sta zitto..."
Quando si girano, sono soli. Non c'è traccia di nessun membro della famiglia e non hanno idea di dove possano essere andati. Cominciano a camminare su per la collina, comunque, finché non arrivano ad un bivio.
"Andiamo a destra." Suggerisce Louis.
"Andiamo sempre a sinistra." Dice Harry, cominciando a camminare verso la parte scelta.
"Non vedo nessun impronta a sinistra. Sono andati a destra." Insiste Louis, rifiutandosi di seguire Harry.
"Ci sono letteralmente lungo tutto il sentiero... Andiamo a sinistra." Harry si gira per protestare e continua a camminare, aspettando che Louis lo segua.
"Bene. Tu vai a sinistra. Io andrò a destra." Louis lo guarda male, cominciando a camminare verso l'altra parte.
Harry prova a continuare a camminare, ma sa che la foresta è enorme e sarebbe fin troppo facile perdersi, quindi lo maledice e torna indietro.
"Aspetta!"
Camminano per circa venti minuti, quando Harry riconosce lo stesso strano cespuglio che avevano incontrato prima.
"Stiamo girando in cerchio." Harry si ferma, portando le mani sui suoi fianchi, stremato dal caldo e dalla mancanza di acqua. Forse lasciare l'acqua in auto non era stata un'idea geniale.
"No, non è vero."
"Abbiamo visto questo cespuglio già due volte."
"Ma com'è possibile che tu lo sappia? Ci sono una marea di cazzo di foglie, e siamo in una cazzo di foresta!" Louis inizia a perdere la pazienza, sicuramente al corrente del fatto che si sono persi.
"Perché, guarda quel gigantesco fiore nel mezzo. Sembra un pene, Louis. E' difficile da non vedere."
"Sei troppo ossessionato dai cazzi e li vedi ovunque, continuiamo a camminare! Non voglio trascorrere la notte sul set di un film dell'orrore." Harry vorrebbe ridere perché un po' è vero, ma non vuole ammetterlo, quindi ruota gli occhi e segue Louis.
Continuano a camminare per un po', finché non vedono di nuovo quel fiore strano e la luminosità del sole comincia a svanire.
"Dannati fiori a forma di cazzo!" Urla Louis quando vede la pianta rossa.
Invece di dare di matto, Harry trova l'albero più vicino e si siede ai suoi piedi. Cerca di trovare campo per il cellulare per la centesima volta, ma non appare nessuna barra. Così sfrutta a pieno l'aria frizzante e l'erba dolce, e chiude gli occhi per godersi la natura mentre sta morendo di disidratazione.
"Penso che ci siamo persi." Borbotta Louis.
"Davvero...?"
Harry continua a godersi il sole, la natura contro la sua schiena, e le foglie tra le sue dita. Può sentire Louis camminare tra gli alberi e sedersi accanto a lui, e lo sente accendersi una sigaretta.
"Che cazzo?!" Louis si lamenta quando Harry gli toglie la sigaretta dalla bocca e la spegne a terra.
"Puoi goderti semplicemente la natura senza strozzarti con il fumo per due secondi? E poi dove l'hai infilata quella cosa..." Harry aggrotta le sopracciglia e si riappoggia con la schiena all'albero in silenzio.
Il suono degli alberi che combattono contro il vento è quasi assordante, nel modo più rilassante e piacevole. La leggera brezza sta scompigliando i capelli di Harry, e non deve nemmeno guardare Louis per rendersi conto che sta aggiustando la sua frangetta più di quindici volte al minuto.
Harry gira la testa e socchiude gli occhi per distinguere la sagoma in lontananza, ed è veloce ad alzarsi non appena riconosce una fontanella. La raggiunge correndo ed anche Louis deve averla vista, perché sta proprio dietro di lui.
E' solo acqua, in teoria, ma Harry si sente rinato. Inclina la testa sotto il rubinetto e lascia che gli bagni tutta la faccia, mentre tiene la bocca aperta per bere. Sta attento a non bagnarsi i capelli trattenendoli fuori dal getto, tenendo la testa al di sotto come un cucciolo sotto la pioggia.
"Prenditi tutto il tempo che vuoi... Come se non ci fosse nessuno che sta per fondersi qui..." Mormora Louis, incrociando le braccia e alzando gli occhi al cielo, quasi a raggiungere il retro della testa.
Harry mette le mani sotto il getto per l'ultima volta per pulirle, e fa un passo indietro per lasciare spazio a Louis.
Osserva come mette a coppa le mani e le avvicina al viso per bere come un gatto. Ripete il gesto per bagnarsi il viso e bere altre due volte prima di chiudere il rubinetto.
Rimangono in silenzio, godendosi la calma che non erano stati capaci di sentire per un po', con l'acqua fredda ancora gocciolante sui loro visi.
Trovano una panchina di marmo vicino alla fontana e si siedono lì per vedere tutta la costa, desiderando di essere andati in spiaggia invece che a fare trekking mentre il vento fresco annulla il calore.
"L'ho detto a mamma." Dice Louis improvvisamente. "Ha detto che lo sapeva, e che pensava che gliel'avrei detto quando fossi stato pronto."
Harry apre gli occhi e gira la testa per vedere il suo viso spaccato in un piccolo sorriso.
"Non riuscivo a dormire l'altra notte ed avevo sete, così sono andato in cucina e c'era anche lei. Abbiamo passato tutta la notte a parlarne e si è scusata per il fatto che io non mi sentivo a mio agio nel rivelarglielo. Non ha mai creduto in Eleanor. Ha solo fatto finta di crederci per farmi sentire a mio agio. Ha detto che all'inizio non riusciva ad accettarlo, non lo capiva, ma che poi recentemente ha parlato con un prete che le ha detto che l'amore non ha regole e non conosce standard, e che Dio è dovunque c'è amore... ha detto che sarebbe contenta di conoscere qualunque persona con cui io scelga di stare, a patto che mi renda felice."
Harry non ha davvero idea di cosa dire senza mostrare la sua grandissima felicità, che minaccia di portarlo dove sta evitando di andare. Allo stesso tempo, non può fare a meno di essere un po' arrabbiato. Sa che è da egoisti, ma non può fare a meno di essere arrabbiato per il fatto che sarebbe potuto stare con lui se si fossero incontrati in altre circostanze, e maledice l'universo ed ogni piccola cosa che lo ha intrappolato proprio lì.
Non può fare a meno di essere arrabbiato per il fatto che Louis, ora, è libero di stare con chiunque voglia, ma non con lui. E fa schifo.
Si alza senza dire una parola, cominciando a camminare in avanti nella foresta, lontano dal sentiero illuminato. Louis lo segue in silenzio, e non è sicuro se sia per il fatto che non voglia perderlo e ritrovarsi da solo, o se voglia dire qualcos'altro, ma lui non guarda indietro.
"Puoi almeno dire che sei felice per me?" Louis si trova dietro Harry e grida, così che possa sentirlo nonostanze la distanza.
"Sono felice per te." Dice Harry, con la voce profonda e secca.
Continua a camminare ma si ferma quando Louis lo gira tenendolo per le spalle.
"Non è che devi organizzarmi una festa, ma mi aspettavo un po' di più!"
"Come dovrei reagire?! Cosa vuoi che dica?!"
"Non lo so, 'congratulazione per il coming out, Louis, e per aver rivelato il tuo più grande segreto a tua madre per la prima volta' sarebbe stato carino?!"
"Oh, allora congratulazioni per il tuo coming out, Louis! Ora potrai stare con chiunque tu voglia tranne me! O forse preferiresti: congratulazioni per essere libero, Louis! Divertiti con qualcuno che ti tratterà nel modo in cui avrei dovuto farlo io! O no, no! Ancora meglio: sono così felice per te, Louis! Ora puoi vivere con la benedizione di tua mamma e dimenticarti di noi!" Dice Harry tra i denti, riprendendo a camminare.
"Ma lo sai perché è così!" Louis lo segue. "E ti comporti come se con te fosse diverso..."
"Cosa?!" Harry si gira.
"Pensi che mi piaccia vedere come ti guarda Diego?! O come possa toccarti senza doversi assicurare che nessuno vi veda?! Pensi che sia felice che qualcuno possa passare un'intera giornata con te senza preoccuparsi di cosa possa accadere dopo?!" Louis diventa rosso, e sputacchia dalla rabbia, la sua voce che colpisce Harry come un martello.
Harry guarda verso il basso e sta per piangere. Sa che è la verità, e non può sopportarla. Tutti e due, forse, avranno qualcuno nella loro vita e fingeranno che niente di tutto quello sia accaduto, e fingeranno che ogni osso nel loro corpo non abbia voglia dell'altro nel momento in cui entrano nella stessa stanza.
Non può alzare lo sguardo, non può guardarlo, ed è colto di sorpresa quando viene gentilmente spinto contro l'albero vicino a lui.
Louis trattiene la sua vita contro il tronco, bloccando la fronte con la sua, ed Harry può sentire che è sul punto di piangere. Non si guardano, però, continuano solamente a respirarsi sul viso.
Harry avvolge la mano attorno al collo di Louis, e continuano a combattere il bisogno di farsi più vicini, continuano a combattere il bisogno di dimenticarsi di ciò che devono ricordarsi ogni giorno. Ma non c'è nessuno sforzo abbastanza grande da tenerli separati in quel momento, ed entrambi se ne rendono conto quando premono le loro labbra insieme.
Si baciano come se il mondo dovesse finire, come se stessero condividendo l'ultimo respiro, come se qualsiasi cosa potesse distruggerli da un momento all'altro.
Louis porta la mano sulla retro della testa di Harry, e quest'ultimo lo spinge sui fianchi, affondando le dita nella pelle. Non c'è tempo per essere gentili, e tira indietro la sua testa tirando i capelli in una sola mossa per succhiare il suo collo.
Harry si lascia sfuggire un gemito rumoroso e profondo quando tira indietro la testa, e fa passare le mani sulla schiena di Louis prima di trascinare le dita lungo le costole, facendolo gemere allo stesso modo.
Tornano velocemente a baciarsi caoticamente, mordendo e leccando, e facendo a malapena lo sforzo di chiudere le labbra per baciarsi correttamente, più interessati ad un pasticcio di lingue che ad un bacio casto.
Continuano ad ingoiare uno i respiri dell'altro, attaccandosi ai fianchi e alla schiena e al culo, e probabilmente sembrano animali scatenati, in quel momento, ma si sono contenuti ed hanno controllato ogni loro mossa troppo a lungo. Ora che sono solo loro due, quindi, non vogliono perdere tempo provando a pensare a nient'altro che non sia divorare l'altro.
Harry lascia andare la schiena di Louis per afferrare il suo cazzo e cominciare a massaggiare la sporgenza al di sotto della sua tuta a pantaloni corti. Non può sopportare la distanza, però, non può sopportare il fatto che lui sia ancora così lontano, quindi fa scivolare la mano sotto ai suoi boxer e continua a strofinare la mano contro Louis, godendosi la velocità con cui diventa sempre più duro sotto il suo palmo.
Li porta a girare su loro stessi quando Louis è abbastanza duro e si inginocchia, non aspettando che l'altro dica nulla prima di abbassare gli shorts e i boxer sulle ginocchia. Bacia le sue cosce e le lecca come Louis aveva fatto con lui, mordendo la carne come se fosse il più morbido dei frutti... e sembrano decisamente degli animali quando Louis grida sotto i denti di Harry.
Harry geme solo per la sensazione delle cosce di Louis nelle sue mani e nella sua bocca, e rimane senza fiato quando sente l'erezione di Louis colpire la sua guancia. Alza il viso per vedere Louis che lo guarda mentre si tocca, masturbandosi mentre Harry si gode le sue gambe.
Harry tiene le mani dietro le cosce, avvicinando ancora di più il viso al cazzo pulsante di Louis, socchiudendo le labbra quando guarda la punta, aspettando solo di prenderlo in bocca quando lui vuole. Sente la mano di Louis stringere i suoi capelli e chiude gli occhi, facendo quasi le fusa, coordinando il movimento della mano di Louis che accarezza la sua testa. Guarda verso l'alto ed apre ancora di più la bocca, permettendo a Louis di guidare il suo cazzo all'interno, senza interrompere il contatto visivo.
Harry sta già sbavando e non riesce a tenere gli occhi aperti mentre inclina la testa in ogni direzione per succhiare la lunghezza di Louis da ogni angolo. Continua a succhiare mentre porta una mano sulle palle di Louis e si assicura di prendersi cura di qualunque cosa, mentre si perde per la mano di Louis tra i suoi capelli, che massaggia la sua testa mentre sta per farlo venire.
Louis serra le labbra per evitare che ci sia l'eco dei suoi gemiti in tutta la foresta, imprecando di continuo e ripetendo quanto è bravo Harry, cosa che non aiuta quest'ultimo dato che sta cercando di succhiare attentamente senza distrazioni.
"Non voglio nessun'altro, Harry..." Sussurra Louis, facendo rallentare Harry e facendogli fare il rumore del bacio quando fa uscire il suo cazzo dalla bocca. Vorrebbe rispondere qualcosa, ma accarezza con il pollice la punta e lecca l'asta di Louis prima di riprendere a succhiare. Incava le guance quando sente la prima goccia di sperma contro la sua lingua, e la tira fuori così da permettergli di raggiungere la sua gola.
Può dire che Louis sta cercando con tutte le sue forze di non spingersi nella sua bocca, e toglie le mani dall'interno coscia di Louis per portarle sul suo culo, spingendo leggermente in avanti, assicurandosi che sappia che potrebbe scoparsi la sua bocca se volesse.
E Louis lo fa. Si muove gentilmente, assicurandosi di non prendere il ruolo di Harry, ma lo fa.
Dalla bocca di Louis vengono fuori rumori modulati, mentre Harry lo prende in gola più profondamente, e quest'ultimo è piuttosto sicuro di non avere allucinazioni quando lo sente pregare. E' l'ultimo momento in cui Harry si aspetta di sentire qualcuno pregare per essere perdonato, ma non può dire che non sia un motivo per succhiare ancora più forte, dando a Louis un'altra ragione per chiedere a Dio di perdonarlo per ciò che sta facendo.
Lo prende tutto, facendo ghirigori con la lingua nel modo più osceno possibile, e continua a gemere e prendersi la saliva su tutto il viso, cercando di godersi in tutto e per tutto quell'uomo.
Louis dà uno strappo ad una manciata dei suoi capelli e lo tira indietro ma, per quanto quella spinta lo rovini, non manca di assaporare ogni briciola di lui.
Riporta il cazzo che perde sperma nella sua bocca, e porta la mano davanti alla bocca prima di indietreggiare un po' e far uscire la lingua, applicando abbastanza pressione mentre fa scivolare la mano su e già per far sì che lo sperma di Louis vada nella sua gola.
Lecca la punta di Louis un'ultima volta, accompagnandolo nell'orgasmo, e mugola quando Louis stringe ancora i suoi capelli nella mano, mentre geme contro l'albero.
Riporta su gli shorts e i boxer di Louis, pulendosi la bocca con il pollice e succhiando la rimanenza di sperma sulle sue dita.
Louis lo bacia, rendendogli chiaro il fatto che non ha problemi a sentire il suo sapore sulla lingua di Harry, andando verso il basso per ricambiare il favore. Harry toglie la sua mano, però, e si avvicina al suo orecchio per sussurrare.
"Questa era la tua festa, Lou."
Si stanno riposando sul prato dopo un breve stop alla fontanella quando sentono delle voci chiamarli. Harry si stringe al petto di Louis, portando la mano sotto alla maglietta e disegnando astrattamente con le dita. Louis gli accarezza il collo, e occorrono un po' di secondi per trovare la forza di smettere.
Si alzano, e tolgono l'erba e lo sporco dai loro vestiti prima di seguire le voci, camminando più lentamente di come avrebbero fatto poche ore prima.
Quando sono vicini, Louis avvicina Harry con la mano, nascondendoli dietro ad un albero per baciarlo velocemente, un'ultima volta prima che ritornino alla realtà.
"Non voglio andare." Dice Louis, arrabbiato con il mondo.
Continuano a scambiarsi baci casti e allungano quel momento finché possono, cercando di ignorare Des che li chiama.
"Siamo pazzi?" Mormora Harry.
"Sì. Ma non sono sicuro che mi interessi ancora."
"Non ne sono sicuro nemmeno io..."
•••
"No! Lo stai facendo nel modo sbagliato!" Urla Louis, portando il piatto di Harry al di fuori della sua portata. "Prima il formaggio, poi le patatine, poi il bacon, poi il pomodoro e poi la senape."
"Lou, è solo un sandwich..."
"Stai insultando il piatto speciale di Tommo?!" Louis sussulta ed Harry scoppia a ridere mentre Louis gli fa il solletico perché sta insultando il suo 'fiiiiiiiighissimo snack'.
Harry mette l'ultima fetta di pane sulla montagna di strati e apre la bocca abbastanza da prenderne un morso, facendo uscire la lingua e strizzando gli occhi.
"Allora? Allora?" Chiede Louis eccitato, fissando Harry mentre mastica, le briciole delle patatine aceto e sale che cadono dappertutto sul tavolo.
"Cazzo." Geme Harry con la bocca piena e Louis batte i pugni in aria, fischiando ad alta voce come se fosse una canzone allegra, una serie ritmica di 'pew pew pew'* mentre Harry si sforza ad ingoiare tutto. Soffoca un po' per la senape e comincia a tossire, fingendo velocemente di essere ancora disturbato dal condimento per far sì che Louis accarezzi la sua schiena un po' più a lungo.
"Tutto bene?" Chiede Louis quando Harry appoggia il sandwich per baciarlo mentre annuisce.
Finiscono di mangiarli in cucina, con i piedi intrecciati sotto il tavolo mentre Harry racconta della sua vita a Londra.
"E' divertente vivere con il tuo migliore amico, condividiamo tutto ed ho sempre qualcuno a casa per chiacchierare e fare cazzate quando torno, è figo." Harry fa spallucce. "Per non menzionare il fatto che Niall è il miglior coinquilino che si possa avere. Ci conosciamo da quando eravamo bambini quindi conosciamo uno le abitudini dell'altro, tutte le piccole manie e non superiamo mai il limite."
"E non hai mai nostalgia di casa?"
"Naaah! Amo mio padre e mia sorella, ma stare lontano da casa per lungo tempo te la fa amare di più quando ci torni; ti costringe a fare le cose da solo e tipo ti fa capire tutte le cose su cui ti avvertivano." Harry finisce il suo sandwich e tira indietro la sedia per mostrare la sua pancia, massaggiando la protuberanza che lo snack aveva creato.
"Stavo pensando di andare a vivere da solo... Ma non ho avuto risposte da nessuno quindi non sono sicuro di dove andrò."
"Dove hai fatto domanda?"
"Ovunque a Manchester. Pensi che avere una laurea in una buona università potrebbe aprirti le porte e cose del genere... o forse non sono talentuoso come altre persone, suppongo." Louis alza le spalle.
"Smettila! Ti ho visto su quel palco, eri incredibile." Harry si piega in avanti sul tavolo, prendendo la mano di Louis per scrocchiare le nocche e rivedere nella sua testa il video che Louis gli aveva mostrato dopo che lo aveva pregato per fargli vedere quando, a diciotto anni, aveva recitato come Danny Zuko. Harry aveva una cotta per Danny, quindi vederlo impersonare da Louis era la cosa più vicina a pomiciare con la sua cotta da adolescente.
"Non lo so..."
"Forse potresti cercare da un'altra parte? Tipo, in una città con più opportunità? E con più teatri? E con taxi neri?**" Harry cerca di essere discreto, ma Louis comincia a fare un sorrisetto nel momento in cui vede il modo in cui sta sorridendo.
"Mi stai chiedendo di venire a Londra, amore?"
"Non ti sto chiedendo di venire... Sto solamente dicendo che potresti avere più fortuna lì... In ambito professionale." Harry finge di essere il più innocente possibile.
"Immagino di non avere scelta, allora, per amore del teatro, ovviamente." Louis bacia la mano di Harry con un leggero sorriso, e continua a fare facce sceme quando vede Harry fissarlo. Quest'ultimo appoggia la testa sulle sue braccia e guarda Louis, ammirandolo...
"Vai da Liam stanotte? L'ho sentito chiamarti tutto stamattina mentre stavi dormendo." Dice Louis dopo un lungo silenzio.
"Non lo so..."
"C'è qualcosa che non va tra di voi?"
"Non particolarmente, no." Harry libera la sua mano e si alza in piedi per prendere la bottiglia d'acqua dal frigo.
"E' troppo personale? E' okay se non vuoi dirmelo..."
Harry scuote la testa e beve un po' prima di camminare verso Louis quando distende le braccia. Lascia che prenda le sue mani per farlo sedere gentilmente sulle sue gambe, massaggiando la schiena sotto la maglietta come sa che gli piace.
"Ci ha visti in cucina quando stavamo andando a prendere il ghiaccio..." Confessa Harry e Louis smette di accarezzare la sua schiena.
"Cosa ha visto?"
"Abbastanza, penso... Non ci siamo parlati molto da quando me l'ha detto. Mi ha guardato come se stessi facendo l'errore più grande della mia vita e non potevo sopportare la sua paternale."
"Merda... Che gli hai detto?" Chiede Louis e beve dalla bottiglia di Harry quando questo gliela offre.
"Che non c'era niente che stava andando avanti... E' per questo che non posso vederlo di nuovo. Lo sa quando mento."
"Ma non puoi evitarlo per i prossimi... Partiamo tra sei giorni?"
"Penso di sì..." Harry fa il broncio e Louis ricomincia velocemente ad accarezzargli la schiena in un confortevole silenzio.
"Hai già ricevuto i risultati?" Chiede, e ad Harry piace come si ricordi sempre di ogni singola cosa che dice, anche quando sta per addormentarsi e mormora soltanto qualche parola.
"Um... Sì."
"E?!" Louis sgrana gli occhi, chiedendosi probabilmente perché diavolo Harry non gli abbia detto se ha passato l'anno o meno.
"Non ci ho ancora guardato." Harry fa spallucce.
"Dammi il tuo telefono."
"Cosa?" Prova Harry, ma Louis sta tendendo il palmo aperto con il broncio, quindi sospira e glielo da.
Louis scorre tra le email di Harry -perché apparentemente un giorno Louis ha memorizzato la password del cellulare di Harry e ha deciso che spulciare tutte le sue informazioni personali fosse normale- e si ferma quando la trova. Capovolge lo schermo e utilizza il mignolo per allineare il nome di Harry con i risultati. E smette di sorridere.
Controlla parecchie volte ed Harry si chiede che cosa voglia dire.
Se l'è fatta sotto per gli esami finali fin da quando ha cominciato l'anno scolastico, e quello gli si sta ritorcendo contro. Sa che non ha fatto del suo meglio nell'ultimo test e non ha partecipato ad abbastanza lezioni extra per rimediare.
Il fatto è che è un istituto davvero prestigioso e selettivo. Non puoi ripetere l'anno, non puoi rischiare di perdere l'esame, non può rischiare di fallire. Non c'è una seconda opportunità, non c'è tempo per sanare le lacune o la mancanza di padronanza, e non c'è spazio per la mediocrità. E' una delle ragioni per cui Harry voleva entrare, provare a sé stesso che era capace di raggiungere tutto quello che aveva sempre voluto.
"Mi dispiace tesoro..." Louis mette il broncio, premendo le labbra contro la spalla di Harry. Harry lascia cadere la testa in avanti, cominciando a chiedersi quanti hamburger può fare in un minuto, perché diventerà molto utile nei prossimi mesi. "... Mi dispiace che dovrai passare un altro anno in quell'istituto."
"Aspetta... Cosa?" Harry alza lo sguardo su Louis e vede tutti i suoi denti per il sorriso più grande di tutti i tempi.
"Sei passato! Con la stima della giuria, cazzo!" Aggiunge Louis, sbattendo il giornale sul tavolo sulla testa di Harry.
"Cosa?!" Aggrotta le sopracciglia e prende il cellulare dalla mano di Louis per controllare, perché non può essere. Ma Louis non sta scherzando ed ha passato l'esame, l'ha passato con il miglior punteggio di tutto l'anno e non ha bisogno di andare a lavorare in un fast-food come aveva pianificato prima.
"Sono passato, cazzo!" Urla Harry e legge l'email almeno altre venti volte, con il braccio intorno alle spalle di Louis per non cadere dallo shock.
"Sei così intelligente." Si complimenta Louis come se già stesse facendo le prove per il discorso che farà quando vedrà Harry salire su un palco per ricevere il premio Nobel.
"Cosa avrò come premio?" Ridacchia Harry.
"Tutto quello che vuoi, bellissimo." Sussurra Louis ed Harry si abbassa per baciarlo, intrecciando le braccia sul suo collo per sorridergli perché, anche se potrebbe avere qualsiasi premio, essere seduto sulle gambe di Louis e vedere lo sguardo che gli sta rivolgendo in quel momento è il primo sulla lista.
Quando sentono il rumore del minivan parcheggiare sulla ghiaia in cortile, Harry bacia Louis un po' di volte prima di alzarsi e pulire il casino che avevano combinato per fare il piatto speciale di Tommo.
"Siamo tornaaaAAAAAaaati!" Annuncia Des come se fosse un cantante dell'opera quando lui e Jay entrano in casa.
"In cucina!" Urla Louis dopo aver ridacchiato per le doti canore del padre di Harry.
"Com'era la festa?"
"Pieno di anziani che parlavano di golf e di politica. Eccitante!" Esclama Des, facendo ridere Louis, e Harry non sa come dirgli che suo padre sta parlando sul serio. Gli piace davvero uscire con i suoi amici ed è stato felice di portare Jay al matrimonio del suo amico di golf.
"Siete tornati presto, però..." Dice Harry, cercando di non suonare troppo infastidito. Ma gli era piaciuto davvero tanto pomiciare con Louis in tutte le stanze e sentirlo chiamare tesoro tutto il giorno... eh.
"Abbiamo cominciato a sentirci un po' male... Penso che quelle ostriche ci abbiano portato dei problemi!" Des aggrotta le soporacciglia, visibilmente nauseato.
"Gems e Lottie sono già tornate?" Chiede Jay, tenendosi lo stomaco.
"No, non ancora..." Louis scuote la testa e, come se fosse un segnale, la porta si richiude di nuovo.
Gemma aveva chiesto al papà di parlare con Jay e di lasciarle andare a fare shopping insieme e di fermarsi dal parrucchiere. E' stata una battaglia difficile, ma Des alla fine era riuscito ad ottenere il permesso di far avere a Lottie un nuovo taglio di capelli e nuovi vestiti che le piacevano davvero.
Le ragazze stanno chiacchierando e ridacchiando mentre entrano nella sala da pranzo di fronte alla cucina, sommerse dalle borse che fanno subito cadere.
Quando tutti quelli in cucina si girano per guardarle, c'è il silenzio più intenso che abbiano mai sentito.
I capelli naturalmente biondi di Lottie sono stati tinti di argento, e il suo volto è radioso con il make up che sta esibendo, che fa perfettamente da contorno al suo viso ed esalta il blu unico dei suoi occhi con un leggero tratto di eyeliner turchese, labbra con un rossetto nude e le guance luminose.
Indossa un crop top bianco che si adatta graziosamente alle sue forme, senza stringere per niente il petto e che finisce proprio sopra ad un paio di shorts blu a vita alta con doppio velo con bottoni gialli, larghi sopra le sue cosce abbronzate, che danno un tocco casual di classe all'intero outfit.
E' in piedi su delle zeppe bianche allacciate intorno alle caviglie, che permettono una vista completa delle dita dei piedi recentemente smaltate, un colore beige che corrisponde al colore della sua pelle. In conclusione, è bella da morire, e il sorriso sul suo volto è il miglior accessorio che avrebbe potuto comprare.
Gemma squittisce e alza le mani intorno alla sua sorellastra come per mostrare il suo lavoro, aspettandosi di ricevere un premio come miglior stylist del secolo.
Mentre Des, Harry e Louis corrono da ogni direzione verso di lei e la sommergono di complimenti per il nuovo look, Jay sta in silenzio e non si è ancora mossa dalla cucina.
Quando tutti si sono calmati e hanno notato che non ha avuto reazioni, il sorriso di Lottie svanisce torna la paura che sua mamma possa disapprovare. Harry e Louis sembrano pronti ad usare un doppio scudo per proteggerla, e Gemma si stringe sul bicipite del papà, probabilmente scavando con le dita per mettersi al sicuro nel caso in cui Jay minacci di decapitarla.
Invece di rimproverare sua figlia e incolpare Gemma per averla trasformata in una ragazza di sedici anni ancora più bella, pronta a spezzare cuori, cammina in avanti e porta entrambe le mani sulla bocca per nascondere quanto sia sorpresa, con gli occhi luccicanti quando guarda Lottie.
Porta le mani tra i capelli grigi e provocatori e pennella con le dita l'orlo del crop top come per sentirne il tessuto.
"Sei così bella..." Sussurra come se stesse parlando con se stessa.
"Davvero?" Chiede Lottie con uno scatto.
"Beh, questi pantaloncini saranno strettamente riservati per la casa e questa tinta è meglio che sparisca prima dell'inizio della scuola e-" comincia Jay, rovinando il momento con quelle limitazioni, ma Des si schiarisce la gola e inclina la testa a sottintendere qualcosa che solo Jay può capire. "Voglio dire... Sei stupenda tesoro. Sono tanto fiera di te."
Lottie abbraccia sua madre ed è tutto un po' troppo commovente, quindi Gemma singhiozza nell'altra mano, le dita affondate nel braccio del papà che non è sicuro se sta singhiozzando per il prezioso momento madre/figlia o per il fatto che le unghie affilate della sua stessa figlia stiano raggiungendo le sue vene.
Louis ed Harry guardano la scena e si stringono distrattamente nelle braccia dell'altro, Harry che stringe la spalla di Louis contro il suo fianco, ed il braccio di Louis intorno alla vita di Harry mentre dicono 'awww' all'unisono.
Quando tutti sono stati testimoni della tappa fondamentale della vita di Lottie, Harry e Louis si allontanano velocemente, assicurandosi che nessuno abbia notato quel momento di debolezza.
Tutti stanno per tornare alle loro cose, ma Jay tutto d'un tratto sorride ancora di più e smette di singhiozzare, pronta ad annunciare qualcosa.
"Dato che sono sopraffatta dall'orgoglio per Lottie, voglio che tutti voi sappiate che non voglio essere severa o riluttante nell'accettare nuove cose... Sono solo molto attaccata alle tradizioni e voglio che siate certi di crescere in un ambiente che è fiero di voi. Ma, vedere te..." Mette la mano intorno alla guancia di Lottie. "... e te..." guarda Louis. "... crescere nel modo in cui siete, come volete essere, ed essere così belli quando lo mostrate, voglio davvero dirvi che, io non so tutto, e magari non so le cose giuste da dire o da fare, qualche volta... Ma vi amo e supporto qualsiasi cosa vi renda felici. E, come qualcuno mi ha detto molto chiaramente, è la sola cosa che ho davvero bisogno di fare."
Harry sente il suo cuore fermarsi quando Jay gli fa un occhiolino. Non deve nemmeno guardare Louis per sapere che sta per piangere, e quel momento è tanto inatteso quando l'intero Lost.
Aggancia il dito piccolo con quello di Louis discretamente, perché non può non fargli sapere quanto è felice per lui in quel momento.
"E Boo Bear, ti prego, non sentirti mai come se dovessi trattenerti con me. O con chiunque altro."
Louis la guarda e annuisce, cercando di contenersi e di non sciogliersi in una pozza di lacrime, trattenuto solo dal gentile strattone di Harry sul suo dito.
"Grazie mamma... Non lo farò e... Voglio essere onesto con ognuno di voi..." Dichiara Louis, con un senso di fiducia che fa sperare Harry di avere una sedia dietro di lui in cui cadere.
Gemma, Des e Lottie si girano verso di lui, e la sorella di Harry sta letteralmente per essere responsabile dell'amputazione del braccio del padre a quanto pare.
"Vi avevo detto di avere una fidanzata con cui avevo fatto un voto ma... la verità è..." Prende un respiro profondo. "Sono gay." Louis rilascia il respiro più profondo dopo quella parola, come se avesse lasciato cadere il peso più grande mai portato. Perché era così. Si toglie il suo anello di castità e non smette di muoverlo prima di appoggiarlo sul tavolo accanto a lui.
"COSA?!" Urla Gemma con la voce più acuta mai esistita, e per riflesso dà un pugno nello stomaco del padre, rendendo quel momento pieno di sincerità pieno di dolore fisico per Des.
"Ma... Questo dà un senso a tutto!" Lottie sembra che abbia avuto un'illuminazione, e Harry si appunta mentalmente di chiederle di tutte le scoperte strane che devono averle fatto fare parecchie domande negli anni.
Tutti sembrano sorpresi e senza fiato... Tutti tranne Harry. Non ha idea di quale faccia sorpresa dovrebbe fare, dato che è una cosa che conosceva da un po'... Ma è comunque stupito dal fatto che Louis abbia fatto coming out non solo con gli Styles, ma con la famiglia intera.
Così lo affronta nel solo modo possibile.
"Quindi dovrò restituire il vestito che avevo preso come souvenir per lei?" Harry esagera e goffamente porta i pugni sui suoi fianchi e calcia il terreno. "Accidenti!"
Louis deve essere felice del fatto che Harry sia eccentrico e giocoso in generale, perché l'avrebbero scoperto in un secondo.
"Sono così felice che tu ti senta così a tuo agio da avercelo detto, Louis! Venite tutti qui! Abbraccio di gruppo!" Canta Des mentre saltella con le braccia aperte per raccogliere tutti.
Stanno tutti schiacciati e si può dire a malapena chi sta toccando chi, ma Harry scava con il suo pollice la schiena di Louis, e Louis lo guarda al di sopra della testa di Lottie, le rughette d'espressione che trasformano i suoi occhi in due linee di ciglia.
"E' il momento giusto per dire a tutti che Louis non è l'unico in casa a cui piacciono i maschi?!" Grida Harry nell'aria, mentre tutti si stanno ancora abbracciando e soffocando e lui è una testa più alto rispetto a tutti gli altri.
"Lo sapevano letteralmente tutti Harry! Non è il tuo momento!" Gemma dà un colpetto sulla fronte di suo fratello con le dita e si gode il suo rumoroso 'heyyyy!', mentre tutti scoppiano a ridere e concordano. Non è mai stato molto bravo a nascondersi.
"Però questo no! Harry ha passato l'anno! Con stima della giuria!" Dice Louis non riuscendo a trattenersi, la voce smorzata dall'abbraccio.
"Cosa?! Congratulazioni figliolo!" Urla Des, accarezzando la testa di Harry mentre schiaccia Gemma nell'abbraccio per raggiungerlo.
Continuano a celebrare tutto l'orgoglio lì intorno e le lacrime di felicità e l'abbraccio senza fine e decidono che sono davvero una famiglia... Ma una famiglia orgogliosa.
•••
"Sono più un tipo alla Patrick Dempsey, sai?" Harry fa il broncio.
"Davvero? Penso che tu sia più un tipo alla John Travolta in Grease. Tipo, hai l'atteggiamento da cattivo ragazzo ma hai un gran cuore." Ammette Lottie, e Louis ed Harry si fanno l'occhiolino attraverso lo specchio, perché ha davvero ragione.
Si sono tutti riuniti nella camera delle ragazze, dato che Des e Jay sono ancora malati per via delle ostriche e i ragazzi non avevano davvero voglia di sentire attraverso le pareti le loro corse in bagno.
Avevano guardato tutti gli acquisti del giorno e Harry aveva insistito per provare lo smalto rosa ciliegia che Lottie aveva comprato. Gemma era stata usata dal fratello per provare lo smalto e per rubarle gli elastici, o per costringerla a fargli intrecciare i suoi capelli, quindi in quel momento è il turno dei Tomlinson e lei sembra elettrizzata.
Perciò Lottie sta mettendo lo smalto sulle unghie di Harry seduta sul pavimento, mentre Louis gli sta intrecciando i capelli, seduto sul letto proprio sopra di lui, con le gambe dai lati della schiena. E' cresciuto con una sorella ossessionata dal truccare la testa dei giocattoli e con una forte capacità di ricatto, quindi non è niente di nuovo.
Gemma sta stesa sullo stomaco nel letto dietro a Louis, leggendo loro un giornale nell'attesa, facendo quiz sul tipo di uomo ideale per loro, e godendosi semplicemente una nottata tra ragazze che chiacchierano, conoscendo al meglio i ragazzi gay per concludere quella giornata piena di avvenimenti.
"Nuova domanda: qual è la cosa che notate per prima in un ragazzo? E, vi prego, niente risposte inappropriate. Siamo in un contesto famigliare." Dice Gemma, guardando suo fratello perché lo conosce fin troppo bene. "Sorriso, capelli, stile, altezza o occhi?"
"Altezza." Sussurra Lottie, concentrandosi per non dipingere la pelle di Harry.
"Dico... Capelli." Sceglie Louis fingendo di non sentire su di sé lo sguardo di Harry dallo specchio.
"Ci sono le ciglia?" Chiede Harry.
"Nope. Non è una possibile scelta. Occhi?" Suggerisce Gemma.
"Okay, va bene anche quella." Annuisce e Gemma segna le risposte di tutti inclusa la sua, uguale a quella di Lottie.
"Prossima. Odio i ragazzi che sono..." Comincia, mettendosi la penna tra i denti. "... Super appiccicosi? Maleducati? Troppo vanitosi? Mammoni? O coglioni?"
"Troppo vanitosi." Dicono tutti insieme e scoppiano a ridere, prima di continuare il quiz.
"Caratteristiche che volete che abbia: ambizioso, intelligente e coraggioso? Forte, affidabile e gentile? Ribelle, vigoroso e pericoloso? Attraente, delicato, carino? ... o è indifferente?" Dice Gemma, e poi guarda in alto.
"Mi piace un uomo vigoroso..." Dice Harry, guardando drammaticamente lontano, solo per verificare che la descrizione coincida con Louis. E lo fa, secondo lui.
"Mi piace un uomo pericoloso..." Dice Louis nello stesso modo, per la stessa ragione.
"Okayyyy..." Canticchia Gemma, mettendo i simboli da lei scelti per ognuno accanto alle loro risposte. "E tu, Miss Charlotte?"
"Pensavo di dire ambizioso o gentile... Ma ad essere onesta, probabilmente andrei da quello carino." Ridacchia, e tutti si uniscono a lei.
"Io scelgo quello affidabile e gentile." Dice Gemma prima di passare alla domanda successiva.
Scoprono un po' di cose degli altri, come quello che vogliono di più in una relazione o qual è la loro coppia famosa preferita o il posto migliore per uscire con qualcuno...
"Oh, mi piace questa: quale vorreste essere tra le coppie emblematiche del cinema? ... Mr and Mrs Smith? Rose e Jack? Bella e Edward? Bonnie e Clyde? O Allie e Noah?" Chiede Gemma appoggiando il tappo della penna sul mento mentre guarda in alto per pensare.
"Le pagine della nostra vita. Assolutamente Allie e Noah." Dice Lottie subito.
"Penso che dirò la stessa cosa." Gemma annuisce. "Voi, ragazzi?"
Louis rallenta la velocità con cui stava facendo le trecce e ci pensa, ed Harry tenta di rimanere serio, ma sta morendo dentro.
Le dita di Louis sono le più gentili e le più attente che abbia mai sentito e tirano i capelli di Harry abbastanza da tener ferme le trecce ma non da fargli male -anche se in altre circostanze non gli dispiacerebbe- e accarezza con le dite il collo di Harry ogni volta che ne ha completata una, accanto all'orecchio quando arriccia un capello selvaggio, e la sua testa quando porta indietro la frangetta che aveva lasciato andare. A quel punto è un miracolo che Harry non ce l'abbia duro di fronte a sua sorella.
"Penso drammatico come Rose e Jack" Sceglie Harry.
"Davvero? Io stavo pensando più a Bonnie e Clyde, per la passione ed il crimine..." Dice Louis mentre si piega per raccogliere un piccolo, invisibile elastico.
"Beh... Potete scegliere risposte differenti..." Gemma alza un sopracciglio confusa sul perché stiano discutendo su una risposta comunque quando possono rispondere separatamente.
"Io scelgo Rose e Jack. Perché il loro amore diventa così forte che possono attraversare qualunque ostacolo per stare insieme, a dispetto delle convezioni. A loro non importa se secondo quelle convenzioni dovrebbero amare altre persone, se ne fregano e vivono la storia d'amore più bella." Spiega Harry, più a Louis che a chiunque altro. Ma loro probabilmente non possono saperlo.
"Okay... Titanic per il Signor mi-faccio-prendere-troppo-dai-film..." Gemma ruota gli occhi.
"Ma non stanno insieme alla fine." Protesta Louis, smettendo di acconciare i capelli di Harry.
"No..." Harry concorda e si gira a guardare Louis mentre parla. "... ma solo per dei fattori esterni, non perché non si amavano abbastanza. Non hanno passato tutta la loro vita insieme, ma si sono goduti ogni secondo che avevano condiviso prima che il destino li separasse."
"Ragazzi... è solo uno stupido quiz... Non è così profondo..." Gemma prova a ricordarlo mentre Lottie è seduta a bocca aperta, tenendo lo smalto brillante in alto quando Harry fa un cenno con la mano per esprimere la propria posizione.
Louis ed Harry si stanno fissando da un po' e l'atmosfera sta diventando un po' strana per Gemma e Lottie, che non hanno idea di cosa fare, o di cosa dire, o del perché i loro fratelli stanno discutendo per uno stupido test di un giornalino che elenca venticinque modi per indossare i pantaloni in discoteca in autunno.
"Scelgo Rose e Jack." Louis cambia idea e torna ad intrecciare la ciocca che aveva fatto cadere. Harry sorride vittorioso prima di girarsi di nuovo, dando a Louis gli elastici per tener ferme le trecce prima che si sciolgano.
"Quindi ultima domanda -era ora, cazzo- è... il primo appuntamento perfetto: al parco? Un film? Una cena romantica? In spiaggia? O a casa sua?"
"In spiaggia." Dicono Harry e Louis nello stesso momento, e non sanno come potrebbero essere più palesi di così.
"Copione!" Louis rimprovera Harry per far svanire il sospetto, e forse si pente di avergli stretto troppo forte i capelli quando quest'ultimo si copre il cazzo con l'animale di peluche che Gemma aveva comprato per Evan.
"Per me il parco!" Esclama Lottie.
"E a casa sua per me..." Dice Gemma e fa oscillare i piedi mentre segna le risposte.
"Per il primo appuntamento? Sul serio, Gemma?" Dice Harry, con la disperazione nella voce.
"Tu hai risposto 'il letto' come posto preferito per uscire con qualcuno, quindi non rompere, fratello!" Lo minaccia Gemma e tutti ridacchiano mentre lei controlla i risultati.
Harry si è spostato dalle gambe di Louis allo stendersi con le testa sul grembo di Lottie sul pavimento, tenendoci le mani sopra come se le stesse appoggiando su un piano invisibile, mentre aspetta che lo smalto si asciughi.
Le gambe di Louis sono in qualche modo intrecciate alle sue -perché apparentemente non c'è abbastanza spazio in tutto il tappeto- mentre inclina la schiena all'indietro contro il letto di Gemma, e si stanno godendo il modo in cui tutti vanno d'accordo ora, e si trovano a loro agio accanto agli altri, seduti fin troppo vicini.
Si scopre che Lottie dovrebbe uscire con il clown della classe, Gemma con l'atleta che si scoprirà essere un sensibile orsacchiotto, e la sorella di Harry annuncia che i suoi 'fratelli' hanno ottenuto lo stesso risultato.
"Sei una persona semplice, che la gente ama avere intorno. Dovresti uscire con un ragazzo divertente, che ti faccia sorridere tutto il tempo e che ti faccia i complimenti. Vuoi passione ed avventura e non meriti altro se non un amante sincero: il tuo ragazzo ideale è qualcuno come te."
"Awww!" Cinguetta Lottie, scuotendo le spalle di Harry mentre Gemma fa il suo broncio da 'questa cosa è così carina, sto per piangere' a Louis. "Sono gelosa. Anche io voglio la passione e un amante sincero!"
"Non preoccuparti Lo', è impossibile trovare una persona così perfetta nella vita reale, anche loro sono spacciati come noi!" Scherza Gemma.
Harry e Louis provano a non guardarsi, perché sono piuttosto sicuri che il loro sorriso sarebbe abbastanza per dire che in realtà loro hanno già trovato tutto quello che cercano in un ragazzo...
•••
"Sono cieco! Sono cieco!" Louis sta urlando, saltellando sul posto e dimenando le mani sofferente.
"Smettila di muoverti così tanto o lo diventerai!" Lo rimprovera Harry. "Inclina la testa all'indietro!"
L'acqua lava la schiuma al cocco dalle palpebre di Louis, aiutata leggermente dal pollice di Harry che la strofina via.
"Apri gli occhi." Lo istruisce Harry, aspettando Louis, che ancora li strizza e si rifiuta di farlo. "Apri gli occhi o non ti bacerò mai più."
Gli occhi di Louis si aprono immediatamente, libero dallo shampoo e luminosi.
Harry ridacchia e non perde tempo per baciarlo, guadagnandosi un malizioso arricciamento del naso ed una risatina silenziosa.
Si stanno facendo una doccia da quindici minuti e la cosa più produttiva che hanno fatto è stata lavare i capelli di Louis e ricreare il pompadour di Elvis Presley con la schiuma, tutto ciò cantando Blue Suede Shoes in uno spettacolare duetto con la cipolla della doccia come microfono.
"Sei troppo alto, abbassati." Louis dà un colpetto alla spalla di Harry per farlo abbassare un po', così da potergli lavare i capelli.
"Mi piacerebbe fare uno squat e avere un piccolo culo perfetto come il tuo, Louis, ma le mie gambe si romperanno se lo faccio."
Louis tira fuori un broncio triste ed adorabile per pregarlo, come se gli avesse appena negato la macchinina telecomandata che aveva chiesto come regalo di compleanno.
"Ma!" Harry alza un dito, incapace di resistere al gattino triste di fronte a lui. "Posso mettermi sulle ginocchia."
Il sorriso di Louis torna subito sul suo viso, e sembra compiaciuto quando si gira per prendere la bottiglia di shampoo dietro di lui.
Quando si gira di nuovo, Harry si è inginocchiato come aveva detto, ma non nella direzione che si aspettava Louis. Lo guarda dal basso, con il viso a pochi centimetri dal suo interno cosce, e gli lancia uno sguardo tenero e innocente.
"J'ai constamment envie de toi, Louis." Dice Harry, pronunciando facilmente il suo nome in una sola sillaba con l'accento francese, rendendo deboli le ginocchia di Louis e qualsiasi altra cosa dal modo in cui lo guarda.
"Che significa?"
Harry fa spallucce e accarezza il retro delle cosce di Louis, baciando il suo bacino, con gli occhi fissi nelle due perle blu che lo stanno guardando dall'alto.
Louis rimette lo shampoo a posto e si inginocchia di fronte a lui.
"Che significa?" Ripete, un po' più serio.
Bacia il collo di Harry, poi si concentra sulle sue labbra, le mani che strisciano sul suo torso mentre l'acqua scrocia sopra di loro.
"Non me lo dirai?" Chiede Louis gentilmente, e vede Harry fare un sorrisetto, apparentemente determinato a rimanere zitto. Lo tocca con il palmo della mano per quella che sembra un'eternità, non facendo nient'altro se non accarezzarlo, facendo fluire il sangue sotto le sue dita.
Harry si avvicina e bacia il collo di Louis come aveva fatto lui, e lo imita di nuovo quando avvolge la mano intorno alla sua lunghezza, applicando la stessa pressione e testando il limite di Louis per farlo rimanere in silenzio.
Louis sembra scordarsi la curiosità per quella frase straniera quando bacia Harry creando un disastro di saliva e rumori, che li fa ansimare in pochi secondi. Si masturbano a vicenda, con gli stessi gesti, seppur fatti in modi completamente diversi.
Harry sa come accarezzarlo gentilmente e provocarlo facendo ruotare il pollice sulla punta, mentre Louis è fin troppo consapevole di quanto ad Harry piaccia uno scorrere rude ma controllato con un tocco di mano convinto.
Gemono uno nella bocca dell'altro, il suono soffocato dallo scrociare dell'acqua nelle piastrelle accanto a loro.
"Ho sempre una voglia matta di te." Sussurra Harry tra un gemito e l'altro.
"Cosa?" Mormora Louis di rimando, e Harry non è sicuro se a quel punto capisca almeno l'inglese.
"Significa che ho sempre una voglia matta di te."
Aumentano la velocità delle loro mani e interrompono l'ultimo bacio per fissarsi con le bocche aperte, lo sperma che si fonde con l'acqua che scorre rumorosamente.
Louis lascia cadere la testa sulla spalla di Harry e quest'ultimo fa lo stesso, facendo passare le labbra sulla pelle scintillante di Louis.
"Se non parli francese almeno una volta al giorno da questo momento, chiedo il rimborso." Louis respira nel collo di Harry.
Harry ridacchia istericamente e appoggia le sue mani sulla piccola schiena di Louis prima di parlare di nuovo.
"Tes désirs sont des ordres, mon coeur." ***
•••
"Je prendrai la langouste, s'il vous plaît."
"Che ha detto?" Chiede Louis quando si inclina verso il fianco di Harry.
"Per me un'aragosta, per favore." Risponde Harry mentre sua sorella ordina per tutti.
"Oh... Allora, posso provare il tuo drink, s'il vous plaît?" Prova Louis, facendo ridacchiare Harry e rendendo ai suoi occhi ancora più bello il francese.
"No... Per me, è s'il te plaît." Lo corregge Harry. "E' meno formale. Comunque, oui, puoi bere il mio drink."
Gemma, Harry e Louis avevano deciso di andare a pranzo vicino a"La Promenade des Anglais" e di godersi un pranzo piacevole sul terrazzo de "La Méridien" con una spettacolare vista sul mare. Lottie sta facendo i compiti per la scuola e i loro genitori dovevano fare qualcosa per il matrimonio e per la nuova casa, quindi avevano deciso di restare con lei per firmare dei fogli e confermare la lista degli invitati.
"Gli insegni un po' di francese, fratello?" Chiede Gemma quando il cameriere se ne va.
"Siamo a Nizza..." Harry fa spallucce.
"Aurevoir, mon coeur!" Dice una ragazza ad un ragazzo vicino a loro mentre se ne va. "Mon coeur." Ripete Louis con un forte accento inglese. "Mi hai già chiamato così, che significa?"
Harry sgrana gli occhi e prega che sua sorella non l'abbia sentito, perché non potrebbe passarci sopra.
"Cosa? No. Devi esserti confuso con qualcos'altro. Mon coeur significa letteralmente 'mio cuore', inteso come 'amore mio'. Harry non ti avrebbe chiamato così!" Gemma ride istericamente. Louis annuisce e da un colpo alla spalla di Harry con la propria, donandogli il sorriso più dolce che abbia mai visto con le guance rosse.
Continuano ad insegnargli un po' di parole in francese, aspettando il cibo, e Louis prova ad impararle, ma spesso è distratto dallo sguardo che Harry gli riserva, pronto ad inclinarsi in avanti in ogni momento per baciarlo e per fargli urlare in francese con tutto il fiato che ha in gola.
"Oh mio dio. Devi provare questo, scimmietta insolente! Te lo prometto: morirai. E' così buona!" Gemma insiste affinché Louis assaggi l'aragosta che ha ordinato, allungando già il braccio sopra al tavolo per darla al suo fratellastro.
"Cazzo..." Louis geme con gli occhi chiusi quando prende la forchetta di Gemma, e affonda nella sedia come se stesse davvero per morire. Harry scoppia a ridere e forse ride un po' troppo rumorosamente quando vede la faccia scioccata di Gemma, che si chiede perché suo fratello stia ridendo come se Louis fosse la persona più divertente del mondo.
"Che hai?" Chiede Louis ad Harry, con la bocca ancora mezza piena.
Stanno seduti vicini e le loro sedie potrebbero essere incollate insieme dopo che le hanno fatte avvicinare sempre di più, si sentono comunque come se non fossero abbastanza vicini, quindi fanno qualsiasi cosa per diventare una persona sola.
Le loro braccia stanno appiccicate a quelle dell'altro, le loro spalle si toccano a dispetto della distanza creata a causa delle sedie, le loro mani si toccano sul tavolo, e sono assolutamente incapaci di non guardarsi e di non sorridere mentre l'altro sta parlando.
"Sole meunière." Dice Harry, ma Louis ha le sopracciglia aggrottate, e aspetta una spiegazione. "Il pesce è leggermente rosolato nel burro, servito con succo di limone e prezzemolo. E' il mio preferito." Dice Harry e non ha bisogno di offrire un morso a Louis perché lui ha già preso il pezzo di sogliola che Harry ha tagliato.
"Mmmmh...!" Louis geme ancora più forte e più a lungo, mentre Harry sta fissando in modo assente le sue labbra, con la bocca leggermente aperta. "Non lascerò mai questo posto!"
Continuano a mangiare tutto e Louis e Harry avrebbero potuto benissimo ordinare per due. Continuano a prendere roba dal piatto dell'altro: Harry prende una patatina fritta accanto all'hamburger di Louis e Louis affonda la forchetta nel purè di patate di Harry; Louis sorseggia il cocktail di Harry ed Harry sorseggia la coca di Louis. Tutto di fronte a Gemma che sperano stia pensando al fatto che, alla fine di tutto, i suoi due fratelli abbiano fatto amicizia.
"Che fa Evan?" Domanda Louis mentre aspettano il dolce.
"Fa giurisprudenza come me, siamo allo stesso anno. Vuole lavorare nel diritto ambientale e io sto pensando di provare a diventare una giornalista." Risponde Gemma, felice di parlare del loro futuro. "Mi manca così tanto... Di solito passiamo tutti i giorni insieme..."
"Posso immaginare..." Mormora Louis.
"Hai un fidanzato segreto?" Gemma sorride e Louis si raddrizza, mettendo un po' di distanza dal fianco di Harry appoggiato contro il suo. "Voglio dire, so che hai fatto coming out solo l'altro giorno, ma sei uscito con un ragazzo senza che nessuno lo sapesse?"
"Sì, immagino." Louis annuisce timidamente. E Harry è un po' sorpreso, quindi si tira su.
"Che cosa carina! Com'è?" Gemma appoggia i gomiti sul tavolo e il mento sui pugni intrecciati.
"Beh, lui è..." Louis guarda il tovagliolo e sorride. "...fantastico."
"Sì? Devi dirmi tutto, scimmietta insolente. Dimmi tutto." Insiste Gemma.
Louis e Gemma avevano legato durante il viaggio, specialmente da quando Louis aveva fatto coming out e Gemma era stata capace di vedere il vero Louis. Condividono lo stesso umorismo, e lei ha cominciato a chiamarlo scimmietta insolente a causa dei Coco Pops che mangia. E sembra davvero che siano fratello e sorella.
"E' intelligente. Davvero intelligente. E un po' nerd. Cosa che mi piace." Louis sorride leggermente ed Harry si accomoda meglio sulla sedia per godersi il resto del discorso. "Non è un tipo solitario, ma gli piace passare parecchio tempo da solo, quindi mi sento importante perché preferisce passare l'intera giornata con me, anche solo per vedere un film, invece che leggere un libro che cerca di finire da mesi."
L'aria salmastra è diventata una brezza più pesante e il suono delle onde lontane è rilassante, i gabbiano rompono il silenzio occasionale perché Louis si prende il suo tempo per descrivere il suo 'fidanzato'.
"Altro?! Che altro?!" Lo incita Gemma.
"Gli piace la sua famiglia, ama passare il tempo con i suoi fratelli e sa come apprezzare ogni momento che trascorre con loro." Harry si acciglia, con la mano davanti alla bocca, perché se sorride, è piuttosto sicuro che lo farebbe in modo troppo esagerato per passare come un sorriso normale.
"E' anche davvero divertente, anche se non tutti lo pensano. E penso che potrei passare la mia vita a cercare di farlo ridere solo per sentire il suono strano che fa." Louis ridacchia e Gemma sorride adorante.
"E' sexy?" Sorride Gemma mentre Harry sta il silenzio, gli occhi sul bracciolo con cui sta giocherellando. Louis si lecca le labbra e guarda verso l'alto prima di rispondere, sorridendo un po' troppo.
"Sì. E' davvero bellissimo. Ma non del tipo 'quanto è figo quel ragazzo'... E' più un insieme di cose che lo rendono... lui. Tipo, il fatto che la sua pelle sia morbida in alcuni punti e muscolosa in altri, il modo in cui sta in piedi, come se potesse cadere da un momento all'altro, le lentiggini a malapena visibili sulle sue guance che non avrei nemmeno notato se non avessi passato tanto tempo a guardarlo..." Louis deve rendersi conto che si sta facendo trascinare un po' troppo, quindi si schiarisce la gola quando arrivano i dolci.
Gemma ha preso come al solito la crème brûlée, Louis ha scelto una torta ganache al cioccolato con una coulis di fragole, e Harry ha ordinato i profiterole, come fa sempre quando va in quel ristorante.
"Come l'hai incontrato?" Chiede Gemma dopo che ha preso il primo morso del dolce francese.
Harry comincia ad andare un po' nel panico. Non sa come salvare Louis. Prova a pensare a qualcosa da dire e apre la bocca per salvarlo, ma Louis ha già cominciato a parlare con tranquillità.
"Nella metropolitana." Comincia, prendendo un cucchiaino del gelato alla vaniglia che sta su un lato del piatto e leccandosi le labbra fredde. "E' una storia divertente, in realtà..."
"Come?" Si ritrova a chiedere Harry, ignorando completamente il suo dolce.
"Stava facendo un pisolino e aveva le gambe allungate di fronte a lui, che occupavano tutto lo spazio fino a quel sedile. Non volevo svegliarlo, ma era l'unico posto libero, quindi ho provato discretamente a superare le sue gambe, ed ho finito per dargli un calcio, perché a quanto pare ho le gambe più piccole del mondo in confronto alle sue..."
Harry ne ha già abbastanza di quella storia. Non perché non gli piaccia, non perché Gemma sta diventando sospettosa, ma perché non c'è traccia di menzogna nella voce di Louis, e lui si ritrova ad essere un po' confuso e travolto ed è troppo caldo... sì... quella terrazza sta diventando troppo calda, e lui sta per svenire.
"Che ha detto? Immagino che è stato un maledetto principe azzurro che ti ha sorretto mentre stavi per cadere o una stronzata del genere!" Chiede Gemma, affondando il cucchiaino nella panna.
"In realtà l'opposto. Pensavo di fingere che non fosse accaduto nulla, ma lui mi ha chiesto di scusarmi e io ero un po' distratto dai suoi occhi per dire quello che avrei voluto. Quindi sono stato maleducato per un riflesso nervoso..."
"Che è successo dopo?" Chiede Harry come se non fosse uno dei protagonisti, domandando ingenuamente cosa viene successivamente.
"Beh..." Louis sospira dopo aver intinto il cucchiaino nel gelato al cioccolato fondente di Harry, cosparso di mandorle grigliate. "Non pensavo che lo avrei rivisto, quindi non ci ho pensato molto. Ma poi l'ho incontrato in un bar. Ero in città solo per pochi giorni quindi non aveva senso cercare di sapere il suo nome o cose del genere, e comunque sembrava al di fuori dai miei standard, quindi ho continuato ad essere maleducato. Stavo per scusarmi, ma ho visto il modo in cui stava guardando una ragazza che lavorava lì e ho pensato che probabilmente non era nemmeno gay, quindi non sapevo che cosa fare. L'unico divano disponibile era quello accanto a lui, quindi ho pensato che Dio mi stesse prendendo un po' in giro."
"Avete parlato?" Chiede Gemma.
"Non molto... E pensavo fosse finita lì. Ma a quanto pare il destino non si arrende, infatti l'ho incontrato nel bagno di un bar a caso mentre stavo... um..."
"Cazzo." Gemma sembra aver capito.
"Ci siamo separati, poi, quindi ho lasciato perdere."
Gemma sta quasi per finire il suo dolce e Louis ha mangiato quasi tutta la sua torta, ma Harry in qualche modo sta ancora mangiando la sua seconda palla ripiena di gelato.
"Harry, se non lo mangi diventerà una zuppa di gelato..." Gemma inarca un sopracciglio verso suo fratello mentre quest'ultimo rigira il cucchiaio nell'angolo della bocca, dimenticandosi di doverci mettere del cibo. "Comunque, come vi siete presentati, poi?"
Louis comincia ad essere nervoso, a quel punto, ed Harry considera il fatto che sa tutto quello che è successo da quel momento. Trova velocemente una distrazione, e gli dà una mano per salvarsi dal trucchetto di Gemma per farlo parlare.
"Ti piace la torta?" Chiede Harry, a voce abbastanza alta da coprire lo sbuffo di Gemma.
"Sì, dovresti provarla. Ti piacerebbe questo alle fragole..." Louis sorride e sta per accarezzare la mano di Harry sul tavolo prima di metterla velocemente sul grembo.
"Harry, puoi mangiare il cibo di Louis in silenzio, sto cercando di tenermi al passo con gli eventi!" Gemma non sembra arrendersi.
"Ci siamo incontrati in vacanza. Le nostre famiglie si conoscevano quindi è stata una coincidenza fortunata." Louis fa un largo sorriso. "Alla fine, in un certo modo..." Dice a voce abbastanza bassa da non farsi sentire da Gemma. "Si è scoperto che lui era gay e gli piacevo, per qualche ragione, quindi... ecco."
"Lo ami?" Gemma non perde il filo del discorso.
Harry guarda immediatamente la reazione di Louis, ma sfortunatamente non riesce a leggerla. Non dice nulla, non sorride, non fa nemmeno una smorfia... Guarda il suo cucchiaino prendendo l'ultimo morso del dolce senza mostrare niente. Quindi Harry decide che può terminare quella conversazione.
"Gemma! Smettila di molestarlo!" La rimprovera Harry, minacciandola con il cucchiaio.
"Okay, okay! Scusa scimmietta insolente, non avrei dovuto farti dire così tanto..." Si scusa Gemma.
"No, va bene."
"Sembra che tu lo sia, comunque..." Gemma sospira e chiude la conversazione.
Mentre stanno tornando a casa, Harry sta in silenzio mentre sua sorella e Louis parlano di cose random che a lui non interessano. Non gli interessa nulla a parte una cosa.
Dovrebbe dirlo a Louis?
Dovrebbe dirgli che aveva pensato a lui sin dal momento in cui aveva aperto gli occhi e aveva visto quella frangetta disordinata e quegli occhi blu troppo insolenti per il suo bene?
Dovrebbe dirgli che ha discusso con lui in quel bar solo per continuare a parlargli? Dovrebbe dirgli di quanto era stato felice del fatto che si fosse seduto vicino a lui, pur rimanendo in silenzio, solo per fargli guardare il modo in cui usava il mignolo per scorrere lo schermo invece del pollice come fanno tutti, o per fargli vedere il modo in cui beveva il suo caffè, arricciando il naso mentre lo mandava giù?
Dovrebbe dirgli di quanto era stato contento, per qualche motivo, di averlo rivisto nel pub, indipendentemente dal contesto, contento solo per il fatto di averlo rivisto?
O forse dovrebbe dirgli di come il mondo era crollato quando l'aveva rivisto, come aveva desiderato di rimanere a Londra e aspettare una vita solo per incontrarlo di nuovo in un'occasione completamente differente...
Ma Harry si chiede soprattutto che cosa avrebbe risposto Louis all'ultima domanda. E se, proprio come lui, si sente veramente, pazzamente e profondamente innamorato dello sconosciuto della Northern Line.
•••
*pew pew pew: è il suono delle spade laser in Star Wars.
**taxi neri: sono i taxi londinesi.
***"Tes désirs sont des ordres, mon coeur": "Ogni tuo desiderio è un ordine, amore mio"
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