II
"Insomma Harry, dicci. Com'è Londra? Siamo stati solo a Manchester quando abbiamo lasciato Donny!" Jay ridacchia con i denti esposti mentre mescola il suo tea fumante. "Lou è stato a Brighton parecchie volte da quando la sua ragazza studia lì, ma al di là di questo non viaggiamo affatto!"
Harry appoggia entrambi i gomiti sul tavolo. Louis è seduto di fronte a lui e ha ancora le guance rosse da quando ha stretto la sua mano pochi minuti prima. Unisce le mani e appoggia la sua testa sulla dita, inclinandola leggermente da un lato in uno stato di beatitudine.
"Davvero?" Gli chiede Harry, sorridendo da un orecchio all'altro.
Louis emette qualche suono incomprensibile e gira la testa verso il papà di Harry, evitando quei beffardi occhi verdi.
"Eleanor vive in un bellissimo appartamento davanti alla spiaggia. Mi ha portato a vedere tutte le stradine e siamo stati a diversi festival. E' carino." Spiega, sorseggiando il suo tea e riprendendo fiato.
"Carino, infatti." Harry ridacchia. "Lei lo sa che sei-" Comincia a parlare ma si ferma sbuffando quando gli arriva un calcio sullo stinco. Tossisce per mascherare il suo dolore e si scusa, perché Gemma fa un salto quando vede suo fratello dolorante per non sa cosa.
"Come va questa relazione a distanza? Voglio dire, Brighton non è in un altro continente, ma deve essere davvero dura!" Lo compiange Gemma.
"Sì, sono certo che un sacco di cose diventano dure quando non sei con lei, mh?" Harry finge di essere interessato, guadagnandosi un altro doloroso calcio sotto il tavolo, che lo fa squittire dietro la mano.
"Sì, è così. Ma, um, ci amiamo quindi..." Dice Louis insicuro, ma solo Harry riesce a capirlo.
"Wow, io non so se riuscirei a stare lontana da Evan per così tanto. Ho bisogno del mio compagno di abbracci!" Scherza Gemma e tutti ridoro, tutti tranne Jay.
"Louis ed Eleanor hanno un altro tipo di relazione..." Dice Jay, giudicando apertamente la sorella di Harry.
"Tipo?" Harry aggrotta le sopracciglia, estremamente curioso mentre ride istericamente nella sua testa.
"Loro-" comincia Jay ma Louis prende la parola, sorridendo a sua madre come per scusarsi di essersi permesso di parlare.
"Condividiamo la stessa idea riguardo a cosa renda bella e um... virtuosa... la nostra relazione." Dice Louis a bassa voce, e sia Harry che Gemma rimangono a bocca aperta.
I due fratelli si guardano dalle parti opposte del tavolo, intavolando una discussione segreta che solo loro padre riesce a sentire, perché è stato lui ad averli cresciuti con storie della buona notte che contenevano doppi sensi e parlavano di uccelli e di api.
"E' veramente onorevole, Louis! Un buon esempio!" lo acclama Des mentre Gemma fa il verso di vomitare da dietro il tovagliolo ed Harry scoppia in una risata fragorosa e tira su il naso, gli occhi pieni di lacrime.
"Harry!" Lo rimprovera Des ed il figlio si scusa mentre si asciuga le lacrime.
"Hanno promesso di rimanere puri fino al matrimonio, ed è completamente basato sulla volontà condivisa di vivere insieme una vita fatta di abbondanza e di assenza del peccato." Jay sorride a suo figlio, accarezzandogli la mano sopra al tavolo, picchiettando delicatamente l'anello d'argento di castità che porta al dito.
"Comunque..." Gemma decide di cambiare discorso, probabilmente perché è sul punto di piangere dalle risate come suo fratello. "Papà, Poppy mi ha invitata questa sera. Posso andare o avevi in mente qualcos'altro?"
"Oh, um..." Des si agita sulla sedia.
"In realtà..." Jay lo interrompe ed Harry comincia a pensare che questa donna voglia parlare al posto di tutti, in quella casa. "Stavamo pensando di giocare a Scarabeo, questa sera!" Sembra più entusiasta di come dovrebbe. Harry rimpiange il fatto che gli piaccia quel gioco, perché deve fare i conti con il fatto di avere qualcosa in comune con quella dittatrice che indossa un vestito bianco estivo.
"Gems non vede i suoi amici da molto tempo... Magari per questa volta può saltare lo scarabeo, amore?" Suggerisce Des, accarezzando la parte posteriore del collo di sua figlia, mentre Gemma mormora leggermente a quel massaggio che significa 'Non posso negare niente alla mia principessa'.
"Grazie papi!" la ragazza di venticinque anni batte le mani in segno di vittoria, facendo la linguaccia al fratello che la imita.
"Allora Harry..." Jay prova ad ignorare la piccola ribellione della figlia del suo fidanzato e la risatina di Harry e Gemma. "Non mi hai ancora risposto. Com'è Londra?"
"E' incredibile. E' stato il mio sogno per molto tempo, quello di entrare in quella scuola, per parlare con degli scienziati grandiosi e lavorare con fisici famosi. La amo. E la città, se devo essere onesto, è anche migliore." Finisce il resto del tea che non aveva bevuto, leccandosi le labbra lucide, e continua. "E' diversa e piuttosto grande, e c'è il rischio che tu ti perda, ma nel senso buono. Ho conosciuto i miei migliori amici lì. C'è tanta vita ed è perfetta per gli studenti."
"Sembra che ti piaccia." Jay gli sorride sinceramente ed Harry gli restituisce il sorriso con uno sforzo. "Che mi dici dei trasporti pubblici? Ho sentito dire che la metropolitana è un incubo!"
"Mmh, non è male... E' che devi abituarti. Ovviamente, ci sono alcuni coglioni occasionali che rifiutano di scusarsi quando ti danno una botta ma... Non è così male, no." Harry sta guardando Louis con un pugno stretto davanti alla bocca per contenere un sorriso.
"Che vergogna. Te lo dico io, le persone maleducate sono quelle che non vanno in Chiesa. La gente può criticare la religione quanto vuole, ma contiene le persone, gli dà delle linee guida e delle regole per rispettare gli altri. Lou ha vinto un premio nella parrocchia locale per il suo discorso sul rispetto e sulla verità. Penso che ti possa interessare!" Annuncia Jay, gli occhi raggianti di orgoglio.
"Sai, amerei conoscere il suo punto di vista sul rispetto e la verità." Harry fissa Louis ma questo distoglie lo sguardo, arrossendo visibilmente ansioso. "Ma magari un'altra volta. Sono esausto. Vi dispiace se vado a riposarmi un po'?"
"Oh, povero angelo, vai vai vai! Hai bisogno di riposarti prima della nostra nottata!" Dice Jay come se avessero in mente di andare in discoteca o qualcosa del genere.
"Certo. Allora ci vediamo dopo." Harry saluta tutta la tavolata e sbadiglia camminando verso il borsone e la valigia, ancora sul pavimento. Allunga il braccio per afferrare il borsone, ma una mano lo ferma, stringendo debolmente il suo polso, toccandolo a malapena.
"Faccio io." Dice Louis portando il borsone sopra la sua spalla. Solleva un sopracciglio notando come Harry ancora non si sia mosso e sale le scale senza aspettare.
Quando mette piede nella sua camera da letto viene assalito dai ricordi piacevoli delle piccole macchine da corsa sparse sul pavimento e degli irregolari respiri nel suo letto.
A proposito del suo letto, Harry quasi sviene alla scena che gli si presenta davanti. Il suo comodissimo letto cigolante è ricoperto da una pila di maglioni e calzini, le lenzuola aggrovigliate, i cuscini sgualciti, e animali di peluche che Harry non vede da troppo tempo.
"Che cosa cazzo è?!" Scatta, camminando verso il letto, indicandolo vigorosamente come se fosse in stato di shock per quello che sta vedendo. "E' mio. Il letto. Mio."
"E' solo un fottuto letto, ce n'è un altro, smettila di piangere." E così era ritornato il Louis che Harry aveva già visto.
"Ecco qui, lo scontroso è tornato." Harry ruota gli occhi e si siede sull'altro letto, togliendosi le scarpe per sdraiarsi, troppo stanco per discutere ora come ora.
"Non ne parliamo?" Chiede Louis, quasi esigente.
"Di cosa? Sei un ladro che ha rubato il mio letto. Fine della discussione. Adesso continua a fare il verginello obbediente e lasciami dormire." Dice Harry, le parole smorzate dal cuscino.
"Non sono un ladro. Io... Mia madre è un po'... ostinata... e all'antica."
"Davvero? Non l'avevo notato!" Dice Harry sarcasticamente e si gira a pancia in su, la camicia bianca lenta che si arrotola sopra ai jeans.
"Glielo dirai?" Gli chiede Louis dopo un po', con la voce tremante.
"Non ho ancora deciso." Può sentire il ragazzo camminare in circolo per la stanza, e normalmente la cosa l'avrebbe divertito, ma al momento non vuole far altro che riposare.
Borbotta nel momento in cui il letto ai suoi piedi si abbassa e non deve nemmeno guardare al di sopra della spalla per sapere che Louis sta pensando ad ogni singolo modo per farlo stare zitto.
"Non glielo dirò." Cede Harry, nella speranza che lo lasci dormire.
"Lo apprezzo..." Mormora Louis, così piano che fatica a sentirlo.
"Ma devi promettermi di smetterla di fare lo stronzo."
"Non faccio lo stronzo!" Louis dà un colpetto allo stinco di Harry, e lui comincia a pensare che l'altro sia ossessionato dalle sue gambe.
"Quello che ti pare, grande uomo." Forse Louis avrebbe potuto dire qualcos'altro, ma Harry sta già dormendo, russando leggermente contro la federa.
La serata non è così terribile come Harry si era aspettato e in realtà si diverte a giocare, e scopre che Lottie può essere una tenace avversaria. Cerca di non ruotare troppe volte gli occhi quando Jay sussulta alla vista di alcune parole strane che Harry tira fuori, inusuali per una madre ottusa, Cattolica e conservatrice, e aiuta a raccogliere la lettera e le schede rimettendole nella scatola.
"Vuoi che ti aiuti in cucina, Des?" Chiede Louis con un patetico e dolce suono di voce che affascinerebbe qualunque genitore.
"Oh, grazie figliolo, ma va bene così!" Urla Des mentre va verso il frigo, ed Harry cerca di non vomitare quando sente quel nomignolo.
Harry affonda con grande attenzione nel vecchio divano e accende la TV, assicurandosi che Jay sia lontana quando la imposta su Criminal Minds, cambiando la lingua in inglese e mettendosi comodo per godersi l'episodio che ha già visto. Allunga le gambe e si tira su i capelli, perché il caldo estivo sta aumentando un po' troppo.
"E' il mio preferito!" Esclama Lottie quando lancia un'occhiata allo schermo, sedendosi vicino ad Harry, e chiaramente sta scomoda nel suo abbigliamento da suora perché strizza gli occhi e pizzica la cintura della gonna.
"Anche il mio!" Harry sorride. "Questo telefilm mi ha fatto venir voglia di studiare criminologia alle medie."
"Idem! Amo Morgan, è così sex-" Lottie parla come una normale teenager finché Jay non torna nel salotto, il suo figliolo perfetto dietro di lei come una piccola ombra.
"Um, Lottie?" Jay muove la mano dalla figlia allo schermo, aspettando che lei si spieghi. "E' tardi."
"Sono le dieci..." Harry sbuffa, schiarendosi la gola quando incrocia lo sguardo più terrificante dietro di lui.
"Sono sicura che anche tu hai un coprifuoco ragionevole, Harry. Forse dovresti tornare nelle tue stanze?" Il sorriso di Jay è falso quanto suo figlio quando guarda il suo futuro marito, pronta ad urlare se lui dovesse dire il contrario.
"Um... Sì. Si sta facendo tardi, Haz, dovresti andare di sopra." Il padre di Harry non si vede da nessuna parte e lui comincia a chiedersi se Jay sia veramente un leader del male. Si arrende comunque, quando vede lo sguardo implorante del padre.
Raggiungono tutti le loro rispettive camere condivise dopo aver abbracciato Jay e Des ed aver augurato loro la buonanotte, apparentemente insensibili alla debole luce del sole estivo ancora presente fuori. Qual era lo scopo del fatto che il sole tramontasse dopo le dieci se non potevano stare svegli fino a tardi? Per non parlare del fatto che era una vacanza e non avevano nulla da fare per il giorno dopo, ma quello era solo un punto di vista...
Harry si toglie la maglietta prima di entrare nella sua stanza, e sta già tirando giù la zip dei jeans per restare in boxer, felice di aver già fatto la doccia dopo aver dormito. Afferra gli occhiali dallo zaino e cerca il suo libro nel borsone, pronto a saltare sul letto e scivolare al di sotto del soffice piumino. Si ferma quando sente uno sguardo addosso a sé.
"Posso aiutarti?" Dice Harry, guardando il suo nuovo compagno di stanza che tossisce leggermente ed apre il cassetto per prendere una tuta e delle pantofole.
"Tuta e pantofole? Fai sul serio?" Harry ridacchia dietro il suo libro.
"Sto comodo. E il pavimento è fottutamente freddo. E cosa più importante: fatti gli affari tuoi... Vado a farmi una doccia." Dice Louis trascinando i suoi piedi fino al bagno condiviso.
"Fai come se fossi a casa tua." Harry nota che il ragazzo sta per andarci completamente vestito e continua a guardare la pagina che sta leggendo mentre lo avvisa. "Penso che tu voglia lasciare i vestiti qui, stronzo." Louis alza un sopracciglia aspettando che prosegua. "La doccia schizza acqua ovunque. A meno che tu non voglia dormire nel cotone bagnato, dovresti mettere un asciugamano."
"Fantastico..." Borbotta Louis, mettendo la tuta sul letto che si era preso, lanciando la felpa sul pavimento prima di abbassare i pantaloni.
Harry chiude gli occhi per calmarsi subito dopo aver sentito i vestiti colpire il pavimento. Se c'è una cosa che non riesce a sopportare, è il disordine. Gira la testa, e sta per gridare verso quell'accumulatore compulsivo quando i suoi occhi scivolano al di sotto della sua schiena nuda, il suo culo meravigliosamente avvolto da un paio di boxer bianchi così come i jeans skinny facevano con le sue cosce. Tiene le labbra leggermente separate, inclinando la testa per godersi la visuale e cercando duramente di non immaginare le sue mani stringere le natiche del suo futuro fratellastro.
"Ti serve qualcosa?" Chiede Louis realizzando che Harry lo sta fissando anche quando si gira verso di lui, gli occhi persi in un punto imprecisato.
"I tuoi vestiti. Sul pavimento." Harry non si azzarda ad alzare lo sguardo e parla seriamente prima di tornare al suo libro, quando sente lo scontroso sparire nel bagno.
Quando Louis è completamente vestito e ha rimboccato le coperte - non senza il sacrificio di Harry di tenere lo sguardo lontano dal suo glorioso culo a pochi millimetri da lui - spegne la luce con la quale Harry stava leggendo. Quest'ultimo la riaccende immediatamente, senza guardarlo come lui. Louis spinge di nuovo aggressivamente il bottone, pronto a farlo ancora e ancora.
"Sei così fottutamente fastidioso. Come fai a sopportarti?" Harry sospira, riaccendendo la luce.
"Sono stanco. Penso che tu possa certamente evitare la tua storiella della buonanotte se tuo fratello ha bisogno di riposare."
"Oh, mi scusi, sua altezza. Non avevo realizzato di essere in presenza del re della merda più totale." Harry immagina di aver vinto quando Louis non spegne di nuovo la luce.
"Idiota." Sbuffa Louis. "Che stai leggendo, comunque?"
"Una teoria sulle particelle elementari e- " Spiega Harry, interrotto da una grossa risata. La risata di Louis è una serie di 'AHAHAHA' che vengono fuori dalla sua bocca in modo troppo alto e troppo irritante. "Cazzo, l'hai chiesto tu..."
"Colpa mia. Non puoi imparare questa roba noiosa durante il giorno?"
"Questa 'roba noiosa' è la ragione per cui puoi passare il tuo tempo a leggere i tweet in un bar. Niente scienza, niente tecnologia. Niente tecnologia, niente Twitter." Harry usa la sua voce da maestro, incazzato per l'ignoranza del ragazzo.
"Come vuoi..."
Harry spegne la luce pochi secondi dopo, mettendo i suoi occhiali sul comodino in mezzo ai loro letti, prima di slegare i capelli e portarsi la coperta sul mento.
•••
"Haaaaryyyyy!" Grida Liam dall'altro lato del recinto. Non ha importanza, per lui, il fatto che possa svegliare l'intero vicinato in quella Domenica mattina. "Haaaaryyyyy!"
Gli occhi di Harry si aprono appena, le labbra che sfregano serrate sopra la macchia umida del materasso, il cuscino a terra come ogni notte. Non ha idea del perché ma ad un certo punto sono troppo scomodi per lui, e finisce sempre per gettarli a terra.
Può sentire Liam gridare con tutto il suo fiato e controlla la sua sveglia prima di alzarsi, aprendo la finestra che dà sul piccolo balcone per gridare a sua volta.
"Sto arrivaaaaaaando!" Grida tra le sue mani messe a coppa davanti alla bocca.
Il letto di Louis è vuoto, più disordinato del giorno prima, la tuta è una palla contro il muro. C'è una camicia celeste al di sopra e dei pantaloni neri sul letto, ed Harry si ricorda subito che è domenica.
Si massaggia la pancia e sbadiglia violentemente, come se fosse un leone incazzato, e afferra i suoi pantaloni grigi della tuta dalla sua valigia, per non attirare sguardi strani dalla sua nuova famiglia, mentre gira mezzo nudo per casa.
"Buon giorno amore!" Jay lo saluta appena arriva in giardino, intenzionato a parlare con Liam senza muro tra di loro.
C'è un'abbondante colazione Mediterranea sul tavolo. Succo d'arancia fresco, cornetti, pane al cioccolato, baguettes, burro, marmellata fatta in casa, uova strapazzate... E' felice di aver scoperto che Jay è appassionata di cibo fresco e rigoglioso perché suo padre non avrebbe mai imbandito la tavola in quel modo.
"Ciao a tutti!" Harry sorride, agitando la mano in segno di saluto per evitare di abbracciare ogni persona.
"Dormito bene?" Chiede Jay, versando un bicchiere d'acqua a Louis come se il ragazzo non avesse vent'anni.
"Benissimo grazie."
"Amico!" Liam esce dal lato del giardino e corre ad abbracciare Harry che lo stringe di rimando felicemente, stringendosi a vicenda come pazzi.
"Fanculo! E' strano rivederti di nuovo! Vieni qui!" Harry ispeziona brevemente il suo amico d'infanzia, notando la sua barba matura e i capelli tagliati da poco, ma lo stesso impeccabile sorriso di sempre che rende i suoi occhi due linee. Riprende ad abbracciarlo e lo lascia finalmente andare per presentarlo agli altri.
"Liam è uno dei miei migliori amici, ma non lo vedo da anni! Se non fosse grazie a Facebook non ti avrei mai riconosciuto per strada."
"Buongiorno!" Liam sorride ed agita timidamente la mano. Des si alza per stringerlo in un abbraccio prima di invitarlo a sedersi con loro, invito che accetta felicemente quando vede le crepes con lo zucchero.
Jay sembra un po' a disagio alla vista del petto e delle braccia tatuate di Harry, e beve il suo tea con gli occhi incollati sui due appariscenti ragazzi. Des deve schiarirsi la gola ed alzare la voce per evitare di far sentire alla sua fidanzata discorsi non troppo conservativi.
"Penso che dovremmo andare a prepararci." Annuncia Jay, stringendo brevemente la mano di Des.
"Giusto, giusto. Liam, vogliamo andare alla messa. Dovrai fermarti più tardi, a meno che tu non voglia venire con noi?" Liam soffoca nel bicchiere di succo d'arancia, aspettando che qualcuno rida con lui.
"Um... Io... Sto bene così... Grazie. Allora ci vediamo dopo?" Liam non è mai stato così accigliato, ed è anche più terrificato quando Jay gli porge un cucchiaio.
Gemma, Lottie, Louis ed Harry vengono sollecitati per andare a cambiarsi, così Liam può tornare a casa, e si rilassa un po' di più quando Harry, mentre lo riaccompagna, gli racconta tutto riguardo alla loro improvvisa conversione e del figlio che nasconde dei segreti.
"Vuoi indossare questo...?" Louis lo guarda dall'alto al basso con sdegno.
La cosa più vicina ad un outfit per la Chiesa che Harry ha sono i suoi jeans skinny neri, una camicia di seta color crema e degli stivali scamosciati di Chelsea. Ha deciso di indossare un maglioncino nero per coprire i suoi tatuaggi, immaginando che Jay avrebbe perso il controllo se l'avesse visto entrare in chiesa con i suoi tatuaggi in mostra mentre lei avrebbe salutato il prete.
"Non avevo immaginato di dover andare in chiesa..."
"Non sei cattolico?" Chiede Louis abbottonandosi la camicia.
"Non sono molto religioso..."
"Ma tuo padre ci ha detto che siete molto devoti..."
"Beh, immagino che ogni famiglia abbia i suoi segreti, mh?" Harry ridacchia e guarda Louis mentre mette la camicia dentro i pantaloni, facendo risaltare il suo culo da paura in quei pantaloni eleganti che gli calzano a pennello. Lo stringono così tanto che Harry si rende conto di star fissando il culo del suo fratellastro... di nuovo... e gira sui tacchi per andare al piano di sotto.
Nel secondo stesso in cui entra in chiesa, Harry vorrebbe già uscire.
Non gli dispiace ascoltare il prete che spiega la parola di Dio - o meglio le parole di quegli uomini che hanno scritto quello che si suppone Lui abbia detto - ma l'atmosfera è un po' faziosa. Si fa il segno della croce sorridendo alla ragazza che lo sta guardando quando raggiungono la terza fila, e la ragazza arrossisce e si passa una mano tra i capelli rossi, le lentiggini sulle sue guance che diventano rosa. Sorride, fingendo distrattamente di avere una gomma in bocca per mostrare le sue fossette e la mascella tagliente.
Jay si siede per prima, seguita da Des, Lottie, Gemma, Louis e infine lui. Ci sono abbastanza persone di fronte a lui, così che non potrebbero coglierlo in flagrante mentre pensa a tutti i posti dove preferirebbe essere. Fa la coreografia della cerimonia, alzandosi in piedi e cantando, e poi risedendosi e rialzandosi ancora per cantare e ripetendo il tutto da capo ancora e ancora.
Quando arriva il momento del discorso del prete sul perdono, Harry smette di prestare attenzione e dà un'occhiata alle panche. Una cosa che gli piaceva fare quando era piccolo, era quella di guardare le espressioni e il comportamento delle persone.
Vede un signore anziano stringere il suo rosario, inginocchiato a terra mentre prega con gli occhi chiusi. C'è una bambina piccola che gioca con la sua bambola accanto alla sua mamma annoiata, due fratelli che fanno a lotta con i pollici, e un uomo veramente bello.
Si ferma a guardare come il ragazzo si raddrizzi una ciocca selvaggia sopra la testa, unendola al resto dei suoi capelli neri scintillanti. Sembra latino americano. Sì, lo è decisamente, oppure graziato da un'abbronzatura gloriosa. In entrambi i casi l'amministratore delegato o il ricco figlio di papà nel suo perfetto completo blu navy urla lusso da tutte le parti. Ha una leggera barba corta, dei sottili baffi sopra le labbra ricurve e, anche se è difficile dirlo per quanto è lontano da Harry, ha dei bellissimi occhi luminosi. Forse grigi. Gli ricorda qualcuno e continua a guardarlo cercando di ricordare chi.
"Se continui a fissarlo prenderà fuoco." Mormora Louis quando si avvicina al fianco di Harry, continuando a guardare di fronte a lui. Harry ridacchia, leccandosi il labbro inferiore.
"Spero di no, è una bellezza. Pensi che potrebbe succedere se fissassi te?" Sussurra lentamente Harry di rimando, inclinandosi come aveva fatto Louis.
"Davvero divertente." Esclama seccamente Louis senza mormorare, subito zittito da sua madre con un discreto 'Boobear!'
"Attento cagnolino, potrei tirarti dell'acqua in faccia..." Lo prende in giro Harry, beccandosi un discreto pugno sulle costole. "O dovrei dire Boobear?"
"Fott-" comincia Louis ma poi si ferma, rendendosi conto che quello non è il posto migliore per maledire qualcuno.
"Scusa, che hai detto?" Harry si mette la mano a coppa dietro l'orecchio e flette le sopracciglia.
Quando Louis non dice nulla, Harry torna a guardare i fedeli. Osserva una signora anziana che tiene un piccolo libro, probabilmente a tema, con gli occhi chiusi e la testa che fa avanti indietro, la bocca che si apre gradualmente mentre sbava. Harry non può fare a meno di ridacchiare silenziosamente, le spalle tremanti, che sfiorano leggermente quelle di Louis.
Il fastidioso impostore segue lo sguardo di Harry alla ricerca della fonte della sua risata, e nota la donna che sta dormendo nel momento in cui la testa si scontra con il libro, e i suoi occhiali cadono ai suoi piedi. Tira su di scatto la testa, il suo bun che stranamente resiste ancora, ma spostato da una parte a causa del modo in cui si raddrizza, controllando velocemente che nessuno l'abbia vista e, quando capisce che non è successo, finge di essere interessata all'omelia.
Harry e Louis devono aver assistito a tutta la scena, perché ridono piano, nascondendo le loro bocche dietro le mani per non essere sgridati.
Solo che, ridendo da solo, Harry ci sarebbe riuscito. Ma c'è un'altra persona coinvolta e lui non può controllarsi, specialmente quando Louis emette un acuto 'eh' che fa girare l'uomo di fronte a loro, che li guarda in modo minaccioso.
Diventano rossi e Harry non si azzarda a guardare Louis perché è certo che se guardasse le rughette dei suoi occhi e il petto scosso dalle risate scoppierebbe. Può sentirlo tremare leggermente contro il suo maglione e colpisce con il ginocchio quello di Louis, cercando di farlo smettere ma questo produce solo più risate e accresce la sua incapacità di stare in silenzio.
Gemma guarda i suoi fratelli e allunga un braccio per pizzicare il collo di Harry, per farlo smettere. E' troppo andato, però, e lo schiacciante silenzio rende tutta la situazione più dolorosa e in qualche modo più divertente.
Harry trema, pizzicando la punta del naso con il pollice e l'indice, affondando i denti nel labbro e scuotendo la testa come se stesse pregando Dio di farlo smettere prima che scoppi a piangere.
Abbassano lentamente il tono ed Harry cerca di respirare profondamente per calmarsi, ma entrambi notano il prete quasi inciampare nei suoi passi ed è tutto ciò che gli serve per piegarsi, nascondendo le facce nel grembo per provare a coprire le loro incontrollabili risate.
Louis si siede per non attirare troppo l'attenzione, è quello che pensa Harry. Non sente la sua risata soffocata, quindi immagina che si sia calmato, ed anche lui pensa di riuscire a calmarsi. Ma quando torna su, Harry vede la faccia rossa di Louis coperta dal colletto tirato su fino al naso, che piange con gli occhi chiusi, e ride talmente tanto forte che rilascia un eco fortissimo nelle pareti fredde e cupe, il rumore intrappolato nelle vetrate.
Le prime due file si girano scioccate quando il prete interrompe la sua omelia per cercare la fonte dell'interruzione. Quando capisce che è Harry, quest'ultimo contrae le labbra e unisce le mani in segno di scuse, mimando con la voce un 'mi dispiace' e tossendo imbarazzato.
Vede Jay furiosa e Des interdetto, mentre Lottie e Gemma ridacchiano e nascondono le loro facce dietro al libretto delle canzoni. Si scusa anche con loro e attende dolorosamente la fine di quel calvario, Louis muto accanto a lui si asciuga le lacrime.
Quando escono dalla chiesa, Jay trascina suo figlio lontano da loro, ed Harry può sentirla mentre fa il culo a Louis dicendogli che è uno scapestrato bambino di sei anni che si comporta male. Harry osserva il cambiamento, guardando come Louis tenga la testa bassa, le mani dietro la schiena, permettendo a sua madre di sputargli in faccia tutte quelle parole, mordendosi le labbra senza rispondere nulla.
"Sembrate andare d'accordo..." Gemma da un colpetto a suo fratello, guardando Louis e Jay.
"Diavolo, no. E' un cazzo di stronzo." Grugnisce Harry. Gemma sembra confusa, abituata alla maschera educata e gentile del religioso Louis.
Solo perché avevano riso insieme per un momento non significa che vanno d'accordo. Harry è piuttosto sicuro che l'universo gli abbia mandato quel ragazzo per punirlo per aver accidentalmente rubato quelle candele quando aveva nove anni. Non lo sopporta, e non ha alcuna intenzione di trattarlo come se non fosse un fastidioso bugiardo.
Vanno a casa dopo, Louis in macchina rimane in silenzio accanto a Lottie. Harry non osa scherzare quando vede la tristezza sul suo volto e si acciglia, chiedendosi perché diavolo permetta a sua madre di trattarlo in quel modo.
•••
"Ti sto dicendo che non so perché non si difende da solo." Harry dice a Liam mentre giocano nel suo cortile, sudando nei loro pantaloncini e scarpe da ginnastica.
"Magari ha paura di deluderla..." Ansima Liam, prendendo la palla caduta attraverso il canestro.
"Ma è un uomo adulto, voglio dire, chi cazzo se ne frega?" Harry gesticola verso l'amico per passargli la palla e si prepara a tirare prima di fermarsi e rimettersi in posizione normale. "Non so se riesco a tenere i segreti..."
"Okay... Ma è un suo problema, non tuo." Liam ruba la palla ad Harry e lo dribbla per tirare, mancando il canestro e ridendo al suo sbaglio.
"I nostro genitori si sposeranno. E, anche se lo odio, faremo parte della stessa famiglia. Quindi è un mio problema."
"Dovresti parlarne con tuo padre. Des è figo, sono sicuro che convincerà la madre di Louis ad essere più tollerante." Gli consiglia Liam, facendo considerare l'idea ad Harry, ma accantonandola rapidamente.
"Nah, è troppo piena di sé. Hanno il coprifuoco, cazzo. D'estate. Deve essere davvero spaventosa per i suoi figli se non discutono nemmeno su questo." Dice Harry prima di provare a prendere la palla dal suo amico.
"Come vanno le cose con Niall?" Chiede Liam dopo aver vinto una lotta uno contro uno.
"Bene, bene. Andrà a casa la prossima settimana e tornerà per una conferenza, poi trascorrerà qualche giorno a Barcellona con i suoi cugini."
"Carino. E che mi dici di... lo sai... voglio dire... Volevo assicurarmi che stessi bene dopo quella cosa ma non sapevo come?" Liam sceglie le parole con molta attenzione.
"Lui era un cretino, io uno stupido. Fine della storia. Sono andato avanti e sono guarito con la palestra. E non diremo il suo nome o qualunque cosa che abbia a che fare con lui mai più." Dice Harry con calma, ma la sua gola è stretta e il suo petto ancora di più.
"Stai cercando qualcosa in questo momento?" Liam rispetta la sua decisione di non parlare di quell'argomento delicato.
"No... Voglio solo godermi l'estate, divertirmi e magari conoscere un ragazzo che mi faccia dimenticare di vivere con gli apostoli di Dio."
"Dovremo andare da Bruno, allora! Hanno riaperto da poco ed è pieno di giovani preziosi che vogliono passare una bella nottata." Canticchia Liam, ballando come se fosse già in quella discoteca.
"Sì cazzo sarebbe perfetto... Potrei abbordare un milionario stupido che mi potrebbe sussurrare il pin della sua carta di credito nella limousine, potrebbe essere quella la mia vita!" Scherza Harry ed entrambi scoppiano a ridere, mettendosi d'accordo sull'uscire il giorno dopo.
"Che ne dici di Louis? Pensi che potrebbe piacergli un ragazzo ricco in smoking Yves Saint Laurent e il profumo forte di acqua di colonia?" Chiede Liam, afferrando la sua bottiglietta d'acqua e bagnandosi il viso.
"Data la sua scelta di succhiare un cazzo in un pub schifoso... Non penso." Liam si copre la faccia per ridere, ancora non completamente a suo agio nel parlare di cazzi dato che è ossessionato dalle donne, ma è anche divertito da come Harry lo renda più semplice con il suo humor.
"L'avrei visto di più come uno fottutamente esigente... Qual è la parola giusta?"
"Checca?" Ridacchia Harry. "No, non è una checca. Non il vero lui, comunque."
"Ci andresti se non fosse il tuo fratellastro?" Liam fa un gran sorriso, ricercando la sincerità sul viso di Harry.
"Assolutamente no. E' la persona più detestabile che io abbia mai incontrato. Preferirei passare la notte con uno stupido snob, grazie tante." Dice Harry fermamente, e Liam fa del suo meglio per usare lo slang gay prima di parlare di scuola e allenamenti.
Poi continuano a giocare da Liam, il sole che sparisce lentamente all'orizzonte. Harry aveva pensato di sfuggire al coprifuoco e dormire dal suo amico, recuperando tutto con lui senza temere uno schiaffo in faccia o una spruzzata di acqua santa sul viso appena entra in una stanza.
Recuperano le magliette dal pavimento e si asciugano il petto quando sentono un forte suono tra i cespugli. E' difficile vedere qualcosa al buio, ma le luci arcobaleno dalla casa di Liam rivelano la figura di una piccola ragazza bionda che esce furtivamente dalla porta posteriore.
"Che cazzo...?" Sussurra Harry, seguendola, Liam appena dietro di lui.
Si fermano alla vista di una macchina a pochi passi dalla casa estiva, guardando Lottie saltarci dentro dopo aver controllato che nessuno l'abbia seguita, lasciando Harry senza parole e Liam disorientato.
"Beh, immagino che Louis non sia l'unico ad avere dei segreti..."
•••
"Buongiorno!" Harry sorride quando entra nella cucina. Da una pacca sulla schiena di suo padre e apre ogni credenza, cercando la sua tazza preferita. "Um... Dov'è la mia..."
"La tua tazza con i fiori e i peni colorati come l'arcobaleno?" Chiede il papà di Harry dal lavandino.
"Sì..." Harry lo guarda e vede una smorfia dispiaciuta. "No. Non dirmi che hai buttato via la mia tazza fortunata."
"Non l'ho buttata via, mi sono solo assicurato che nessuno potesse vederla. E' inappropriata."
"Bevo da quella tazza dal giorno in cui zia Lily me l'ha regalata per il mio sedicesimo compleanno. L'hai vista di più tu che io. Qual è il problema?" Harry saltella nell'angolo accanto a suo padre e morde una banana, incrociando le braccia al petto.
"Guarda, non voglio che Jay pensi che siamo..."
"Divertenti? Particolari? Favolosi?" Des gli lancia lo sguardo da 'smettila' e torna indietro sfregando il piatto che tiene in mano.
"Maleducati."
"Maleducato? Dovrebbe guardare suo figlio e poi dirmi chi è il maleducato." Scatta Harry, non pensandolo completamente.
"Cosa? Louis? Ti ha fatto qualcosa?" Harry pensa di dirgli tutto, ma non è uno spione.
"No. E' solo un'impressione." Des sogghigna, mettendo da parte il piatto gocciolante prima di sollevare una padella sporca dal lavandino.
"Sii gentile con lui, ti prego. Non è semplice per lui. Gli serve un padre e potrebbe sicuramente aiutare un fratello."
"Non è mio fratello." Si acciglia Harry immediatamente.
"Lo sarà. Mi assicurerò che si senta come se lo fosse. Non tenerlo alla larga, okay?"
Lottie entra nella stanza prima che Harry possa annuire. Può vedere la bellezza in qualunque cosa e riconosce la difficoltà di apparire fresco appena sveglio. Quella ragazza è un disastro.
I suoi capelli erano aggrovigliati in un inquietante coda di cavallo laterale, le borse sotto ai suoi occhi sono pronte per portare i libri di Harry, i suoi piedi nudi sono rossi e gonfi, lo smalto delle unghie scolorito urla per essere tolto.
"Buon giorno amore!" La accoglie Des, accettando il suo bacio sulla guancia.
Harry alza la mano per batterle il cinque che lei accetta felicemente prima di sedersi su uno sgabello, afferrando una mela verde da sgranocchiare. Sussulta al suono della padella che cade a terra e si stringe la fronte in modo troppo forte per essere stata solo disturbata dal quel rumore. Non è nemmeno caduto così forte, ed Harry può vederla trattenere le lacrime mentre si morde il labbro dietro la mela.
"Notte agitata?" Harry sorride, chiedendosi da quale parte della famiglia Tomlinson venga il gene dell'attore.
"Già..." Dice spontaneamente prima di scuotere la testa. "Voglio dire... Io... Ho letto un lungo pezzo di Bibbia prima di dormire. Suppongo che avrei dovuto addormentarmi prima..."
"Certo... certo..." Harry annuisce, suonando comprensivo, nonostante si stia domandando se non avrebbe potuto trovare un ragazzo nella sua camera se Gemma non l'avesse condivisa con lei.
Harry lascia la cucina, una volta che ha finito la banana, e va nella sua stanza per prendere lo zaino che avrebbe portato da Liam. Fischietta mentre attraversa il corridoio e aggrotta le sopracciglia quando vede che la porta è chiusa. Di solito è aperta durante il giorno, ed è troppo presto perché Louis stia dormendo, nonostante viva la routine di un militare in un campo di addestramento.
Si ferma imperturbabile quando apre la porta, la sua bocca spalancata in una grande 'o', scioccato.
C'è, nel suo letto (il suo letto originale), Louis che sta reggendo sulle ginocchia il suo computer, dai cui altoparlanti escono suoni osceni. Non sta indossando una maglietta e, nonostante la sua mano sia sotto la coperta e stia seduto sul letto, la frangetta umida attaccata sulla sua fronte, probabilmente è completamente nudo.
"Oh. Mio Dio. Cazzo." Harry fa una breve pausa per ogni parola.
"Ma che cazzo!" Louis urla e velocemente si copre il suo busto tremolante.
"Ma che cazzo! Non puoi farti la tua sega mattutina da qualche altra par-"
Harry è improvvisamente conscio delle deboli voci che provengono dallo schermo. Fa uno scatto, quasi cadendo sopra alla pila di vestiti di Louis, e afferra il computer prima che Louis abbia la possibilità di togliere la sua mano e litigare con lui.
"Oh mio..." Harry sorride come farebbe davanti ad un pasto delizioso.
Un ragazzo alto, quasi calvo e muscoloso, sta martellando all'interno di un ragazzo con dei lunghi capelli, spingendo forte come se gli stesse fottendo via la vita, sbattendo contro le sue anche con il ragazzo bruno sulle sue mani e le sue ginocchia.
"Ridammelo!" Louis salta finalmente giù dal letto, avvolto dalla vita in giù dalla coperta.
Harry corre intorno alla stanza con il computer abbastanza in alto così che Louis non possa raggiungerlo, e ride istericamente guardando il video. Boccheggia quando quello a quattro zampe piange ogni volta che gli vengono tirati i capelli e scaccia la mano di Louis dalla sua schiena, cercando di arrampicarsi su di lui come un gattino infuriato.
"Quindi ti piace farti tirare i capelli... Finalmente ho trovato qualcosa di adorabile in te!" Harry ridacchia mentre continua ad essere inseguito fino al suo nuovo letto, cadendoci sopra mentre cerca di continuare a guardare il video. "Ti piace farti tirare i capelli così Boobear?" Cinguetta Harry, schivando ogni colpo fallito di Louis.
"Smettila!"
"Ti piace essere distrutto da un cazzo mass-" Harry continua a prenderlo in giro, l'irritabile gattino che graffia mentre cerca di recuperare il computer.
Louis tiene una mano sul nodo della coperta stretta sui suoi fianchi e sale completamente su Harry, chiudendogli la bocca con la mano libera, fermando le sue risatine. Si mette a cavalcioni su di lui, assicurando la coperta prima di tirare giù lo schermo. Pensa di aver vinto, ma Harry ride ancora più forte e comincia a gemere nella sua mano, con gli occhi chiusi come se stesse replicando il video.
"Oh mio dio, sì! Sto diventando duro!" Harry usa la stessa voce del ragazzo nel video, e cerca di rendere le sue parole chiare al di sotto della mano di Louis ma questo preme ancora più forte, le nocche bianche.
"Stai zitto!" Louis urla nel modo più silenzioso possibile.
"Louis? ...Louis?" La voce di Jay arriva attutita ed entrambi si girano a guardare la porta aperta.
"Sì! Sto venendo!" Louis urla di rimando, liberando la mano di Harry.
"Sei sicuro?" Harry ride sotto i baffi, guadagnandosi di nuovo la mano di Louis che stava sicuramente sul suo cazzo un momento prima.
"Ti aspetto di sotto!" Dice Jay e si allontana, i passi pesanti sul legno scricchiolante.
Louis lascia andare la mano di Harry per la seconda volta e si porta entrambe le mani ai lati della testa, senza fiato, il cuore che batte fortissimo per la paura di cosa sarebbe successo se sua madre avesse fatto tre passi in più e avesse visto cosa stava succedendo.
"Sei così idiota." Si lamenta Louis, guardando verso Harry con lo sguardo più minaccioso che riesce a fare.
"E tu sei un piccolo stramboide arrapato." Sbuffa Harry, guardando il computer vicino a loro.
"Guardare porno non fa di me uno stramboide." Risponde Louis.
"No. Ma inventarti una fidanzata casta mentre ti fai le seghe davanti ai porno sì."
"Non sai niente di me."
"So che ti piace essere scopato mentre ti tirano i capelli." Sogghigna Harry.
"Di nuovo. Non sai niente." Louis lo guarda di rimando ed Harry si domanda se dovrebbe chiedergli che cosa dovrebbe sapere di lui, ma i suoi occhi sono luminosi e lui è un po' distratto dal loro colore.
Si guardano per qualche momento, i respiri ancora irregolari dopo la loro battaglia. Harry distoglie lo sguardo per sbirciare il petto di Louis che sta sopra di lui. Prima studia le sue clavicole, che sembrano delicate e fragili, e i leggeri peli ricci tra i suoi pettorali.
Continua ad abbassare lo sguardo, arrivando fino alla coperta sotto alle sue anche, stretta intorno alle sue cosce che lo bloccano sotto di lui senza farlo muovere. Può vedere l'ombra dei suoi capelli scuri quando punta velocemente lo sguardo verso l'alto nel momento in cui Louis aggiusta il lenzuolo intorno a lui.
"Penso che puoi alzarti ora..." Sussurra Harry, gli occhi fissi sul collo esposto di Louis. Se non lo odiasse, penserebbe che sia soffice e setoso, perfetto da mordere e succhiare e leccare e magari baciare... Ma lo odia. E' un idiota spietato che non merita niente.
"Sì..." Sussurra Louis di rimando, ma non sembra capire le sue parole, perché ha gli occhi fissi sulle labbra di Harry.
"Oppure puoi..." Respira Harry, vedendo che Louis lo sta guardando.
"Potrei..."
Harry ritorna ad essere consapevole quando sente un odore estraneo. E' un mix di sudore e margherite e forse un po' di tabacco. Si schiarisce la gola e reclina la testa all'indietro, aspettando che Louis tolga il suo corpo nudo da sopra di lui prima che si dimentichi che si odiano e che saranno fratelli tra non molto tempo.
Louis ritorna alla realtà e subito si toglie, con le guance rosse, incapace di guardare di nuovo Harry, anche se solo un secondo prima sembrava che l'avrebbe potuto fare per ore.
"Mi faccio una doccia." Annuncia Louis nervosamente e afferra il suo computer dal letto per metterlo sulla scrivania. "Se lo apri, sei morto." Il cretino incazzato era tornato di nuovo.
"Non saresti abbastanza forte per trascinare il mio corpo."
Louis gli mostra il dito medio prima di sparire dietro la porta del bagno, facendo la doccia più lunga che Harry abbia mai visto, ignorando completamente sua madre che lo chiama dal salotto, perché sta probabilmente portando a termine quello che Harry aveva interrotto.
•••
"Pensavo che potremmo andare in spiaggia, dopo." Suggerisce Gemma e Harry la guarda, sorpreso che si sforzi tanto per unirli tutti.
"Fantastico! Ho sentito dire molte cose belle sulle spiagge qui intorno!" Sorride Jay, riempiendo il piatto di Louis con il bacon, trattandolo sempre come un bambino.
"Posso dire a Liam di venire con noi? Usciamo stanotte quindi tornerei in macchina con lui." Chiede Harry a Des, ignorando completamente Jay.
"Certo! Più siamo meglio è! Dove andate?"
"In città... A casa di un amico..." Mormora Harry e Des annuisce, sapendo che è la parola chiave per dire discoteca, e aspettandosi di vedere il figlio rientrare dal portico la mattina dopo, ma fidandosi abbastanza da sapere che non fa scelte stupide.
"Dovresti unirti a loro, Lou!" Jay sorride a trentadue denti, ed Harry e Louis, in sincronia, urlano un 'no' arrabbiato.
"Voglio dire... Sono sicuro che Harry voglia aggiornarsi con i suoi amici. Non vorrei intromettermi o qualcosa del genere."
"Non sono sicuro che Louis vorrebbe rientrare così tardi. Noi usciamo nello stesso momento in cui di solito fa le sue preghiere." Dice Harry con un sorriso falso, ridendo sotto i baffi quando Jay annuisce. Sullo stinco, di quel passo, ci verrà un ematoma...
"Ci vado." Cambia idea Louis.
"Sei sicuro tesoro? Non sei abituato a questi-"
"Voglio passare un po' di tempo con mio frat... Con lui. Posso resistere." Dice Louis con il suo tono di voce più gentile.
"Oh, va bene..." Jay si acciglia ma non insiste, perché Des la incoraggia dicendole 'lascia che i bambini leghino.'
Fanno colazione parlando della zona, dei pochi negozi e dei luoghi turistici finché non sono pronti ad andare.
Louis ha ignorato Harry dall'incidente con il porno. Non risponde a quello che dice e non lo guarda, girando sempre la testa quando Harry cattura il suo sguardo. E' ancora il solito coglione, però, quando prende in giro Harry per la sua tazza di Spiderman, gli dà i calci sullo stinco quando Harry fa battutine sul fatto che a Louis piaccia succhiare cose, e lo chiude fuori dalla porta quando torna da casa di Liam, probabilmente perché non vuole ripetere quello che è successo l'ultima volta che non l'ha fatto.
Sono pronti per la spiaggia nel giro di un'ora, Jay sta facendo un po' di sandwich e dei dolci furtivamente, mentre Des prende la crema solare ed una coperta per il pic nic. Lottie e Gemma sono già in auto, a chiacchierare senza sosta. Louis ed Harry si uniscono a loro poco dopo, così che possano finalmente partire.
Il sole è alto nel cielo, il caldo non è troppo soffocante, le onde hanno l'altezza perfetta e il vento è abbastanza leggero. La spiaggia non è troppo affollata, giusto un po' di famiglie intente a godersi una giornata fuori con i loro figli. I ristoranti lungo la spiaggia stanno emettendo canzoni orecchiabili ed Harry si sente rigenerato quando mette un piede nella sabbia.
Sistemano tutto prima di sedersi sul gigantesco telo da spiaggia. Harry si toglie la maglietta degli Avengers, facendo risplendere la sua pelle sotto la luce del sole, aiutato dal riflesso del luminoso costume giallo a pantaloncini che indossa, a malapena abbassato, ma che risalta le sue gambe.
"Wow." Mormora Lottie quando vede l'eccezionale torso di Harry così vicino, o magari a causa di tutti i tatuaggi che lo costellano. Allarga gli occhi e controlla che sua madre non l'abbia sentita prima di togliersi il vestito dalla testa.
Il vestito è lungo e largo, Harry non si aspettava che fosse coperta anche in spiaggia. Indossa un costume Speedo intero, che non lascia vedere le sue curve, che maschera ogni cosa che possa renderla femminile.
Louis non è molto meglio, indossa degli short neri e lenti che gli arrivano quasi al ginocchio, che lo risucchiano e privano Harry della vista del suo bellissimo culo. Prende una bandana dalla borsa per togliersi la frangia dal viso, ma sua mamma è veloce a rimproverarlo.
"Toglila, Louis, sembri una ragazza." Dice Jay, e l'espressione sul viso di Louis è da spezzare il cuore quando se la toglie lentamente e la rimette in borsa.
Harry si acciglia e sta per contraddirla, ma Liam gli salta sulla schiena.
"Li!"
"Ciao a tutti, sono contento di rivedervi!" Liam agita la mano in segno di saluto e fa dei gesti verso il mare. "Andiamo a fare un bagno?"
Harry annuisce e comincia ad avvicinarsi alla riva mentre il resto della famiglia decide di prendere un po' di sole. Gemma si unisce a loro pochi minuti dopo, e finalmente possono godersi la vacanza.
"Poppy sta uscendo con un ragazzo che lavora da Bruno, potrebbe farvi entrare." Gemma informa suo fratello e il suo amico, che è anche una specie di fratello, per lei.
"Doooolce!" Fischia Liam, bagnandosi il busto con l'acqua.
"Dovete stare attenti, specialmente con il piccolo prete. Non fatelo andare troppo lontano o nostro padre ci ucciderà." Li avvisa Gemma.
"Non sono responsabile per lui. E' un adulto, può prendersi cura di se stesso." Grugnisce Harry.
"Wow... Calma il tuo entusiasmo! Che c'è che non va tra voi due? Non ti ho mai visto così arrabbiato." Gemma inarca le sopracciglia.
"Non lo sopporto. E' un idiota maleducato."
"Sei solo geloso che non sei più l'unico figlio maschio." Lo prende in giro Gemma. "Solo perché la pensate diversamente non vuol dire che lui sia un idiota..."
Liam ed Harry si guardano a vicenda, sapendo entrambi cosa nasconde quella maschera.
Quando escono dall'acqua, Lottie e Louis stanno chiacchierando sull'asciugamano. I tre si uniscono a loro accalcandosi, Lottie ridacchia felice e Gemma sussurra qualcosa riguardo al gruppo di ragazzi che la sta guardando. Louis e Liam cominciano un discorso sul surf, e Harry si sente un po' escluso quindi si stende, arrotolando un po' più su i pantaloni per evitare la linea dell'abbronzatura. Incrocia le braccia sotto la testa, riposando sul grembo di Liam che chiacchiera con Louis.
Ringrazia chiunque stia toccando i suoi capelli mentre parla, perché se c'è una cosa che lo rende veramente, veramente rilassato è qualcuno che gli tocca i capelli. Può ascoltare la loro conversazione e non si focalizza più di tanto su quello che stanno dicendo finché non sente il suo nome uscire dalle labbra di Louis, e realizza che non dovrebbe piacergli così tanto quel suono.
"State parlando di me?" Harry apre un occhio, non guardando nessuno se non il cielo chiaro.
"Stavo solo dicendo che dovresti crescere un po'."
"Scusa... Cosa?!" Harry si gira sul suo stomaco, i capelli sul viso a causa del vento.
"Hai una quantità ridicola di roba inutile sui supereroi. E che mi dici della copertina strappata con cui dormi?"
"E' coraggioso, detto da un ventiduenne cocco di mamma."
Si guardano rabbiosi, contraendo le labbra per non continuare.
"Oh... Okay... Um..." Balbetta Liam, in imbarazzo tra due persone che si parlano con gli occhi.
"Sei rumoroso." Dice Harry, come se avessero cominciato un discorso senza parlare.
"Tu sei goffo." Scatta Louis di rimando.
"Sei disordinato."
"Tu sei troppo curioso."
"Anche tu."
C'è un breve silenzio dopo quello, e tutti e due si stanno guardando come se potessero sparare laser dai loro occhi.
"Ragazzi! Andiamo a prendere i gelati, voi volete qualcosa?" Chiede Des, non rendendosi conto del battibecco che si sta verificando.
"Io un cono alla vaniglia per favore!" Dice Liam.
"Noi due Calippo, per favore. Grazie." Dice Harry, proteggendosi gli occhi dal sole quando alza lo sguardo. Suo padre annuisce e va verso lo stand del gelato, non aspettando nemmeno che Louis replichi.
"Che caz- Che roba è il Calippo?!" Chiede Louis, confuso sul perché Harry l'abbia scelto per lui.
"Oh, lo amerai." Ammicca Harry, già immaginandosi suo 'fratello' mentre succhia il gelato a forma di cazzo.
"Eccoci! Non ero sicuro sui gusti, quindi per te Harry l'ho preso al lime, e a te piace alla fragola?" Des allunga la mano con il gelato verso Louis, che annuisce educatamente e accetta l'offerta dell'oggetto con quella forma.
"Sei così idiota." Sbuffa Louis quando scopre la punta rossa, rimpiangendo il fatto di aver detto di sì al suo patrigno.
Liam e Harry ridacchiano e cominciano a succhiare i loro gelati. Harry fa una smorfia a causa del sapore aspro, ma continua a succhiare la punta prima di prenderne un po' di più. Era da un po' che non prendeva un Calippo, quindi fa una sorta di gemito felice mentre succhia, chiudendo gli occhi mentre va su e giù con la testa, dimenticandosi completamente che quello che sta facendo non è molto adatto davanti ad una famiglia.
Quando riapre gli occhi, togliendo il prodotto ghiacciato dalla bocca con un suono di bacio, Louis lo sta fissando. Il suo gelato non è ancora stato toccato e le sue labbra sono schiuse contro il ghiacciolo rosso.
"Ti insegnerei a succhiare, ma sono piuttosto sicuro che tu lo sappia già fare..." Osserva Harry quando vede che Louis non ha ancora toccato il Calippo.
Harry guarda come Louis porta le sue labbra sottili al gelato, circondandolo interamente, facendo muovere la punta della sua lingua contro il gelato, lasciando una traccia di saliva che luccica immediatamente. Quando decide che il sapore gli piace, si allontana prima di ricominciare, incavando subito le guance mentre muove la testa, socchiudendo gli occhi a causa del sole.
Continua a succhiare, le sue labbra che gradualmente prendono il colore delle fragole, quelle rosse labbra morbide chiuse intorno al gelato.
Harry riprende a succhiare, non smettendo di guardare la bocca di Louis che prende tutto il gelato senza sforzo, leccandosi le labbra ogni volta che si tira indietro.
Harry pensava che fargli leccare quel gelato fosse abbastanza come vendetta, pensava che sarebbe stato imbarazzato nel mangiarlo in pubblico, a pochi passi dalla madre, ma in realtà si sta divertendo senza alcuna esitazione, lasciando fuoriuscire dalle sua labbra fruttate qualche 'mmh', che manda a fuoco la faccia di Harry.
"Ti piace?" Gli chiede Harry, abbastanza vicino a Louis così che solo lui possa sentirlo, mentre Liam sta mangiando il suo cono parlando con le ragazze.
"Sì..." Louis prende un respiro, finalmente guardandolo negli occhi, ed Harry deglutisce guardando le sue labbra rosse.
"Me lo immaginavo." Ad Harry manca quasi il fiato quando vede il ragazzo incavare le guance, scoprendo i suoi zigomi che potrebbero tagliare un bastone... o stringersi intorno ad esso... comunque.
"E' un po' piccolo. Mi piacerebbe davvero tanto se fosse più grande." Dice Louis, ed Harry deglutisce.
"La tua bocca piccola non sarebbe riuscita a prenderlo." Ridacchia Harry per mascherare le farfalle nel suo stomaco e il fatto che i suoi short ora siano scomodi.
"Saresti sorpreso di sapere che cosa riesce a prendere la mia bocca." Risponde Louis guardando Harry, mentre lecca dal pugno fino alla punta del gelato.
Harry avrebbe amato continuare la conversazione e dire qualcosa, ma può sentire il suo cazzo contrarsi e non vorrebbe spaventare i bambini sulla spiaggia. Tossisce e incarta il suo gelato, perché non riesce più a mangiarlo. Lo mette da parte e appoggia la testa sulle braccia incrociate, godendosi il calore sulla schiena.
"L'hai voluta tu così lunga?" Chiede Louis, ed Harry non è sicuro a che cosa si stia riferendo, quindi aspetta. Louis afferra la frangia oscillante di Harry per poi lasciarla andare, facendo ancora dei versi osceni con la bocca mentre la muove su e giù sul gelato.
"Sì. Perché?"
"Non lo so." Louis alza le spalle, arricciando un capello con il dito.
"E' troppo femminile per te?" Dice Harry alzando gli occhi al cielo.
"No. E'... Carina."
"Hai appena detto qualcosa di carino? Su di me?" Esclama Harry drammaticamente.
"Calmati principessa, non sto dicendo che non sei un idiota. Sto solo dicendo che sei un idiota con i capelli carini." Dice Louis, continuando a giocare con i capelli di Harry succhiando il gelato.
Harry pensa al complimento e si gode il fatto che i suoi capelli siano leggermente strattonati. Subito tira su la testa, con la bocca aperta e gli occhi grandi, giungendo ad un'inaspettata conclusione quando Louis lascia andare i suoi capelli.
"Non ti piace che ti tirino i capelli... Ti piace tirarli!" Esclama Harry, e Louis deve mettere la mano davanti alla sua bocca per farlo stare zitto.
"No, non è vero." Dice Louis con un tono di voce nervoso, togliendo la sua mano.
"Bugiardo! E' vero!" Harry studia l'espressione infastidita di Louis, si lecca le labbra prima di continuare.
"Scommetto che ti piace prendere il controllo. Non puoi controllare quello che fai nella tua vita quindi sei un maniaco del controllo a letto, e ti scopi forte i ragazzi con-"
"Fanculo." Scatta Louis, lasciando cadere il suo gelato sulla coperta e alzandosi in piedi, correndo lontano da Harry dopo averlo lasciato confuso e sconvolto.
"Va tutto bene?" Domanda Liam, scuotendo le spalle di Harry.
"Non lo so..." Dice Harry, pensieroso.
Harry non sa se tutto va bene. Non sa se va bene eccitarsi guardando il suo futuro fratellastro che mangia un gelato, non sa se va bene provare cose strane per lui quando odia tutto di lui, non sa se va bene mantenere così tanti segreti, e soprattutto non sa se va bene il fatto che si riscaldi all'interno quando il suo futuro fratello pronuncia il suo nome.
•••
Dato che Louis fugge in acqua e non gli parla per il resto della giornata, Harry immagina che non andrà alla serata con lui e Liam. Quindi quando sbuca fuori dal nulla e si butta sul sedile posteriore arrampicandosi sulla macchina di Liam, Harry resta senza parole. Si dirigono verso casa di Andy, il cugino di Liam che vive proprio sopra la strada dove si trova la discoteca. Il ragazzo ha dozzine di vestiti costosi da far mettere a Liam e Harry -e adesso anche a Louis- per far sì che si integrino senza difficoltà.
"Non lo indosserò." Sbuffa Louis.
"Okay. Vattene a casa allora." Lo sfida Harry, ancora un po' sorpreso dalla rabbia di Louis verso di lui, dopo che era stato remotamente carino per la prima volta.
Louis grugnisce e prende gli skinny jeans neri e la maglietta trasparente, l'asciugamano avvolto intorno alla vita e i capelli ancora un po' bagnati dalla doccia fatta qualche momento prima. Va nella parte posteriore della cabina armadio, ed Harry mentirebbe se non dicesse che ha pensato di guardare il corpo di Louis dal riflesso dello specchio. Ma si specchia lui, girandosi per allacciare la camicia floreale.
"Non uscirò vestito in questo modo." La voce di Louis risuona nell'armadio.
"Vieni qui!" Canticchia Harry, affiancato da Liam tutto vestito in jeans a fantasia, mocassini ed una camicia con le maniche arrotolate. Somiglia un po' ad un daddy ricco, ed Harry scuote la testa esterrefatto, chiedendosi quando siano diventati così adulti.
"Te lo dico, i jeans sono troppo stretti, puoi vedere praticamente tutto attraverso la maglietta e queste scarpe sono di una taglia più grande." Si lamenta Louis quando esce dal retro. "Quindi? Che ne pensi?"
Harry sa che Louis sta parlando con lui, ma non riesce a spiccicare parola.
I jeans gli stanno ancora meglio di quelli che portava la prima volta che l'aveva visto. Sono perfettamente stretti sulle cosce e le sue caviglie sono più belle delle caviglie normali, sottili, abbronzate, e stranamente ipnotizzanti. Il suo petto è leggermente visibile attraverso la t-shirt nera, lenta sulla vita e che scende stretta appena sopra i jeans, esponendo la curva del suo sedere in tutta la sua gloria.
"Ti calzano a pennello amico!" Esulta Andy.
"Sì, stai bene, possiamo andare ora? Non voglio perdermi miss Martin Solveig!" Liam mette fretta ai suoi amici, non realmente colpito dall'eccezionale corpo di Louis, il che è vergognoso, per come la pensa Harry.
"Aspettate, devo solo aggiustarmi i capelli e ho finito." Dice Louis, correndo verso il bagno per afferrare la lacca di Andy, sistemandosi i capelli in modo elegantemente disordinato.
Arrivano finalmente in discoteca dopo pochi minuti, tutti perfettamente vestiti, dai profumi costosi e vanitosi.
Harry non impiega molto tempo ad attirare un gruppo di uomini di circa la sua età accanto ad un tavolo dove sta traboccando lo champagne delle due bottiglie più costose. E' estremamente felice di riconoscere il bellissimo Latino che aveva visto in chiesa che gli fa l'occhiolino. Gli sorride di rimando, aggiustandosi la t-shirt e camminando seducentemente fino al bar.
"Styles..." Il ragazzo con la pelle abbronzata e i capelli neri e lucidi gli sorride ed Harry si acciglia, non ricordandoselo.
"Ci conosciamo?" Gli chiede Harry gentilmente. Il ragazzo ridacchia e ordina due cocktail, avvicinandosi per sussurrare qualcosa all'orecchio di Harry.
"Diego."
"Ancora non ne ho idea..." Harry aggrotta le sopracciglia per concentrarsi, portando il bicchiere alle labbra mentre guarda la gente intorno al tavolo, che investe la loro ricchezza in fama temporanea e in falsi amici.
"Devi immaginarmi con meno capelli e pieno di fango..."
"Diego!" Esclama Harry.
Erano stati al campo estivo insieme quando avevano quindici anni. Il padre di Diego aveva lavorato con Des finché non si era licenziato per aprire una sua compagnia, costruendo un impero che aveva fatto sì che la sua famiglia si trasferisse a Singapore e non tornasse più a Nizza.
Diego non era solo l'amico del campo estivo per Harry, però... erano stati il primo bacio e molti altri baci dopo di quello.
"Ecco."
"Tu... wow... Non ti avevo riconosciuto così!" Harry fa un gran sorriso e abbraccia il suo vecchio amico.
"Nemmeno io in realtà, finché non sei scoppiato a ridere in chiesa..."
Ad Harry torna immediatamente in mente il motivo della sua risata. Guarda tutti i tavoli e gli sgabelli, ma non riesce a trovare chi sta cercando.
"Quindi, cosa ti porta qui?" Chiede Harry, cercando di non pensare al peggior scenario nel quale quello stronzo del suo fratellastro potrebbe essere coinvolto al momento.
"La famiglia. Mia sorella sta per sposarsi quindi sono venuto qui, per godermi l'estate e le nottate... E ovviamente anche il mio primo partner in crime del campo estivo."
"Ovviamente..." Harry si lecca le labbra, portando i suoi occhi in quelli di Diego.
Continuano a recuperare quei cinque anni nei quali sono stati distanti e a flirtare senza vergogna, toccandosi l'uno con l'altro con piccoli pizzichi sulle anche e con discrete strette sulle spalle. Diego è come Harry se lo ricorda, il sorriso sfacciato e occhi indimenticabili. Stringe scherzosamente le maniglie dell'amore di Harry, trovando conforto nel loro affioramento durante gli anni dell'adolescenza.
"Sei qui da solo?" Chiede Diego, mettendo un riccio di Harry dietro al suo orecchio con un pollice, il gomito sul bancone del bar.
"Sono qui con Liam e Andy. E il mio... um... il figlio della futura moglie di papà."
"Oh, il fratellastro è qui, eh?" Diego sorride ed Harry vuole dimenticarsi che la parola 'fratello' sia un modo per descrivere Louis. Si stringe nelle spalle e appoggia la schiena sul bancone, bevendo l'ultimo sorso del secondo cocktail.
Diego si appoggia a lui quando Harry mette giù il bicchiere, sorridendo contro la sua guancia e sussurrando ricordi dolci al suo orecchio. Harry ridacchia e lascia che gli baci l'orecchio quando parla, godendosi il pesante accento francese di cui si era innamorato quando era più piccolo. Guarda di fronte a sé per un momento e aggrotta le sopracciglia quando vede un Louis molto rumoroso e molto ubriaco chiacchierare con uno straniero con dei lunghi capelli, e quel pensiero gli fa rivoltare lo stomaco.
Lascia che Diego gli baci il collo mentre guarda Louis appoggiare una mano sulla coscia del ragazzo quando si siedono, sussurrandogli qualcosa oltre la musica, ridendo terribilmente per qualcosa che Harry è sicuro non sia affatto divertente... Beve bicchieri su bicchieri di champagne, avvolgendo un braccio intorno al ragazzo accanto a lui, e accarezza delicatamente i suoi capelli, ed Harry sente la sua mascella serrarsi involontariamente.
Quando Louis si gira ed incrocia lo sguardo di Harry, quest'ultimo non lo distoglie. Continua a guardarlo mentre Diego stringe il suo fianco e gli parla nell'orecchio e gli bacia il collo. Louis continua a fissarlo mentre stringe i capelli del ragazzo, accarezzando la sua testa quando si appoggia e si strofina nell'incavo del suo collo massaggiandogli la coscia.
Harry si morde il labbro e reclina la testa da un lato, esponendo il suo collo completamente così che Diego possa succhiarlo. Louis fa lo stesso, prendendo la mano del ragazzo biondo e portandola sulla sua gamba, pericolosamente vicina al cavallo dei suoi pantaloni, mentre continua ad accarezzargli i capelli.
Diego prova a muovere la sua mano, ma Harry la porta verso il basso, facendogli tirare la cintura così che Louis possa vederlo. Quest'ultimo muove la mano del ragazzo sopra il cavallo dei suoi pantaloni, senza lasciare lo sguardo di Harry. Lascia che la mano sepolta tra i capelli biondi del ragazzo ricada sul divano, probabilmente godendosi quella che sta andando troppo velocemente sulla cerniera dei pantaloni. Tutto diventa un po' sfocato però, dopo quello, perché il ragazzo raggiunge la schiena di Louis per toccargli il culo, e Harry si sente stordito.
C'è un caldo opprimente che lo sta soffocando, e finalmente distoglie lo sguardo da Louis e gira la testa, permettendo a Diego di lasciargli un bacio casto sulle labbra, sorprendendolo un po' di più di quanto dovrebbe esserlo. Il suo vecchio amico appoggia la mano sulla guancia e lo bacia di nuovo, separando lentamente le labbra di Harry con il pollice, pronto per far scontrare la lingua con la sua.
Harry separa le labbra e si appoggia indietro per approfondire il bacio, ma il rumore di un bicchiere che cade a terra interrompe il momento. A pochi passi da loro, una bottiglia di champagne ha sparso il suo contenuto ovunque.
"Sei pazzo, cazzo?!" Il ragazzo biondo con cui Louis stava per andare a letto comincia ad urlare, facendo girare tutti.
Harry vede la faccia di Louis diventare rossa mentre corre fuori dalla discoteca. Non dice niente quando si allontana da Diego, ignorando il fatto che lui lo stia seguendo, chiaramente offeso, e insegue Louis fuori. Lo rincorre lungo la strada, evitando alcuni passanti per non perderlo di vista quando attraversa la strada senza prestare attenzione ad eventuali macchine.
"Louis! Louis!" Harry lo chiama, facendolo fermare. Louis allunga il braccio verso il taxi che sta arrivando e ci salta dentro. Harry apre la porta giusto in tempo e si mette seduto sui sedili posteriori.
Dà l'indirizzo al tassista e aspetta che Louis smetta di guardare fuori dal finestrino per guardarlo in faccia, ma invano. Harry rimane in silenzio, guardando le luci della strada che corrono accanto a lui, pizzicandosi il labbro inferiore tra le dita, il sapore delle labbra di Diego già sparito.
"Perché mi hai seguito?" Louis rompe il silenzio. Harry si gira solo per guardare il suo viso ancora luccicante illuminati dalle luci della strada.
"Non lo so."
"Perché mi stavi guardando?" Chiede Louis, prendendo un respiro profondo.
"Non lo so." Dice di nuovo Harry. "Perché tu mi stavi guardando?"
"Non lo so."
Il viaggio continua in silenzio ed Harry paga il tassista quando arrivano, non lasciando avvicinare abbastanza velocemente Louis al portafoglio per lasciarlo fare a lui.
Camminano sulla ghiaia in silenzio, e l'aria è più pesante del solito. Hanno lasciato le loro borse nella macchina di Liam, quindi dovranno tornare a casa con quello che indossano ora, ma tutto ciò a cui Harry riesce a pensare è perché Louis abbia lasciato cadere la bottiglia sul pavimento e perché a lui importa il motivo.
Camminano in punta di piedi verso la camera di letto, attenti a non svegliare nessuno perché sono le due del mattina e perché non hanno voglia di essere giudicati da Jay.
Si svestono in silenzio, Louis rimane con i suoi boxer neri quando si mette sotto la coperta. Harry vuole fare un commento, chiedergli perché non indossi la sua tuta. Invece, piega i vestiti sulla cassettiera e si mette nel letto.
Guarda il soffitto, le mani sul petto, la voglia matta di fare domande e solo una qualche sorta di suono che proviene dall'altra parte della stanza.
"Hai rovinato la mia scopata, sai..." Prova Harry, ed è un'affermazione molto lontana da quello che voleva realmente dire.
"Tu hai rovinato la mia. Quindi non mi dispiace."
"Come? Non è colpa mia se hai distrutto una bottiglia di champagne da venticinque mila euro." Sbuffa Harry.
"Sei così coglione." Dice Louis, come se fosse una risposta a tutto.
"E tu sei fottutamente difficile da capire. Non puoi essere te stesso per una volta e smetterla di mentire a tutti e di essere così fottutamente spaventato dal dire la verità?!" Harry si appoggia su un fianco, un po' stufo di tutta la recita da 'non sono affari tuoi'.
Louis non dice niente, tiene lo sguardo verso l'alto e le mani incrociate sotto la testa. Sospira, ed Harry può quasi sentire la sua voce tremante quando cerca di parlare.
"Lo so che sono un pezzo di merda. Non c'è bisogno di ricordarmelo." Dice Louis, ma Harry non si sente veramente bene quando sente il tono spezzato della sua voce.
"Non lo sei. Sei testa di cazzo di prima categoria, ovviamente... Ma non un totale pezzo di merda. Suppongo." Mormora Harry.
Passa qualche momento ed Harry pensa che Louis si sia addormentato quando parla di nuovo.
"I suoi capelli erano unti." Dice Louis semplicemente.
"Però non sembravi infastidito quando ti stava toccando il cazzo..."
"Mi stava toccando come un cazzo di robot. Sono solo gentile."
"Stronzate..." Harry ride sommessamente e resta in pausa per un momento. "Come ti piace di solito?"
Dice prima che possa fermare le parole. "Voglio dire, probabilmente sei troppo esigente."
"Non lo so... Delicato, lento e provocante invece che fatto in modo frettoloso e rudemente." Dice Louis prima di schiarirsi la gola. "Scusa. Un po' troppe informazioni."
"E' okay."
Passa mezz'ora e loro sono ancora svegli, a giocare con le dita o a girarsi e agitarsi. Harry decide di smettere di provare a dormire e prende il suo computer, aprendo Netfix. Magari può vedere qualche episodio di Friends. Si mette il computer sul petto e cerca di ricordarsi dove ha messo le cuffiette prima di realizzare che si trovano nella macchina di Liam.
"Hey... um... Ti dispiace se guardo Friends?" Domanda a Louis, aspettandosi il dito medio ed un secco 'no'.
"Certo che no." Louis fa spallucce ed Harry non sa davvero che cosa fare, perché non è abituato a questo suo lato del carattere. Preme play e la sigla iniziale sta suonando piano quando sente imprecare e subito dopo lo sente scivolare fuori dal suo piumino con un cuscino.
"Che stai facendo?"
"Non riesco a dormire. Mi piace Friends. Adesso fammi spazio, gigante." Dice Louis, un po' meno arrabbiato e più giocoso del solito. Harry striscia più vicino alla parete, lasciando che Louis si sdrai vicino a lui. E' un letto singolo e stanno un po' stretti, ma non è spiacevole. Anzi.
Harry prova a concentrarsi sullo schermo ma Louis sta ridendo forte nella sua mano e sorride in continuazione, recitando alcune battute insieme ai personaggi, quindi non può davvero smettere di guardarlo. La sua testa è più in basso rispetto a quella di Harry e la sua mano è appoggiata sul suo petto per fare spazio, e sfiora leggermente la sua stessa pelle quando ridacchia.
Mette la mano sotto la testa di Louis e lascia che questo la appoggi sul suo braccio, mentre lui arriccia il naso quando i capelli di Louis gli arrivano vicino alle narici. Profuma di cocco ed Harry sorride al pensiero che Louis abbia usato il balsamo dopo avergli fatto un discorso di venti minuti su quanto sia inutile.
Deve essersi addormentato velocemente, perché quando guarda lo schermo tutto quello che vede è il suo riflesso, e quello di Louis.
La testa di Louis è appoggiata sul suo petto, un braccio intorno alla vita. Non osa muoversi, non osa nemmeno respirare troppo profondamente. Abbassa attentamente lo schermo e calcia il computer ai suoi piedi, non rischiando di rotolare sopra a Louis per appoggiarlo in un posto più sicuro.
Il suo braccio piegato è un po' intorpidito, così non ha altra scelta se non quella di metterlo sulle spalle di Louis dinoccolato al suo fianco. Spazza via i capelli del ragazzo dal suo mento per non soffocare a causa del cocco, e va nel panico quando Louis si muove leggermente. Invece di scattare in piedi alla realizzazione di star riposando sul suo petto, fa scivolare una gamba tra quelle di Harry, e si aggrappa al suo corpo come un koala.
Harry ignora la pelle d'oca che si fa strada sul suo petto e affonda la bocca tra i capelli di Louis chiudendo gli occhi, mentre si addormentano stringendosi forte.
Quando si sveglia, è solo nella stanza. Si stropiccia gli occhi e si porta la mano sul petto, sentendo ancora il fantasma del corpo di Louis, e chiedendosi come cazzo possa gestire questa cosa schiacciante per quel sacco di merda di suo fratello, e non volendo far altro che consumare nel calore che il suo corpo gli aveva lasciato addosso...
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