capitolo 2 ~inquietudine
I giorni cominciarono a scorrere monotamente, così anche i mesi e poi gli anni, finché arrivò quel giorno.
Stavo tornando da scuola quando notai Jeffrey che se ne stava davanti alla porta di casa sua con la faccia nascosta tra le ginocchia.
La tentazione di raggiungerlo era davvero forte e non resistetti.
Decisi di uscirmene con la solita frase che spesso si usava tra studenti:" non ti ho visto in corridoio, tutto bene?" .
- Jeff...? - restai ammutolita quando vidi gli occhi arrossati e gonfi di pianto. - Cos'é successo?- chiesi inginocchiandomi davanti a lui e posandogli una mano sulla spalla.
- É stata tutta colpa mia, sono stato un vigliacco, mi vergogno - aveva ripreso a piangere.
Mi fece pena a quel tempo.
-Cosa é successo?- chiesi di nuovo più risoluta.
- Hanno arrestato Liu, si é preso una colpa che non aveva per difendermi - ero rimasta stupita, cosa aveva potuto fare di così grave?
- Vieni con me - dissi prendendogli le mani e facendolo alzare.
Lo condussi al parco dopo aver mandato un messaggio a mia madre per avvisarla.
Mi sedetti su un'altalena e lo spronai a fare lo stesso su quella accanto.
Fece come gli avevo proposto.
Restammo in silenzio per un paio di minuti.
- Ti va di raccontarmi cosa é successo?- chiesi facendo intrecciare i nostri sguardi.
Mi raccontò di come tre bulli avevano assalito lui e Liu.
- Poi l'ho...- si bloccò abbassando lo sguardo sull'erba.
Mi avvicinai a lui e gli alzai il mento con due dita, volevo sapere.
- Cosa hai fatto?-.
- L'ho accoltellato al braccio! É stato orribile, ma poi ho provato qualcosa, come una felicità fuori luogo - mi inquietò un po'il sorriso che mise su e sembrò accorgersene perché si affrettò ad aggiungere : - scusa, ora non devi spaventarti...- mi alzai di scatto, tutto d'un tratto Jeff mi impauriva da morire.
-Devo andare, mamma sarà preoccupata, scusa - afferrai lo zaino.
-Che c'é Jannie? Hai paura di me?- mi chiese in tono lugubre.
Feci cenno di no, ma subito dopo le gambe presero a muoversi fino a far trasformare i miei passi in una corsa sfrenata.
Arrivata a casa suonai il campanello e mia madre venne ad aprirmi.
Mi abbracciò e prese lo zaino.
-Hai sentio dell'arresto di Liu? Santo cielo a me sembrava un ragazzo tanto tranquillo- mi disse mettendomi un piatto di carne e patatine fritte sotto al naso.
Sentivo una nausea crescente e allora allontanai le pietanze sotto lo sguardo confuso di mia madre, solitamente mi abbuffavo come un maiale, ma quel giorno ero davvero al culmine del malessere.
-Non mi sento tanto bene, penso che mangerò qualcosa più tardi- sorrisi io.
-Va bene,amore, oggi Margaret era in lacrime, chissà quant'è brutto avere un figlio in galera-.
-Già - salì in camera mia e mi buttai sul letto guardando il soffitto bianco.
Era stato Jeff, forse avrei dovuto dirlo a qualcuno, ma appena chiusi gli occhi per riflettere meglio nella mente mi balenò quello guardo ghiacchiato.
Rabbrividí scattando a sedere.
Sarei rimasta in silenzio, avevo paura, o almeno era quello che cercavo di impormi per soffocare la realtà: ero completamente cotta di Jeffrey Woods.
Angolino me
Ciao babbani >.<
So che queste parti sono un po'noiose e incongruenti con le vere creepypasta, ma é una fanfiction e questi spezzoni della storia sono per riassumere i ricordi più importanti di Jane, fa poco cominceranno le parti interessanti ( si spera ).
By: Lily_Potter_1980
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