capitolo 16~ principessa
Jane' s pov.
- Jeff, svegliati - lo scuoto per una spalla sperando che non mi salti addosso.
Si muove mugolando qualcosa.
Sorrido sotto la maschera.
-E dai svegliati-.
-Non voglio andare a scuola - dice nel sonno.
Alzo divertita gli occhi al cielo.
-Mh...alzati!- prendo il cuscino e gli do una cuscinata in faccia.
Lui si mette a sedere di scatto e toglie la mascherina che usa per dormire in quanto lui è intelligente e le palpebre sono solo un lontano ricordo.
-Jane, ma che cavolo fai in camera mia alle quattro di mattina?- chiede fissando la sveglia sul comodino.
-Andiamo a caccia, hai bisogno di sfogarti un po' - dico lanciandogli in grembo il coltello.
Lui si alza dal materasso.
- Dammi un secondo per cambiarmi, almeno- dice.
- Ti aspetto fuori - ed esco nel corridoio.
Mi poggio con le spalle al muro accanto alla porta.
Lo volevo morto, volevo farlo soffrire, volevo vederlo implorare pietà mentre ora voglio solo vederlo felice e chissà, magari lo posso anche aiutare.
Dopo poco esce dalla stanza.
-Dove si va? - chiede sbadigliando.
- Non so, vedremo sul posto, odio le cose programmate- dico staccando la schiena dal muro.
Scendiamo in salotto e troviamo Toby e Clcockwork sul divano.
Lui che l'abbraccia piangendo e lei che cerca di farlo calmare.
Sono così teneri.
Guardo Clock.
Lei sorride e alza le spalle.
Io e Jeff usciamo senza fare rumore e poi camminiamo verso la civiltà.
Verso metà strada però troviamo Masky e Hoodie che confabulano.
Si bloccano quando ci vedono.
-E non ci ha avvertito nessuno?- esclama Masky contrariato.
-Eravate fuori dai domini di Slenderman e poi sapete che alle nove legge le favole a Sally e sapete altrettanto bene quanto quella bambina è difficile da mettere al letto- spiega Jeff incrociando le braccia beffardo.
-Come stai?- si informa Hoodie rivolgendosi a me.
-Bene- rispondo.
-Non è un po'tardi per una passeggiata romantica al chiaro di luna?- fa Masky sarcastico.
-Potrei dire a voi la stessa cosa, signorine- dice Jeff e poi mi prende per un polso cominciando a correre.
Intanto che scappiamo per la foresta scoppia a ridere.
Anche io non riesco a farne a meno, non lo facevo da così da tanto, mi mancava, ridere fino a stare male e piegarmi in due per il dolore allo stomaco.
-Perchè ridi?- chiede Jeff cercando di calmarsi.
-Perchè lo fai tu- respiro anche io con affanno.
-Dai, principessa, guidami- mi dice sovrastandomi con i suoi parecchi centimetri in più.
Sorrido e poi comincio a camminare verso la città.
È ancora piena di luci, così tanto che quasi mi fanno male gli occhi.
Corriamo per le strade facendoci i dispetti come due bambini, eppure anche questa era una cosa che mi era tanto mancata, comportarmi infantilmente, intendo.
Che poi se ci penso ho sedici anni ora, non l'età che dimostro e che credo di avere, sono ancora piccola.
I miei pensieri vengono risvegliati da Jeff che mi poggia una mano sulla spalla.
-Cosa?- chiedo.
-Guarda che villa- e indica la grandiosa casa vicino alla quale stiamo passando.
-Vuoi entrare là dentro?- chiedo quasi sconvolta.
-Proviamoci- sorride e scavalca il cancello.
Muovo un paio di passi e subito qualcosa di non identificato mi è addosso, capisco che è un cane, più precisamente un pitbull quando riapro gli occhi dopo essere caduta di schiena tra l'erba curata.
Okay...io ho una paura fottuta dei cani e il fatto che sto coso ringhia non aiuta.
-Bello cucciolotto, stai buono- mormoro senza fiato.
Ad un tratto rotola via mugolando e Jeff mi tira in piedi per un braccio.
-Dobbiamo stare attenti- sussurra indicando altri due cani che dormono beatamente acciambellati vicino al capanno degli attrezzi.
Deglutisco.
Siamo ormai alla porta quando un allarme suona forte e chiaro talmente forte che mi costringe a tapparmi le orecchie.
Jeff mi prende nuovamente il braccio e mi trascina nella siepe mentre sento le sirene che si avvicinano.
In pochi secondi i poliziotti fanno irruzione nel giardino con le armi alzate.
Anche i proprietari della casa fanno la stessa cosa portando con loro due ragazzini che si levano come massimo due o tre anni.
Respiro con affanno e allora Jeff si sbriga a posarmi una mano sulle labbra al di sotto della maschera.
Dopo quelle che sembrano ore i poliziotti sloggiano e i padroni di casa ritornano dentro.
Puppeteer pov's
-Non ti avevo forse detto che la volevo morta?- urla il ragazzo con il cappuccio sbattendomi con le spalle al muro.
-Calmati- cerca di dirgli la ragazza anche lei incappucciata e irriconoscibile.
Non so perchè ho deciso di lavorare per lui, non so nemmeno la sua identità, ma mi aveva offerto un bel gruzzolo se avessi ucciso Jane.
-Cos'hai da dire?- chiede lasciando la presa sulla mia felpa.
Metto su un sorriso beffardo.
-Che la tua assistente continua ad avere un bel culo - dico ridendo.
-Sai che culo ti faccio io se non chiudi subito quella fogna?- urla tirandomi un pugno.
-Stai perdendo il controllo, smettila...- La ragazza gli poggia una mano sul braccio ma lui lo strattona talmente forte da farla cadere a terra eppure continua a tenere il cappuccio in testa.
-Fatteli anche tu i cazzi tuoi a volte, aspettami fuori, muoviti!- urla lui ancora indicando la porta.
Lei si alza da terra e scappa fuori a passo svelto.
Jane' s pov
Usciamo dalla siepe, siamo pieni di graffi ovunque.
- Non ricordo quand'era che non mi divertivo più così- sorride Jeff.
-Cosa? Ma se non abbiamo ancora ammazzato nessuno!- dico confusa.
-E quindi? Vuoi rimanere qua? Spicciamoci- dice andando verso la casa facendo questa volta attenzione.
Non suona niente grazie al cielo e riusciamo ad intrufolarci dal tetto.
Giriamo per le camere e uccidiamo tutti, mi sento cosí bene e poi Jeff è un ragazzo sorprendente.
-Che fai?- chiedo vedendolo seduto sul davanzale a incidere qualcosa sul cuore della donna che abbiamo ucciso con il coltello.
-Niente di importante- dice con nonchalance buttando via l'organo che va a rimbalzare contro l'armadio per poi finire nel cestino.
-Va bene, usciamo?- chiedo.
-Certo, principessa - e fa un falso inchino galante prima di aprirmi la finestra dopo aver tolto l'allarme.
-Ma così è meno divertente!- esclamo e lo prendo per un polso portandolo di nuovo sul lato del tetto che da sulla piscina in giardino.
-È un'idea malata, l'acqua sarà gelata- dice guardando in basso.
-Dai, capriccioso, non dirmi che hai paura- e lo spingo giù ma prima che possa cadere mi prende per il vestito trascinandomi con lui.
Affondiamo entrambi nell'acqua, aveva ragione è gelida!
Usciamo e subito Jeff si scrolla l'acqua di dosso come se fosse un cane.
Si sposta i capelli dal viso.
-Dovresti tagliarli- dico.
-Non mi fido a tagliarli da solo e neanche che li tagli nessun altro, ci tengo ai miei capelli - dice.
- Se vuoi provo io- dico.
-E va bene- alza gli occhi al cielo lui.
Sorrido e lo prendo per un polso trascinandolo in strada.
-Jane, Jane- punta i piedi a terra quando siamo all'imbocco della foresta.
Lo fisso non capendo.
-Ma se ci divertissimo ancora un po'?-.
Eheh in che modo mozzarellino?
" Chiudi il becco".
-No, devo tagliare questa zazzera di capelli che ti ritrovi - dico scapigliandogli i ciuffi mori.
-Mh... ma io volevo uccidere un altro po'- dice in modo capriccioso.
-Non mi convinci mica, andiamo, giuro che non ti farò troppo male - ridacchio facendogli un paio di grattini dietro al collo.
-Lo spero per te- dice sorridendo.
Angolo me
pubblico prima perché avevo il capitolo pronto quindi shis!
mh... come dite? i due ragazzi, chi sono? ah, non lo so io, vediamo se indovinate voi.
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