capitolo 14~ Hai bisogno d' aiuto
Jeff's pov
Dopo che mi sono ripreso, io e Jane, riportiamo a casa Toby ancora svenuto.
Sally salta addosso a Jane appena entrati e comincia a piangere dicendole quanta paura aveva che non sarebbe tornata.
-No piccolina, non piangere, sto bene- dice Jane accarezzandole i capelli.
Nina è l'unica che preferisce venire verso di me invece che da Jane.
-Oddio, come stai? Sei ferito?- chiede.
-No, sto bene, ma Toby un po' meno, chiama Ann- dico scansandomi i capelli dal viso.
Lei annuisce e va ai piani superiori.
Stendo Toby sul divano mentre un dolore quasi insopportabile si propaga per entrambe le braccia.
Tutti si spostano attorno a Toby.
-Toby?-tenta Clockwork accarezzandogli i capelli.
Lui muove leggermente la testa di lato e poi apre lento gli occhi.
Lo aiutiamo a sedersi.
-Come ti senti?- chiede Ben.
-Bene- e si stropiccia gli occhi. - Ma mi fa male la testa-.
Mi sembra che ci sia qualcosa che non va, è diverso sembra quasi...infantile?
Nina torna con Ann e lei si china a controllare Toby.
-Toby, dimmi, con chi vivi tu?- chiede lei dopo infiniti secondi di silenzio.
-Con mia mamma, papà e Lyra, mia sorella- tutti ci guardiamo sconcertati.
Ma che sta dicendo?
-Ha preso una botta in testa?- chiede Ann guardando me e Jane.
- Si, ha dato un colpo di testa al muro- dice Jane.
-Ann non essere complicata, dicci che ha e basta- fa Slender preoccupato.
-La botta ha colpito la parte della memoria e ora crede di avere meno degli anni che avrebbe normalmente- dice Ann sparando una lucina negli occhi di Toby per non so quale motivo mentre lui ride come sono un bambino potrebbe fare.
-Toby, tu quanti anni hai?- chiede Liu stranito.
- Otto- fa Toby sorridendogli. - Come te le sei fatte quelle?- chiede poi passandosi un dito lungo le guance.
-Come facciamo a farlo tornare normale?- chiede Clockwork pizzicando le guance a Toby mentre lui la guarda divertito e sconvolto insieme forse a causa dell'occhio/orologio di lei.
-È una cosa temporanea in massimo un paio di mesi dovrebbe ritornare normale, se tutto va bene- fa Ann.
- E se non dovesse andare bene?- chiede Lily Fox.
-Potrebbe rimanere un bimbetto di otto anni per sempre- Ann con quella sua solita aria indifferente rimette a posto la lucetta nella tasca del vestito da infermiera.
-Un paio di mesi?! E cosa facciamo con lui per un paio di mesi?- chiede Clock saltando in piedi.
-Io voglio tornare a casa- fa Toby.
Quegli occhi castani già così grandi sembrano smisurati ora.
-Toby, questa è casa tua - dice Sally saltellando.
-Ma... mi manca la mamma!- esclama Toby con gli occhi che si riempiono di lacrime.
-No, no, non piangere - Clock gli fa poggiare la testa sul suo petto e gli accarezza i capelli.
Riderei se solo non fosse un momento critico.
Eppure noto che i ragazzi infantili le donne le attirano.
Infatti tutte le ragazze si sono riunite attorno al divano sussurrando parole di conforto.
Qualche volta mi chiedo: ma che cosa ne è stato dei killer che eravamo prima?
-Adesso provo anche io a prendere una botta in testa - sussurra Eyeless Jack.
Io rido e gli passo un braccio sulle spalle.
-Tanto Ciocca Fucsia non ti caga - sussurro.
Sospira.
-Grazie per avermi riportato alla realtà- dice sarcastico.
-Mr. Simpatia vieni qua che ti controllo quei solchi - borbotta Ann avvicinandosi a me.
Ma come ha fatto a sentirmi?
Bah, mi inquieta questa donna.
Si avvicina a me e mi alza le maniche della felpa lasciando in bella mostra i segni della lotta assieme a quello auto-inflitti.
Ann mi guarda severa mentre gli altri trattengono il fiato.
-Basta farti del male- dice l'infermiera cacciando le bende dal kit di pronto soccorso.
-E va bene- sbuffo tirando via le braccia e risalendo le scale.
Ma ben presto scopro che qualcuno mi ha seguito...
Jane's pov.
- Basta seguirmi, Jane - Jeff inchioda nel corridoio popolato dalle ombre oscure della notte e mi fissa.
-Io...volevo solo sapere, perché- dico sollevando leggermente una mano come per cercare di raggiungerlo.
-Non sono affari che ti riguardano- tira giù le maniche nascondendo i tagli ormai cicatrizzati e i solchi dei fili di Puppeteer per poi dirigersi verso la sua camera.
-Perché non vuoi farti aiutare?- chiedo esasperata.
-Non ho bisogno di nessuno- fa lui irritato.
Con un paio di veloci falcate lo raggiungo e lo faccio voltare verso di me facendo pressione sulla sua spalla.
- Ti sbagli, tu hai bisogno d' aiuto- dico.
- Io ti ho quasi uccisa, ho ucciso le persone che ti erano care e tutte le cose belle della tua vita- poi mi prende il viso. - ho distrutto il tuo viso e ti ho riempito il cuore di odio nero, Perché dovresti aiutarmi?-.
-Perché ti stai distruggendo Jeff! Ma non te ne accorgi da solo?!-.
-E quindi?-.
-E quindi smettila!-.
-Basta Jane, urlandomi contro non mi farai cambiare idea!- anche lui alza la voce.
-Dov'è Jeffrey?- la voce per un attimo sta per rompersi.
-Come?- fa lui stupito.
-Mi hai capito: dov'è quel ragazzo timido che non riusciva nemmeno a guardare una ragazza negli occhi senza arrossire?!- chiedo ancora.
-Morto. Morto in quella casa in cui sei sopravvissuta tu Jane Arkensaw- sentirmi chiamare per nome e cognome mi fa uno strano effetto.
-Non è vero- dico. - E questo pomeriggio, me ne hai dato la dimostrazione-.
Rimane zitto, l'ho messo con le spalle al muro.
-E allora dimmi, un ragazzo senza cuore avrebbe mai potuto abbracciare la sua acerrima nemica in quel modo?- e poi aggiungo. -Ricordandosi, dopo anni,che il mio punto debole erano i capelli?-.
-Siamo fragili Jane, più fragili di quanto la gente immagina - e poi fissa il cielo blu al di fuori della finestra.
-Secondo me invece siamo troppo forti- replico.
-Uccidiamo per dolori che altra gente sostiene, siamo degli animali diventati tali a causa del dolore, questo vuol dire essere forti per te?Compensare le proprie pene con sangue innocente?- chiede guardandomi.
Si aspetta una risposta e io non so che dire, questo ragazzo mi fa impazzire, giorno dopo giorno i miei ideali si fanno fottere, e tutto a causa sua.
-Hai ragione, forse non siamo forti, ma, tutto questo lo facciamo solo perché ci teniamo- alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi color ghiaccio.
-A cosa?-.
-A quello che abbiamo perso- dico.
Faccio per andarmene ma lui mi prende per un braccio.
-Sei... sei ancora disposta ad aiutarmi?-.
Sorrido.
-Sempre pronta per la rovina della mia vita- o forse il miglioramento?
Jeff sorride, è un sorriso che non ha niente a che vedere con al solita espressione falsamente felice.
È un sorriso che mi riporta ai vecchi tempi.
È una cosa che fa male, ma e bello sapere che riesco ancora a vedere del buono nel mio assassino.
Spazio me
Si, mi stavo per dimenticare di pubblicare sorreeeeh .
Comuqnue, quanto è tatoso Toby?! *.*
Mi piacciono i ragazzi infantili.
Poi notizia shok Jeff è una ragazza tumblr depressa... no a parte scherzi, l'autolesionismo è una brutta bestia, conosco una ragazza che ne soffriva che anche una mia grandissima amica e questo capitolo era anche un po'riflessivo...
Già ma adesso nasta fare le serie che se no moriamo di noia.
Ci si vede!
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