capitolo 1 ~Ci vai alla festa?
Jane's pov
Mi sveglio di soprassalto.
Mi massaggio le tempie, ho come l'impressione di aver fatto un sogno lunghissimo però non ricordo assolutamente niente, come se fosse tutto coperto da un manto di nebbia.
Butto un occhio alla sveglia sul comodino: le sette e quarantacinque?! sono in ritardo!
- Come al solito - mormoro a me stessa mentre infilo in fretta i jeans.
Scendo in cucina: i miei genitori sono seduti al tavolo a parlare come al solito del loro programma giornaliero programmando grandi cose anche se poi finiamo sempre per rimanere seduti sul divano a guardarci qualche nuovo film o serie tv fin quando non piangiamo tutti e tre.
- Jane, amore, sei di nuovo in ritardo? - chiede mia madre come se fosse una cosa non così frequente.
- Sì mami, anzi meglio che mi sbrighi, ho un'interrogazione... - solo ora mi accorgo di non sapere niente di latino.
- Tutto okay? - chiede mio padre alzando un sopracciglio.
- S...si... - i miei sono molto esigenti quando si parla di voti, quindi prego tutti i santi che quella non decida di cacciare proprio il numero due dell'elenco di classe, cosa che invece succede frequentemente.
Corro fuori di casa con una fetta di pane tra i denti.
- Jaaaaaaane! - riconoscerei questa voce tra mille.
- Lyn! anche tu in ritardo! - Lyn è la mia migliore amica: è una ragazza alta, mora, dai tratti orientali e dagli occhi a mandorla castani che fanno impazzire.
- Vedo che anche tu non stai messa bene! ma può essere la scuola è cominciata solo da due settimane e già in ritardo! - esclama sclerando, la adoro.
- La Cook ci ucciderà! - urlo ancora. Ho già detto che sono una persona molto atletica e per nulla goffa? no? beh forse perché è l'esatto opposto di quello che sono. Infatti tempo due minuti di corsa che rotolo a terra come un salame. Mi rialzo e noto di avere il ginocchio sbucciato e il contenuto dello zaino si è totalmente riversato sul marciapiede accanto al mio liceo.
- Che schifo! - strillo frustrata mettendomi le mani nei capelli e rischiando di non tirarle più fuori, i miei capelli sono più intrigati delle cuffiette quando le caccio di tasca.
Lyn si ferma ma solo per ridere di me fino a cadere a terra anche lei, sì, si vede che siamo fatte l'una per l'altra.
- Ricorda che ti odierò per tutta la mia vita - dico rialzandomi e raccogliendo i miei libri e i miei astucci.
- Guarda guarda, Arkensaw, la testa la tieni solo per bellezza? - alzo gli occhi al cielo.
- Ciao George, togli quel novanta di piede dal mio libro di matematica?- sputo acida.
- Ormai non sei più divertente come una volta -.
- Vuoi che ti insulti la mamma? se vuoi lo faccio e anche con piacere - dico quando chiudo la zip dello zaino.
- Dai piccoletta, un po' di inventiva, fammi divertire - e dopo segue uno sguardo malizioso, mi sento rabbrividire, vedo dietro di lui poggiati al muretto i suoi amici che mormorano divertiti.
- L'unico momento in cui mi inginocchio è per allacciarmi le scarpe - commento rossa all'altezza delle gote.
- Ehi, Jane, tesoro, ci vieni al compleanno di Kristine questa sera? - Dottie con le sue lunghe trecce color carota si affaccia da dietro le spalle large di George.
Che troia.
- Certo - non so che mettere, non so cosa fare ai miei capelli, non so come si arriva alla casa, non so che tema ha la festa ma si, ci andrò, la mia vita sociale dipende da questa festa a cui mi hanno invitata solamente perché la madre della festeggiata è la mia insegnante di pianoforte.
- Bene, e se non lo sapessi il tema è il rosa -.
Rabbrividisco: madonna che schifo.
- Sarà bellissima - dice Lyn prendendomi una mano e trascinandomi verso il portone della scuola.
Entriamo e io comincio a sclerale dicendo che non so cosa mettere e che l'unico colore presente nel mio armadio è il nero.
- Tranquilla, ho un abitino che mi stava bene in terza media che a te starebbe un amore -.
Le do un pungo mentre lei scoppia a ridere.
- Veramente, che mi metto? -.
- Te l'ho detto -.
- Oddio eri seria? - chiedo battendomi una mano in fronte.
Sì, signore e signori, Lyn non scherzava, era talmente seria che ora, alle quattro e mezza quando dovrei studiare, sto provando questo stupido abito succinto: arriva quasi al ginocchio ma per me è comunque succinto quindi zitti.
-Sei adorabile, metti questo- più che un consiglio sembra un obbligo.
-Lyn, mi fa schifo questo! È troppo... troppo... rosa!- dico gesticolando.
-Grazie tante, il tema è quello!- dice la mia amica alzando gli occhi al cielo.
-Non hai qualcosa di meno abominevole?- chiedo buttando la bestia rosa soking sul letto.
Non capisco proprio come faccia Lyn a vivere di rosa, io non resisterei mezza giornata.
-Questo- mi passa un abito non troppo vistoso, rosa cipria, a lei la gonna a pieghe arriverebbe sopra alle ginocchia ma a me le copre perfettamente e il conturino nero che è in vita si può stringere quindi mi sta abbastanza bene.
-Sembri una cazzo di suora- dice scrutandomi critica.
-Voglio fare la suora, lasciami stare - sbuffo.
-Va bene Hobbit, vai a quella festa e rendimi fiera! Rimorchia James Kelly per me!- dice Lyn abbracciandomi fingendo una scena tragica.
-Se vuoi bombarti James Kelly lo fai da sola, io ho altri interessi-.
-Si, è dalla terza elementate che non ti piace un ragazzo-.
Jane ebbe come un baleno in mente.
Perchè aveva la sensazione che stesse dimenticando qualcosa o meglio qualcuno di fondamentale?
-Che cosa c'è? te n'è piaciuto un altro e non mi hai detto niente?!- sclera Lyn.
-No, cioè si, cioè... non ricordo, Lyn ho come la sensazione di non riuscire ad accedere a una parte della mia memoria- dico massaggiandomi le tempie.
-Amore sei sicura di star bene? ti porto...-.
-No, non ho bisogno di niente, sarà qualche sogno che ho fatto, non preoccuparti-.
-Adesso si scopre che hai una vita segreta e che ti hanno cancellato la memoria- dice Lyn ironicamente. Eppure non mi viene da ridere, sento come se avesse ragione.
Scuoto la testa.
Nah è impossibile, mi faccio troppi film mentali.
Saluto Lyn e scendo le scale con il vestito sottobraccio per tornare a casa.
-Jane, vai già? Mi raccomando stai attenta per strada- dice la madre di Lyn che sta stirando in un angolo del soggiorno.
-Certo Miki, starò attenta- le dico uscendo di casa.
Non capisco proprio perchè vogliano dare una festa proprio stasera, appena ieri è stato ritrovato il corpo della ragazza scomparsa una settimana fa nella città vicina. Emily Sanders, non la conoscevo bene,l'ho incontrata solo due volte, ma so che era ben voluta nella mia classe.
Cammino sul marciapiede, il cielo si è tinto di arancione e l'aria sta diventando abbastanza fredda.
Arrivo a casa quando ormai le nuvole stanno sfumando al blu notte.
Saluto e risponde la voce di mia madre.
-Amore non devi studiare? Alle otto hai la festa- mi dice seduta sul divano con la sua tazza di the tra le mani.
-Si adesso vado, in due ore e mezza ce la faccio- dico salendo le scale a grandi falcate.
Mi butto sul letto e mi sbrigo ad aprire il libro di scienze.
Odio questa materia.
Finisco di studiare verso le sette e corro immediatamente a mettere il vestito e le scarpe.
Non so cosa fare ai capelli.
-Lisaaaaa - comincio ad urlare e corro per il corridoio fino alla camera di mia sorella.
La mia biondissima compagna di crimini apre la porta con la matita in bocca e un libro di Shakespeare aperto in mano.
-Cosa ti serve?-.
- Cosa faccio ai capelli?!- urlo ancora mentre lei si tappa le orecchie.
-Ti faccio due trecce di quelle che partono dall'alto, ma ti prego fatti truccare! Hai due occhiaie che fanno paura!- esclama prendendomi per un orecchio e trascinandomi nella sua stanza così schifosamente colorata.
Mia sorella ha ventidue anni, è il mio grande opposto: brava, bella, dolce, disponibile, è all'università di storia dell'arte ed è davvero la migliore del suo corso.
No. bionda non vuol dire stupida.
In più ha un' ossessione morbosa per tutta quela roba classica: Mozart, Shakespeare, Beethoven, Jane Austen e molti altri autori e compositori di cui non ricordo manco il nome.
Lisa mi fa le trecce come mi ha promesso e in oltre mi trucca anche gli occhi, io odio il trucco, a scuola vado solo con il mascara, ma se lei insiste lei ottiene, è sempre stato così.
Angolo me
Eh si, ci sono riuscita, prometto che il prossimo capitolo arriverà a breve (salvo imprevisti).
Spero che questo sequel sia all'altezza delle vostre aspettative.
Baci😘
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